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Autore Martyrs
utopia


Reg.: 29 Mag 2004
Messaggi: 14557
Da: Smaramaust (NA)
Inviato: 22-06-2009 16:59  
quote:
In data 2009-06-22 16:41, oronzocana scrive:
quando vi pare: tra un paio di settimane con la mia nuova panda a metano vi raggiungerò in ogni dove... è una minaccia.


E' andata: tra un paio di settimane torno su al nooooooooooooord! E dato che hai l'auto nuova, ti tocca venirmi a prendere

EDIT: sabato 11 luglio, è andata?

[ Questo messaggio è stato modificato da: utopia il 22-06-2009 alle 17:00 ]

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oronzocana

Reg.: 30 Mag 2004
Messaggi: 6056
Da: camerino (MC)
Inviato: 22-06-2009 17:14  
può essere...
_________________
Partecipare ad un'asta, se si ha il Parkinson, può essere una questione molto costosa.
Michael J. Fox
---------
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utopia


Reg.: 29 Mag 2004
Messaggi: 14557
Da: Smaramaust (NA)
Inviato: 22-06-2009 17:16  
quote:
In data 2009-06-22 17:14, oronzocana scrive:
può essere...


Lo strappo in auto o la data?
Ovviamente, intendevo venirmi a prendere in stazione... mica a Bo (noooooo, ma quando mai... )

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oldboy83

Reg.: 06 Gen 2005
Messaggi: 4398
Da: Mogliano (MC)
Inviato: 23-06-2009 00:29  
quote:
In data 2009-06-22 16:59, utopia scrive:
quote:
In data 2009-06-22 16:41, oronzocana scrive:
quando vi pare: tra un paio di settimane con la mia nuova panda a metano vi raggiungerò in ogni dove... è una minaccia.


E' andata: tra un paio di settimane torno su al nooooooooooooord! E dato che hai l'auto nuova, ti tocca venirmi a prendere

EDIT: sabato 11 luglio, è andata?

[ Questo messaggio è stato modificato da: utopia il 22-06-2009 alle 17:00 ]



ok, ma dove?
_________________
Una sola cosa è certa: da questa vita non ne usciremo vivi.

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kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 07-07-2009 00:16  
Personalmente, queste scommesse cinematografiche tanto particolari vanno premiate: ogni volta che vedo un film con un tale sadismo di base, che può venire additato come fine a se stesso, mi fa venire in mente il caso di Cannibal Holocaust di Ruggero Deodato, vietato per anni e poi alla prova del tempo (che è quella che conta) rivalutato come prodotto di sincera denuncia contro gli orrori che può perpretare la civiltà sulla natura incontaminata e inconsapevole. Credo che Martyrs e le sue numerose scene macabre possano tranquillamente avere giustizia più immediata in un'epoca più consapevole come quella odierna: possiamo da subito dire che il lavoro non si ferma al puro gusto del grand-guignol (gli effetti comunque sono davvero performanti della logica del risultato delle sevizie, lo segnalo per i ricercatori e degustatori puri di esse) e va ben oltre: le sequenze finali, con quello straniante discorso casalingo, ci parlano non di esecutori folli deviati da droghe o di una famiglia di semplici cannibali dello squartamento – c'è una logica di potere che vuole qualcosa e non esita a tutto per ottenerla.
Dovrete avere lo stomaco molto forte per poterlo digerire, ma il lavoro è suggestivo, emozionante, coinvolgente e diretto con lucida freddezza, mano ferma che vuole offrire oltre a un abbondante sadico sanguinolento spettacolo di genere un messaggio preciso di speranza che si possano combattere certi orrori. Il disagio con cui uscirete dalla sala parla da solo di quanto questo film possa entrarvi nella pelle dopo averne divelta tanta. Il tutto, precisiamolo, senza volervi minimamente ingannare.
Pellicola chiusa da una sequenza e una battuta finale capolavoro
_________________
non solo quentin ma nel nome di quentin...quentin tarantino project
QUENTIN TARANTINO PROJECT

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Danikr

Reg.: 09 Mar 2007
Messaggi: 138
Da: Crotone (KR)
Inviato: 16-08-2009 03:04  
quote:
In data 2009-06-19 01:20, Marienbad scrive:
La lettura del film è una e unica proprio perchè Laugier costruisce la storia in maniera che lo spettatore recepisca il senso e la coronazione del martirio in quanto testimonianza dell'oltremorte. Non ci sono altre possibilità.
A partire dalla costruzione narrativa, che non segue il classico iter, appare chiaro che l'attenzione sembra decentrata, spostata sulla necessità della tortura come mezzo e non come "seduzione" della tortura come atto risolto in sé. Nell'horror classico il male inflitto spesso non ha altro scopo che quello di soddisfare la perversione, in questo film la tortura non ha connotazioni sadiche (per quanto truce), è cagionata a favore di qualcosa di più grande. E infatti Martyrs è un film sulla debolezza del corpo e sulla ricerca estenuante di una totale emancipazione da quest'ultimo.
Durante le prime sequenze vengono accuratamente escluse dal campo le torture, una ragazza sta fuggendo, ha probabilmente evitato un destino terribile. Ma lo ha davvero evitato? Poco dopo pensiamo di no, qualcosa la perseguita, la sua fuga non l'ha salvata. Da qui capiamo che forse il film non è basato sulla tortura, ma sulla persecuzione. E in effetti il regista desidera proprio questo e lo mette in atto in modo davvero intelligente. Lo spettatore inconsciamente comincia a pensare che probabilmente, per la protagonista, era meglio morire all'inizio. E' così che la tortura comincia a trasformarsi in un rimedio, un modo per sfuggire ad un male peggiore. La protagonista iniziale si uccide, e in un certo senso muore perchè è scampata al suo destino. E' a questo punto che viene sostituita da un'altra protagonista, una che per tutta la prima parte del film si è occupata con amorevole dedizione alla prima. Anche la sua vocazione ci dice qualcosa, o si tratta di una squilibrata o di una santa. Quando però scopriamo che la squilibrata è colei che si uccide, uscendo definitivamente di scena, capiamo che la nuova protagonista dev'essere proprio una santa e che la tortura che spetterà a lei, come un rito di passaggio, probabilmente la "salverà". Salvezza che, in questo particolare horror, è chiaramente la liberazione dal corpo e l'accesso all'eterno.
In pratica lo spettatore viene accompagnato per mano dal regista fino a giungere, attraverso uno slittamento del punto di vista (da chi non c'e l'ha fatta - l'errore e la pena -, a chi ce la farà - la correzione e la salvezza -), ad accettare in un certo qual modo la tortura e infine a divenir membro "innocente" e curioso di quella setta presente nel film. Scoprire cosa c'è dopo la morte diviene automaticamente una delle missioni dello spettatore che, piuttosto che stringere gli occhi per il disgusto, finisce con il guardare e incitare: "stringi i denti, ce l'hai quasi fatta".

Ma cosa c'è dopo la morte?
Probabilmente è la questione meno importante di tutto il film, è un po' la carota appesa al filo che fa correre l'asino... Il punto fondamentale del discorso di Laugier è l'arrivo sulla soglia, quando la mente smette di desiderare il bene del corpo perchè è riuscita ad evadere dalla sua dolorosa prigionia, quando si libera nel cosmo, quando la coscienza trabocca dal contenitore umano per espandersi all'infinito.
Raggiungere questo stadio, divenendo testimoni di questa libertà, significa non poter più tornare indietro, ossia tornare nel proprio ormai strettissimo corpo. Ecco perchè la rivelazione a Madamoiselle comporta un'espansione di coscienza così immensa da risultarle letale. Essa non può più vivere nel suo stupido corpo che, per quanto agghindato, resta comunque una prigione che pare costruita proprio custodire l'immenso mistero della conoscenza. Il suicidio non è quindi una scelta ma una conseguenza del sapere, una naturale esplosione.

Se ci si pensa il film, in relazione al suo percorso significativo, comincia e finisce alla stessa maniera e inversamente. Se in principio il personaggio scappa verso la vita, pensando che quello sia l'unica salvezza possibile, alla fine si fugge verso la morte indicando che la vera libertà è ben altra.

(Scritto un po' così a cazzo perchè ho sonno. Dopo però non voglio più sentirvi litigare).

[ Questo messaggio è stato modificato da: Marienbad il 19-06-2009 alle 01:28 ]




Sonno ma mizzica, mi è piaciuto quanto hai scritto

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Danikr

Reg.: 09 Mar 2007
Messaggi: 138
Da: Crotone (KR)
Inviato: 16-08-2009 03:06  
quote:
In data 2009-06-20 13:28, sghiddu scrive:
a parte questo.. riprendedo il fatto della violenza fine a se stessa... non la condivido più.. infatti.. dividendo il film nelle due parti.. secondo me la seconda parte è davvero eccezionale.. perchè ha osato dove nessuno mai ha fatto... infatti mi sono reso conto che il film poteva finare con mademoiselle che parlava alla ragazza.. ma sinceramente mi avrebbe lasciato un vuoto.. invece così mi ha dato molto più di quello che pensavo anche per la prima volta che l'ho visto... questo film è stupefacente.. io rimango dell'idea che rimane un film che forse resterà unico nel suo genre..
unica cosa.. ma la ripresa finale finale.. si avvicina alla ragazza aumenta la musica e fine... perchè così? subito dopo la critta martire.. non capisco perchè si avvicina così con la musica più forte e stop... fa solo capire che rimane viva e fa vedere ancora di più la sofferenza e la stronzaggine di quegli "uomini"?





Effettivamente è unico nel suo genere, dei miei amici si aspettavano qualcosa tipo Saw e tutta la saga a seguire...

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Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 16-08-2009 21:01  
quote:
In data 2009-08-16 03:04, Danikr scrive:

Sonno ma mizzica, mi è piaciuto quanto hai scritto



Grassie

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EtaBeta

Reg.: 11 Nov 2003
Messaggi: 1493
Da: Roma (RM)
Inviato: 18-08-2009 15:40  
quote:
In data 2009-06-19 01:20, Marienbad scrive:
(Scritto un po' così a cazzo perchè ho sonno. Dopo però non voglio più sentirvi litigare).


Alla faccia!
Fossi capace io di scrivere roba così "un po' così a cazzo"...
_________________
"ci sedemmo dalla parte del torto poichè tutti gli altri posti erano occupati" B.Brecht

"una giornata senza sorriso è una giornata persa" C.Chaplin

You better let somebody love you
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moxfurbona

Reg.: 04 Mar 2003
Messaggi: 1194
Da: lucca (LU)
Inviato: 05-11-2009 10:00  
Anche a me è piaciuto tanto. Il genere magari non è per tutti ma come film tanto di cappello. Sì, niente a che vedere con gli splatter degli ultimi anni. L'argomentazione della tesi di fondo, che è un po' folle (ma del resto quale horror è verosimile?) è lucida e chiara e nonostante, forse, il film sia sia volutamente provocatorio non si perde in stupidaggini e va dritto al punto. E' asciutto, avvincente, inizia a bomba poi rallenta per riprendere a creare il climax che porta alla fine. Mi ha ricordato tantissimo il Funny Games austriaco, per i ritmi e per 'il pungo nello stomaco' che ti dà.
Insomma come direbbe la Maionchi 'Proprio un bel prodottino...', ahahaha!
_________________
legalizez la ganja!

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joeblack

Reg.: 23 Set 2004
Messaggi: 12354
Da: Roma (RM)
Inviato: 08-11-2009 19:15  
quote:
In data 2009-06-19 01:20, Marienbad scrive:

Ma cosa c'è dopo la morte?
Probabilmente è la questione meno importante di tutto il film, è un po' la carota appesa al filo che fa correre l'asino... Il punto fondamentale del discorso di Laugier è l'arrivo sulla soglia, quando la mente smette di desiderare il bene del corpo perchè è riuscita ad evadere dalla sua dolorosa prigionia, quando si libera nel cosmo, quando la coscienza trabocca dal contenitore umano per espandersi all'infinito.
Raggiungere questo stadio, divenendo testimoni di questa libertà, significa non poter più tornare indietro, ossia tornare nel proprio ormai strettissimo corpo. Ecco perchè la rivelazione a Madamoiselle comporta un'espansione di coscienza così immensa da risultarle letale. Essa non può più vivere nel suo stupido corpo che, per quanto agghindato, resta comunque una prigione che pare costruita proprio custodire l'immenso mistero della conoscenza. Il suicidio non è quindi una scelta ma una conseguenza del sapere, una naturale esplosione.

Se ci si pensa il film, in relazione al suo percorso significativo, comincia e finisce alla stessa maniera e inversamente. Se in principio il personaggio scappa verso la vita, pensando che quello sia l'unica salvezza possibile, alla fine si fugge verso la morte indicando che la vera libertà è ben altra.



visto ieri notte.
e devo dire che sei proprio brava.

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