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Autore The Blair Witch Project
DemonSeth
ex "Phibes"

Reg.: 27 Feb 2002
Messaggi: 2048
Da: Catania (CT)
Inviato: 02-05-2002 14:26  
TBWP mi è piaciuto!
Perchè?
Beh... innanzitutto bisogna entrare nell'ottica che non si tratta di un film, ma di riprese amatoriali ritrovate, per cui le accuse di camera traballante, recitazione scadente non hanno molto senso, il tutto è volutamente realizzato male.
I registi(??!!) hanno usato questo strataggemma anche per eliminare le naturali critiche di carattere stilistico, e per poter usare mezzi e attori non professionisti.
E' vero che il film si ispira un pò al film di Deodato, ma la differenza sostanziale è che Cannibal holocaust è un film...questo no!
TBWP è un progetto molto interessante e che non può avere un seguito.

Per Aguirre:
Cannibal Holocaust è un film da vedere, ma solo una volta. Io sono un appassionato di film horror ed ho visto davvero "cose che voi umani neanche immaginate" (vedi Schnaas), ma ho avuto serie difficolta a completare la visione del film, perchè ci sono scene reali, non trucchi o effetti speciali, ma vere e proprie vivisezioni (la scena della tartaruga mi ha tolto l'appetito per giorni). Resta il fatto che il film è girato bene, l'idea è davvero valida, le musiche sono grandiose...insomma va visto.
Una curiosità il film in USA dalla sua uscita a oggi ha incassato qualcosa come 400 miliardi (per fare un raffronto "la vita è bella ne ha incassati 20).

Per Mattia: Sei un grande ragazzo!!
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"Capable du meilleur comme du pire, mais pour le pire je suis le meilleur"

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CatEyes

Reg.: 02 Mag 2002
Messaggi: 13
Da: Firenze (FI)
Inviato: 02-05-2002 14:35  
A me mi fatta morire di paura ero letteralmente incollata alla poltrona direi che mi è piaciuto!
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"La fortuna del diavolo è che nessuno crede nella sua esistenza"

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 25-06-2002 22:38  
Nonostante il film difficilmente entrerà a far parte della storia del cinema, sicuramente sarà ricordato per lungo tempo come uno dei più “perversi” prodotti mai realizzati.
Non si tratta propriamente di un film quanto piuttosto di un progetto (project), di un ‘sofisticato’ sistema di combinazione e ingranaggi abilmente architettato.
Il filmvideo si posiziona ambiguamente tra la realtà e la finzione spostando continuamente il senso di ricezione dello spettatore. Presentato come fosse un vero documentario di una ragazza americana,
“The Blair Witch Project” ne ripropone integralmente le caratteristiche.
A quanto dicono i due autori, il progetto è stato realizzato interamente dagli attori che informati giorno per giorno dei compiti da svolgere, dei comportamenti da mantenere, dalle scene da improvvisare o da recitare, seguivano al meglio un percorso tracciato e in parte guidato.
Progetto notevole e decisamente originale.
Ma difficile da credere e da immaginare, almeno vedendo il “film”. Se fosse realmente così verrebbe tolto ogni credito alle capacità dei due autori di costruire sia visivamente sia narrativamente le componenti del progetto realizzato. La presenza di una regia esiste. Il regista c’è (anzi, ci sono i registi) e il film comunque ha una struttura narrativa, magari nascosta, ma comunque esistente.
Ciò “purtroppo” non toglie cifra alla qualità da rendimento da documentario.
La sensazione di realtà è ciò che spiazza e fa vacillare le difese dello spettatore, è ciò che distrugge lo spettacolo cinematografico e il suo rettangolo di finzione. Certo è più facile dirlo dopo essere entrati in familiarità con tutto ciò che gravita intorno al film e che inevitabilmente si porta dietro. Nulla è stato tralasciato dagli autori/produttori americani. Dentro il film, più del film stesso, trova posto ciò che in un’opera cinematografica solitamente non entra, o che se entra lo fa con intenzioni tutt’altro che prostituivi. (Godard mostrava gli assegni dei suoi produttori; riflessi sui vetri degli operatori di macchina; la sua ombra ecc. Si trattava ovviamente di un’altra cosa, di altre intenzioni, che comunque si trovavano sempre ancorate al tessuto cinematografico del film e non ad un evento esterno).
Più ‘interessante’ del film stesso è proprio questo universo complementare costruito, per gioco o per guadagno, intorno e prima di The Blair Witch Project. Sia chiaro nessuno è contro alla possibilità di fare soldi sulle spalle dell’inesorabile macchinacinema. Jean Renoir diceva: “Non bisogna credere che si decida di fare un film per ragioni puramente artistiche, sarebbe un errore. Si tratta comunque di un prodotto che bisogna vendere, per cui hanno un peso anche considerazioni di altro genere”.
Certo è che quando il film si concentra maggiormente sulle componenti commerciali, speculative e pubblicitarie (spiccata e spiacevole tendenza ormai di pratica comune e abituale all’interno del moderno sistema del cinema) ci si trova ad arrossire, seppur a volte di nascosto, di fronte ad una sola possibile difesa in favore di una certa (ma assente) qualità.
Così il film fu presentato in Internet come un vero documento ritrovato tre anni dopo la scomparsa dei tre studenti. Per confondere maggiormente le idee fu prodotto un geniale documentario falso (mock documentary) con interventi di finti storici, di finti poliziotti, di finti parenti disperati e di finti geologi e finti disegni che mostravano il luogo dove furono ritrovate la videocamera e la cinepresa.
Ciò alimentò in modo esponenziale la leggenda e la curiosità intorno a ‘The Blair Witch Project’ che dalla grande rete telematica passò in distribuzione (lungimiranza - o disperazione- della Pathè distribution) nelle sale cinematografiche dopo una massiccia e ambigua promozione.
Naturalmente a questo punto gran parte del mistero si dissipò, lentamente la verità salì a galla, ma il più ormai era stato fatto. La catena era in prossimità di completarsi. Nessun spettatore (poiché tutti noi non aspettavamo altro che esserlo) poteva più sottrarsi al compito di pagare il biglietto.
Comunque…
Proponendo con forza la teoria e la pratica del documentario il film perde totalmente carattere cinematografico anche se nulla ci impedisce di considerarlo un lavoro di Cinema.
La forma generale del filmvideo resta bloccata sulle sue proposizioni, non accelera mai per diventare un qualcosa di diverso rispetto ad un documentario. D’altronde è costretto a farlo per potersi imporre empaticamente nello spettatore e per schiacciarlo con il suo linguaggio diretto.
Ma non si tratta solo di una costrizione. Venendo a mancare una pratica (almeno intesa nel senso comune o classico) della regia il film vive solo della possibilità di proporsi costantemente e fino in fondo ciò che non è, un documentario, e di sfruttarne appieno le componenti per riformulare continuamente il suo rapporto diretto con la percezione dello spettatore.
E’ inevitabile che in un lavoro realizzato attraverso immagini si vengono a riscontrare (anche quando questo non è voluto) delle componenti riconducibili al linguaggio peculiare del Cinema ed è per questo che non deve essere escluso il riscontro di un uso cosciente di alcune componenti cinematografiche, seppure finalizzate ad un uso ‘drammatico’ piuttosto che alla costruzione di una messa in scena non subordinata e succube del versante narrativo.

Il linguaggio è diretto, irritante e morboso (formalmente morboso), come e fosse veramente realizzato da amatori; l’utilizzo del video (obbligatorio) azzera ancora di più le distanze.
Tutti sappiamo che la realtà al cinema per spaventare, per colpire con precisione dev’essere costruita, anche per avvicinarsi ad una parvenza di realtà. L’immagine dentro al quadro subisce una ridefinizione, fosse solo per il montaggio. Quindi un gioco astuto tra il lasciarsi andare, la naturalezza e la presenza di un’effettiva costruzione.
Il film mi è tornato alla mente dopo aver visto “distretto 13”. Anche qui, in maniera completa però!, non c’è mai la possibilità di vedere cosa disturba. Gli attacchi sono portati dal sonoro, e non dal visivo... ciò che identifica lo spettatore con la scena del film è il viso dell'’ttore e i rumori. L’angoscia di essere braccati e inseguiti. L’impossibilità di fuggire e la necessità (folle) di dover affrontare il proprio destino. È l’ultima sequenza, quella della casa.
Il film angoscia…
Angoscia nelle scene giorno, snerva in quelle notturne. L’obbligo di dover costantemente riprendere, ci costringe a questa sofferenza. La luce della videocamera, necessaria per vedere al buoi (ma vedere cosa??? Non lo sapremo mai), è l’espediente narrativo. Noi simao l’occhio e la mente… e come in arancia meccanica chiudere gli occhi ci è impossibile…
Per me uno dei prodotti più terrorizzanti di sempre. Abilmente costruito e astutamente venduto.

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"C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"

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TheCrow
ex "dmrrgg"

Reg.: 18 Apr 2001
Messaggi: 3320
Da: Hollywood (es)
Inviato: 26-06-2002 02:54  

Sono d'accordo con Mattia (con qualche marginale eccezione)
Manca solo il voto del film che, parere strettamente personale, è 9


[ Questo messaggio è stato modificato da: dmrrgg il 26-06-2002 alle 02:56 ]

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Doom79

Reg.: 23 Giu 2002
Messaggi: 54
Da: Merano (BZ)
Inviato: 26-06-2002 09:40  
Io al contrario mi inserisco fra i detrattori della pellicola, considerandola la più grande bufala cinematografica dello scorso decennio e la più astuta mossa commerciale di sempre.. Il gioco della sottile paura psicologica si infrange miseramente grazie alle pacchiane interpretazioni dei protagonisti ("Un rametto!! Noooo, il rametto nooooo!!!" )..

Un "film" furbetto che a quanto pare è riuscito nel suo intento..
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Non guardarmi se vuoi giudicarmi, non parlarmi se vuoi indottrinarmi.. Lasciami solo essere me stesso..

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DrCalamaro

Reg.: 14 Giu 2002
Messaggi: 2077
Da: ge (GE)
Inviato: 26-06-2002 10:20  
BW è piaciuto . Ha ragione Mattia , ma questo è evidente , che il film è stato astutamente venduto ma questo , a parere del calamaro , è stato tanto geniale da un lato ( far crescere la tensione , vendere i biglietti , dopare le aspettative ) quanto pernicioso e controproducente dall'altro ; mi spiego : il livello di aspettativa si era fatto così alto che lo spettatore medio , credo , chissà che si immaginava ( e a ragione , vista l'abile scenografia commerciale costruita intorno all'evento ) .
Il punto è che la godibilità del film - documentario - film , indubbiamente valido , è rimasta influenzata.......la gran parte delle persone che ho sentito sentenziare su BW si lamentavano della"truffa"subita.
Riguardo il film , quello che ho apprezzato maggiormente è stata la capacità , di indubbio talento , di riprendere la paura.......come al solito , anche e di più per questo genere di film si vanno a toccare corde che o uno ha o uno non ha . Qual'è la paura + grande ? L' avere paura stesso. Il non trovare senso alla follia che ci bracca senza senso , la solitudine e l'ignoto che avanzano per divorare ben più del tuo mero corpo mortale . L'oggetto della paura è fuori dallo schermo , ma la paura è sullo schermo , volti e ombre , suoni che si sono fuori inquadratura ma che vi entrano con ambiguità angosciante disegnando sui volti dei personaggi , e su quello dello spettatore , un aberrato terrore .
Il Calamaro si è cagato in mano , io sono stato "nel bosco di sera " , ho pure fatto qualche viaggetto nei Bunker quà intorno a Genova , e tin tin mentre vedevo il film le corde tintinnavano . Dal punto di vista registico e tecnico posso solo dare delle impressioni ma Mattia è già stato esaurientissimo . Mi spiace che alla fine rimanga paradossalmente sottovalutato anche se si tende a dire il contrario .
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La carne è grassa, lo spirito è lieto.

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marcomond

Reg.: 25 Nov 2001
Messaggi: 1968
Da: varese (VA)
Inviato: 26-06-2002 10:51  
Concordo col Calamaro...ed è vero che molti non avrebbero mai immaginato che si trattasse di una 8mm...la disinformazione, semplice...in compenso la tensione psicologica non è venuta meno, e se si è seguiti i documentari "finti dossier" che hanno fatto x promuovere il film, non ci si poteva aspettare di meglio...l'unica cosa deludente, è che ho trovato molte persone che non hanno capito il finale, e dicevano che l'amico era appeso al muro o altre minchiate...la realtà era che mentre veniva uccisa la ragazza, l'altro, come leggenda voleva, aspettava il suo turno girato verso il muro...che poi qualcuno abbia parlato di strega o di maniaco, questo è soggettivo...

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 26-06-2002 11:55  
La più grande trovata pubblicitaria della storia: fatto apparire come un doc,del doc non ha nulla (si vede lontano diecimila Km che è tutto stra-sceneggiato,e pure male!)e non ha nemmeno quell'atmosfera surreale da film . Insomma non è un film e nemmeno un doc.
Una prece. Voto:2
(scusate ma ho poco tempo )

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marcomond

Reg.: 25 Nov 2001
Messaggi: 1968
Da: varese (VA)
Inviato: 26-06-2002 12:44  
Eccone un altro che pensava fosse un "normale film"

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Doom79

Reg.: 23 Giu 2002
Messaggi: 54
Da: Merano (BZ)
Inviato: 26-06-2002 13:30  
Quella della disinformazione come scusa per i detrattori del film mi pare un po' deboluccia.. Io nutrivo diverse aspettative, ho acquistato il libro/dossier, ho seguito i documentari.. Sapevo cosa mi aspettava ma proprio non riesco a salvare nulla (a parte l'ottimo finale..)..

Guadagna diversi punti se visto in lingua originale (anche perchè il doppiaggio lascia molto a desiderare e si perde gran parte della "credibilità" del tutto..)..
Il fatto che comunque gli autori siano svaniti nel nulla dopo aver prodotto il sequel (davvero triste, invero..) sia indicativo su:
1) Le capacità degli stessi nel dirigere un film..
2) Il fatto che a conti fatti il loro obiettivo è stato raggiunto ed ora possono godersi su un'isolotto i frutti del loro (pessimo..) lavoro..

Credetemi, mi stupisco davvero tanto a vedere qualcuno che ha abboccato all'amo lanciato (con infallibile mira..) da Myrick e Sanchez..
_________________
Non guardarmi se vuoi giudicarmi, non parlarmi se vuoi indottrinarmi.. Lasciami solo essere me stesso..

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 27-06-2002 03:09  
doom79...
ok...però argomentare che il film non funziona per colpa degli attori o per il fatto che i regsisti non abbiano più girato, non regge molto...
il film c'è, scusa, resta un fatto... quello che viene prima e dopo non ha importanza...
c'è la presenza del film..
certo poi i contorni commerciali (ne parlo anch'io sono presenti) ma sul film in se stesso, come progetto, cosa ne pensi?
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Doom79

Reg.: 23 Giu 2002
Messaggi: 54
Da: Merano (BZ)
Inviato: 27-06-2002 10:20  
Ma il fatto che i registi non abbiano girato più nulla è indicativo sulla casualità del progetto, nato dal nulla e diventato in breve l'evento della stagione..

Comunque l'idea è assolutamente geniale, è il modo in cui è stata realizzata che mi lascia perplesso.. Mi sembra una presa in giro nei confronti dello spettatore!
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DrCalamaro

Reg.: 14 Giu 2002
Messaggi: 2077
Da: ge (GE)
Inviato: 27-06-2002 11:19  
quote:
In data 2002-06-26 13:30, Doom79 scrive:
Quella della disinformazione come scusa per i detrattori del film mi pare un po' deboluccia.. Io nutrivo diverse aspettative, ho acquistato il libro/dossier, ho seguito i documentari.. Sapevo cosa mi aspettava ma proprio non riesco a salvare nulla (a parte l'ottimo finale..)..

Guadagna diversi punti se visto in lingua originale (anche perchè il doppiaggio lascia molto a desiderare e si perde gran parte della "credibilità" del tutto..)..
Il fatto che comunque gli autori siano svaniti nel nulla dopo aver prodotto il sequel (davvero triste, invero..) sia indicativo su:
1) Le capacità degli stessi nel dirigere un film..
2) Il fatto che a conti fatti il loro obiettivo è stato raggiunto ed ora possono godersi su un'isolotto i frutti del loro (pessimo..) lavoro..

Credetemi, mi stupisco davvero tanto a vedere qualcuno che ha abboccato all'amo lanciato (con infallibile mira..) da Myrick e Sanchez..



De gustibus caro Doom.......
come ho detto le aspettative pompate da vari materiali come il libro/dossier ( a proposito chi è che ha abboccato all'amo ? )
inficiano la visione e il giudizio sul film che rimane efficace rispetto allo scopo : comunicare paura .
Ciao. DR CALAMARO
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La carne è grassa, lo spirito è lieto.

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 27-06-2002 14:26  
si avevo scritto, ma poi cancellato, che il film è pregevole perchè capace di comunicare emozioni violente.

posso chiederti ancora una cosa DOOM79?
parli del modo in cui è stato realizzato e dici che non ti è piaciuto...
cosa ti avrebbe fatto piacere nel film e che non hai trovato?
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stefan

Reg.: 27 Giu 2002
Messaggi: 11
Da: Sondrio (SO)
Inviato: 27-06-2002 16:15  
Mi sembra sia stata solo una grande trovata pubblicitaria.
E' vero che il film in certi momenti trasmette una certa sensazione d'angoscia, ma senza tutte quelle chiacchiere sulla presuna realtà della storia non credo avrebbe avuto tutto quel successo.
Bravi i registi a gabbare un pò tutti.
_________________
Per quanto tempo dovremmo cantare questa canzone? Per quanto?

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