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Autore Marie Antoinette di Sofia Coppola
nicola777

Reg.: 07 Gen 2004
Messaggi: 413
Da: Sestu (CA)
Inviato: 23-11-2006 12:25  
quote:
In data 2006-11-23 11:26, Schizobis scrive:
con una distanza abissale dai personaggi principali.



ma anche no

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stedeaz

Reg.: 23 Nov 2006
Messaggi: 64
Da: bollate (MI)
Inviato: 23-11-2006 12:44  
[quote]In data 2006-11-23 11:26, Schizobis scrive:
si imbarca in una trasposizione patinata, lussureggiante, stile rococò, con una distanza abissale dai personaggi principali.

Bè la vita di Verasailles era "apparenza" e poi quali sarebbero i personaggi principali? Ii personaggio principale è Maria e gli altri sono accessori come le sue scarpe.

E' vero la figura storica di Maria Antonietta era un pò insipida, nè carne nè pesce, nè stupida nè intelligente, ma il film si adagia mollemente sulla sua mediocrità.

Non credo che Sofia volesse giudicarla, stupida o intelligente che fosse, era solamente una ragazza che ha fatto di tutto per essere accettata.

_________________
"la tua autostima è un gradino sotto quella di Kafka" Woody Allen

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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 23-11-2006 14:44  
quote:
In data 2006-11-23 11:57, stedeaz scrive:
Ho visto il film sabato scorso e devo dire che mi è piaciuto molto,avevo già apprezzato Il giardino delle Vergini e adorato Lost in translation per cui non potevo mancare all'appuntamento.Anche in questo film si ritrova la poetica della regista. Nonostante alcuni cali di ritmo forse inutili, Sofia Coppola riesce ancora una volta a descrivere bene l'animo dei suoi personaggi, una bambina cresciuta come Paris Hilton ma morta da regina.Un film di persone e non di azioni.Le vicende storiche al di fuori di Versailles sono poco importanti perchè a quel tempo Versailles era il mondo e alla regista penso che non interessasse. La storia delle scarpe mi sa che è vera, l'hanno detta anche a me. Cmq complimenti alla Coppola che con coraggio ha messo in scena una Maria Antoinette stile Prada ma con una forza interiore che va oltre la sua giovanissima età. W la regina W Sofia Coppola.




Sulla forza interiore ci sarebbe da disquisire un bel pò....
Sullo stile Prada beh si commenta da solo, poteva girare benissimo una pubblicità, magari con lo sfondo della Milano da bere...

Fortunatamente il mondo non è Versailles e ci hanno pensato forconi e tizzoni a ristabilire un pò d'ordine...
_________________
True love waits...

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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 23-11-2006 15:18  
[quote]In data 2006-11-23 12:44, stedeaz scrive:
quote:
In data 2006-11-23 11:26, Schizobis scrive:
si imbarca in una trasposizione patinata, lussureggiante, stile rococò, con una distanza abissale dai personaggi principali.

Bè la vita di Verasailles era "apparenza" e poi quali sarebbero i personaggi principali? Ii personaggio principale è Maria e gli altri sono accessori come le sue scarpe.

E' vero la figura storica di Maria Antonietta era un pò insipida, nè carne nè pesce, nè stupida nè intelligente, ma il film si adagia mollemente sulla sua mediocrità.

Non credo che Sofia volesse giudicarla, stupida o intelligente che fosse, era solamente una ragazza che ha fatto di tutto per essere accettata.






Questo è quanto dice Sofia Coppola del suo film e purtroppo rappresenta il limite che ho sopra evidenziato:

"So di essermi presa molte libertà, ma non era la grande storia che mi interessava: per quella ci sono gli storici, c’è Antonia Fraser alla cui biografia mi sono ispirata. Io ho voluto raccontare l’umanità di una donna che non era né innocente, né crudele, né stupida né intelligente, il cui destino l’ha portata nel posto sbagliato al momento sbagliato…” Sofia Coppola

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stedeaz

Reg.: 23 Nov 2006
Messaggi: 64
Da: bollate (MI)
Inviato: 23-11-2006 15:44  
Da quello che traspare dal film è cmq un personaggio che fa delle scelte, non mi ha dato l'impressione di una persona manovrata da altri come quell'inetto del marito. Per quanto riguarda Prada, è questa la sua forza! Maria Antoinette è prima di tutto una teenager, probabilmente sarebbe in fila dalla mattina alle 5 in via montenapoleone per i saldi! E poi, non vorremmo mica buttarla in politica dai! La storia la conosciamo tutti e se fosse stato un altro film sulla rivoluzione francese, non sarremmo nemmeno qui a parlarne. Non so forse ti aspettavi questo tu. Volevi vedere la sua testa cadere dalla ghigliottina? A me è bastato il primo piano finale. L'ultima frase di quello che ha detto Sofia Coppola è interessante "...il cui destino l'ha portata nel posto sbagliato al momento sbagliato" W la regina W Sofia Coppola
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nicola777

Reg.: 07 Gen 2004
Messaggi: 413
Da: Sestu (CA)
Inviato: 23-11-2006 22:14  
Ah schizo ho letto il tuo pezzo, veramente ottimo ma con cui non sono d'accordo..
vorrei capire perchè consideri Lost in translation un passo avanti nella formazione "autoriale" di Sofia Coppola e Marie Antoinette un passo indietro. Voglio dire..l'approccio ai personaggi mi è sembrato molto simile. L'impostazione dei loro rapporti era differente, quindi probabilmente ti ha colpito il fatto che la descrizione di Charlotte passi un pò per quella di Bob. E ciò probabilmente ha giovato al completamento dlle loro figure (ricordo ancora il
bellissimo dialogo sul letto), in un film che riesce a trovare un connubio tra una descrizione della realtà attraverso luci, musiche e silenzi e una che invece la riempia e la esalti ulteriormente con i dialoghi in modo che risplenda delle loro vite messe in luce con chiarezza..
Ma tra i due film non vedo abissali distanze, come non ne vedo tra la coppola e i suoi personaggi in quest'ultima film, la cui impostazione narrativa ricorda -sicuramente- più Il giardino che Lost in translation.
E trovo quindi che la Coppola abbia dato il meglio di se con la storia che si è creata, trovando un definitivo (e quindi più maturo rispetto al suo primo film) punto d'incontro tra il suo punto di vista e quello della sua protagonista (che crea a sua immagine -mentale- e somiglianza)

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Cronenberg

Reg.: 02 Dic 2003
Messaggi: 2781
Da: GENOVA (GE)
Inviato: 24-11-2006 22:57  
La rappresentazione coppoliana della trasferta di Maria Antonietta a Versailles è ciò di più sfarzoso e decor di quanto si possa concepire. Una premessa valida per giustificare le logiche conseguenze di un lavoro che trova il suo perché in ciò che meno lo dovrebbe riguardare.

Sappiamo tutti che Versailles appartiene ancora all’utopia collettiva della femminilità, incantata davanti alla facciata di palazzo o passeggiando sul selciato degli immensi giardini che lo precedono. La coppola conosce bene i punti deboli della sua sessualità, l’idealizzazione di un’esistenza regale condotta ai vertici di una proprietà simile, della quale ci presenta indugianti primi piani alla maniera dei giardini di Compton House greenawayani e di tutto l’arsenale filmografico riguardante storia, regge e principesse. Ebbene, da questi modelli archetipici della mise en scene di genere, anche stravolta, contaminata dalla modernità, come spesso proprio in Greenaway e Jarman, la regista non fa altro che realizzare, sintetizzare in film l’acconsentimento del fato, costituito dagli spesso forzati, ora inventati legami di parentela, alla vivificazione di questo microcosmo regio, capace di dare addito a qualsiasi voluttà. Ma la modernizzazione, pur acuta nella sua attualità comportamentale, gergale e sentimentale, viene esplicitata formalmente solo ed esclusivamente dall’utilizzo sporadico di una qualche modaiola canzonetta rock e punk. Sintomo di una greve “intuizione” registica che monoliticamente si viene a ripercuotere su ogni ambiente costitutivo dell’opera, ben fotografata, che attraverso l’uso dell’onomatopea emotiva e contestuale dello script, varia di tono. Riconducendoci, infatti, alla rilevazione matematica di questo viramento delle tinte, si riconosce il ribaltamento narrativo che fino a pochi fotogrammi prima sembrava tardare a venire, ingabbiato com’era da una logica causa/effetto ricamata da soluzioni pop e fashion. Questa scelta stilistica e contenutistica non viene altresì intrapresa con il coraggio e la responsabilità necessari alla realizzazione di un’opera trattatistica su di un personaggio storico a tal punto noto, del quale, se si vuole analizzare “in particulare” una determinata connotazione, la si dovrebbe perseguire fino alla fine scavandola e comprendendola sempre di più. E’ vero invece che giunti a circa tre quarti di film, senza aver incassato altro che non sia una pur piacevole carrellata di colori, arabeschi, malizie, orgogli e pregiudizi, comunque attenuati dall’estetica barocca e postmoderna insieme, si assiste ad una prefabbricata rotazione di timone all’insegna della più blanda argomentazione socio-politica, che incita il popolo in rivolta e la regina Antoinette alla fuga. Pecca di superficialità e smoderatezza nella dettatura dei tempi scenici ad una ed all’altra figure narrative, per le quali c’è una netta e incontrastata supremazia di quella che ribadisce il lato frivolo e rococò esistenziale.

Ciò che permane, quindi, di positivo, è un retrogusto dolciastro che ben si abbina ai tempi cinematografici correnti, di vacche magre per l’ingegnosa, originale rappresentazione di un amore tardoadolescenziale, che ora è riscattato dall’aristocrazia e quindi dalla trasfigurazione spazio-temporale lontana dai soliti canoni scenografici postmoderni (Una ragazza e il suo sogno). Ma come è noto, il troppo stroppia, ed anche l’opulenza dell’immagine, la sua poetica della “meraviglia” tendono infine ad appesantire la lettura complessiva di Marie Antoinette, come il troppo poco la rendono semplicistica sul piano concettuale. Attori, maschere del corollario umano dei tempi che furono, ben s’innestano in un’opera che rivela ancora una volta il sensibile tatto di Sofia Coppola, ma che usato con fin troppa cupidigia sui caratteri della storia, li conduce ben presto verso la cattiva strada, frangiata di ornamenti che sempre più rallentano l’austera ritirata del potere smodato.
Già pubblicato qui

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L'intelligenza mi nausea.

Bruno Dumont

[ Questo messaggio è stato modificato da: Cronenberg il 25-11-2006 alle 09:25 ]

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 24-11-2006 23:04  
macheccazzo, glielo devo mandare pure io un pezzo al peppe, è ingiusto il trattamento che avete riservato a sto film!
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Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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Ahsaas

Reg.: 18 Apr 2006
Messaggi: 779
Da: Parma - India (es)
Inviato: 24-11-2006 23:08  
quote:
In data 2006-11-24 23:04, sandrix81 scrive:
macheccazzo, glielo devo mandare pure io un pezzo al peppe, è ingiusto il trattamento che avete riservato a sto film!




siete dei traditori!!!
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"E' FINITA" SI DICE ALLA FINE

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 24-11-2006 23:10  
zitto che sono sommerso dai freak!

epperò la sofia antonietta è un ottimo film.
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Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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Cronenberg

Reg.: 02 Dic 2003
Messaggi: 2781
Da: GENOVA (GE)
Inviato: 24-11-2006 23:11  

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La ragione è la sola cosa che ci fa uomini e ci distingue dalle bestie

René Descartes

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Ahsaas

Reg.: 18 Apr 2006
Messaggi: 779
Da: Parma - India (es)
Inviato: 24-11-2006 23:11  
tra l'altro sand in sti giorni ho buttato giù la sceneggiatura per un mediometraggio in stile tsai ming liang. pensavo seriamente a te come attore protagonista. spero in un tuo consenso.
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"E' FINITA" SI DICE ALLA FINE

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 25-11-2006 15:06  
quote:
In data 2006-11-24 23:11, Ahsaas scrive:
tra l'altro sand in sti giorni ho buttato giù la sceneggiatura per un mediometraggio in stile tsai ming liang. pensavo seriamente a te come attore protagonista. spero in un tuo consenso.




(però, forse perchè io sono un chiacchierone, mi piacciano le persone che parlano poco. E pure i film...)
_________________
"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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lumbreras

Reg.: 26 Feb 2006
Messaggi: 1400
Inviato: 25-11-2006 15:53  
Film senza dubbio interessante,bei costumi,bella colonna sonora e bella scenografia.Tuttavia ho degli appunti da fare dal punto di vista narrativo;trovo che la Coppola abbia eccessivamente trattato la parte relativa al periodo precedente l'incoronazione dei due sovrani,descrivendo il modo esagerato per esempio il fatto che i due coniugi non fecero sesso per un bel po'...Penso che la regista avrebbe dovuto dedicare un po' meno a quest'episodio e magari inserire la vicenda dello scandalo della collana e trattare con più approfondimento sia i vizi di Marie Antoniette sia la sua relazione con Fersen.

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La differenza tra me e i surrealisti sta nel fatto che io sono un surrealista (S.Dalì)

[ Questo messaggio è stato modificato da: lumbreras il 25-11-2006 alle 15:53 ]

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HistoryX

Reg.: 26 Set 2005
Messaggi: 4234
Da: cagliari (CA)
Inviato: 26-11-2006 13:16  
Visto per errore...per quanto abbia apprezzato lo stile della Coppola non è film per me.
_________________
[ Nessuno è più schiavo di colui che si ritiene libero senza esserlo. (Johann Wolfgang Göethe) ]

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