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Autore IL PIANISTA
Machina

Reg.: 26 Mar 2004
Messaggi: 116
Da: Brentino Belluno (VR)
Inviato: 04-04-2004 13:14  
Quelli che stato paragonando sono due film che trattano lo stesso tema ma in maniera totalmente differente, due film diversissimi: intelligente confrontarli, ma privo di ogni fondamento definirne uno superiore all'altro - se non per gusto puramenyte personale - proprio per la loro diversità (confrontare i due registi e le loro storie per accorgersene)

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Cronenberg

Reg.: 02 Dic 2003
Messaggi: 2781
Da: GENOVA (GE)
Inviato: 04-04-2004 16:06  
Wladyslaw Szpilman vive in Polonia, è un famoso pianista ebreo che insieme alla sua famiglia si deve recare in un campo di “lavoro”, ma un nazista, riconoscendolo, gli darà il permesso di non partire. Da qui in poi, il pianista, si nasconderà in case offertegli da amici tedeschi, trasferendosi e scappando continuamente, fino a che non incontrerà un capo nazista, che si offrirà anch’esso di aiutarlo, dopo averlo sentito suonare il piano. Contemporaneamente, la ribellione ebrea e l’avanzata russa, stermineranno i nazisti.
“Il Pianista” è un film che si potrebbe giudicare differentemente per prima e seconda parte, considerato che, la prima, realistica e lineare, mostra il difficile rapporto familiare di quei tempi e comunque più in generale descrive la psicologia degli ebrei, il tutto ostentato in una maniera impeccabile, cruda ma mai caricata; mentre esageratamente classica e macchinosa, la seconda, si rivela di una lentezza spossante che di conseguenza fa cadere il film in un baratro di allegorismi dejavu, che evidenziano solamente la mancanza di idee del regista. Il film nel complesso è sicuramente buono e interessante, ma a mio parere questi due aggettivi non sono sufficienti a far vincere a quest’ultimo addirittura la Palma d’Oro, il premio Bafta, sette premi cèsar, il David di Donatello e tre premi Oscar. Osannato quindi, eccessivamente e unanimemente sia dalla critica che dal pubblico, l’ultimo di Polanski, evidenzia momenti di grande cinema (il rapporto finale tra il pianista e il nazista su tutti), ma dimostra anche quanto si faccia di certi film, dei falsi capolavori. Oscar immeritato ad un monocorde Adrien Brody.

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La ragione è la sola cosa che ci fa uomini e ci distingue dalle bestie

René Descartes

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Machina

Reg.: 26 Mar 2004
Messaggi: 116
Da: Brentino Belluno (VR)
Inviato: 04-04-2004 20:23  
Sarà, ma la lentezza della seconda parte e 'l'inespressività' del protagonista le trovo assolutamente adatte al reale percorso storico

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 05-04-2004 00:34  
Perché Brody sarebbe stato tanto 'inespressivo'? Io non capisco.

Non aveva certo le espressioni di Clint Eastwood nei famosi primi piani di Sergio Leone, ma non interpretava neanche un pistolero del Far West.
Insomma, quello che voglio dire è: qui si parla di un pianista, uno che ha passato la vita a studiare e suonare, che a un certo punto deve cominciare a confrontarsi con la vita e con la morte, con qualcosa di terribile come le persecuzioni antisemite naziste. Che espressione volete che abbia?
Io non ho mai studiato recitazione e sono completamente ignorante, per cui aspetto ed accetterò qualsiasi delucidazione a riguardo, ma secondo me l'attore è stato molto bravo.
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Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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Machina

Reg.: 26 Mar 2004
Messaggi: 116
Da: Brentino Belluno (VR)
Inviato: 05-04-2004 21:31  
Ho parlato di inespressività tra virgolette, per commentare ironicamente quanto è stato scritto in precedenza e, in un certo senso, per valorizzare quella totale inespressività - guardandola da un altro punto di vista - che è stata rappresentata con una valida (valida, non straordinaria) prova dell'attore protagonista; dopo il percorso intrapreso (e aggiungo ripetendomi, il percorso storico) non si poteva 'recitare' in altro modo e il film, nella seconda parte, non poteva che acquisire quella naturale lentezza/spossatezza.

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 05-04-2004 21:44  
Sono d'accordo;
infatti io ce l'avevo con chi l'aveva definito inespressivo prima di te.
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Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 05-04-2004 21:49  
raramente l'oscar per miglior attore è stato più meritato

gli occhi, guardate gli occhi.


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For relaxing times make it Suntory time

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TaBaTa

Reg.: 30 Mar 2004
Messaggi: 64
Da: ROMA (RM)
Inviato: 06-04-2004 15:53  
Ho letto tutti i vostri commenti e sono d'accordo con chi(non me ne voglia ma in questo momento non mi ricordo chi lo ha scritto) è rimasto più colpito da questo rispetto a Schindler's List.
Intendiamoci, due film "pugno nello stomaco" su un argomento di cui tutto, forse, è stato detto, ma che non esaurisce lo sdegno, il dolore, l'incredulità di chi queste cose se le sente raccontare o peggio di chi le ha vissute.
Temo che da parte di qualcuno si sia sviluppata una refrattarietà rispetto a tutto ciò, e posso essere d'accordo solamente in un caso, quello in cui si giudica narrato troppo rispetto ad altri fatti della storia contemporanea che non riescono a trovare un narratore e una denuncia.
Ma questo non toglie nulla a chi continua a ricordarci dove la brutalità e la mostruosità dell'animo umano abbiamo portato.
Tornando al film, personalmente ho trovato molto più efficace il racconto di Polansky, meno commovente e più agghiacciante.
Schindler's list mi ha trasmesso più commozione, un film che ho trovato più "lirico", passatemi il termine, con un finale(le pietre poste sulla tomba) che tira la lacrima. Per come sono fatta io la reazione più forte mi viene quando i fatti mi gelano più che quando mi commuovono quindi forse possiamo ricondurre tutto al carattere perchè, certo, i particolari terribili non mancano in nessuno dei due, ma forse l'aver scelto anche una quasi totale assenza della colonna sonora ha contribuito a non trovare scappatoie al pubblico che non poteva poggiarsi su qualche nota per incanalare le emozioni ma ha dovuto reagire ai fatti.
Altra nota personale: lo scoppio della bomba che rende temporaneamente sordo tutto il pubblico è meravigliosao
Per quanto riguarda Adrien Brody che dire? Per me efficacissimo nel suo ruolo, non capisco che tipo di espressività vi aspettavate da qualcuno che vede la sua vita scivolargli inesorabilmente nella disperazione, senza poter far nulla se non contare su qualcun'altro per sopravvivere, l'impotenza,l'"ingenuità", la rassegnazione e la pavidità sono le caratteristiche peculiari del suo personaggio quindi non ci si può aspettare la frase a effetto o il sorriso smagliante ma il lento e inesorabile abbrutimento di chi sa che niente più dipende da lui e che se sarà fortunato potrà vivere, ma non sa certamente in che modo e grazie a chi.
Nulla a togliere a Spielberg ci mancherebbe, un film perfetto il suo, ma delle volte uno deve scegliere secondo la propria pancia no?

Buon cinema
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La candela che splende il doppio del suo splendore, brucia in metà tempo... e tu hai sempre bruciato la tua candela da tutte e due le parti".

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simboy

Reg.: 20 Set 2002
Messaggi: 1603
Da: grugliasco (TO)
Inviato: 06-04-2004 16:07  
La verità è che è una palla colossale e tra qualche anno nessuno si ricorderà neanche che esista un film del genere...

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Dubliner


Reg.: 10 Ott 2002
Messaggi: 4489
Da: sanremo (IM)
Inviato: 06-04-2004 16:13  
quote:
In data 2004-04-06 16:07, simboy scrive:
La verità è che è una palla colossale e tra qualche anno nessuno si ricorderà neanche che esista un film del genere...



urca che esagerato!
capisco che non ti sia piaciuto e che tu lo abbia trovato palloso (io non mi sono annoiata nemmeno per 1 secondo, ma tant'è!) ma addirittura che nessuno se ne ricorderà mi sembra un tantino troppo... ma Il Pianista è un gran bel film girato con una misura da applausi e con una seconda parte assolutamente poetica.

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Io sono grande. E' il cinema che è diventato piccolo.
I miei dvd

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simboy

Reg.: 20 Set 2002
Messaggi: 1603
Da: grugliasco (TO)
Inviato: 06-04-2004 16:21  
quote:
In data 2004-04-06 16:13, Dubliner scrive:
quote:
In data 2004-04-06 16:07, simboy scrive:
La verità è che è una palla colossale e tra qualche anno nessuno si ricorderà neanche che esista un film del genere...



urca che esagerato!

Ho fatto fatica a tenere gli occhi aperti per tutta la durata del film , maledicendo tutti quelli che me l'avevo spacciato come miglior film sull'olocausto , una vera e propria forma di poesia applicata al cinema , ad un film che addirittura oscurava Shindler List...
Probabilmente sarò solo io a pensarla così , ma faccio Outing :
Il Pianista è una cagata pazzesca !

E'
capisco che non ti sia piaciuto e che tu lo abbia trovato palloso (io non mi sono annoiata nemmeno per 1 secondo, ma tant'è!) ma addirittura che nessuno se ne ricorderà mi sembra un tantino troppo... ma Il Pianista è un gran bel film girato con una misura da applausi e con una seconda parte assolutamente poetica.




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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 06-04-2004 16:23  
quote:
In data 2004-04-06 16:07, simboy scrive:
La verità è che è una palla colossale e tra qualche anno nessuno si ricorderà neanche che esista un film del genere...



credo che fra qualche giorno il tuo post non sarà più ricordato da nessuno
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For relaxing times make it Suntory time

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simboy

Reg.: 20 Set 2002
Messaggi: 1603
Da: grugliasco (TO)
Inviato: 06-04-2004 16:30  
quote:
In data 2004-04-06 16:23, Tenenbaum scrive:
quote:
In data 2004-04-06 16:07, simboy scrive:
La verità è che è una palla colossale e tra qualche anno nessuno si ricorderà neanche che esista un film del genere...



credo che fra qualche giorno il tuo post non sarà più ricordato da nessuno




Riferendosi a "Il Pianista" , mi pare la logica conseguenza...

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 18-04-2004 15:39  
Il Pianista è un film bellissimo e "necessario" (bruttissima parola ma stavolta forse... necessaria per rendere megliol'idea) che merita di essere visto anche, soprattutto, da chi ritiene che l'umana follia di cui si narra sia un lontano ricordo, poco più di un pretesto, per i vari cineasti che già si cimentarono con l'Olocausto al fine di ottenere facili consensi, con tematiche ed accadimenti “ad effetto”, inverosimili e gonfiati ad arte dalle lobby sioniste. Purtroppo c’è molta gente in giro che la pensa in tal modo... (Un breve giro di boa: per me retorico e "spettacolare”, in tal senso, è Schindler's List, non un film sull'Olocausto secondo S. Kubrick, il quale affermo: "S.L. è un film sul successo. L'Olocausto riguarda sei milioni di persone che vengono ammazzate. S.L. parla di seicento persone che non vengono ammazzate"). Epica del dolore assoluto, autentica (vista la fonte cui si ispira), priva di retorica ed anti eroica, umanissima, concreta ed essenziale (nonostante la sua lunga durata che ci sta tutta!), Polanski costruisce un’opera di grande respiro, un’elegia dolente e “religiosa”, che lacera l’intelletto e le viscere dello spettatore scaraventandolo nel nero pozzo degli orrori più definitivi ed irreversibili che solo la lucida follia umana è in grado di generare. Senza tuttavia rinunciare alla speranza, rappresentata dalla musica, dall’arte, per un ritorno alla ragione ed alle umane passioni, contro cui si infrangono i deliri d’onnipotenza degli “uomini di voce dura”. La regia è molto misurata, il ritmo incalzante e sempre “in avanti” (così come va interpretata la partitura chopiniana), ed incede con una naturalezza narrativa esemplare e devastante, con soluzioni visive degne del miglior cinema che non si cura degli effetti ed “affetti” speciali, di hollywoodiana, spielberghiana (ora perfino gibsoniana... e chi lo vrebbe mai detto..!)memoria. E’ come se la macchina da presa non esistesse, mentre lo spettatore, immedesimato, ha l’impressione di seguire in soggettiva le vicende vissute dal protagonista.
In sala, mentre scorrevano i titoli di coda, sulle luminose note della Grande Polacca brillante op. 22 di F. Chopin - estremo e sublime momento della catarsi filmica - a me toccò il piacere di assistere ad un fatto insolito. Suggestionato da quella musica che penetrava nell'anima come un ago penetra nella carne per ricucire le ferite, mi accorsi, guardando dietro di me, che la maggior parte del pubblico attendeva, in piedi, la fine del "concerto". Era palpabile la commozione che proveniva da quelle sagome immobili e rapite, che sembravano formare un corpo unico, un unico flusso di emozioni. Ed allora mi ricordai dell’interminabile sequela di “bis”chopiniani che il grande pianista Arthur Rubinstein regalò al suo pubblico, in una delle ultime apparizioni pubbliche, oramai vicinissimo ad essere un magnifico novantenne! Noi, intorno a lui sul palcoscenico a chiedergli quel brano e l’altro..; lui, circondato da tanto entusiasmo, eseguiva.., disponibile ed instancabile, dopo un estenuante concerto di autentiche perle musicali di quell’immenso poeta della tastiera che aveva per nome Fryderyk Chopin!



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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 19-04-2004 17:35  
quote:
In data 2004-04-05 00:34, sandrix81 scrive:
Perché Brody sarebbe stato tanto 'inespressivo'? Io non capisco.




Nemmeno io. A me sembra perfettamente calato nella parte. Manco lo riconoscevo.., dopo la bellissima prova - vestendo ben altri panni -in Summer of Sam di S. Lee.
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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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