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Autore LE IENE: curiosità
8ghtBall

Reg.: 04 Feb 2004
Messaggi: 6807
Da: Cesena (FO)
Inviato: 05-12-2004 14:27  
Già non significa nulla di preciso , Era il titolo di un film francese che taranitno ha storpiato come è stato detto. LA casa produttrice de Le Iene ovviamente non lo voleva ma Tarantino ha fatto pressioni e non so che scusa abbia trovato...poi in Italia ci si sono messi quelli che io chiamo " I Fantasiosissimi Uomini del mistero dei sottotitoli italiani" dandogli il nome di "Cani da Rapina"..
Oppure Le Iene ( che effettivamente con Reservoir Dogs si intende la Iena ...credo
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VictimDown

Reg.: 15 Gen 2005
Messaggi: 3183
Da: Sant'Antonino (TO)
Inviato: 06-11-2005 20:05  
quote:
In data 2004-01-20 13:38, adldelo scrive:
acora piccole curiosità: in tutti i film di Tarantino c'è un'inquadratura dal bagagliaio, qualcuno deve andare "a pisciare" e non ricordo in kill bill, ma nei primi 3 film c'è sempre qualcuno che balla.


Anche nei due Kill Bill vi sono inquadrature da dentro dal bagagliaio. Nel primo volume questa inquadratura si vede quando la sposa scarica la francese, oramai mutilata, giù da una collina; nel secondo invece vi è quando Budd scarica la sposa giù dal suo furgone, prima di seppellirla viva.
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Luna23

Reg.: 11 Nov 2004
Messaggi: 455
Da: Milano (MI)
Inviato: 06-11-2005 20:14  
Qualcuno deve aver visto le Iene un po' troppe volte..

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/11_Novembre/04/fidanzata_genitali.shtml
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VictimDown

Reg.: 15 Gen 2005
Messaggi: 3183
Da: Sant'Antonino (TO)
Inviato: 06-11-2005 20:20  
quote:
In data 2005-11-06 20:14, Luna23 scrive:
Qualcuno deve aver visto le Iene un po' troppe volte..

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/11_Novembre/04/fidanzata_genitali.shtml



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POT666


Reg.: 10 Dic 2004
Messaggi: 59
Da: albi (CZ)
Inviato: 07-11-2005 12:02  
quote:
In data 2003-06-16 19:17, Cinefila scrive:
Posso dire ke le Iene è 1 piccolo capolavoro, ke non ha nulla da invidiare a Pulp Fiction...e questa miniera di stranezze, curiosità, allusioni e misteri ne fanno 1 film ancora + grande.



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emanuele88

Reg.: 21 Giu 2004
Messaggi: 309
Da: Jesi (AN)
Inviato: 08-11-2005 23:07  
quote:
In data 2005-11-07 12:02, POT666 scrive:
quote:
In data 2003-06-16 19:17, Cinefila scrive:
Posso dire ke le Iene è 1 piccolo capolavoro, ke non ha nulla da invidiare a Pulp Fiction...e questa miniera di stranezze, curiosità, allusioni e misteri ne fanno 1 film ancora + grande.





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Jourdain

Reg.: 21 Set 2007
Messaggi: 179
Da: Vignate (MI)
Inviato: 09-10-2007 19:43  
Ciò che mi piace moltissimo di questo film, oltre alla perfetta strutturazione del film ed all'inconfondibile condimento di ogni scena a base di Quentin e di Tarantino, è lo spirito che ne emerge. Cioè, al di la' della bellezza delle scene e dei dialoghi (straordinarie peculiarità che appartengono ad ogni film del regista)),"Le iene" parla profondamente anche di qualcosa di umano, e ne parla soprattutto all'interno della relazione di "lavoro" che nasce tra Mr.White (H.Keitel) e Mr.Orange (T.Roth). Questi due personaggi sono la materializzazione degli opposti sociali, il cane ed il gatto. Certo, il cane (T.Roth)per poter "mangiare" il gatto è costretto ad avvicinarlo, e per poter avvicinarlo è costretto a travestirsi da gatto (l'infiltrato). Ora, è significativo capire, secondo me, come il fatto che tra i due personaggi,stando quotidianamente insieme, sia nato un rapporto umano che va' oltre gli abiti lavorativi dei due (poliziotto e rapinatore). Infatti alla fine del film, prima della famosa sparatoria, il poliziotto infiltrato da' la sensazione di "sentirsi sporco", di aver tradito il suo "nuovo amico" rapinatore, ed infatti gli confessa la verità. Il cane probabilmente si accorge di non essere un cane, e che il gatto non è un gatto; ma che sono entrambi uomini al di la' dei loro "compiti lavorativi" Cioè, da "Le iene" emerge che i ruoli, che le persone finiscono per assumere in una società, non sono nulla in confronto a ciò che è un rapporto umano.
Trovo magnifico il fatto che Tarantino sia riuscito a dire questa cosa, senza dirla in modo diretto e senza fare un noioso film moralistico.
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ermejofico

Reg.: 17 Ago 2005
Messaggi: 662
Da: roma (RM)
Inviato: 12-10-2007 13:29  
quote:
In data 2007-10-09 19:43, Jourdain scrive:
Ciò che mi piace moltissimo di questo film, oltre alla perfetta strutturazione del film ed all'inconfondibile condimento di ogni scena a base di Quentin e di Tarantino, è lo spirito che ne emerge. Cioè, al di la' della bellezza delle scene e dei dialoghi (straordinarie peculiarità che appartengono ad ogni film del regista)),"Le iene" parla profondamente anche di qualcosa di umano, e ne parla soprattutto all'interno della relazione di "lavoro" che nasce tra Mr.White (H.Keitel) e Mr.Orange (T.Roth). Questi due personaggi sono la materializzazione degli opposti sociali, il cane ed il gatto. Certo, il cane (T.Roth)per poter "mangiare" il gatto è costretto ad avvicinarlo, e per poter avvicinarlo è costretto a travestirsi da gatto (l'infiltrato). Ora, è significativo capire, secondo me, come il fatto che tra i due personaggi,stando quotidianamente insieme, sia nato un rapporto umano che va' oltre gli abiti lavorativi dei due (poliziotto e rapinatore). Infatti alla fine del film, prima della famosa sparatoria, il poliziotto infiltrato da' la sensazione di "sentirsi sporco", di aver tradito il suo "nuovo amico" rapinatore, ed infatti gli confessa la verità. Il cane probabilmente si accorge di non essere un cane, e che il gatto non è un gatto; ma che sono entrambi uomini al di la' dei loro "compiti lavorativi" Cioè, da "Le iene" emerge che i ruoli, che le persone finiscono per assumere in una società, non sono nulla in confronto a ciò che è un rapporto umano.
Trovo magnifico il fatto che Tarantino sia riuscito a dire questa cosa, senza dirla in modo diretto e senza fare un noioso film moralistico.


Mi pare di ricordare fra l'altro, che Tarantino avesse definito il film in una intervista alla "occazzo sono diventato famoso" come "una riflessione sul tema della lealtà".
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"Che cosa te ne fai di una banca se hai perduto l'amore?"

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jdmmvb

Reg.: 17 Ott 2007
Messaggi: 6
Da: Carbonia (CA)
Inviato: 17-10-2007 18:27  
The Vega Brothers? Ma veramente? Non ne avevo mai sentito parlare, orwa lo cerco!


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oronzocana

Reg.: 30 Mag 2004
Messaggi: 6056
Da: camerino (MC)
Inviato: 03-04-2010 19:48  
Ormai adulare Quentin Tarantino è diventata una moda inflazionata a cui i più aderiscono come acusmatici di pitagoriano tempo, che ascolta(va)no il maestro con spirito acritico senza vedere e senza, a volte, capire. Gran regista Tarantino. Già, ma perché? Molto spesso, stimolato da discussioni appassionate, me lo sono chiesto e ho (forse) compreso il motivo di un amore praticamente cieco. L’ultimo Bastardi senza gloria è la più recente manifestazione dell’abilità del regista statunitense, ma fin dagli albori, suoi, filmici il talento è stato manifesto. Punto di partenza è sempre, o spesso, un qualche film(ettino) misconosciuto che ormai è possibile recuperare grazie, o purtroppo (dipende dai punti di vista; io parteggio per il “grazie”), a circuiti underground (leggasi emule) che continuano a celebrare soprattutto un cinema italiano sopraffino nella sua perduta artigianalità creativa. Le iene è Italia. Lo è perché lo start è dettato da Mario Bava con un Cani arrabbiati (titolo originale Rabid dogs. Quello di Tarantino è Reservoir dogs) che viene obbligatoriamente in mente nel vivere l’avventura più recente del regista di Pulp Fiction. Ci sono i soprannomi, c’è la violenza gratuita, c’è l’iperrealismo delle dinamiche filmiche e c’è pure la maestria di chi è di qua dall’obiettivo della macchina da presa.

Lasciando da parte la storia, ciò che si manifesta allo spettatore è costituito principalmente da due elementi. Primo, i dialoghi. Fantasiosi, folli, accurati, triviali. Si ritagliano un’autonoma vita all’interno della pellicola con l’ormai celebre apertura nel fast food: una dissertazione aggressiva tra Madonna (la cantante) e mance non concesse. Secondo, la regia. Meglio; i movimenti della macchina da presa. Gran parte del film germoglia all’interno del garage, futuro stage della mattanza finale, dove gli attori, in un ambiente quasi teatrale, si muovono tra la sporcizia in un perfetto connubio tra filmico e profilmico. Difatti la macchina da presa alterna la passività, asservita a ciò che riprende, con inquadrature fisse condite da un’assenza di montaggio, alla dinamicità di movimenti non caotici ma complessi. Paradigmatiche sono le inquadrature che accompagnano Mr. Blonde, costituite da finte soggettive che quasi fanno guardare in macchina i sui interlocutori, come manifestazione di un voyeurismo folle. Tarantino copia? Sì, ma con una classe immensa; riadattando ciò che vede al suo gusto pulp. Per questo ama(va) il cinema italiano. Per questo rimpiango il passato.
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Partecipare ad un'asta, se si ha il Parkinson, può essere una questione molto costosa.
Michael J. Fox
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