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IL CIELO SOPRA BERLINO, di Wim Wenders |
ZoraGhost
 Reg.: 15 Feb 2005 Messaggi: 2383 Da: House Domina (es)
| Inviato: 22-02-2006 20:36 |
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Io invece questo cazzo di film l'avrei intitolato il Cesso sopra Berlino.
_________________ Ho visto troppa crudeltà in questa casa, per volerne infliggere. |
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penny68
 Reg.: 14 Nov 2005 Messaggi: 3100 Da: palermo (PA)
| Inviato: 22-02-2006 21:01 |
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quote: In data 2006-02-22 20:36, ZoraGhost scrive:
Io invece questo cazzo di film l'avrei intitolato il Cesso sopra Berlino.
| Un copro-fatish fantasy! |
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LeStAtH
 Reg.: 10 Mar 2005 Messaggi: 380 Da: / (es)
| Inviato: 22-02-2006 21:08 |
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quote: In data 2006-02-22 20:36, ZoraGhost scrive:
Io invece questo cazzo di film l'avrei intitolato il Cesso sopra Berlino.
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Battuta! |
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NightEagle
 Reg.: 27 Gen 2006 Messaggi: 419 Da: Rimini (RN)
| Inviato: 22-02-2006 21:38 |
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Il cielo sopra Berlino.. Mha..Triste... |
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Schizo
 Reg.: 16 Ott 2001 Messaggi: 1264 Da: Aosta (AO)
| Inviato: 23-02-2006 14:39 |
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quote: In data 2006-02-22 20:36, ZoraGhost scrive:
Io invece questo cazzo di film l'avrei intitolato il Cesso sopra Berlino.
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pantofole
 Reg.: 27 Ago 2003 Messaggi: 4742 Da: milano (MI)
| Inviato: 23-02-2006 14:49 |
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wenders mi sta piuttosto antipatico, ma il cielo sopra berlino per me è pura poesia. |
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Schizo
 Reg.: 16 Ott 2001 Messaggi: 1264 Da: Aosta (AO)
| Inviato: 23-02-2006 14:51 |
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quote: In data 2006-02-23 14:49, pantofole scrive:
wenders mi sta piuttosto antipatico, ma il cielo sopra berlino per me è pura poesia.
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Per taluni la poesia è cesso....
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pantofole
 Reg.: 27 Ago 2003 Messaggi: 4742 Da: milano (MI)
| Inviato: 23-02-2006 14:52 |
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ZoraGhost
 Reg.: 15 Feb 2005 Messaggi: 2383 Da: House Domina (es)
| Inviato: 23-02-2006 16:08 |
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Per taluni lo è quello che in questo film viene chiamato poesia.
_________________ Ho visto troppa crudeltà in questa casa, per volerne infliggere. |
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Schizo
 Reg.: 16 Ott 2001 Messaggi: 1264 Da: Aosta (AO)
| Inviato: 24-02-2006 09:35 |
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Direi che la tua concezione di cesso è alquanto contestabile.
Direi altamente discutibile come categoria critica.
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sandrix81
 Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 12-04-2006 02:13 |
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quote: In data 2006-02-20 18:48, kagemusha scrive:
un film irritante, presuntuoso, retorico, velleitario, involontarmente ridicolo, la cui "autorialità" e raffinatezza e poesia sono continuamente ricercate con grande sforzo e mai spontanee
peccato perchè la prima mezz'ora è straordinaria
io sono uno di quelli che wenders lo odia;-)
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ahah
e invece la prima mezz'ora è una vera merda. ma è una merda perché deve esserlo, perché Il cielo sopra Berlino è una sorta di film suicida, un film che decide di fallire per parlare di un fallimento, del fallimento di uno sguardo meramente contemplativo.
Solo scoprendo le cose si può godere davvero di quello che la vita ci offre. Non serve a nulla carpire alla rinfusa i pensieri di chi ci capita davanti agli occhi; non serve a nulla poter essere ovunque e poter guardare ovunque. Meglio articolare la propria conoscenza, la propria sensibilità; meglio poter essere in un solo luogo e poter guardare una sola porzione di spazio.
Non serve a nulla un cinema che non dica nulla e si limiti a guardare ovunque e mostrare tutto; meglio un cinema che, anche non spiegando, sia in grado di "toccare" quello che mostra, di mostrarlo in modo che significhi qualcosa.
Non bisogna dare risposte, non bisogna spiegare, ma questo non vuol dire che non si debba narrare. Ozu, Truffaut (non so chi sia il terzo "angelo" cui il film è dedicato, Andrej. forse Tarkowskj?), grandi narratori, come il vecchio Omero, colui che ha davvero la conoscenza al contrario degli angeli, acculturati ma non colti.
Il cielo sopra Berlino è un film insopportabile per tre quarti, perché per tre quarti è poesia, ma non cinema.
_________________ Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina. |
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Tristam ex "mattia"
 Reg.: 15 Apr 2002 Messaggi: 10671 Da: genova (GE)
| Inviato: 12-04-2006 02:49 |
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Dicendo così ci si dimentica che il (primo) cinema di Wenders è un cinema viaggiante che attraversa gli spazio del mondo e i simboli di una cultura. Ancora di più ne "Il cielo sopra Berlino" dove lo sguardo vagante, l'immagine che si sposta di luogo in luogo, da persona a persona è un viaggio simbolico alla riscoperta personale, ma anche storica, di un luogo denso di significato. Dimenticare il contesto e l'importanza che Berlino ha per Wenders è un errore, a mio avviso.
D'altronde il tema centrale di questo film è proprio quello che tu erronamente consideri uno sbaglio: ovvero lo sguardo dell'angelo che diventa lo sguardo del regista alla ricerca di una narrazione ampliata e che nasce proprio da questa sua dislocazione e impossibilità di essere statica e che crea il giusto contrappunto della parte iniziale, eterea e impalpabile con la seconda più materiale e calata nel reale e nell'interazione sociale.
Sono due grandi parti, come due inquadrature contrapposte che generano un senso proprio nel loro accostamento contrastato.
A questo si film si può soltanto muovere una critica di scelta: la voglia di mettere in gioco così tante tematiche (attraverso per altro una regia ottimamente legata al senso che vuole veicolare) troppo sentite e vissute.
Ma si tratta pur sempre di una Berlino ancora divisa, simbolo di una guerra ancora non finita. Non è solo una questione di poesia e cinema, perchè si può fare sempre poesia se questa diventa cinema...è piuttosto il peso che hanno queste immagini e la densità di cui si fanno carico.
Ma il punto centrale del film è proprio questa mobilità dello sguardo e l'utilità (non l'inutilità) di non dire nulla, ma comunque di mostrare. Perchè è troppo forzato, e quindi soggettivo, dire che non tocca nulla quando è proprio questo che fa.
_________________ "C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"
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sandrix81
 Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 12-04-2006 05:12 |
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ah, probabilmente ho usato delle parole sbagliate riferendomi alla prima parte, ma sono d'accordo sul fatto che il film sia ottimamente riuscito.
ed è riuscito proprio perché raggiunge l'obiettivo di definire quella distanza tra sguardi (dapprima sovrapponendoli, per poi lasciarli andare ognuno per la sua strada), tra lo sguardo degli angeli e quello del regista. d'altronde gli angeli possono vedere tutto e sentire tutto, mentre la mdp può vedere solo una parte (de)limitata di spazio, e la banda sonora può sì registrare sovrapposti i pensieri che gli angeli leggono nella testa degli uomini, ma nel momento in cui questi si accumulano si crea solo confusione.
di qui la tesi - se di tesi si può parlare: il futuro (ossia i bambini, che possono vedere gli angeli) dovrà assolutamente confrontarsi con le fratture e le divisioni (Berlino ai tempi del muro, città per eccellenza della divisione) per porvi fine.
Purtroppo conosco ben poco del cinema di Wenders per una qualsiasi conclusione in rapporto alla sua opera in generale.
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Non vorrei mai appartenere ad un forum che accettasse tra i suoi moderatori uno come me.
[ Questo messaggio è stato modificato da: sandrix81 il 12-04-2006 alle 05:14 ] |
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