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MATCH POINT |
Hawke84
 Reg.: 08 Giu 2004 Messaggi: 5586 Da: Cavarzere (VE)
| Inviato: 22-01-2006 16:30 |
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Il film mi è piaciuto assai.
ho letto solo gl'ultimi scambi di batture e devo dire che mi trovo molto vicino alla posizione di Lilian.
Ho provato anch'io qualche giorno fa a scrivere qualcosa (che alcuni hanno forse gia letto su Ioma) per fissare quello ne ho ricavato alla prima visione.
Ve lo incollo anche qui:
Pronti via: “Lei ha ottime referenze..”.
Lo spettatore non lo sa ancora ma questa è la prima battuta di Allen, sotterraneamente ironico nell’introdurre il suo personaggio pluriomicida.
Lo presenta agl’occhi di chi guarda come giovanotto irlandese dalla bella presenza e dalle ottime credenziali.
Come a dire che sulla carta tutto è posto, rassicurante e convincente.
Come rassicurante pacata è la sua messinscena, priva di qualsiasi leziosità o artificio. Non c’è trucco e non c’è inganno…sulla carta.
Match point è stato più volte presentato come il “delitto e castigo” moderno, film dostoevskiano dichiarato negli intenti e nel risultato.
Ed è questa la seconda battuta di Allen: se i punti di contatto con l’opera del letterato sembrano a prima vista manifesti e marcati ad una più attenta analisi ci si accorge di come il newyorkese rinneghi il russo in più di qualche circostanza.
Se puntualmente incubi e sensi di colpa vendono mistificati e concretizzati nell’apparizione finale di Lola e vicina, Allen ripudia l’amore dostoevskiano come elemento che affranca da una legge che perseguita l’individuo (legge in questo caso rappresentata dall’oppressione di un ambiente aristocratico confortevole ed ipnotico): Lola non incarna nemmeno lontanamente la prostituta Sonja di Delitto e castigo che sgrava il peso di Raskolnikov, sacrificandosi essa stessa.
Dopo tutto non c’è da stupirsi: Allen è ateo convinto, Dostoevskij
profondamente cattolico. Sacrosanta dunque la divergenza di rappresentazioni.
Interessante notare poi come il regista scelga un protagonista tutt’altro che inetto e solitario.
Non si tratta di un reietto, ma di un giovane educato in cerca di conferme.
Le due visioni non sono in questo caso così distanti come possono sembrare di primo acchito. Entrambi gli autori hanno rappresentato (Allen in Match Point, Dostoevskij nel Sosia) un dramma dell’identità inscritto all’interno di una società malata e gerarchizzata. Dove l’individuo rischia di diventare rango; magari lo diventa e finisce per annullarsi. Il singolo diviene ingranaggio di un sistema che non consente vie di uscita: Chris è inizialmente ignaro della trasformazione in atto nella sua persona, lo capiamo quando ordina il pollo al ristorante e viene accolto dallo stupore un po’ snob di chi lo accompagna, o quando si dimostra dubbioso nei confronti di una facile raccomandazione.
La scalata sociale in questo caso rende l’individuo malato come la burocrazia ella russia dell’800
Ed è allora che l’identità si sdoppia e sgorgano le pulsioni oscure, irrefrenabili dell’inconscio.
Il fortissimo impulso erotico che si trasforma quasi in ossessione quando Chris rincorre ansimante la conturbante Nola è il risultato di un istinto che tenta invano di fuggire la ragione ormai fatta schiava dalla società. Ecco allora cosa impersona Nola: il riscatto dei sensi, la via libera verso l’individualità ed una fuga dal conformismo.
Chris uccide i suoi sentimenti per abbandonarsi a quella dolce vita che lo avvicina sempre più al grembo materno, ad una condizione di assoluta apatia con però qualcosa in più: quel senso di colpa alienante e distruttivo che lo accompagnerà nella tomba (e che portò invece Raskolnikov a costituirsi).
Una regia minimalista che si avvicina ai suoi attori solo quando è strettamente necessario, che controlla coscienziosamente i primi piani e i lenti zoom volti ad isolare il fulcro dell’interesse in solidi controcampi ed in alti piani sequenza, fotografia ramata deliziosamente retrò, contrappunto musicale che solletica lo spettatore…sono i mezzi di cui di serve Allen per giostrare questo finto noir.
Già perché il simpatico umorista americano sembra strizzare l’occhio anche al genere più pessimista ed angosciante del cinema soprattutto con l’ambiguità del suo protagonista ma ancora una volta siamo tratti in inganno: Nola si rivela una finta dark lady che finge di tirare le redini ma finisce per essere tirata, il fato avverso si tramuta in questioni di fortuna e circostanze, ambienti modellati da tinte a pastello si sostituiscono a tagli obliqui e ad atmosfere bagnate e fumose.
Allen si costruisce il suo genere, profondamente alleniano anche nell’umorismo velato che chi non vuol vedere non vede: il seme che ingravida la donna sbagliata nonostante la “disparità di tentativi”,
le scommesse dei due poliziotti nel finale che ben alleggeriscono la conclusione, al sogno premonitore del commissario, all’altalena di circostanze che accelerano un finale sempre imprevedibile nel suo esito…e tutto quello che si potrà ricavare ad una seconda visione.
Perché Woody Allen è Woody Allen fino in fondo quando affronta ed affonda con trovate grottesche e paradossali un ambiente intimamente malinconico, meccanico e velenoso come quello dell’alta società inglese lasciando intendere con fare beffardo che tutto ruota pericolosamente attorno alla dea bendata.
Perché quando la palla si trova congelata sopra il nastro non c’è merito o raccomandazione che tenga, l’unica cosa che davvero conta è che un drogato raccolga quel anello da terra.
_________________ perchè l'italiano è sempre quello che va piano quando vede la macchina della polizia e appena passata corre oltre il limite.
[anthares] |
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Chenoa
 Reg.: 16 Mag 2004 Messaggi: 11104 Da: Vittorio Veneto (TV)
| Inviato: 22-01-2006 16:31 |
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quote: In data 2006-01-22 16:21, liliangish scrive:
quote: In data 2006-01-22 16:17, pkdick scrive:
a questo proposito mi è piaciuto molto come è stato costruito il personaggio di chloe.
non brutta, ma non sexy.
non stupida, ma non particolarmente brillante.
una di cui ci si potrebbe innamorare, ma anche no.
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quoterei solo il "ma anche no".
Chloe è la classica, sfortunata ragazza che ha tutto, tranne il fascino dell'imperfezione. la sua stessa mediocrità la rende una di quelle donne che gli uomini stimano, apprezzano, occasionalmente desiderano, ma non amano. se non come rassicuranti compagne.
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Interessante è notare la contrapposizione tra le due figure femminili...e il rapporto intimo che Chris ha con entrambe...
Chloe in balìa di un desiderio di gravidanza quasi maniacale. Triste la scena in cui si prova la temperatura prima di fare sesso, in contrasto con le esperienze ben più bollenti vissute con Nola.
E il caso che gioca anche in questa situazione: Nola rimane incinta l'unica volta in cui non prendono precauzioni e a dir suo, perchè tra i due c'è amore e Chloe, che sebbene programmi ogni sua mossa in base a un rigido controllo medico, non reisce ad avere un bimbo. |
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Tenenbaum
 Reg.: 29 Dic 2003 Messaggi: 10848 Da: cagliari (CA)
| Inviato: 22-01-2006 16:32 |
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io i misuro la temperatura prima di ogni rapporto sessuale in modo tale da avere un'erezione ideale
_________________ For relaxing times make it Suntory time |
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Hawke84
 Reg.: 08 Giu 2004 Messaggi: 5586 Da: Cavarzere (VE)
| Inviato: 22-01-2006 16:45 |
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io vedo Chloe come emblema del comformismo (lei vuole a tutti costi un bambino per sentirsi pienamente soddisfatta: essersi costruita una famiglia perfetta in un ambiente perfetto), della mediocrità (non è in fondo nè carne nè pesce, priva di una qualsiasi forma di passione)e della piattezza del mondo in cui si è cacciato Chris.Nola è invece la valvola di sfogo, come un ultmo spasmo dell'istinto prima di essere completamente assuefatto da quel ambiente.
_________________
oggi non ho visto un cazzo. ma era comunque diretto da tim burton.
[Vietcong]
[ Questo messaggio è stato modificato da: Hawke84 il 22-01-2006 alle 16:47 ] |
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Tenenbaum
 Reg.: 29 Dic 2003 Messaggi: 10848 Da: cagliari (CA)
| Inviato: 22-01-2006 16:47 |
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scusate ma questa storia della piattezza in cui viverebbero i ricchi (parlo in generale) è una cazzata
_________________ For relaxing times make it Suntory time |
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Hawke84
 Reg.: 08 Giu 2004 Messaggi: 5586 Da: Cavarzere (VE)
| Inviato: 22-01-2006 17:02 |
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quote: In data 2006-01-22 16:47, Tenenbaum scrive:
scusate ma questa storia della piattezza in cui viverebbero i ricchi (parlo in generale) è una cazzata
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piattezza dei ricchi no, ma del mondo aristocratico e perbenista descritto da allen secondo me si.
_________________
oggi non ho visto un cazzo. ma era comunque diretto da tim burton.
[Vietcong]
[ Questo messaggio è stato modificato da: Hawke84 il 22-01-2006 alle 17:04 ] |
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Chenoa
 Reg.: 16 Mag 2004 Messaggi: 11104 Da: Vittorio Veneto (TV)
| Inviato: 22-01-2006 17:03 |
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quote: In data 2006-01-22 16:47, Tenenbaum scrive:
scusate ma questa storia della piattezza in cui viverebbero i ricchi (parlo in generale) è una cazzata
| Secondo me più che di piattezza si può parlare di conformismo, chiusura e la tendenza a isolarsi rispetto al resto delle persone.
Parlando del film, Nola spiega i motivi per cui non piace alla madre del suo ragazzo e racconta di come la donna preferisca che il figlio si sposi con una cugina..."loro fanno tutto in famiglia..."
Ecco questo implica una chiusura mentale di fronte alla possiblità di conoscere nuove persone, differenti dalla propria cerchia sociale e ciò di conseguenza apporta un impoverimento generale a livello di relazioni. Circondandosi delle stesse persone con uguali passioni e identici hobbies, facendo terra bruciata nei confronti di chi è in qualche modo "diverso", vuoi per idee, vuoi per stile di vita, il risultato non pò che essere deprimente e a lungo andare noioso.
Nola viene mollata dal ragazzo perchè fondamentalmente diversa da quell'ambiente. Chris al contrario viene accettato perchè si amalgama con esso.
[ Questo messaggio è stato modificato da: Chenoa il 22-01-2006 alle 17:06 ] |
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Tenenbaum
 Reg.: 29 Dic 2003 Messaggi: 10848 Da: cagliari (CA)
| Inviato: 22-01-2006 17:10 |
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quote: In data 2006-01-22 17:03, Chenoa scrive:
quote: In data 2006-01-22 16:47, Tenenbaum scrive:
scusate ma questa storia della piattezza in cui viverebbero i ricchi (parlo in generale) è una cazzata
| Secondo me più che di piattezza si può parlare di conformismo, chiusura e la tendenza a isolarsi rispetto al resto delle persone.
| non è una prerogativa dei ricchi comunque
_________________ For relaxing times make it Suntory time |
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Hawke84
 Reg.: 08 Giu 2004 Messaggi: 5586 Da: Cavarzere (VE)
| Inviato: 22-01-2006 17:11 |
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quote: In data 2006-01-22 17:03, Chenoa scrive:
quote: In data 2006-01-22 16:47, Tenenbaum scrive:
scusate ma questa storia della piattezza in cui viverebbero i ricchi (parlo in generale) è una cazzata
| Secondo me più che di piattezza si può parlare di conformismo, chiusura e la tendenza a isolarsi rispetto al resto delle persone.
Parlando del film, Nola spiega i motivi per cui non piace alla madre del suo ragazzo e racconta di come la donna preferisca che il figlio si sposi con una cugina..."loro fanno tutto in famiglia..."
Ecco questo implica una chiusura mentale di fronte alla possiblità di conoscere nuove persone, differenti dalla propria cerchia sociale e ciò di conseguenza apporta un impoverimento generale a livello di relazioni. Circondandosi delle stesse persone con uguali passioni e identici hobbies, facendo terra bruciata nei confronti di chi è in qualche modo "diverso", vuoi per idee, vuoi per stile di vita, il risultato non pò che essere deprimente e a lungo andare noioso.
Nola viene mollata dal ragazzo perchè fondamentalmente diversa da quell'ambiente. Chris al contrario viene accettato perchè si amalgama con esso.
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sono d'accordissimo!
basta anche vedere ed ascoltare come sono diversi i confronti tra Nola-Chris e Chloe-Chris per farsi un'idea del contrasto tra i due diversi stili di vita
_________________ perchè l'italiano è sempre quello che va piano quando vede la macchina della polizia e appena passata corre oltre il limite.
[anthares] |
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Hawke84
 Reg.: 08 Giu 2004 Messaggi: 5586 Da: Cavarzere (VE)
| Inviato: 22-01-2006 17:13 |
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quote: In data 2006-01-22 17:10, Tenenbaum scrive:
non è una prerogativa dei ricchi comunque
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eh no...
mio zio tirchione ha un bel po' di grana e se la spassa eccome
_________________ perchè l'italiano è sempre quello che va piano quando vede la macchina della polizia e appena passata corre oltre il limite.
[anthares] |
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Chenoa
 Reg.: 16 Mag 2004 Messaggi: 11104 Da: Vittorio Veneto (TV)
| Inviato: 22-01-2006 17:17 |
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quote: In data 2006-01-22 17:10, Tenenbaum scrive:
quote: In data 2006-01-22 17:03, Chenoa scrive:
quote: In data 2006-01-22 16:47, Tenenbaum scrive:
scusate ma questa storia della piattezza in cui viverebbero i ricchi (parlo in generale) è una cazzata
| Secondo me più che di piattezza si può parlare di conformismo, chiusura e la tendenza a isolarsi rispetto al resto delle persone.
| non è una prerogativa dei ricchi comunque
| Mah...ad esempio i circoli privati o, guardando il film, i golf club mi sembrano proprio prerogativa di gente benestante.
Non ho mai sentito di associazioni di questo tipo per gente di diverso livello sociale.
[ Questo messaggio è stato modificato da: Chenoa il 22-01-2006 alle 17:17 ] |
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83Alo83
 Reg.: 26 Mag 2002 Messaggi: 16507 Da: Palermo (PA)
| Inviato: 22-01-2006 17:21 |
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quote: In data 2006-01-22 17:10, Tenenbaum scrive:
quote: In data 2006-01-22 17:03, Chenoa scrive:
quote: In data 2006-01-22 16:47, Tenenbaum scrive:
scusate ma questa storia della piattezza in cui viverebbero i ricchi (parlo in generale) è una cazzata
| Secondo me più che di piattezza si può parlare di conformismo, chiusura e la tendenza a isolarsi rispetto al resto delle persone.
| non è una prerogativa dei ricchi comunque
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cazzo, bisogna specificargli ogni cosa.
_________________ Mi contraddico, forse?
Ebbene mi contraddico, ma sono vasto, contengo moltitudini. |
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Tenenbaum
 Reg.: 29 Dic 2003 Messaggi: 10848 Da: cagliari (CA)
| Inviato: 22-01-2006 17:22 |
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quote: In data 2006-01-22 17:13, Hawke84 scrive:
quote: In data 2006-01-22 17:10, Tenenbaum scrive:
non è una prerogativa dei ricchi comunque
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eh no...
mio zio tirchione ha un bel po' di grana e se la spassa eccome
| la tendenza ad isolarsi ...
_________________ For relaxing times make it Suntory time |
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penny68
 Reg.: 14 Nov 2005 Messaggi: 3100 Da: palermo (PA)
| Inviato: 29-01-2006 11:33 |
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Match point:un melò classista che si condensa nell'incipit e nella fine.In tutto il dispiegarsi del film non c'è Nulla se non ciò che serve alla funzione Fortuna + Caso = Una furtiva lacrima...Una intrigante M.Butterfly con le coordinate finali variate e spinte a tal punto da indurre lo spettatore a sentirsi disturbato nello scoprire che esiste un diario e che un sogno premonitore inchioda l'assassino.La fortuna è giusto che vinca sulle nafandezze.Quell'anello ,come la palla da tennis, che apre e chiude il Match è, del resto,quel colpo di fortuna da cui tutti vorremmo essere baciati perennemente nella vita. |
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royearle ex "meskal"
 Reg.: 06 Mag 2005 Messaggi: 6294 Da: napoli (NA)
| Inviato: 30-01-2006 10:37 |
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quote: In data 2006-01-18 01:05, sandrix81 scrive:
Woody Allen ha una certa visione del mondo, secondo lui tutto è regolato dal caso. è un pessimista, e questo dice nei suoi film. ha tradotto la sua visione delle cose meravigliosamente in un film come Match point, e tanto basta a decretarlo un capolavoro.
l'opera si ama attraverso il suo autore, è tanto più riuscita quanto l'autore è riuscito, attraverso essa, a parlarci di sé stesso, di quello che pensa.
il nesso è qui. Nascita di una nazione e Sentieri selvaggi sono due film palesemente razzisti, epperò tra i film fondamentali della storia del cinema ci sono sempre, e ci sono perché, quando li guardiamo, per due ore diventiamo razzisti anche noi.
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Non vorrei mai appartenere ad un forum che accettasse tra i suoi moderatori uno come me.
[ Questo messaggio è stato modificato da: sandrix81 il 18-01-2006 alle 01:05 ]
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Sentieri selvaggi razzista??? Obbella! |
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