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milk |
badlands
 Reg.: 01 Mag 2002 Messaggi: 14498 Da: urbania (PS)
| Inviato: 28-01-2009 18:32 |
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si in effetti siam fuori topic,se volete punzecchiarvi usate i privati.se possibile parliamo del film qua.
ciao! |
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ginestra

 Reg.: 02 Mag 2003 Messaggi: 8862 Da: San Nicola la Strada (CE)
| Inviato: 31-01-2009 16:11 |
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quote: In data 2009-01-23 23:07, eltonjohn scrive:
Ma perchè ai gay piace così tanto la lirica?
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83% SI, via dalle Marke adesso!!
[ Questo messaggio è stato modificato da: eltonjohn il 23-01-2009 alle 23:07 ]
[ Questo messaggio è stato modificato da: eltonjohn il 23-01-2009 alle 23:15 ]
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E' vera sta cosa,anche in Philadelfia c'era la lirica, Verdi, mi pare, là e Puccini qua.
Chissà se poi questo aspetto è vero, forse i registi vogliono accentuare la sensibilità dei gay con questa introduzione di gusti nei confronti di una musica un po' difficile da comprendere e che non è alla portata di tutti.
[ Questo messaggio è stato modificato da: ginestra il 31-01-2009 alle 16:12 ] |
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ginestra

 Reg.: 02 Mag 2003 Messaggi: 8862 Da: San Nicola la Strada (CE)
| Inviato: 31-01-2009 16:17 |
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Mickey Rourke ha battuto sia Leonardo Di Caprio che Sean Penn ai Golden Globes ....
con tutto il rispetto per Sean Penn, che ha prodotto una bella performance in questo film, spero con tutto il cuore che Rourke vinca l'Oscar. Se l'hanno dato ad un personaggio scomodo come Marlon Brando ai tempi che furono, confido che non facciano tanto i difficili, di fronte ad un personaggio altrettanto scomodo e singolare come Mickey, se lo merita; io l'ho sempre apprezzato, aspetto che esca il film per andarlo a vedere e farò il tifo per lui.
_________________ E tu, lenta ginestra,che di selve odorate queste campagne dispogliate adorni, anche tu presto alla crudel possanza soccomberai del sotterraneo foco, che ritornando al loco già noto, stenderà l'avaro lembo su tue molli foreste....... |
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Tristam ex "mattia"
 Reg.: 15 Apr 2002 Messaggi: 10671 Da: genova (GE)
| Inviato: 31-01-2009 23:51 |
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quote: In data 2009-01-31 16:11, ginestra scrive:
quote: In data 2009-01-23 23:07, eltonjohn scrive:
Ma perchè ai gay piace così tanto la lirica?
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83% SI, via dalle Marke adesso!!
[ Questo messaggio è stato modificato da: eltonjohn il 23-01-2009 alle 23:07 ]
[ Questo messaggio è stato modificato da: eltonjohn il 23-01-2009 alle 23:15 ]
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E' vera sta cosa,anche in Philadelfia c'era la lirica, Verdi, mi pare,
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'La mamma morta' dall'Andrea Chenier di Umberto Giordano è il pezzo clou del film, io sò gai, lo so....poi magari anche verdi, ma non ricordo...
[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 31-01-2009 alle 23:53 ] |
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bliss05100
 Reg.: 16 Mar 2004 Messaggi: 777 Da: bologna (BO)
| Inviato: 02-02-2009 23:28 |
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quote: In data 2009-01-28 18:32, badlands scrive:
si in effetti siam fuori topic,se volete punzecchiarvi usate i privati.se possibile parliamo del film qua.
ciao!
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Oh grazie, temevo ke anke nella terza pagina avrebbero continuato con sta guerra d parole!!
Io non mi intendo di cinema, so solo ke il film m ha emozionato e ke alcune riprese erano da paura.. mi riferisco a quelle fatte attraverso i riflessi degli oggetti come ad esempio il fischietto insanguinato.
_________________ Portami da te, incatenami perchè non sarò mai libero, non sarò mai casto a meno che non mi violenti. |
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oronzocana
 Reg.: 30 Mag 2004 Messaggi: 6056 Da: camerino (MC)
| Inviato: 22-02-2009 20:09 |
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Anno domini 1978, San Francisco, 27 novembre. Rumori sordi, ovattati. Cadono sotto i colpi di pistola di Dan Withe, il sindaco della città californiana George Moscone e il suo consigliere Harvey Milk. Chi era costui? Ce lo dice Gus Van Sant con il suo ultimo film: un biopic, quasi agiografico, del primo gay a diventare un personaggio politico di rilievo. Tuona egli stesso rivolgendosi al Sindaco: «un gay con il potere: c’è da aver paura». La storia è la solita, le parti sono multiformi, sostituibili; una minoranza da una parte, gay in questo caso, e il sistema, la normalità, con i piedi d’argilla, dall’altra, con Harvey in mezzo a fare da frangiflutti, da amplificatore della coscienza omosessuale, da filtro dell’eccentricità gay: un traduttore per la società omofobica dell’epoca. Il perbenismo ipocrita che si cela dietro la comunità, religiosa, è costretto a far i conti con la realtà della più grande minoranza della città, lo spauracchio della famiglia costituita da persone dello stesso sesso porta la politica conservatrice a proporre il licenziamento per gli insegnati omosessuali. Milk diventa il paladino della ragione, impersonando il buon senso, la (in)naturale propensione ad essere gentili; quella gentilezza intesa nella sia accezione più umana, sinomino di solidarietà, di amorevolezza, di compassione: tutti valori paradossalmente ignorati dal conservatorismo religioso. E’ un film politico, come lo stesso autore lo ha definito, grimaldello per entrare nei giochi elettorali, nei torbidi intrecci di potere, nei corridoi inospitali e alienanti dei palazzi del comando, che ricordano, neanche tanto vagamente, i luoghi della strage della Columbine High School, già ripresi dallo stesso Van Sant nel suo, bellissimo, Elephant.
Il film è asservito alla sceneggiatura particolarmente ricca e dettagliata, con una scarsa anima autoriale, fortemente presente nelle altre opere del regista (il già citato Elephant e Paranoid Park su tutti), che ben si concilia però con la narrazione lineare e pulita, semplice, della storia vera. A real story, sembra dirci Van Sant. Il grande lavoro fatto in sede di scrittura si trasferisce in un’opera che privilegia il ciò che si racconta rispetto al come. Monco nella sua attraente bellezza esteriore, riesce a descrivere una vita fondamentale, non solo per la minoranza gay, ma per il trionfo (siamo ancora lontani ahimè) della ragione.
_________________
Partecipare ad un'asta, se si ha il Parkinson, può essere una questione molto costosa.
Michael J. Fox
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[ Questo messaggio è stato modificato da: oronzocana il 22-02-2009 alle 20:12 ] |
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QueenM
 Reg.: 28 Gen 2009 Messaggi: 17 Da: Padova (PD)
| Inviato: 23-02-2009 08:54 |
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quote: In data 2009-02-22 20:09, oronzocana scrive:
[cut]
Il film è asservito alla sceneggiatura particolarmente ricca e dettagliata, con una scarsa anima autoriale, fortemente presente nelle altre opere del regista
[ Questo messaggio è stato modificato da: oronzocana il 22-02-2009 alle 20:12 ]
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Non ho visto molto di Van Sant, ma anche a me è sembrato poco riconoscibile stilisticamente. Scelta isolata o cambiamento?
Il film in sè mi è piaciuto abbastanza, l'ho trovato un po' retorico (soprattutto per le immagini finali), ma molto ben recitato: non parlo di Sean Penn, ma dei coprimari.Brolin mi piace molto,James Franco mi ha un po' sorpresa.
C'è da dire che certi personaggi vengono ricordati solo se qualcuno ci fa un film: non sapevo dell'esistenza di Mr Milk prima che Van Sant ce lo mostrasse.
_________________ http://michela-dasacco-art.blogspot.com/ |
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TheSpirit
 Reg.: 21 Set 2008 Messaggi: 3605 Da: Napoli (NA)
| Inviato: 17-03-2009 01:57 |
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E' un gran film, anche se quando si vede un film con un soggetto così importante si spera sempre che sia grandissimo.
Fino a un certo punto gioca su un mirabile equilibrio tra l'anima più "avanguardista" di Van Sant (in certi momenti, per lo stile e per la rappresentazione dall'interno di una comunità minoritaria, sembra un film dell'underground americano degli anni'60 e '70) e quella più "commerciale", poi tende ad abusare un po' di qualche convenzione drammatica, tipo la solita telefonata del ragazzo a cui Milk ha cambiato la vita e cose così...
Comunque per la qualità del film e l'importanza del tema, diventerà un classico.
[ Questo messaggio è stato modificato da: TheSpirit il 17-03-2009 alle 01:58 ] |
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DeadSwan
 Reg.: 05 Apr 2008 Messaggi: 1478 Da: Desda (es)
| Inviato: 17-03-2009 11:56 |
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Questo film m'è parso come una superfice che vista da lontano pare liscia ed uniforme, ed invece ad uno sguardo più ravvicinato appare mossa, rugosa, piena di crepe.
La struttura generale è molto lineare, con una sceneggiatura solida che disegna in modo molto chiaro la parabola politica di Milk. Per tutto il film si ripetono blocchi più o meno simili, secondo uno schema grosso modo: "sorgere di una problematica politica - impegno di Milk (solitamente una campagna elettorale) - delusione (o vittoria) - nuova problematica"; il che non rende però la vicenda meccanica o ripetitiva, la storia fluisce molto bene, con un giusto equilibrio fra le parti (nessuna sequenza dura troppo o troppo poco), con una distribuzione equilibrata tra pubblico e privato.
A livello più microscopico, si nota quasi un "tremore nevrotico" della regia, una irrequietezza di fondo, con molte invenzioni e lavorìo sui dettagli, che però non superano mai i confini della singola sequenza. A volte le attese dello spettatore sono clamorosamente disattese, ma solo all'interno della scena, non nei raccordi fondamentali.
Quindi direi: statico, equilibrato, lineare a livello macroscopico; dinamico, nervoso, inventivo (entro certi limiti) a livello microscopico.
Mi è piaciuto molto.
_________________ Dresda, Sassonia, Germania
Se non riesci ad uscire dal tunnel, almeno arredalo |
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oronzocana
 Reg.: 30 Mag 2004 Messaggi: 6056 Da: camerino (MC)
| Inviato: 17-03-2009 12:30 |
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quote: In data 2009-03-17 11:56, DeadSwan scrive:
dinamico, nervoso, inventivo (entro certi limiti) a livello microscopico.
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Tu dici?
Leggendo l'intervista su duellanti, mi è sembrato di cogliere la volontà di dare una linearità anche a livello microscopico, che poi effettivamente troviamo. Il nervosismo, la irrequietezza di cui parli, non l'ho vista, anzi. Piatto, quasi omologante nei sui passaggi; raccordi, anche di montaggio, particolarmente sfiziosi non ce ne sono (o almeno non li ricordo). Ma il lavoro quasi invisibile dell'autore è, in questo caso, essenziale, vista la forza della storia: la sua politicizzazione è il film.
_________________ Partecipare ad un'asta, se si ha il Parkinson, può essere una questione molto costosa.
Michael J. Fox
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DeadSwan
 Reg.: 05 Apr 2008 Messaggi: 1478 Da: Desda (es)
| Inviato: 17-03-2009 14:34 |
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Non sono l'unico ad aver notat questo "microdinamismo". Ma questo non è importante...
Giustamente di raccordi particolarmente clamorosi non ce ne sono, difatti avevo sottolineato che questa "inventiva" mi sembra relegata alle singole sequenze... avrei potuto scrivere, prevalentemente all'interno di singole scene. Sono scelte di regia, di messa in scena, di inquadratura, stilisticamente molto connotate, ma che non hanno quasi nessuna influenza sulla struttura, che rimane lineare (se non magari in certi richiami o analogie tra certe scene...). E' uno stile che si nota solo ad uno sguardo ravvicinato.
Ah, e per evitare ogni dubbio, non è che mi sono messo col microscopio a notare i dettagli. Ho visto il film una sola volta ed ero più che impegnato a seguire la vicenda attraverso il doppiaggio tedesco (brutto, tanto per cambiare...). Eppure questi dettagli si sono imposti da soli alla mia attenzione, probabilmente perché molto "pregnanti", anche se non travalicano quasi mai i confini della scena. Per questo li ho ritenuti degni di menzione.
_________________ Dresda, Sassonia, Germania
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TheSpirit
 Reg.: 21 Set 2008 Messaggi: 3605 Da: Napoli (NA)
| Inviato: 17-03-2009 14:43 |
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Secondo me è una buona intuizione, perché a dire il vero raccordi e soluzioni strane nel film ce ne sono... La fotografia mi è parsa molto "particolare", per usare il solito termine antipatico e abusato, ma che forse rende l'idea... Sicuramente non è una fotografia realistica, mi sembrava molto alludere ai colori delle pellicole di allora, ad esempio le polaroid... Ma anche il taglio di diverse inquadrature, certi raccordi di montaggio che ricordano il primo Van Sant, a un certo punto, non ricordo in che situazione, c'è uno split-screen di decine di immagini che sembra provenire direttamente da ""Belli e dannati"...
Tutta la prima parte, attraverso questi e altri riferimenti, mi è sembrata essere un po' un omaggio alla cultura gay e underground dell'epoca d'ambientazione... |
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oronzocana
 Reg.: 30 Mag 2004 Messaggi: 6056 Da: camerino (MC)
| Inviato: 17-03-2009 15:10 |
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onestamente non ricordo, ma mi fido... non ho voglia di rivederlo.
_________________ Partecipare ad un'asta, se si ha il Parkinson, può essere una questione molto costosa.
Michael J. Fox
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