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Autore alla ricerca della verità
pkdick

Reg.: 11 Set 2002
Messaggi: 20557
Da: Mercogliano (AV)
Inviato: 13-10-2003 17:07  
quote:
In data 2003-10-13 16:46, mallory scrive:
(...)ci sono film che provocano emozioni anche se il loro lavoro è unicamente dedito alla narrazione di una bella storia, una storia non indagata dall'immagine, ma unicamente rappresentata così come potrebbe essere comunicata da una voce narrante, in questo caso l'emozione trasmessa sarebbe di matrice differente e andrebbe a raggiungere la sensibilità da un altro tipo di percezione che non è quello occhio-psiche, ma quella unicamente psichica, la stessa stimolata dalla lettura di un libro o dal racconto ascoltato, ma che allora rende il prodotto, un prodotto che non può più essere definito cinema, poichè un film dovrebbe avere uno scopo diverso, dovrebbe essere una diversa forma di mezzo comunicativo, altrimenti, a che servirebbe?
(...)
Io credo che un film debba saper arrivare la dove le parole non siano più in grado di comunicare.
E' bello no?
Cazzo se lo è!


E' molto interessante questo discorso. Credo che questo punto, la percezione a questo livello di un film, costituisca oggi come oggi il mio pricipale limite come spettatore.
_________________
Quattro galìne dodicimila

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mallory

Reg.: 18 Feb 2002
Messaggi: 6334
Da: Genova (GE)
Inviato: 13-10-2003 17:16  
Bè ma non è propriamente così, è solo che non sai come viene prodotta questa emozione, ma sei in grado di sentirla come tutti.
Pensa alla sequenza della doccia del film Psycho, pensa alla pontenza di quelle immagini e alle tue reazioni di fronte ad esse, capisci anche tu che c'è un metodo dietro questo turbinio di trasmissioni e ricezioni.
_________________

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OneDas

Reg.: 24 Ott 2001
Messaggi: 4394
Da: Roma (RM)
Inviato: 14-10-2003 11:51  
“Un pensiero che non si poggia su nulla è un pensiero nullo, dettato dal gusto personale e istintivo”
Anna

UN’IDEA (Giorgio Gaber – Sandro Luporini)

Un'idea, un concetto, un'idea,
finché resta un' idea, è soltanto un'astrazione,
se potessi mangiare un'idea
avrei fatto la mia rivoluzione.


In Virginia il signor Brown
era l'uomo più antirazzista,
un giorno sua figlia sposò
un uomo di colore,
lui disse: "Bene!",
ma non era di buonumore.


Ad una conferenza
di donne femministe
si parlava di prender coscienza
e di liberazione:
tutte cose giuste
per un'altra generazione.

Un'idea, un concetto, un'idea,
finché resta un' idea, è soltanto un'astrazione,
se potessi mangiare un'idea
avrei fatto la mia rivoluzione.

Su un libro di psicologia
ho imparato a educare mio figlio:
se cresce libero il bimbo
è molto più contento;
l'ho lasciato fare…
m'è venuto l'esaurimento!

Il mio amico voleva impostare
la famiglia in un modo nuovo
e disse alla moglie:
"Se vuoi mi puoi anche tradire.";
lei lo tradì…
lui non riusciva più a dormire

Un'idea, un concetto, un'idea,
finché resta un' idea, è soltanto un'astrazione,
se potessi mangiare un'idea
avrei fatto la mia rivoluzione.

Aveva tante idee,
era un uomo d'avanguardia,
si vestiva di nuova cultura,
cambiava ogni momento,
ma quand'era nudo
era un uomo dell'Ottocento.
Ho voluto andare
ad una manifestazione:
i compagni, la lotta di classe,
tante cose belle
che ho nella testa
ma non ancora nella pelle.

finché resta un' idea, è soltanto un'astrazione,
se potessi mangiare un'idea
avrei fatto la mia rivoluzione,
la mia rivoluzione,
la mia rivoluzione...



_________________
tu che lo vendi, cosa ti compri di migliore ?

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mallory

Reg.: 18 Feb 2002
Messaggi: 6334
Da: Genova (GE)
Inviato: 14-10-2003 15:04  
Sempre dedito al sillogismo poetico...a quando una bella argomentatina dissacratoria?
_________________

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OneDas

Reg.: 24 Ott 2001
Messaggi: 4394
Da: Roma (RM)
Inviato: 14-10-2003 15:13  
non c'è nulla di più dissacratorio della poesia.
_________________
tu che lo vendi, cosa ti compri di migliore ?

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NancyKid
ex "CarbonKid"

Reg.: 04 Feb 2003
Messaggi: 6860
Da: PR (PR)
Inviato: 16-08-2004 17:05  
Sono d'accordo con Mall riguardo una valenza scientifica della critica e dei film. Ma attenzione, il Cinema è un'arte in evoluzione (così come è la Scienza), esempio: un tempo si pensava che la Terra fosse piatta, oggi invece si sa, oggettivamente e scientificamente parlando, che la terra è rotonda; Van Gogh, ai suoi tempi, era considerato un incapace, oggi è oggettivamente un maestro; un esempio in cinema potrebbe essere BladeRunner, snobbato alla sua uscita, mentre oggi è ritenuto uno dei migliori film di fantascienza di sempre. Tutto questo per dire che la critica ha valenza oggettiva in tempo X, ma potrebbe non averlo più in tempo Y. Oggi un Kubrick è oggettivamente un grande regista, ma chi lo sa che nel 2080 non sia considerato come un incapace che ha preso per il culo il 20° secolo? Questo perchè man mano che passano gli anni si aggiungono nuove teorie, o se volete, chiamiamole regole, in quanto l'arte e la scienza non raggiungono mai il loro limite perchè illimitati, e ogni giorno si effettuano nuove scoperte. Chi lo sa che in un futuro prossimo gli scienzati ci dicano che la terra è triangolare? (è solo per fare un esempio). Quindi la Critica ha valenza oggettiva, ma comunque una oggettività limitata.
Il punto in cui la soggettività del critico entra è invece nel confronto tra 2 capolavori. Esempio: Psycho è oggettivamente un capolavoro? Si, e su questo non ci piove. 2001 odissea nello spazio è un capolavoro? Si, e su questo non ci piove. Ma è oggettivamente migliore Psycho o 2001 Odissea nello spazio? E' migliore un Kubrick o un Hitchcock, ecco, qui penso entri la valenza soggettiva dell'analizzatore, ma rimane comunque l'oggettività che Psycho e 2001 sono capolavori.
Una domanda che sorge oggi, comunque è. chi è il vero critico oggi? Truffaut, Bazin, Rohmer ormai sono andati, allora, chi oggi ha effettivamente le capacità e gli strumenti intellettuali neccessari per cogliere l'oggettività indiscussa di un'opera? Si sa che i critici d'oggi sono per lo piùdei buffoni che non sanno quel che dicono.

ps: perchè diavolo è in test forum questo thread? riportatelo in tuttocinemaaa
_________________
eh?

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 16-08-2004 19:05  
Mi sono appena letto tutto d'un fiato tutto il topic. Ci avrò messo un paio d'ore, con calma, per cercare di capire il più possibile e assimilare la maggior quantità di informazioni.
Perché in topic come questo, che si sia d'accordo o meno con questooquèllo, si impara molto.
Per cui intanto ringrazio tutti, e spero che questa discussione, ora che è stata riportata a galla (altro che i culi più belli di Hollywood), riprenda e continui ad offrire spunti, a chi di cinema ne sa così come a chi al cinema sta cercando di avvicinarsi.

Proprio per cercare di ri-alimentare la discussione, espongo alcuni dubbi (che potranno sembrare idioti, o che magari sono anche stati già chiariti, ma dopo aver letto 6 pagine del genere un po' di confusione è normale averla) che mi sono sorti leggendo.

E' stato detto che il Morandini non è un bravo critico. Ora, non ho assolutamente nulla da ribattere (non ne ho minimamente i mezzi) a una tale affermazione, e potrei essere o meno d'accordo. Ma quello che mi chiedo è: chi lo dice? Chi può dire se un critico è capace o meno e in base a cosa?

Un'altra cosa riguarda proprio il pluricitato parallelismo tra cinema (arte) e scienza. O meglio, tra critica e scienza.
Mi riallaccio all'ultimo esempio di CarbonKid:

Ma è oggettivamente migliore Psycho o 2001 Odissea nello spazio? E' migliore un Kubrick o un Hitchcock, ecco, qui penso entri la valenza soggettiva dell'analizzatore, ma rimane comunque l'oggettività che Psycho e 2001 sono capolavori.

Bene, ma in scienza la valenza soggettiva non può entrare assolutamente da nessuna parte. La scienza è tale in quanto completamente oggettiva.
Chiunque potrebbe scrivere un manuale di matematica o di fisica, e chiunque lo scriva, formule e dimostrazioni saranno le stesse.

Qua sta la differenza. Sempre riprendendo il discorso di Kid, non si può paragonare il cambiamento delle opinioni dei critici rispetto a Van Gogh con il passaggio dalle teorie tolemaiche a quelle galileiane (forse l'esempio non era questo, ma fa niente). Un tempo PENSAVANO che la terra fosse piatta o ferma col sole che le girasse intorno; ora SAPPIAMO che non è piatta e che è la terra a ruotare.

Quindi mi chiedo:
Hitchcock e Kubrick erano dei geni... lo pensiamo, o abbiamo argomentazioni per dimostrare che lo sappiamo?


Probabilmente le risposte nel topic ci sono già. Dovrei rileggerlo almeno un'altra volta.
Ma non ora, leggerlo tutto in una volta è stato già un errore.
_________________
Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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NancyKid
ex "CarbonKid"

Reg.: 04 Feb 2003
Messaggi: 6860
Da: PR (PR)
Inviato: 16-08-2004 20:18  
quote:
In data 2004-08-16 19:05, sandrix81 scrive:
Mi sono appena letto tutto d'un fiato tutto il topic. Ci avrò messo un paio d'ore, con calma, per cercare di capire il più possibile e assimilare la maggior quantità di informazioni.
Perché in topic come questo, che si sia d'accordo o meno con questooquèllo, si impara molto.
Per cui intanto ringrazio tutti, e spero che questa discussione, ora che è stata riportata a galla (altro che i culi più belli di Hollywood), riprenda e continui ad offrire spunti, a chi di cinema ne sa così come a chi al cinema sta cercando di avvicinarsi.

Proprio per cercare di ri-alimentare la discussione, espongo alcuni dubbi (che potranno sembrare idioti, o che magari sono anche stati già chiariti, ma dopo aver letto 6 pagine del genere un po' di confusione è normale averla) che mi sono sorti leggendo.

E' stato detto che il Morandini non è un bravo critico. Ora, non ho assolutamente nulla da ribattere (non ne ho minimamente i mezzi) a una tale affermazione, e potrei essere o meno d'accordo. Ma quello che mi chiedo è: chi lo dice? Chi può dire se un critico è capace o meno e in base a cosa?

Un'altra cosa riguarda proprio il pluricitato parallelismo tra cinema (arte) e scienza. O meglio, tra critica e scienza.
Mi riallaccio all'ultimo esempio di CarbonKid:

Ma è oggettivamente migliore Psycho o 2001 Odissea nello spazio? E' migliore un Kubrick o un Hitchcock, ecco, qui penso entri la valenza soggettiva dell'analizzatore, ma rimane comunque l'oggettività che Psycho e 2001 sono capolavori.

Bene, ma in scienza la valenza soggettiva non può entrare assolutamente da nessuna parte. La scienza è tale in quanto completamente oggettiva.
Chiunque potrebbe scrivere un manuale di matematica o di fisica, e chiunque lo scriva, formule e dimostrazioni saranno le stesse.

Qua sta la differenza. Sempre riprendendo il discorso di Kid, non si può paragonare il cambiamento delle opinioni dei critici rispetto a Van Gogh con il passaggio dalle teorie tolemaiche a quelle galileiane (forse l'esempio non era questo, ma fa niente). Un tempo PENSAVANO che la terra fosse piatta o ferma col sole che le girasse intorno; ora SAPPIAMO che non è piatta e che è la terra a ruotare.

Quindi mi chiedo:
Hitchcock e Kubrick erano dei geni... lo pensiamo, o abbiamo argomentazioni per dimostrare che lo sappiamo?


Probabilmente le risposte nel topic ci sono già. Dovrei rileggerlo almeno un'altra volta.
Ma non ora, leggerlo tutto in una volta è stato già un errore.




Interessante, molto interessante. Penso che per la prima parte del tuo thread si vada alla domanda: "Qual'è il ruolo del critico?". Sono dell'idea che il Critico non debba giudicare direttamente (come invece fanno i recensori, ovvero la stragrande maggioranza dei pseudo-critici di oggi), il Critico deve sviscerare la pellicola (ti rimando al decoupage delle lezioni di cinema di Tristam), smontare il film, analizzandone il funzionamento interno e facendone una specie di autopsia. I critici d'oggi invece, forse per mancanza di spazio (leggi durissime delle attuali riviste di cinema), o per pura incapacità, si limitano a dare un giudizio, più o meno condivisibile, quindi non un'analisi, ma un'opinione.

Tornando qui:2001 Odissea nello spazio? E' migliore un Kubrick o un Hitchcock, ecco, qui penso entri la valenza soggettiva dell'analizzatore, ma rimane comunque l'oggettività che Psycho e 2001 sono capolavori.[/i]

Bene, ma in scienza la valenza soggettiva non può entrare assolutamente da nessuna parte. La scienza è tale in quanto completamente oggettiva.
Chiunque potrebbe scrivere un manuale di matematica o di fisica, e chiunque lo scriva, formule e dimostrazioni saranno le stesse.
Qua sta la differenza. Sempre riprendendo il discorso di Kid, non si può paragonare il cambiamento delle opinioni dei critici rispetto a Van Gogh con il passaggio dalle teorie tolemaiche a quelle galileiane (forse l'esempio non era questo, ma fa niente). Un tempo PENSAVANO che la terra fosse piatta o ferma col sole che le girasse intorno; ora SAPPIAMO che non è piatta e che è la terra a ruotare.
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So che è un paragone che può suonare assurdo, ma è più simile di quanto appare. Anche la scienza, come il cinema, è oggettiva in tempo X, ma potrebbe non esserlo più in tempo Y. In passato era oggettivo il fatto che il sole girasse attorno alla terra (ci sono stati anche morti per aver contraddetto questa teoria, ahimè), mentre oggi, è oggettivamente riconosciuto che è la terra a ruotare attorno al sole, grazie alle nuove scoperte e ai nuovi studi in tale campo. Ma chi lo sa che in un futuro lontano ci dicano che in verità non sia così (non si sa mai). Lo stesso si può dire dell'arte, Van Gogh era ritenuto un pezzente incapace, eppure, con l'evoluzione degli studi e delle nuove teorie, si è appurato che oggi Van Gogh è un artista grandioso, e questo è oggettivo. Questo sempre oggi, domani è un grande punto interrogativo, poi per il cinema la difficoltà si raddoppia, in quanto un'arte nato da pochissimo, che quindi racchiude in sè ancora molte nozioni inesplorate.
_________________
eh?

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 17-08-2004 05:21  
quote:
In data 2004-08-16 20:18, CarbonKid scrive:
Interessante, molto interessante. Penso che per la prima parte del tuo thread si vada alla domanda: "Qual'è il ruolo del critico?". Sono dell'idea che il Critico non debba giudicare direttamente (come invece fanno i recensori, ovvero la stragrande maggioranza dei pseudo-critici di oggi), il Critico deve sviscerare la pellicola (ti rimando al decoupage delle lezioni di cinema di Tristam), smontare il film, analizzandone il funzionamento interno e facendone una specie di autopsia. I critici d'oggi invece, forse per mancanza di spazio (leggi durissime delle attuali riviste di cinema), o per pura incapacità, si limitano a dare un giudizio, più o meno condivisibile, quindi non un'analisi, ma un'opinione.


Quindi, se ho capito, il ruolo del critico è quello di fare un'analisi (nel senso primo della parola, quello cioè di scomposizione in singole parti) di tutto ciò che c'è di oggettivo in un film; senza dare alcun tipo di opinioni. In base a ciò, si riesce a capire quando un critico non è capace - cioè quando esprime pareri e non analizza - ma ora mi chiedo: allora tutti i critici (purché ovviamente siano in possesso dei mezzi e delle conoscenze necessarie) dovrebbero dare analisi identiche tra loro (così come, tornando al parallelo con la scienza, tutti coloro che sanno fare l'addizione diranno che 1+1 fa 2). E allora come si stabilisce quando un critico è migliore di altri?
Ma c'è un critico migliore?, o - come a questo punto mi pare evidente - ci sono solo critici capaci?

E poi ancora di più mi domando: a che serve un'analisi degli aspetti oggettivi, se l'arte è espressione di emozioni e di quei famosi significanti di cui parlavate?
Un po' la risposta credo che sia "la critica dovrebbe essere uno strumento per apprezzare meglio, non un parere." (e tra l'altro credo che questa risposta sia già stata data nel topic).
Mi sbaglio?


In pratica credo - con un po' di presunzione - di aver capito abbastanza il discorso, ma ci sono dei punti che pur essendomi chiari (o che credo mi siano chiari) mi lasciano un po' perplesso. In particolare quello che mi lascia inevitabilmente ancora un po' scettico è l'utilizzo della parola "oggettivo" in un discorso sull'arte. Farò un po' di fatica ad abituarmici.
_________________
Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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83Alo83

Reg.: 26 Mag 2002
Messaggi: 16507
Da: Palermo (PA)
Inviato: 17-08-2004 09:19  
una volta litigai con la mia professoressa di italiano, per una questione simile: secondo me noi non studiavamo affattola letteratura, non interpretavamo affatto testi e poesie, insomma avremmo benissimo potuto evitare di leggere direttamente dal testo col metodo di studio adoperato: non facevamo altro che studiare la critica. ovvero studiavamo UN'interpretazione spacciata convenzionalmente per L'interpretazione, di uno degli studiosi più rinomati. non facevamo altro che ripetere parole già dette, parole indotte e spacciate per quelle dell'autore.
"IL FINE DELL'AUTORE ERA QUELLO DI..." e se non fosse cosi'?
la critica è il Verbo? se fossi sato capace di leggere altrimenti, sarei stato considerato un cretino: perchè dovrei pensarla diversamente dallo scrittore, dal filosofo, dallo studioso rinomato?

questa è per me schiavitù delle idee.
_________________
Mi contraddico, forse?
Ebbene mi contraddico, ma sono vasto, contengo moltitudini.

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watahh

Reg.: 21 Lug 2004
Messaggi: 111
Da: modena (MO)
Inviato: 17-08-2004 18:03  
Secondo me la critica occupa ,mi scuso per il termine, un ruolo come ciascuno di noi spettatori, naturalmente il suo e' di analizzare con maggiore competenza ecc..

[ Questo messaggio è stato modificato da: watahh il 02-03-2005 alle 12:23 ]

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ilaria78

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
Inviato: 18-08-2004 15:57  
quote:
In data 2004-08-17 18:03, watahh scrive:
Secondo me la critica occupa ,mi scuso per il termine, un ruolo come ciascuno di noi spettatori, naturalmente il suo e' di analizzare con maggiore competenza ecc..


mi chiedevo se hai letto tutto il topic, le tue obiezioni sono state un po' confutate pagine orsono...
_________________
...quando i morti camminano signori..bisogna smettere di uccidere...

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ilaria78

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
Inviato: 18-08-2004 16:33  
quote:
In data 2004-08-17 05:21, sandrix81 scrive:
quote:
In data 2004-08-16 20:18, CarbonKid scrive:
Interessante, molto interessante. Penso che per la prima parte del tuo thread si vada alla domanda: "Qual'è il ruolo del critico?". Sono dell'idea che il Critico non debba giudicare direttamente (come invece fanno i recensori, ovvero la stragrande maggioranza dei pseudo-critici di oggi), il Critico deve sviscerare la pellicola (ti rimando al decoupage delle lezioni di cinema di Tristam), smontare il film, analizzandone il funzionamento interno e facendone una specie di autopsia. I critici d'oggi invece, forse per mancanza di spazio (leggi durissime delle attuali riviste di cinema), o per pura incapacità, si limitano a dare un giudizio, più o meno condivisibile, quindi non un'analisi, ma un'opinione.


Quindi, se ho capito, il ruolo del critico è quello di fare un'analisi (nel senso primo della parola, quello cioè di scomposizione in singole parti) di tutto ciò che c'è di oggettivo in un film; senza dare alcun tipo di opinioni. In base a ciò, si riesce a capire quando un critico non è capace - cioè quando esprime pareri e non analizza - ma ora mi chiedo: allora tutti i critici (purché ovviamente siano in possesso dei mezzi e delle conoscenze necessarie) dovrebbero dare analisi identiche tra loro (così come, tornando al parallelo con la scienza, tutti coloro che sanno fare l'addizione diranno che 1+1 fa 2). E allora come si stabilisce quando un critico è migliore di altri?
Ma c'è un critico migliore?, o - come a questo punto mi pare evidente - ci sono solo critici capaci?

E poi ancora di più mi domando: a che serve un'analisi degli aspetti oggettivi, se l'arte è espressione di emozioni e di quei famosi significanti di cui parlavate?
Un po' la risposta credo che sia "la critica dovrebbe essere uno strumento per apprezzare meglio, non un parere." (e tra l'altro credo che questa risposta sia già stata data nel topic).
Mi sbaglio?






dunque, ho riletto tutto il topic e sono contenta che si continui a parlarne, seppure ai tempi mi sembrò estremamente esaustivo.
la critica è un misto tra oggettività e soggettività, però una scaturisce dall'altra. come ha già postato mallory qualche pagina fa, il procedimento che grossomodo adotta un critico è sviscerare il film, inquadratura per inquadratura, questa è la parte oggettiva, ovvero lo studio del linguaggio, che è assodato, i tipi di inquadrature che possono essere combinate in milioni di modi, ma sempre quelle sono, come è formata l'inquadratura, la durata, l'angolazione, il tipo di illuminazione, i simboli presenti ecc ecc.
se c'è qualcosa di innovativo o di buono, per chiunque conosce a grandi linee il linguaggio cinematografico, è facile da individuare, in questo si riassume il discorso di demon per cui pareri discordanti tra critici non dovrebbero esserci, e in questo non si può giudicare chi è più bravo o meno perchè si lavora con materiali oggettivi.
una volta sviscerato tutto il film, si passa alla raccolta dei dati, che oggettivamente ci fanno capire le scelte del regista.
faccio un esempio pratico, rifacendomi all'analisi di tristam su cat people, sulla prima inquadratura allo zoo:
una pantera in una gabbia, carrello indietro che include la protagonista accanto a tale gabbia, entrambe, per prime ed insieme, questo ha un chiaro significato inequivocabile, il regista ha associato due figure.

a questo punto, dicevo, si raccolgono i dati, qui comincia la soggettività, non nel giudizio, ma nell'estro del critico (che possiamo chiamare anche studioso, analista ecc ecc), dal linguaggio cinematografico e dal modo di usarlo del regista (oggettivo perchè è chiaramente visibile, soggettivo perchè è suo) possiamo comprendere tante cose che vanno nel campo dei contenuti e di una certa soggettività. Qui comincia l’opera di interpretazione dei segni e delle immagini, perché il regista ha usato una tale inquadratura,durata , illuminata e costruita in quel particolare modo?

Si costruisce così una serie di ipotesi, che quanto sono più approfondite,meditate, dettate dallo studio del film, correlate di conoscenze pluridisciplinari, tanto più si avvicinano ad una buona interpretazione del film e del “messaggio” che il regista ha voluto darci. Chiaramente le ipotesi sono frutto di una soggettività, ma se fondate dalla conoscenza e dalla cultura possono risultare quasi oggettive, il tutto senza inficiare la libertà d’espressione dell’artista.

Se Van Gogh non è stato apprezzato dai suoi contemporanei, è perché i suoi quadri non sono stati sottoposti ad una equa e approfondita critica, cosa che è successa tempo dopo, grazie a critici con maggiore coscienza e conoscenza.

Il discorso di un confronto fra 2001 e Psyco non sta nè in cielo nè in terra, ogni opera, come ogni regista è a se, un critico non fa confronti del genere perché sono abbastanza inutili e infondati, e chiaramente rientrano solo nella soggettività dello spettatore.
I critici nel vero senso del termine oggi non ci sono, dieci righe scritte in una rivista non vuol dire essere critici, oggi ci sono molti recensori, che vedono il film e danno il loro parere personale, ma come abbiamo detto in altre sedi è una cosa diversa e un altro discorso.
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watahh

Reg.: 21 Lug 2004
Messaggi: 111
Da: modena (MO)
Inviato: 19-08-2004 19:04  
Efettivamente nn ho letto tutto il topic, e mi scuso per questo, ma la prima pagina e stata talmente estenuante, soprattutto il primo post..

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watahh

Reg.: 21 Lug 2004
Messaggi: 111
Da: modena (MO)
Inviato: 23-08-2004 12:32  
quote:
In data 2004-08-18 15:57, ilaria78 scrive:
quote:
In data 2004-08-17 18:03, watahh scrive:
Secondo me la critica occupa ,mi scuso per il termine, un ruolo come ciascuno di noi spettatori, naturalmente il suo e' di analizzare con maggiore competenza ecc..


mi chiedevo se hai letto tutto il topic, le tue obiezioni sono state un po' confutate pagine orsono...




Beh, ora che sono riuscito a rileggermi tutto il topic, potrei comunque rivolgerti la stessa domanda, visto che anche le tue di obiezioni, sono gia' state un po' confutate qualche pagina fa..

[ Questo messaggio è stato modificato da: watahh il 02-03-2005 alle 12:24 ]

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