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Ed Wood |
Schizobis
 Reg.: 13 Apr 2006 Messaggi: 1658 Da: Aosta (AO)
| Inviato: 07-08-2007 14:54 |
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Tra i migliori di Tim Burton.
Assolutamente meglio di Big Fish.
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sandrix81
 Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 07-08-2007 15:03 |
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ma Big Fish è splendido. però Ed Wood è meglio, sì.
_________________ Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina. |
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Schizobis
 Reg.: 13 Apr 2006 Messaggi: 1658 Da: Aosta (AO)
| Inviato: 07-08-2007 15:33 |
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ED WOOD di Tim Burton 1994
LA TRAGEDIA DI UN UOMO RIDICOLO
Uno dei migliori film di Tim Burton, confezionato con una ironia pungente mitigata da una amarezza di fondo dettata dalla cruda biografia. Grazie a Burton, adesso sappiamo tutto di Ed Wood, quest’uomo innamorato del mito del cinema, che si inventò regista, attore, sceneggiatore e coproduttore dei suoi film negli anni 50 (Glen o Glenda, Il corpo della sposa. Plan 9 from outer space i titoli (sic!) più significativi), che riesumò letteralmente il grande Bela Lugosi dall’oblio in cui era caduto e ne prolungò per qualche tempo la sopravvivenza prima che droga e alcol lo divorassero (Bela Lugosi muore proprio durante le riprese di Plan 9 from outer space). Alcol che porterà alla morte nel 1978 lo stesso Ed Wood, solo, dimenticato da tutti, sommerso dai debiti (triste, solitario, y final come Stanlio). Due anni dopo la morte, due critici americani indicheranno in Plan 9 from Outer Space, il film più brutto di tutti i tempi, regalando gloria postuma al povero Ed. In realtà sappiamo benissimo che c’è di peggio (basta dare una occhiata a casa nostra) ma le scenografie strampalate, i dialoghi senza senso, l’improvvisazione e il dilettantismo del montaggio e la sostituzione di Bela Lugosi con un dentista che si copre con un mantello il viso per tutto il film, rendono questa opera buffa nella sua assurdità e persino divertente nella improbabilità di situazioni e personaggi.
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Schizobis
 Reg.: 13 Apr 2006 Messaggi: 1658 Da: Aosta (AO)
| Inviato: 07-08-2007 15:33 |
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Ma non credo che Tim Burton abbia voluto glorificare l’anti Orson Welles in quanto paladino della autonomia intellettuale del regista che non vuole vedere manipolati i propri sogni dai produttori. Pur condividendo la stessa idea sulla ultima parola del regista è la mancanza di talento a far virare verso la tragedia ridicola l’esistenza di Ed Wood. La grande forza di volontà diventa dannoso velleitarismo, e purtroppo la via dell’inferno è spesso lastricata di buone intenzioni. In questo film Tim Burton riprende in realtà il tema del diverso, dell’emarginato, dell’alienato, del disadattato schiacciato dal pragmatismo e dalla aridità della società che lo circonda. Ed wood è molto più vicino a Edward mani di forbice che a Forrest Gump: la sua testardaggine e l’ottimismo, la sua disarmante naturalezza e spontaneità fanno proseliti soprattutto tra persone che hanno grossi problemi di adattamento alla realtà: il travestito Bill Murray, il drogato Bela Lugosi-Martin Landau, l a spostata Vampiria, il lottatore svedese Tor, il mago delle previsioni, le due fidanzatine. Tutto un campionario di Freaks che provano ad affermare la propria diversità scontrandosi a testa bassa con la società circostante, senza mai modificare la propria personalità, senza mai accettare il minimo compromesso (a parte qualche battesimo per la Chiesa Battista). Ed wood ha il vizietto del travestitismo: appena le cose si mettono male Sarah Jessica Parker abbandona il proprio compagno travestendo il fallimento economico e professionale con un rifiuto morale della sessualità incerta del compagno. Come se la condizione di travestito potesse essere meglio accettata (tollerata) se accompagnata dal successo e dalla rispettabilità sociale: il che porta immediatamente a galla i falsi bigottismi e le ipocrisie di una tolleranza adattata allo status symbol. Nei momenti di difficoltà Ed Wood ha bisogno di uscire allo scoperto, con parrucca bionda e maglioncino femminile in lana d’angora: ma solo la bella Patricia Arquette capirà l’enorme vuoto affettivo di un bambino mai accettato dalla madre. Fare film è un tentativo di farsi accettare dal mondo. Non importa come si fanno, l’importante è farli. L’urgenza di Ed Wood dietro la macchina da presa si traveste di sorrisi compiaciuti, di frasi degli attori ripetute ad alta voce, di errori grossolani lasciati andare (“perfetta, possiamo stamparla” è la frase ricorrente di Ed Wood anche quando le tombe rovesciate si rivelano di cartone o il corpulento Tor si porta via a spallate la scenografia), di piovre finte, di pezzi di documentario (i bisonti, scene di guerra) inseriti a cavolfiore. La grande drammaticità e tristezza è che noi sappiamo che questa è una storia vera, la storia di un bambino mai cresciuto che voleva giocare a fare l’Orson Welles, la storia di un disadattato senza qualità che finge di fare Cinema, ma in realtà sta disperatamente manifestando il suo bisogno d’attenzione. E’ sintomatico che proprio un suo eroe di bambino, il grande Bela Lugosi, venga rispolverato e riproposto in maniera improbabile, quasi a volere regredire verso quell’epoca di leggenda e di mito. Ma i sogni di Ed Wood muoiono all’alba, come il corpo di Dracula si vaporizza alle prime luci del mattino. Rimangono le ceneri di una Hollywood di cartapesta, miniaturizzata e ridicolizzata al suono di un improbabile theramin, mentre piatti di plastica prendono fuoco volendo rappresentare, con molta buona volontà, dischi volanti incendiati.
Da sottolineare la grandissima prova di Martin Landau (grande immedesimazione nel personaggio con accento ungherese ricoperto ad arte) e del suo truccatore entrambi premiati dall’Oscar. Vincent D’Onofrio sembra proprio Orson Welles da giovane. Johnny Depp diretto da Tim Burton è sempre al meglio delle proprie possibilità, quasi fosse il vero e proprio alter ego del regista che non rinuncia a lui nemmeno quando deve girare film d’animazione modello La Sposa Cadavere. Diciamolo chiaramente: Tim Burton è davvero uno dei pochi registi contemporanei che è riuscito a non farsi schiavizzare dallo star system regalandosi la libertà di fare proliferare il suo smisurato talento visionario. Altro che Ed Wood….
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quentin84
 Reg.: 20 Lug 2006 Messaggi: 3011 Da: agliana (PT)
| Inviato: 07-08-2007 19:23 |
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La recensione di Schizo è, al solito, molto bella.
Ed Ed Wood è il miglior Burton di sempre. |
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andrea70
 Reg.: 10 Mar 2007 Messaggi: 565 Da: frosinone (FR)
| Inviato: 07-08-2007 22:16 |
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L'ho letta con molto interesse. Complimenti al recensore.
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Schizobis
 Reg.: 13 Apr 2006 Messaggi: 1658 Da: Aosta (AO)
| Inviato: 08-08-2007 11:50 |
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Beh è anche molto bella la recensione di Utopia. E' datata 2005, ma è davvero una recensione attuale da vera appassionata di Tim.
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