FilmUP.com > Forum > Tutto Cinema - The millionaire
  Indice Forum | Registrazione | Modifica profilo e preferenze | Messaggi privati | FAQ | Regolamento | Cerca     |  Entra 

FilmUP Forum Index > Cinema > Tutto Cinema > The millionaire   
Vai alla pagina ( Pagina precedente 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 Pagina successiva )
Autore The millionaire
83Alo83

Reg.: 26 Mag 2002
Messaggi: 16507
Da: Palermo (PA)
Inviato: 17-03-2009 13:33  
e mi sono spinto fino alla fine nonostante abbia letto la parola "suspanse" all'inizio, che non lasciava presagire nulla di buono.

_________________
Mi contraddico, forse?
Ebbene mi contraddico, ma sono vasto, contengo moltitudini.

[ Questo messaggio è stato modificato da: 83Alo83 il 17-03-2009 alle 13:33 ]

  Visualizza il profilo di 83Alo83  Invia un messaggio privato a 83Alo83    Rispondi riportando il messaggio originario
Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 17-03-2009 14:34  
Suspanse?
http://www.youtube.com/watch?v=JvNLlwkwP64
_________________
Inland Empire non l'ho visto e non mi piace

  Visualizza il profilo di Marienbad  Invia un messaggio privato a Marienbad     Rispondi riportando il messaggio originario
oronzocana

Reg.: 30 Mag 2004
Messaggi: 6056
Da: camerino (MC)
Inviato: 18-03-2009 12:24  
di ARUNDHATI ROY da Internazionale, 17 marzo 2009.

Ho fatto copia-incolla quindi ci saranno errori, ma che ne pensate?

La notte degli oscar, in india,
abbiamo recitato le ultime scene di
The millionaire. Quelle in cui folle
di poveri, che non hanno nulla a che fare
con il gioco a premi, si radunano negli
slum per vedere se Jamal Malik vincerà.
E ha vinto. Così ora tutti, compreso il
partito del Congress, si prendono il me-
rito degli Oscar.
Il partito sostiene di aver voluto non
l’India che risplende, ma l’India che con-
quista. Che conquista cosa? Nel caso di
The millionaire, il più grande contributo
dell’India – sicuramente il più grande
contributo dei nostri partiti – è l’autenti-
co, magniico ed epico sfondo di povertà,
brutalità e violenza fornito per un ilm da
premiare con l’Oscar. The millionaire
permette ai cattivi (quelli veri) di pren-
dersi il merito del suo successo perché
non punta il dito contro nessuno, non
indica nessun responsabile. Tutti posso-
no sentirsi contenti. Ed è questo che mi
fa arrabbiare.
Il dibattito sul ilm, che sicuramente
l’ha aiutato a livello promozionale, è sta-
to impostato in termini assurdi. Da una
parte i vecchi “patrioti” ripetono il ritor-
nello: “Non dà un’idea giusta dell’India”
(ma ormai anche loro sono stati conqui-
stati dal Viagra del successo). Dall’altra
c’è chi dice che The millionaire è un ilm
coraggioso perché non ha paura di esplo-
rare le profondità dell’India “che non ri-
splende”.
The millionaire non solo non scalisce
il mito dell’ “India che risplende”, ma tra-
sforma quella “che non risplende” in un
altro elegante prodotto da supermercato.
Come ilm, anche se è ben girato, non ha
il brio, l’impegno politico, lo spessore,
l’umorismo e la sicurezza che il regista e
lo sceneggiatore hanno mostrato in altri
lavori. Non merita l’attenzione che gli
stiamo dando. Il cumulo di luoghi comu-
ni, cliché e orrori di The millionaire ini-
sce per banalizzare quello che succede
nel paese.
Politicamente, il ilm decontestualiz-
za la povertà, la trasforma in una sceno-
graia epica, dissocia la povertà dai pove-
ri. Trasforma la miseria dell’India in un
paesaggio, come un deserto, una catena
montuosa o una spiaggia esotica, una co-
sa creata da dio, non dall’uomo. Ma gli
autori del ilm sono stati più esigenti con
le creature che popolano questo paesag-
gio. Se avessero assegnato le parti princi-
pali a dei veri pezzenti – persone con
l’aria di chi potrebbe essere cresciuto in
uno slum, denutrite e segnate da quello
che hanno sofferto – il ilm non avrebbe
avuto lo stesso appeal. Così hanno scelto
una modella indiana e un ragazzo bri-
tannico. La scena della tortura in com-
missariato è offensiva. La sicurezza cul-
turale che emana dal ragazzo, chiara-
mente britannico, intimidisce il poliziot-
to, chiaramente indiano. Non è un esem-
pio di cattiva recitazione, ma di pH sba-
gliato. È come guardare dei ragazzini
neri in uno slum di Chicago che parlano
con l’accento di Yale.
Gran parte dei segnali inviati dal ilm
è altrettanto distorta. Ha dato a molti in-
diani la sensazione di correre su un’auto-
strada piena di buche. Non ne faccio una
questione di verosimiglianza, né voglio
sostenere assurdità tipo “gli stranieri non
riescono a capire l’India”. Credo che mol-
ti registi indiani, caduti nella stessa trap-
pola, abbiano raccontato storie simili
molto, molto peggio. Ma The millionaire
sta vendendo la versione più a buon mer-
cato del grande sogno capitalista, in cui
la politica è sostituita da un gioco a pre-
mi, una lotteria che permette ai sogni di
una persona di avverarsi mentre quelli di
milioni di altre persone, paralizzati con
la droga della speranza impossibile (la-
vora sodo, sii bravo e con un po’ di fortu-
na potresti diventare milionario), vengo-
no usurpati.
Il fascino del ilm, spiegano i saggi di
turno, sta nel fatto che mentre in occi-
dente molta gente passa dalle stelle alle
stalle, una storia dalle stalle alle stelle of-
fre un appiglio a cui aggrapparsi. Che
idea spaventosa. La speranza dovrebbe
essere fatta di materiale più solido. Pove-
ri Oscar.
_________________
Partecipare ad un'asta, se si ha il Parkinson, può essere una questione molto costosa.
Michael J. Fox
---------
Blog

  Visualizza il profilo di oronzocana  Invia un messaggio privato a oronzocana     Rispondi riportando il messaggio originario
gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 18-03-2009 12:30  
mi sembra un commento basato sul nulla, ma proprio il nulla più assoluto. Si tira in ballo la promozione del film ,le responsabilità politico-etiche del regista, la nazionalità sbagliata degli attori. Non c'è nulla di cinematografico, si critica l'approccio di taluni che hanno lodato il film, per parlare male del film, ma senza avere al centro del discorso il film stesso. E' un modo di affrontare la pellicola quanto mai presuntuosa e irritante: il film può più o meno piacere, ma la critica va fatta con tutt'altro approccio.
_________________
Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

  Visualizza il profilo di gatsby  Invia un messaggio privato a gatsby  Vai al sito web di gatsby    Rispondi riportando il messaggio originario
TheSpirit

Reg.: 21 Set 2008
Messaggi: 3605
Da: Napoli (NA)
Inviato: 18-03-2009 12:38  
Beh ma Arundhati Roy è una scrittrice, non una critica cinematografica, secondo me è normale che abbia questo approccio, però sbaglia a parlare di sogno capitalistico, perché al protagonista dei milioni importa ben poco... secondo me il film sottilmente critica il mito della ricchezza e del grande gioco a premi.
E inoltre il protagonista non lavora affatto sodo ed è bravo, arriva alla ricchezza dopotutto in maniera abbastanza immeritata...

  Visualizza il profilo di TheSpirit  Invia un messaggio privato a TheSpirit  Vai al sito web di TheSpirit    Rispondi riportando il messaggio originario
Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 18-03-2009 12:50  
questo mi sembra un discorso senza senso

mi sembra che il film non abbia niente a che vedere con le critiche che gli vengono mosse

mi sembrano critiche su ciò che si sarebbe voluto vedere e che non è stato rappresentato

the millionarie in fin dei conti non è neppure un film drammatico

è quasi una favola

senza contare che il film mantiene la struttura del romanzo da cui è tratto , pur con alcune differenze nei personaggi, e quindi se qualcuno ha da rideire si rivolga allo scrittore indiano
_________________
For relaxing times make it Suntory time

  Visualizza il profilo di Tenenbaum  Invia un messaggio privato a Tenenbaum  Email Tenenbaum    Rispondi riportando il messaggio originario
gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 18-03-2009 12:52  
senza "quasi", è una favola.
Tutto il discorso sull'India che ci hanno montato sopra, sia in positivo che in negativo, è una gran stronzata.
_________________
Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

  Visualizza il profilo di gatsby  Invia un messaggio privato a gatsby  Vai al sito web di gatsby    Rispondi riportando il messaggio originario
liliangish

Reg.: 23 Giu 2002
Messaggi: 10879
Da: Matera (MT)
Inviato: 18-03-2009 14:47  
quote:
In data 2009-03-18 12:38, TheSpirit scrive:
Beh ma Arundhati Roy è una scrittrice, non una critica cinematografica, secondo me è normale che abbia questo approccio, però sbaglia a parlare di sogno capitalistico, perché al protagonista dei milioni importa ben poco... secondo me il film sottilmente critica il mito della ricchezza e del grande gioco a premi.
E inoltre il protagonista non lavora affatto sodo ed è bravo, arriva alla ricchezza dopotutto in maniera abbastanza immeritata...



infatti, la critica di Arundhati Roy è una critica politica ed è volta non tanto contro il film quanto contro chi in India ha sfruttato l'esito del film all'Oscar per la propaganda politica.

mi sembra evidente che un film si può giudicare su diversi livelli, così come mi sembra evidente che questa non è una recensione.

riguardo l'etica capitalistica della fortuna, quello a cui fa riferimento la Roy non è l'ottenimento o meno della vincita in denaro ma più in generale il lieto fine, il successo e l'acclamazione. quindi il fatto che Jamail non sia interessato ai soldi è secondario e non inficia il messaggio che traspare (volente o nolente) dal film. indipendentemente dal fatto che l'artista si faccia o meno vate, questo film un messaggio lo lancia, e se un pubblico di cinefili può fregarsene perché interessato soltanto alla resa filmica, non è lo stesso per il pubblico indistinto, e quello che interessa a Roy è proprio l'effetto culturale generato dal film.

tra l'altro fa degli appunti interessanti anche riguardo alla messa in scena, quando fa notare l'errore nella scelta degli attori, o la considerazione dell'umanità indiana sullo sfondo. neanche un accenno nel film alle caste, vera piaga della società indiana, per esempio.

io trovo l'analisi di Arundhati Roy più che valida dal punto di vista politico sociologico. il punto di vista cinematografico c'entra assai poco, perché grazie a dio all'estero i giornalisti si occupano delle cose che conoscono, non di quelle che non conoscono, come qui in Italia dove tutti si improvvisano critici cinematografici.
_________________
...You could be the next.

  Visualizza il profilo di liliangish  Invia un messaggio privato a liliangish    Rispondi riportando il messaggio originario
TheSpirit

Reg.: 21 Set 2008
Messaggi: 3605
Da: Napoli (NA)
Inviato: 18-03-2009 15:39  
quote:
In data 2009-03-18 14:47, liliangish scrive: neanche un accenno nel film alle caste, vera piaga della società indiana, per esempio.


ma tu questa affermazione la fai con un buon grado di certezza, per una conoscenza diretta poveniente dall'aver vissuto in India, o per sentito dire, perché è questo ciò che ci hanno insegnato si debba dire dell'India?
Perché a quello che leggo sono in molti oggi a mettere in questione l'effettiva efficacia del discorso delle caste per leggere la società indiana di oggi, sostenendo che orami è il discorso economico-capitalistico, che in buona parte prescinde e scavalca il sistema castale, a dettare le nuove vere e drammatiche differenze sociali.
E centrale nell'India di oggi, e questo si vede benissimo nel film, è il tema del conflitto etnico e confessionale.
Non c'è dubbio che quella che viene fuori dal film è una morale molto americana in un certo senso, visto che vediamo emergere il singolo, che comunque ha delle doti se non altro di straordinaria tenacia, piuttosto che una soluzione dei problemi delle masse. In fondo è questo che dispiace ad Arundhati Roy. E il film mostra la povertà senza indicare esplicitamente come colpevoli i partiti al governo. Ma il punto è che non era questo il suo compito, si tratta di un film di intrattenimento dopotutto, non di un'opera con finalità politiche e sociali.
Non è chiaro perché questo tipo di critica venga mosso a questo film piuttosto che ad altri. Anche "The Dark Knight", "Tropic Thunder" e "Nove settimane e mezzo" non spiegano un bel nulla sulle cause della povertà e di tante piaghe sociali.
Allora se si vuole essere coerenti la vera critica andrebbe portata a tutto il sistema dell'intrattenimento, al concetto stesso di spettacolo cinematografico.
Perché appuntare questo tipo di critiche su un film come The Millionaire, significa voler porre una sorta di ipoteca sulla rappresentazione della povertà, significa affermare che il vero peccato di questo film è stato mostrare dei poveri e delle situazioni di sofferenza sociale in una storia a lieto fine, in cui il povero alla fine vince.
Significa affermare che i poveri non hanno il diritto di apparire all'interno di un film se non in pietose situazioni di estrema tristezza e sofferenza dall'inizio alla fine.
A me sembra questo il vero discorso razzista e classista.
Qui vediamo un povero, che comunque è pur sempre il rappresentante all'interno della storia dei milioni di poveri ed emarginati del subcontinente indiano e di tutto il mondo, vincere, e vincere proprio grazie alle sofferenze che ha patito, e a ciò che ha imparato sulla strada, e questo genera reazioni di nervosismo.
Mi viene da pensare che ci sia una sorta di reazione di classe in questo, visto che bene o male quelli che scrivono in rete di certo così poveri in canna non sono. Una reazione difensiva, di fronte al pericolo rappresentato che il film mostri un nostro inferiore che alla fine riesce a fregarci.
E' chiaro che spettacoli di questo genere contengono una qualche base di ambiguità, ma questa ambiguità è la stessa che dimostra ad esempio la stessa classe operaia, che da sempre preferisce Rocky al cinema con una profonda cosienza sociale di gente come Ken Loach.
Che Boyle in questo film dimostri di non essere un socialista a 24 carati è fuori di dubbio, è uno che viene dalla classe operaia ma che alla fine ce l'ha fatta, probabilmente ha sviluppato una qualche forma di fiducia e di ottimismo rispetto al sistema che pur con le sue ingiustizie alla fine gli ha consentito di emergere.
Ma quello stesso ottimismo che il film trasmette è molto rappresentativo del modo di pensare degli indiani di oggi, che si affacciano per la prima volta al benessere, almeno per quanta riguarda una buona parte della popolazione.
Inoltre, teniamo conto del fatto che i poveri nella povertà ci vivono... Se noi ricchi vediamo un povero, è normale che la prima cosa che ci colpisce è la sua condizione, ma lui non è che ci pensi 24 ore su 24. Per lui è la sua condizione normale, e la povertà di certo non lo paralizza e non gli impedisce di vivere anche momenti di allegria. Si trova semplicemente in una situazione meno comoda della nostra che lo obbliga a correre e darsi da fare per guadagnarsi la sopravvivenza. Ed è questo che il film mostra... Se Jamal fosse stato per un'ora e mezza seduto, senza spostarsi le mosche dalla faccia, non è che la rappresentazione sarebbe diventata più realistica.
Poi è chiaro che finita la favola del film, le condizioni di miseria restano quelle che sono, i problemi sociali restano tutti sul tappeto (così come ci sono rimasti dopo decenni di film di denuncia, guarda un po'), ma almeno il film, durante il suo percorso di semplice, brillante ed efficace intrattenimento, ce ne ha resi un pochino più consapevoli. Risolvere l'ingiustizia sociale con un film, state certi che non è possibile.






  Visualizza il profilo di TheSpirit  Invia un messaggio privato a TheSpirit  Vai al sito web di TheSpirit    Rispondi riportando il messaggio originario
liliangish

Reg.: 23 Giu 2002
Messaggi: 10879
Da: Matera (MT)
Inviato: 18-03-2009 18:25  
quote:
In data 2009-03-18 15:39, TheSpirit scrive:
quote:
In data 2009-03-18 14:47, liliangish scrive: neanche un accenno nel film alle caste, vera piaga della società indiana, per esempio.


ma tu questa affermazione la fai con un buon grado di certezza, per una conoscenza diretta poveniente dall'aver vissuto in India, o per sentito dire, perché è questo ciò che ci hanno insegnato si debba dire dell'India?


la faccio per aver letto i libri di Arundhati Roy...
sì, ammetto che non è un'affermazione felice, ma dipende da quel che si intende per "sentito dire". la mia idea si basa appunto sulla lettura di Roy e di alcuni fatti di cronaca. ricordo che qualche anno fa si parlava di due amanti appartenenti a caste diverse bruciati vivi. capisco che tradisca una visione stereotipata dell'India, e molto probabilmente quel che dici successivamente è la giusta chiave di lettura, moderna, del sistema attuale.

quote:
In data 2009-03-18 15:39, TheSpirit scrive:
Perché a quello che leggo sono in molti oggi a mettere in questione l'effettiva efficacia del discorso delle caste per leggere la società indiana di oggi, sostenendo che orami è il discorso economico-capitalistico, che in buona parte prescinde e scavalca il sistema castale, a dettare le nuove vere e drammatiche differenze sociali.
E centrale nell'India di oggi, e questo si vede benissimo nel film, è il tema del conflitto etnico e confessionale.
Non c'è dubbio che quella che viene fuori dal film è una morale molto americana in un certo senso, visto che vediamo emergere il singolo, che comunque ha delle doti se non altro di straordinaria tenacia, piuttosto che una soluzione dei problemi delle masse. In fondo è questo che dispiace ad Arundhati Roy. E il film mostra la povertà senza indicare esplicitamente come colpevoli i partiti al governo. Ma il punto è che non era questo il suo compito, si tratta di un film di intrattenimento dopotutto, non di un'opera con finalità politiche e sociali.
Non è chiaro perché questo tipo di critica venga mosso a questo film piuttosto che ad altri. Anche "The Dark Knight", "Tropic Thunder" e "Nove settimane e mezzo" non spiegano un bel nulla sulle cause della povertà e di tante piaghe sociali.
Allora se si vuole essere coerenti la vera critica andrebbe portata a tutto il sistema dell'intrattenimento, al concetto stesso di spettacolo cinematografico.
Perché appuntare questo tipo di critiche su un film come The Millionaire, significa voler porre una sorta di ipoteca sulla rappresentazione della povertà, significa affermare che il vero peccato di questo film è stato mostrare dei poveri e delle situazioni di sofferenza sociale in una storia a lieto fine, in cui il povero alla fine vince.
Significa affermare che i poveri non hanno il diritto di apparire all'interno di un film se non in pietose situazioni di estrema tristezza e sofferenza dall'inizio alla fine.
A me sembra questo il vero discorso razzista e classista.
Qui vediamo un povero, che comunque è pur sempre il rappresentante all'interno della storia dei milioni di poveri ed emarginati del subcontinente indiano e di tutto il mondo, vincere, e vincere proprio grazie alle sofferenze che ha patito, e a ciò che ha imparato sulla strada, e questo genera reazioni di nervosismo.
Mi viene da pensare che ci sia una sorta di reazione di classe in questo, visto che bene o male quelli che scrivono in rete di certo così poveri in canna non sono. Una reazione difensiva, di fronte al pericolo rappresentato che il film mostri un nostro inferiore che alla fine riesce a fregarci.
E' chiaro che spettacoli di questo genere contengono una qualche base di ambiguità, ma questa ambiguità è la stessa che dimostra ad esempio la stessa classe operaia, che da sempre preferisce Rocky al cinema con una profonda cosienza sociale di gente come Ken Loach.
Che Boyle in questo film dimostri di non essere un socialista a 24 carati è fuori di dubbio, è uno che viene dalla classe operaia ma che alla fine ce l'ha fatta, probabilmente ha sviluppato una qualche forma di fiducia e di ottimismo rispetto al sistema che pur con le sue ingiustizie alla fine gli ha consentito di emergere.
Ma quello stesso ottimismo che il film trasmette è molto rappresentativo del modo di pensare degli indiani di oggi, che si affacciano per la prima volta al benessere, almeno per quanta riguarda una buona parte della popolazione.
Inoltre, teniamo conto del fatto che i poveri nella povertà ci vivono... Se noi ricchi vediamo un povero, è normale che la prima cosa che ci colpisce è la sua condizione, ma lui non è che ci pensi 24 ore su 24. Per lui è la sua condizione normale, e la povertà di certo non lo paralizza e non gli impedisce di vivere anche momenti di allegria. Si trova semplicemente in una situazione meno comoda della nostra che lo obbliga a correre e darsi da fare per guadagnarsi la sopravvivenza. Ed è questo che il film mostra... Se Jamal fosse stato per un'ora e mezza seduto, senza spostarsi le mosche dalla faccia, non è che la rappresentazione sarebbe diventata più realistica.
Poi è chiaro che finita la favola del film, le condizioni di miseria restano quelle che sono, i problemi sociali restano tutti sul tappeto (così come ci sono rimasti dopo decenni di film di denuncia, guarda un po'), ma almeno il film, durante il suo percorso di semplice, brillante ed efficace intrattenimento, ce ne ha resi un pochino più consapevoli. Risolvere l'ingiustizia sociale con un film, state certi che non è possibile.



condivido appieno e il paragone tra Rocky e Ken Loach in particolare mi sembra illuminante.

però dalla lettura dell'articolo di Roy mi sembra che lei se la prenda non tanto, appunto, con la rappresentazione, quanto con i significati che erroneamente le sono stati attribuiti da buona parte dell'opinione pubblica indiana.
non credo che lei si aspettasse qualcosa di più da Boyle, credo che stia dicendo semplicemente che l'India non ha nessun motivo per esultare di questo film e sentirsene orgogliosa.





_________________
...You could be the next.

  Visualizza il profilo di liliangish  Invia un messaggio privato a liliangish    Rispondi riportando il messaggio originario
eltonjohn

Reg.: 15 Dic 2006
Messaggi: 9472
Da: novafeltria (PS)
Inviato: 18-03-2009 18:54  
quote:
In data 2009-03-18 12:50, Tenenbaum scrive:
questo mi sembra un discorso senza senso




Ma i discorsi senza senso per Mescal sono un riflesso pavloviano
_________________
Riminesi a tutti gli effetti...a'l'imi fata!

  Visualizza il profilo di eltonjohn  Invia un messaggio privato a eltonjohn    Rispondi riportando il messaggio originario
Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 18-03-2009 19:48  
quote:
In data 2009-03-18 18:54, eltonjohn scrive:
quote:
In data 2009-03-18 12:50, Tenenbaum scrive:
questo mi sembra un discorso senza senso




Ma i discorsi senza senso per Mescal sono un riflesso pavloviano


mi dispiace ma io mi riferivo al messaggio immediatamente sopra
_________________
For relaxing times make it Suntory time

  Visualizza il profilo di Tenenbaum  Invia un messaggio privato a Tenenbaum  Email Tenenbaum    Rispondi riportando il messaggio originario
Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 18-03-2009 20:49  
Il che non rende inutile l'intervento di Elton...

  Visualizza il profilo di Marienbad  Invia un messaggio privato a Marienbad     Rispondi riportando il messaggio originario
DeadSwan

Reg.: 05 Apr 2008
Messaggi: 1478
Da: Desda (es)
Inviato: 06-09-2009 16:14  
Ho appena visto di "The Millionaire" e devo dire che non mi è affatto dispiaciuto. Mi aspettavo un filmetto pieno di carineria e di emozioni facili ed è quello che ho avuto, ma l'ho trovato godibile. In fondo si propone sin da subito di creare simpatia per il protagonista buono buono da non parere vero, e di creare aspettativa per il lieto fine che era palese sin da subito. Se ci si mette in quest'ottica, un paio di ore di intrattenimento li regala. Il procedere del film è leggero e sorridente, a parte un paio di cadute nel patetico che hanno il principale difetto di essere buttate lì senza colpire o coinvolgere davvero lo spettatore. Ma forse per questo danno anche poco fastidio. Alla fin fine l'unica pesante caduta di tono si ha nel finale, con il "riepilogo" della vicenda per chi era stato poco attento. Ma, a parte questo, un filmetto discreto.

_________________
Dresda, Sassonia, Germania
Se non riesci ad uscire dal tunnel, almeno arredalo

  Visualizza il profilo di DeadSwan  Invia un messaggio privato a DeadSwan    Rispondi riportando il messaggio originario
joker83

Reg.: 29 Mag 2009
Messaggi: 120
Da: sarezzo (BS)
Inviato: 06-09-2009 23:04  
quote:
In data 2009-09-06 16:14, DeadSwan scrive:
un filmetto discreto.





discreto e decisamente sopravvalutato
_________________
mah...! dove sta scritto che questo è un mio problema?

  Visualizza il profilo di joker83  Invia un messaggio privato a joker83    Rispondi riportando il messaggio originario
Vai alla pagina ( Pagina precedente 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 Pagina successiva )
  
0.130602 seconds.






© 2025 Film Is Now group. Tutti i diritti riservati
Film Is Now group non è responsabile ad alcun titolo dei contenuti dei siti linkati, pubblicati o recensiti.
Fin Network ltd