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Autore VFC
13Abyss

Reg.: 20 Lug 2003
Messaggi: 7565
Da: Magliano in T. (GR)
Inviato: 05-02-2006 16:54  
quote:
In data 2006-02-01 20:50, vietcong scrive:


[...]A me adesso me ne vengono in mente un paio, quella di Blade Runner (basta vedere il director's cut per capire quanto è facile affezionarcisi, quanto calore venga sottratto dalla scelta di Scott di escludere il pensiero del protagonista) [...]






non per rigirare il solito dito sulla solita piaga, ma non ci siamo proprio...

partiamo in modo coinciso: Scott la VFC non la voleva. e questa è una scelta più o meno condivisibile, nel senso che quello che ci interessa affrontare in questo particolare discorso non è la fedeltà alla matrice autoriale, quanto gli effetti di questa particolare opzione sul risultato finale.

in Blade Runner (versione originale, intendendo quella distribuita inizialmente nelle sale) l'utilizzo che viene fatto della VFC è quanto di più classico si possa osservare: descrizione con metodologia da noir, funzione lineare e pulita, oserei dire "schierata"...
perchè schierata? ovvio. la narrazione che scandisce nelle sequenze non lascia spazio a dubbio alcuno sui ruoli dei protagonisti, poichè incanala i loro ruoli in schematismi ben precisi e che non possono far altro che richiamare analoghi caratteri del cinema di genere.
risultato? un noir fantascientifico. nulla di più, nulla di meno. fatta eccezione per la particolare iconografia visiva che ha introdotto negli anni '80.
tu, Viet, parli di affezione nei riguardi di questa scelta, ma non puoi pretendere che il tuo sia il pensiero comune. io, ad esempio, sono maggiormente legato all'altra versione e non solo perchè è stata la prima che ho visto, nonostante la consequenzialità cronologica...

infatti. riflettiamo sulla Director's Cut...
la VFC scompare. il cambio di registro è a dir poco radicale, poichè si perde l'effetto "d'ambiente". non si può più parlare di noir fantascientifico e ciò è dovuto non tanto ad un cambiamento dei cardini narrativi (quasi inesistente in verità): il genere è sempre la fantascienza, il tono è sempre cupo e pessimista, le sequenze (e quindi le subordinate inquadrature) cambiano in minima parte...
il cambiamento, invece, è banalmente dovuto ad una mutazione del linguaggio cinematografico e tale mutazione deve la sua natura proprio a quell'annullamento della VFC di cui si parla.
il supporto narrativo/sonoro, cessando di esistere, lascia il posto a diverse e trasversali interpretazioni di ciò che sta accadendo sullo schermo, inserendo nel racconto una pulsante vena di "ambiguità" totalmente inesistente nella versione originale e che, paradossalmente, avvicina l'opera ancora di più agli stilemi del noir (basti pensare all'utilizzo che viene fatto dell'ambiguità narrativa in uno dei miei film preferiti del genere, Touch Of Evil di Welles).
ecco che quindi ci si rende conto che il vero stampo noir sta nella Director's Cut e non nella precedente versione che, con un curioso atteggiamento ruffiano quasi premonitore delle successive opere di Ridley Scott, deve essere considerata come una semplice storiella fantascientifica, priva di originalità sul piano narrativo.
le conseguenze di una scelta del genere, radicale se si considerano gli effetti che può provocare nell'attenzione dello spettatore medio, si esplicano interamente con l'esempio rappresentato dalla dilatazione dei tempi, non più supportati da una voce esterna, bensì abbandonati al cupo incedere del dramma futuristico. non sappiamo più distinguere chi ha torto e chi ragione, l'ambiguità sovrasta questo universale dilemma sulla definizione di un'identità e di uno schieramento morale ben definito, e l'origami finale simboleggia perfettamente questa interpetazione priva di punti saldi. l'assenza delle concilianti (ma lo erano davvero?) immagini sgraffignate a Shining la sottolinea ancora di più. ma questo riguarda soltanto il finale. tutto il resto è dovuto unicamente a quella sostanziale differenza che mostra ai massimi livelli quanto il ruolo di una voce fuori campo possa scindere lo stesso film in due opere completamente distinte...

p.s.:
perdonate eventuali minchiate grammaticali dovute alla rapidita della risposta e se qualche punto risulta oscuro o incomprensibile chiedete pure ulteriori chiarificazioni.
cià.
_________________
Rubare in Sardegna è il Male.

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vietcong

Reg.: 13 Ott 2003
Messaggi: 4111
Da: roma (RM)
Inviato: 07-02-2006 13:36  
se tutto ciò è per dire che il director's cut, proprio perchè non ha più il commento della vfc, propone una visione più ambigua, sfumata e matura, beh, ma tutto questo è ovvio. Direi anche la maggior parte dei film senza la vfc risulterebbero più ambigui e maturi, proprio per la funzione-guida che questo espediente molto spesso assume. E' per questo che ho aperto il topic. Infatti inserivo questa particolare nella casistica delle voci fuori campo amabili (a proposito, a nessuno venuto in mente l'incipit di Manhattan), che infondono appunto calore ed empatia col protagonista.
Certo, la mia posizione è molto affettiva e soggettiva, BR è stata la mia prima vhs, l'avrò visto venti volte e quando ho incontrato la director's cut ci sono rimasto malissimo.. anche se il finale del regista, lo ammetto, è molto migliore. Suppongo che la maggior parte delle persone avrà più o meno lo stesso rapporto con le due versioni, ma certo te e mille altri potrete smentirmi.

Ad ogni modo mi sembra che esageri nel differenziare i due diversi sguardi: per quanto semplificante, non mi sembra che la vfc stia lì a dirti che lui è il cowboy per cui fare il tifo e i replicanti gli indiani da sterminare; rimane comunque un film essenzialmente problematico. Direi che a cambiare è soprattutto il tono e "l'odore" del film, che non diventa improvvisamente una bambinata per una scelta diciamo più accomodante.
(comunque sono secoli che non vedo nessuna delle due versioni, quindi non potrei argomentare più di tanto...)





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L'erotismo è il rumore di fondo di tutti i nostri rapporti con ciò che non ci è indifferente.

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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 07-02-2006 13:43  
la director's cut di BR (ma non solo) è la dimostrazione che se i registi fossero completamente liberi di agire farebbero molte più cazzate
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For relaxing times make it Suntory time

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ermejofico

Reg.: 17 Ago 2005
Messaggi: 662
Da: roma (RM)
Inviato: 07-02-2006 15:36  
quote:
In data 2006-02-07 13:43, Tenenbaum scrive:
la director's cut di BR (ma non solo) è la dimostrazione che se i registi fossero completamente liberi di agire farebbero molte più cazzate


Mah bò... In fondo un film non è mica un ponte su cui devono transitare delle macchine: al regista il compito di farlo, al produttore quello di "cacciare la grana", allo spettatore quello di vederlo. I rischi della confusione dei ruoli sono troppo grandi.

Tornando alla vfc, è rimarchevole per l'ironia quella dell'ornitologo di ANCHE GLI UCCELLI UCCIDONO.

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"E io so Arvaro! Er guardiano der faro..."

[ Questo messaggio è stato modificato da: ermejofico il 07-02-2006 alle 15:39 ]

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Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 10-02-2006 12:59  
quote:
In data 2006-02-02 15:41, MaratSafin scrive:
ah, ciao a tutti.




Ma muori
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Inland Empire non l'ho visto e non mi piace

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Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 10-02-2006 13:00  
Comunque questo è un topic fichissimo al quale vorrei dedicarmi in maniera davvero approfondita, peccato che qui in sala borsa mi appaiono finestre minacciose con scritto che mi restano solo 5 minuti di vita.
Ahaaaaaaaaaaaaaaddio
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Inland Empire non l'ho visto e non mi piace

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Bash84

Reg.: 28 Dic 2005
Messaggi: 446
Da: Ascoli Piceno (AP)
Inviato: 10-02-2006 14:37  
strano che nessuno abbia ancora parlato di Arancia Meccanica. Personalmente tutte le voci fuoricampo che appartengono a film che ho amato mi sembrano irrinunciabili. E' vero che quasi sempre comportano lo straniamento dall'illusione filmica, ma questa è una scelta personale non necessariamente negativa (anzi). A volte poi creano l'alternarsi di piacevoli emersioni e immersioni nell'identificazione con i protagonisti o addirittura possono veicolare il punto di vista dello spettatore. Che ne pensate?

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Cosa puoi perdonare ad un essere perfetto?

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 13-02-2006 12:15  
quote:
In data 2006-02-07 13:36, vietcong scrive:
(a proposito, a nessuno venuto in mente l'incipit di Manhattan)


in effetti ne parlai qui.
la cosa più significativa di quell'esempio è proprio che la voce è astratta, senza centro narrativo, proprio come le immagini.
nei film classici e nei noir, si passava spesso, nella prima scena, da campi lunghissimi dello skyline della città a stringere sempre più verso un punto preciso della città, e la voce accompagnava questa ricerca del luogo di partenza della narrazione.
in Manhattan invece si resta sui campi lunghi e lunghissimi, e la voce infatti non converge verso alcun punto, nè della città nè della narrazione, anche perché la narrazione è completamente aperta, senza un centro nè un inizio o una fine, e la città stessa è uno dei protagonisti principali.
inoltre, senza voler azzardare troppo, come in Hiroshima mon amour di Resnais Manhattan è strutturato in modo che all'ultima bobina si possa attaccare la prima, e proseguire la visione all'infinito; è un film ciclico, in cui la voce over della prima sequenza introduce al film ma ne contiene anche il senso, è per questo che, rivedendola subito dopo una prima visione della pellicola, assume nuovi significati e ne fa assumere al film. il racconto che Ike scrive (a voce) nella prima sequenza, non è forse quello per cui sta prendendo appunti nell'ultima scena?

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Non vorrei mai appartenere ad un forum che accettasse tra i suoi moderatori uno come me.

[ Questo messaggio è stato modificato da: sandrix81 il 13-02-2006 alle 12:18 ]

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vietcong

Reg.: 13 Ott 2003
Messaggi: 4111
Da: roma (RM)
Inviato: 17-02-2006 13:30  
quote:
In data 2006-02-13 12:15, sandrix81 scrive:
quote:
In data 2006-02-07 13:36, vietcong scrive:
(a proposito, a nessuno venuto in mente l'incipit di Manhattan)


in effetti ne parlai qui.
la cosa più significativa di quell'esempio è proprio che la voce è astratta, senza centro narrativo, proprio come le immagini.
nei film classici e nei noir, si passava spesso, nella prima scena, da campi lunghissimi dello skyline della città a stringere sempre più verso un punto preciso della città, e la voce accompagnava questa ricerca del luogo di partenza della narrazione.
in Manhattan invece si resta sui campi lunghi e lunghissimi, e la voce infatti non converge verso alcun punto, nè della città nè della narrazione, anche perché la narrazione è completamente aperta, senza un centro nè un inizio o una fine, e la città stessa è uno dei protagonisti principali.
inoltre, senza voler azzardare troppo, come in Hiroshima mon amour di Resnais Manhattan è strutturato in modo che all'ultima bobina si possa attaccare la prima, e proseguire la visione all'infinito; è un film ciclico, in cui la voce over della prima sequenza introduce al film ma ne contiene anche il senso, è per questo che, rivedendola subito dopo una prima visione della pellicola, assume nuovi significati e ne fa assumere al film. il racconto che Ike scrive (a voce) nella prima sequenza, non è forse quello per cui sta prendendo appunti nell'ultima scena?

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[ Questo messaggio è stato modificato da: sandrix81 il 13-02-2006 alle 12:18 ]



interessante quest'idea della ciclicità di manhattan. dovrei rivederlo per capire se funziona, ma senz'altro è coerente con la logica del film e del mondo rappresentato. Infatti, come Io e annie Manhattan è un "nervous romance" in cui i rapporti umani sono appunto, nevrotici, caotici, e del tutto non tradizionali. Le coppie non vanno verso un fine preciso (il matrimonio, o al limite anche il divorzio,il conflitto) ma assai modernamente si creano senza neanche volerlo, o si sfaldano, o tornano indietro, come fa appunto Allen con la Hemingway appunto nel finale


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sandrix81

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Inviato: 04-03-2006 00:52  
ecco, ci sarebbe da parlare anche di M - il mostro di Dusseldorf.
mi pare il primo film a fare un utilizzo programmatico (e interessante) della voce fuori campo.

splendida l'idea della telefonata (che da voce in diventa appunto voce over) tra il capo della polizia e il ministro, mentre le immagini mostrano le operazioni della polizia avvalorando le parole del commissario.

la voce fuori campo torna in maniera interessante anche in un altro punto del film, ma al momento non me ne ricordo...
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Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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sandrix81

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Inviato: 04-03-2006 01:09  
ah già... quando alla centrale di polizia il commissario legge il rapporto sull'irruzione nel palazzo in cui i mendicanti hanno acciuffato il mostro. le pagine del protocollo si alternano alle immagini del palazzo dopo i fatti accaduti, seguendo persino lo stupore del commissario quando pensa "ah, ce l'avevano con la cassa di risparmio!" e poi legge che le casse sono intatte...

geniale, sì.
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Tristam
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Da: genova (GE)
Inviato: 04-03-2006 01:10  
beh direi che prima, un anno prima, c'è Murder di Hitch, che se non vado errando è il primo film con voce fuori campo della storia del cinema in un momento tra l'altro in cui il doppiaggio non esisteva ancora...
Vedi la scena mentre Marshall si fa la barba allo specchio...
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"C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
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Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 04-03-2006 01:13  
e quando il commissario, per far confessare il criminale arrestato, gli dice che uno dei guardiani è stato ucciso dai suoi "colleghi", e l'immagine va sullo stesso guardiano che sta beatamente banchettando con un boccalone di birra e delle enormi salsicce? ahah fantastico!
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Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
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Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 04-03-2006 01:14  
quote:
In data 2006-03-04 01:10, Tristam scrive:
beh direi che prima, un anno prima, c'è Murder di Hitch, che se non vado errando è il primo film con voce fuori campo della storia del cinema in un momento tra l'altro in cui il doppiaggio non esisteva ancora...
Vedi la scena mentre Marshall si fa la barba allo specchio...


azz questo mi manca.
del resto non c'è da stupirsi, considerando che di hitch non ho visto neanche dieci film...
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Tristam
ex "mattia"

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Da: genova (GE)
Inviato: 04-03-2006 01:28  
beh è un ottimo film proprio perchè non potendo inserire la musica in doppiaggio e nemanco la voce fuori campo, Hitch fece registare la voce di Marshall sul magnetofono, lo mise davanti ad uno specchio a farsi la barba, e mandò "Play". La voce partì, ma non pago del risultato fece suonare ad un'orchestra di 30 elementi (posizionata appena dietro al muro del bagno del set) un brano del Tristano e Isotta. In un colpo solo inventò la colonna sonora e la voce fuoricampo, tra le tante altre cose che poi ha inventato...

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Una minchia/sapida

[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 04-03-2006 alle 01:28 ]

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