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Autore Ho visto La fabbrica di cioccolato!!!
13Abyss

Reg.: 20 Lug 2003
Messaggi: 7565
Da: Magliano in T. (GR)
Inviato: 03-10-2005 05:20  
oh cazzo!
ma non ho scritto niente su Willy Wonka!!
vabbè, è che non l'ho ancora visto.
_________________
Rubare in Sardegna è il Male.

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utopia


Reg.: 29 Mag 2004
Messaggi: 14557
Da: Smaramaust (NA)
Inviato: 03-10-2005 15:55  
Finalmente ho un po' di tempo per scrivere cosa ne penso di questo remake. Allora, chiariamo che secondo me chiamarlo remake e' limitativo perche' Burton ha esplicitamente tentato di avere un distacco il piu' palese possibile dal precedente. Innanzitutto, ha inserito o eliminato piccoli accorgimenti che hanno contribuito a renderlo originale: la figura del padre, il fatto che il nonno decida di andare anziche' il fatto che sia Charlie a chiederglielo (il che sarebbe stato superfluo, perche' Grandpa Joe altri non era che la figura paterna che mancava al bimbo), gli scoiattoli sgusciatori di noccioline, la mancata messa alla prova di Charlie da parte di Wonka, la decisione di chiudere diversamente il sipario.
La casupola di Charlie appare barcollante e distorta (e ricorda a tratti gli scenari di "Nightmare before Christmas"), come la vita del piccolo e quella della sua famiglia. I messaggi lanciatici sono svariati, ad esempio il fatto che il progresso non e' mai tale a 360: ogni passo in avanti di un nucleo ne rappresenta tre indietro per un altro. Wonka con i golden tickets incrementa le vendite di cioccolato, che a loro volta incrementano quelle di dentifricio a causa del proliferare di carie. Ma cio' esprime anche l'ingordigia umana, perche' pur di aumentare le entrate la casa dentifricia sostituisce gli operai con un nuovo macchinario, piu' veloce e disponibile e sicuramente meno costoso. La stessa ingordigia emerge all'ingresso della Valle del Cioccolato, dove Augustus alla vista di tutto quel ben di Dio molla la barretta di cioccolata che teneva in mano calpestandola, quasi provandone ribrezzo; la stessa barretta che aveva sarcasticamente negato a Charlie qualche attimo prima. Da cio' emerge la superficialita' dell'animo umano, la leggerezza con la quale tendiamo a preferire una cosa anziche' l'altra quando quest'ultima ci va stretta o ci appare improvvisamente inutile.
Per quanto riguarda Willy Wonka, ovviamente sulla sua figura aleggiano tutti i buoni sentimenti del film, che lui pian piano riesce a scoprire e a cogliere grazie all'aiuto dell'ingenuita' di Charlie; il bimbo, infatti, privo di malizia, riesce a spiazzare il cioccolataio con risposte dirette ed incredibilmente spontanee. Wonka e' un personaggio paragonabile ad una spugna: assorbe, assorbe tanto dal mondo esterno. Ma non e' capace di esternare le esperienze che ha appreso. E' anche vero che non mette il naso fuori dalla porta di casa da piu' o meno 15 anni: cio' e' possibile evincerlo dal piccolo accorgimento del viso pallido, pallidissimo, di Johnny Depp. Il bimbo Willy e Charlie, in un certo senso, sono due opposti: l'uno vive negli agi ma alienato dagli affetti familiari e dai dolciumi; l'altro vive nella poverta' piu' triste (i quattro nonni sono costretti a stare nello stesso lettino traballante) ma puo' concedersi qualche piccola golosita' ogni tanto, non esitando a dividerne col parentame una piccola fetta, come accade nel giorno del suo compleanno. Per il resto, ovviamente, e' chiara l'avversione nei confronti dei bambini capricciosi che visitano la fabbrica e che avranno la giusta punizione per il non essere in grado di apprezzare la vita cosi' agiata che hanno la fortuna di avere, lasciandosi ogni volta andare a capricci, impertinenze,
competizione e cattiverie.
Personalmente mi aspettavo di peggio, anche se ero cosciente che il duetto Burton-Depp fosse una garanzia e per la qualita' e per il botteghino. E difatti e' un film che ho preferito di gran lunga rispetto a quello del 1970 e che andrei a rivedere di corsa!

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Fraintendiamo sempre noi stessi, e raramente comprendiamo gli altri. L'esperienza non ha valore morale: è solo il nome che gli uomini danno ai loro errori.

[ Questo messaggio è stato modificato da: utopia il 03-10-2005 alle 15:56 ]

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 03-10-2005 16:03  
quote:
In data 2005-10-02 17:11, denisuccia scrive:
quote:
In data 2005-10-01 11:19, AlZayd scrive:
quote:
In data 2005-10-01 10:47, valy1967 scrive:
quote:
In data 2005-10-01 10:09, AlZayd scrive:
Infatti.., non ci sono, ma ho spesso avuto l'impressione di scorgere le stelle e le strisce sul cilindro di Wonka.



Belle e giustissime idee...rivedrei lo stile un pò pomposetto....




Grazie, vorrà dire che alla prossima ti mando la bozza...




oh signore!




Ma che hai capito?


_________________
"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 03-10-2005 16:08  
quote:
In data 2005-10-03 15:55, utopia scrive:
ad esempio il fatto che il progresso non e' mai tale a 360: ogni passo in avanti di un nucleo ne rappresenta tre indietro per un altro. Wonka con i golden tickets incrementa le vendite di cioccolato, che a loro volta incrementano quelle di dentifricio a causa del proliferare di carie. Ma cio' esprime anche l'ingordigia umana, perche' pur di aumentare le entrate la casa dentifricia sostituisce gli operai con un nuovo macchinario, piu' veloce e disponibile e sicuramente meno costoso.


veramente, più che una critica al "progresso", la scena in cui il padre di Charlie è costretto a lasciare il posto alla macchina mi pare un ben poco velato richiamo alle teorie marxiste riguardo alle contraddizioni interne al sistema capitalistico (da cui dovrà poi nascere il comunismo). e infatti, nel finale del film, sarà lo stesso signor Bucket a riparare la stessa macchina: Burton non solo avverte la classe operaia dei pericoli che per essa comporta il capitalismo (con la prima delle due scene), ma la esorta poi anche a muoversi, le ricorda che deve essere lei l'artefice del cambiamento, quando prenderà il sopravvento sulle macchine e quindi sulla classe dominante.
una presa di posizione forte, da parte del regista, che mi ha divertito e anche sorpreso.
_________________
Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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utopia


Reg.: 29 Mag 2004
Messaggi: 14557
Da: Smaramaust (NA)
Inviato: 03-10-2005 16:15  
quote:
In data 2005-10-03 16:08, sandrix81 scrive:
quote:
In data 2005-10-03 15:55, utopia scrive:
ad esempio il fatto che il progresso non e' mai tale a 360: ogni passo in avanti di un nucleo ne rappresenta tre indietro per un altro. Wonka con i golden tickets incrementa le vendite di cioccolato, che a loro volta incrementano quelle di dentifricio a causa del proliferare di carie. Ma cio' esprime anche l'ingordigia umana, perche' pur di aumentare le entrate la casa dentifricia sostituisce gli operai con un nuovo macchinario, piu' veloce e disponibile e sicuramente meno costoso.


veramente, più che una critica al "progresso", la scena in cui il padre di Charlie è costretto a lasciare il posto alla macchina mi pare un ben poco velato richiamo alle teorie marxiste riguardo alle contraddizioni interne al sistema capitalistico (da cui dovrà poi nascere il comunismo). e infatti, nel finale del film, sarà lo stesso signor Bucket a riparare la stessa macchina: Burton non solo avverte la classe operaia dei pericoli che per essa comporta il capitalismo (con la prima delle due scene), ma la esorta poi anche a muoversi, le ricorda che deve essere lei l'artefice del cambiamento, quando prenderà il sopravvento sulle macchine e quindi sulla classe dominante.
una presa di posizione forte, da parte del regista, che mi ha divertito e anche sorpreso.




Argh, nella fretta ho dimenticato di commentare il fatto che poi il padre e' riassunto... E vabbe'!
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Tutto dipende da dove vuoi andare... Non importa che strada prendi!

Happiness only real when shared.

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 03-10-2005 16:27  
quote:
In data 2005-10-03 03:03, sandrix81 scrive:

Una lettura probabilmente interessante si può ritrovare in tutta una serie interminabile di sottotesti critici, verso la società, verso il capitalismo, verso la borghesia, di denunce contro le violenze (sia fisiche che psicologiche, intelligentemente fuse nell'immagine della mostruosa mascherina odontoiatrica che Wilbur Wonka impone a suo figlio Willy) sui figli e sugli animali, di richiami al marxismo e alla sua concezione materialistica della storia e della società, di attacchi al credo americano del self-made man e al tempo stesso di elogi verso un certo tipo di atteggiamenti "tipicamente americani".




Non sono dunque il solo ad aver intravvisto nel film le valenze "politiche", però, a mio avviso, il film di Burton è un apologo del capitalismo/consumismo, tendente a rilanciare, restaurare, il "sogno americano".
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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 03-10-2005 16:39  
Boh, forse qualcosina può farlo pensare, ma la conclusione nella casetta è la negazione dell'american dream.
Non è realizzando i propri sogni (di carriera) che ci si realizza, ma cercando di adattarsi all'ambeinte e trare il massimo dal minimo.
Quello che tu scorgi Beppe è la radice del libro e del precedente film, dove lì sì, il piccol oche si comportava bene veniva rpemiato col successo. Qui anzi, è il contrario. E proprio come hai detto il bambino, ha una punta di antipatia.Non di lui che ci si interessa, ma di come chi crede in se stesso, nella propria fantasia, nei suoi sogni non viene capito dal mondo che lo circonda (a partire dal padre) ed è costretto ad isolarsi, alienarsi dal resto.
Non mi smebra affatto un inno all'american way of life, anzi...

_________________
Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 03-10-2005 17:11  
quote:
In data 2005-10-03 16:39, gatsby scrive:
Boh, forse qualcosina può farlo pensare, ma la conclusione nella casetta è la negazione dell'american dream.
Non è realizzando i propri sogni (di carriera) che ci si realizza, ma cercando di adattarsi all'ambeinte e trare il massimo dal minimo.
Quello che tu scorgi Beppe è la radice del libro e del precedente film, dove lì sì, il piccol oche si comportava bene veniva rpemiato col successo. Qui anzi, è il contrario. E proprio come hai detto il bambino, ha una punta di antipatia.Non di lui che ci si interessa, ma di come chi crede in se stesso, nella propria fantasia, nei suoi sogni non viene capito dal mondo che lo circonda (a partire dal padre) ed è costretto ad isolarsi, alienarsi dal resto.
Non mi smebra affatto un inno all'american way of life, anzi...





Ciao Andrea, ho già scritto qualcosa al riguardo, quindi appenà potrò recupero il tutto per non ripetermi. Mi farebbe molto piacere scambiare qualche opinione su tale questione. A presto!
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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 03-10-2005 18:36  
sono d'accordo un po' con entrambi, il patetico e francamente insopportabile finale partorito da Burton ed August ammazza (o almeno ci prova) il mito stars&stripes dell'autorealizzazione ma al tempo stesso esalta altri valori ritenuti tipicamente propri, almeno in patria loro, dagli statunitensi.
Primi fra tutti quello della solidarietà e dell'integrazione sociale.
Ma allora Gunnar Myrdal, quando parlava di "dilemma americano", diceva cazzate?
non credo; forse le cazzate le dicono gli americani.
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ZoraGhost

Reg.: 15 Feb 2005
Messaggi: 2383
Da: House Domina (es)
Inviato: 03-10-2005 19:32  
Facciamo un cast:
Violet Beauregards: Valy
Verruca: Ayrtonit
Augustus: Meskal
Mike Tivu: Zenzero.
Charlie Buckett: sandrix

_________________
Le rose si son svegliate di buon mattino per fiorire, e sono fiorite per morire.
In un bocciolo hanno trovato la Vita e la Morte.

[ Questo messaggio è stato modificato da: ZoraGhost il 03-10-2005 alle 19:33 ]

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royearle
ex "meskal"

Reg.: 06 Mag 2005
Messaggi: 6294
Da: napoli (NA)
Inviato: 03-10-2005 20:41  
quote:
In data 2005-10-03 19:32, ZoraGhost scrive:
Facciamo un cast:
Violet Beauregards: Valy
Verruca: Ayrtonit
Augustus: Meskal
Mike Tivu: Zenzero.
Charlie Buckett: sandrix

_________________
Le rose si son svegliate di buon mattino per fiorire, e sono fiorite per morire.
In un bocciolo hanno trovato la Vita e la Morte.

[ Questo messaggio è stato modificato da: ZoraGhost il 03-10-2005 alle 19:33 ]


Mi costringi a vedere questo film per poterti sputare in faccia...

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ZoraGhost

Reg.: 15 Feb 2005
Messaggi: 2383
Da: House Domina (es)
Inviato: 03-10-2005 21:01  
Potrei trovarlo eccitante.
_________________
Ho visto troppa crudeltà in questa casa, per volerne infliggere.

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utopia


Reg.: 29 Mag 2004
Messaggi: 14557
Da: Smaramaust (NA)
Inviato: 03-10-2005 22:41  
quote:
In data 2005-10-03 19:32, ZoraGhost scrive:
Facciamo un cast:
Violet Beauregards: Valy
Verruca: Ayrtonit
Augustus: Meskal
Mike Tivu: Zenzero.
Charlie Buckett: sandrix

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Le rose si son svegliate di buon mattino per fiorire, e sono fiorite per morire.
In un bocciolo hanno trovato la Vita e la Morte.

[ Questo messaggio è stato modificato da: ZoraGhost il 03-10-2005 alle 19:33 ]



Io faro' qualunque cosa purche' mi facciate stare accanto a Johnny...!

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paolo14

Reg.: 16 Giu 2004
Messaggi: 778
Da: Ferrara (FE)
Inviato: 03-10-2005 23:57  
Bella fiaba ricorretta al digitale del grottesco-moralista Tim Burton, un vero e proprio genio nell'estrapolare momenti di grande cinema (come le citazioni/parodie a "2001 Odessa nello Spazio" e "Psyco"), un abile ed arguto cineasta nel saper portare sugli schermi la straordinaria fantasia di Road Dahl, scrittore per bambini con spunti di riflessione e critica amara, incline al caricaturale. Un po' come se fosse il Gianni Rodari degli inglesi.
Il bravo Deep se la cava molto bene ma, purtroppo, il suo personaggio viene dipinto come un pazzo e non come un genialoide, e tra l'altro tutta la sua infanzia esula completamente dal contenuto del romanzo e dalla fantasia di Dahl. E' ripetitivo, il film, all'inizio della seconda parte, dove ha dei momenti stanca e di prevedibile schematicità. Il gusto kitsch del regista trasforma le geniali creature degli Umpa-Lumpa in nanerottoli indiani coerografati da musical-cartoon ma, per fortuna, missati al montaggio con una voce di ruggine, sgradevole.
Ne esce così fuori una pellicola briosa, estrosa, patetica, divertente.
A parte il finale edificante (ma ogni favola necessita di happy-end), sono apprezzabili i bambini-stereotipo vittime-caricature del società dei consumi americana, dal ciccione ingordo alla piccola aristrocatica viziatissima, dal perfido videogiocomane Mike-Tv alla ruminante neo-arrivista Violetta, in realtà vittime di un'educazione assente, distratta, troppo licenziosa e "impotente".
Il film vuole anche far riflettere sui valori della famiglia, della coerenza, dell'arrivismo, e critica in maniera edulcarata ma aspra il consumismo americano, il progresso tecnologico-mediatico, la società occidentale.
Questo, da ricordare, più di quarant'anni fa.

_________________
L'ozio è il padre delle virtù.
Tinto Brass

http://arteonline.blog.excite.it/

[ Questo messaggio è stato modificato da: paolo14 il 03-10-2005 alle 23:59 ]

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 04-10-2005 00:19  
quote:
In data 2005-10-03 23:57, paolo14 scrive:

Il film vuole anche far riflettere sui valori della famiglia, della coerenza, dell'arrivismo, e critica in maniera edulcarata ma aspra il consumismo americano, il progresso tecnologico-mediatico, la società occidentale.
Questo, da ricordare, più di quarant'anni fa.





A mio avviso non critica quei valori, li riafferma. Vedi il finale.
_________________
"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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