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Autore La corazzata Potemkin...
simboy

Reg.: 20 Set 2002
Messaggi: 1603
Da: grugliasco (TO)
Inviato: 06-10-2004 17:46  
quote:
In data 2004-10-06 17:02, GionUein scrive:
Lo trovi da blockbuster?




Come no , è la promessa Blockbuster di questa settimana , se non lo trovo stasera lo affitto domani GRATIS !

[ Questo messaggio è stato modificato da: simboy il 06-10-2004 alle 17:49 ]

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Cronenberg

Reg.: 02 Dic 2003
Messaggi: 2781
Da: GENOVA (GE)
Inviato: 06-10-2004 19:22  
quote:
In data 2004-10-06 17:16, philipcat scrive:
quote:
In data 2004-10-06 16:42, Cronenberg scrive:
I marinai dell’incrociatore Potemikn si ribellano ai superiori, per il trattamento a cui erano assoggettati, e a seguito dell’ammutinamento diventano i padroni della nave. Giunti al porto di Odessa, saranno accolti da un folla festosa, sparsa per il porto e su una grande scalinata, da cui da dietro giungeranno i Cosacchi, che spareranno a vista sulla folla. Così la Corazzata Potemkin tenterà di salpare da Odessa, ma la flotta zarista sembrerà non permetterglielo.
Mitizzato, osannato, celebrato e citato, il film più famoso e probabilmente più bello della storia del cinema, “La Corazzata Potemkin”, forse è ancora oggi così apprezzato e menzionato a causa di quella patina di memorabilità, che nel corso dei decenni si è addossato e mai rimosso. Il secondo film del grande Ejzenstejn, è primo in tutto, in magnificenza, in perfezione e leggendarietà, il tutto cinematograficamente parlando, e non solo. La fotografia di Eduard Tissé, e le musiche di Sostakovic, tasselli fondamentali per comporre il grande quadro rosso, scomodo e rivoluzionario, dall’effige incommensurabile, indimenticabile e meravigliosa, di quella carrozzina, metafora di tutto, che scende la scalinata più famosa del mondo. Brian De Palma, ne “Gli intoccabili”, Fantozzi nel “Secondo tragico Fantozzi”, dalle stelle alle stalle, ma la citazione c’è, e ciò sta a significare che “La corazzata Potemkin”, sta un gradino sopra tutto e tutti. Il capolavoro per definizione. Il pathos che lascia senza parole.





Ottimo Crone.

Aggiungo che Ejzenstein andò oltre le semplificazioni di un film di propaganda, quale esso è. Il film fu commissionato dallo stesso Lenin e il regista riusci a comporre un quadro paradigmatico che rappresenta la storia della rivoluzione bolscevica in una escalation di fatti che, e non solo a mio parere, non è mai agiografica ma densa di pathos. Dall'ennesima vessazione di un sistema repressivo e disumano scocca la scintilla che accenderà la ribellione sulla nave. Da qui la rivolta si estenderà alla città di Odessa dove la spietata repressione dello zar stroncherà altre vite innocenti. Ma inutilmente perchè alla fine la bandiera rossa sventolerà trionfante per la Rivoluzione di ottobre.
La scena della carrozzina è un topos ineludibile per il cinema, hai ragione. Il farne oggetto di derisione è indicativo della sua potenza e di un bisogno di sdrammatizzazione.
Solo un appunto.
Credo che le musiche di Shostakovich siano un'aggiunta postuma.


Lo immaginavo, ma ho voluto dare al tempo ciò che il tempo, per forza di cose, non poteva dare
Come tu hai detto, la diffusione della ribellione, da nave a terra, potrebbe essere intesa anche come una propagazione epidemica di un ideale affilato quanto assodato. La potenza della sequenza madre del film è incommensurabile e appunto per questo chiamata in causa più volte, data la sua irragiungibilità.

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Del resto, che cos’è la nostra realtà se non la percezione della realtà?

Brian O’Blivion in Videodrome

[ Questo messaggio è stato modificato da: Cronenberg il 07-10-2004 alle 16:37 ]

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vietcong

Reg.: 13 Ott 2003
Messaggi: 4111
Da: roma (RM)
Inviato: 06-10-2004 21:27  
quote:
In data 2004-10-06 17:02, GionUein scrive:
Lo trovi da blockbuster?




io lo trovai, in un blockbuster romano ma i miei amici ('durera quattro ore!', beata ignoranza, in realtà è brevissimo) non vollero affittarlo. Optarono per Panarea, dove recitava un tizio che conoscevamo.
Che aneddoto assurdo.

_________________
La realtà è necessaria a rendere i sogni più sopportabili

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stevie

Reg.: 26 Feb 2004
Messaggi: 2135
Da: viterbo (RM)
Inviato: 06-10-2004 22:42  
Io l'ho visto appunto con degli amici in una serata alcolica.
Volevamo fare quelli precisi e invece c'è presa la ridarella a tutti.
Ora ho cambiato giro, magari la butto là e vedo come reagiscono.

_________________
Save the cheerleader, save the world

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willoz

Reg.: 08 Mar 2004
Messaggi: 3701
Da: trento (TN)
Inviato: 07-10-2004 02:11  
Ammetto di non sapere come si scriveva e per questo l'ho cercato su Google e il risultato è stato prorio Potyomkin (scusa Marienbad se sono umano....),comunque grazie delle informazioni a tutti ho capito a cosa andrei incontro.

_________________
"Io dormirò tranquillo perché so che il mio peggior nemico veglia su di me...".

[ Questo messaggio è stato modificato da: willoz il 07-10-2004 alle 02:13 ]

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Foxissimo

Reg.: 21 Lug 2004
Messaggi: 986
Da: Lucca (LU)
Inviato: 07-10-2004 11:03  
Io la Corazzata (e non provo neanche a scrivere il nome ) non l'ho vista... vorrei invece sapere qualcosa di un altro film di Ejzenstejn: La linea generale. Qualcuno l'ha visto?!
_________________
morte a videodrome, gloria e vita alla nuova carne

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 07-10-2004 17:33  
Insomma, la battuta fantozziana ha reso "celebre" un film che per molti, senza averlo visto, è diventato sinonimo di palla mortale, peggio di un dito nell'occhio...
Ben venga allora questo topic "rivalutatore". Ho avuto la fortuna di rivederlo sul grande schermo alcuni anni or sono, 6/7.., in una buonissima copia. Restai particolamente colpito dal montaggio. E' stata giustamente già ricordata la scena della carrozzina, mi piacerebbe parlare brevemente di ciò che avviene durante quella lunga, sconvolgente, modernissima sequenza, montata da dio. La m.d.p. riprende la dura repressione dei "celerini" zaristi inquadrandone i piedi, le "fughe" degli stivali che avanzano inesorabilmente verso la folla, inframmezzando altri fotogrammi memorabili, come quelli della carrozzina e dei primi piani dei volti atterriti delle vittime. Il tutto montato in rapida rapida successione con un effetto di grande fotogenia plastica. Metafora della "disumanizzazione", che oggi potremmo trovare "retorica", artificio estetico che diventerà un paradigma cinematografico ancora oggi ultra imitato.

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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" L. Bunuel

[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 07-10-2004 alle 17:36 ]

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willoz

Reg.: 08 Mar 2004
Messaggi: 3701
Da: trento (TN)
Inviato: 07-10-2004 18:49  
Grazie Alzayd avevo bisogno di decontestualizzarlo dalla saga fantozziana per capire qualchecosa,da quello che mi avete scritto mi sembra che valga comunque la pena di vederlo?..
_________________

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scimmiato

Reg.: 06 Ott 2004
Messaggi: 13
Da: Milano (MI)
Inviato: 07-10-2004 19:52  

Me la sento.
Di dire ad esempio che Eiz. deve parte della sua fama in ambito cinematografico anche al fatto che fu un grande scrittore di cinema tanto quanto fu un grande regista. I suoi saggi sono preziosi quanto i suoi film, è insomma il classico autore totale, conscio del fatto che il cinema vive (ora come allora) di un linguaggio proprio e che è proprio nei confronti di questo che l'indagine va rivolta.
La "corazzata" va comunque vista (anche solo per vantarsene tra gli amici, le donne solitamente lo trovano un regista noioso, e in alcuni casi non a torto).
Me la sento anche di aprire una porta su un altro regista, oscuro ed oscurato, che solo il tanto citato Ghezzi ha avuto i coglioni di proporre (che io mi ricordi almeno sette o otto anni fa l'ultima volta...), e cioè Dziga Vertov, contemporaneo a Eiz. ma molto più hardcore per quel che concerne questioni di linguaggio.
Dziga odiava il cinedramma, a lui piaceva piuttosto "giocare" col montaggio per costruire una narrazione altra (troppo mutuata da aspetti politici probabilmente) partendo da riprese di fatti "reali": una porta che si apre, un ballo elegante, uno spazzino, degli operai in fabbrica...
Più che la corrazzata, che ha i suoi meriti, consiglio "L'uomo con la macchina da presa" di Vertov, il film di punta della sua cinematografia, un film che parla di cinema, dell'atto di fare cinema... "L'uomo con la macchina da presa" è il potere cinematografico esposto e rivelato.
E poi, come dimenticare la sequenza dei piccioni, altro che l'occhio della madre...

_________________
There's something I wanted to tell you
so funny you'll kill yourself laughing
but then I look around
and I remember
that I am alone... forevermore.
Morrissey

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emanuele88

Reg.: 21 Giu 2004
Messaggi: 309
Da: Jesi (AN)
Inviato: 07-10-2004 20:28  
é un film molto vecchio e oggi difficilmente apprezzabile...
_________________
L’Inferno è l’impossibilità della ragione(Platoon)
Che te lo dico a fare......(Donnie Brasco)
1,2,3 Freddy viene per te.......(Nightmare on Elm street)

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klaus85

Reg.: 25 Lug 2004
Messaggi: 450
Da: marigliano (NA)
Inviato: 09-10-2004 14:22  
quote:
In data 2004-10-06 13:47, simboy scrive:

E' UNA CAGATA PAZZESCA !!!



Dice proprio così...


_________________
con te non ho finito, neanche per il cazzo! ho una cura medioevale per il tuo culo!

Marcellus Wallace in Pulp Fiction

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ilaria78

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
Inviato: 10-10-2004 13:23  
quote:
In data 2004-10-07 20:28, emanuele88 scrive:
é un film molto vecchio e oggi difficilmente apprezzabile...



teoria interessante...
non ti va di esporcela?
_________________
...quando i morti camminano signori..bisogna smettere di uccidere...

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alicesan

Reg.: 20 Ago 2004
Messaggi: 186
Da: verona (VR)
Inviato: 27-10-2004 19:32  
quote:
In data 2004-10-10 13:23, ilaria78 scrive:
quote:
In data 2004-10-07 20:28, emanuele88 scrive:
é un film molto vecchio e oggi difficilmente apprezzabile...



teoria interessante...
non ti va di esporcela?





Io sono d'accordo con emanuele...è come il caso di metropolis di Fritz Lang...oggi ormai è quasi sconosciuto...ma la nostra prof quando ce lo fece vedere sembrava stesse proponendoci un capolavoro...a me sinceramente ha detto molto poco...ma non metto in dubbio che all'epoca (anni 20), con gli ideali e il contesto storico di quegli anni fosse risultato un capolavoro...oggi però è un film che, senza dovute spiegazioni e analisi, non dice quasi nulla...un po' come la corazzata Potemkin...

_________________
Nessun uomo è un'isola chiusa in se stessa: ogni uomo è parte del tutto... La morte di ogni uomo mi diminuisce, perché io sono parte dell'umanità; perciò non chiedere mai per chi suona la campana: essa suona per te.
(John Donne)

[ Questo messaggio è stato modificato da: alicesan il 27-10-2004 alle 19:34 ]

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MaratSafin

Reg.: 17 Ott 2004
Messaggi: 831
Da: trafalmadore (CO)
Inviato: 27-10-2004 20:29  
quote:
In data 2004-10-10 13:23, ilaria78 scrive:
quote:
In data 2004-10-07 20:28, emanuele88 scrive:
é un film molto vecchio e oggi difficilmente apprezzabile...



teoria interessante...
non ti va di esporcela?




Provo io: il montaggio eizenstanjano andando a costituire diversi piani di significanza (di cui molte se non si è esperti di ideologia e storia russa risultano difficilmente comprensibili) riduce l'assorbimento diegetico nel film.

E se ha ragione Barthes quando dice che noi occidentali privilegiamo codici espressivi naturalistici allora vuol dire che di conseguenza i nostri criteri estetici soprattutto oggi e soprattutto se non si è interessati a cogliere l'evoluzione del segno filmico difficilmente faranno entrare dentro al vhs un film di Eizi.

Aggiungi un quadro ideologico di sfruttamento economico delle pellicole e i criteri promozionali e anche estetici che implicano e ti renderai conto perchè difficilmente uno nato nell'88 (se la mia deduzione che parte dal Nick è corretta) possa apprezzare La corazzata Potyomkin prima di seguire un corso di cinema.
_________________
(..)Ha creato un profilo solo per scrivere 3 puttanate...(powered by Stilgar)

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 27-10-2004 23:17  
quote:
In data 2004-10-27 20:29, MaratSafin scrive:
quote:
In data 2004-10-10 13:23, ilaria78 scrive:
quote:
In data 2004-10-07 20:28, emanuele88 scrive:
é un film molto vecchio e oggi difficilmente apprezzabile...



teoria interessante...
non ti va di esporcela?




Provo io: il montaggio eizenstanjano andando a costituire diversi piani di significanza (di cui molte se non si è esperti di ideologia e storia russa risultano difficilmente comprensibili) riduce l'assorbimento diegetico nel film.

E se ha ragione Barthes quando dice che noi occidentali privilegiamo codici espressivi naturalistici allora vuol dire che di conseguenza i nostri criteri estetici soprattutto oggi e soprattutto se non si è interessati a cogliere l'evoluzione del segno filmico difficilmente faranno entrare dentro al vhs un film di Eizi.

Aggiungi un quadro ideologico di sfruttamento economico delle pellicole e i criteri promozionali e anche estetici che implicano e ti renderai conto perchè difficilmente uno nato nell'88 (se la mia deduzione che parte dal Nick è corretta) possa apprezzare La corazzata Potyomkin prima di seguire un corso di cinema.




Risulta che le generazioni di spettatori ante '88, anche di molto - ugualmente lontane dalla realtà “retorica” della rivoluzione Russa -, riuscissero ad apprezzare il film senza aver frequentato una scuola di cinema, senza possedere conoscenze specifiche e straordinarie, senza conoscere approfonditamente il contesto socio-culturale e politico di riferimento. Cose senz’altro utili ma a mio avviso non determinanti ai fini di una più che soddisfacente fruizione dell’opera d’arte, basata semmai su un ben più ampio raggio d'azione culturale ed umanistico, forse anche poetico.
I codici espressivi di Eiz, tutt'altro che "naturalistici", incarnano la più pura forma di fotogenia plastica, ed in quanto meta-significanti, trascendono il retroterra culturale specifico per assumere significai propri e vivere di vita propria. E’ il linguaggio universale dell’arte. L’uomo moderno comprende l’opera di Giotto a prescindere dal suo contesto storico/medievale, non solo in funzione dei contenuti socio-politico-filosofici, ma soprattutto per l’universalità delle sue forme estetiche e poetiche, sempre riconoscibili in ogni tempo, luogo e contesto culturale. Altrimenti tutte le opere d’arte invecchierebbero, perfino Caravagio, Murnau, Bach.., e fu così che la generazione dell’'88 mandò al macero La Corazzata Potemkin...
_________________
"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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