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Autore I diari della motocicletta
cosTruman


Reg.: 29 Mag 2004
Messaggi: 5818
Da: firenze (FI)
Inviato: 02-06-2004 16:03  
quote:
In data 2004-05-24 15:17, squatt scrive:
nn visto, ma il titolo mi sembra una stronzata.


Prima di giudicare un film dal proprio titolo, lo hai visto?? Un'altra domanda... che persona sei??? nel senso, sei alternativa o truzza???
Un consiglio: vallo a vedere e poi dimmi quello che pensi...
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- In giro dicono che sei lesbica
- solo perchè amo una donna?
- no, perchè ci scopi
- se lesbica vuol dire libera allora vai a dire a tutti che è la verità

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Sandrino

Reg.: 17 Mag 2004
Messaggi: 612
Da: Gavi (AL)
Inviato: 08-06-2004 11:28  
Il film è commovente per quanto è delicato e dolce nel raccontare il viaggio iniziatico di questi due ragazzi, affamati di quella conoscenza che soltanto un viaggio può offrirti. La descrizione di Ernesto Guevara, non ancora Che, è onesta e molto fedele nel risaltare i suioi dissidi interiori, la sua rabbia di fronte alle palesi ingiustizie umane, soprattutto della sua America. Anche l'amico Alberto Granado ( ancora vivo ) è stato interpretato magistralmente, il valore stesso dell'amicizia risalta nel film. Gael Garcia Bernal, attore messicano, è proprio bravo! Da tenere d'occhio, è uno degli interpreti dell'ultimo film di Almodovar " La mala educacion"

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missGordon

Reg.: 03 Gen 2002
Messaggi: 2327
Da: Roma (RM)
Inviato: 01-07-2004 15:01  
Io l'ho trovato bellissimo...
Ora...mi rendo conto di essere un pò di parte e che la regia non è proprio perfetta, che il ritmo non è sostenuto come quello di un classico road movie e che il montaggio ogni tanto ti strappa dal sogno, ma questo film ha il grande merito di essere appassionato e sincero.

Esulando dalla retorica delle grandi imprese del Che, racconta quel percorso di formazione ancora non distorto dal mito che però sta alla base della figura leggendaria e romantica del comandante.
La cosa migliore è che è un film che ti emoziona sempre, sia che riveli le grandi ingiustizie attraverso il continente latinoamericano che cambieranno radicalmente Ernesto e Alberto, sia che si occupi del microcosmo della loro amicizia, del modo differente di affrontare le cose uniti da ideali comuni.

riguardo alla scena del fiume (l'unica inventata)non credo che sia poi così retorica, è semplicemente l'azione ad effetto di un 24enne incoscente e tutto preso dai suoi ideali e dalla sua morale granitica, al punto di diventare arrogante (e a 24 anni si DEVE essere incoscenti e pieni di ideali...). E' solo perchè noi conosciamo il resto della storia che diviene metafora di una vita segnata dall'azione e dalla profonda convinzione che l'esempio personale fosse il modo migliore per portare avanti le proprie idee.

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gongolante

Reg.: 06 Feb 2002
Messaggi: 3054
Da: Cesena (FO)
Inviato: 01-07-2004 15:25  
Film su un viaggio nella memoria di un paese, su un viaggio di crescita e presa di coscienza attraverso l'esperienza. Evocativo, sognante, idealista quanto una favola, non privo di retorica e di metafore fin troppo esplicite in forza di quello che tutti sappiamo diventerà poi il giovane Ernesto Guevara. Un film un po' ruffiano ma dotato di una vitalità palpabile, forse per merito dei due bravissimi attori protagonisti, forse per la forza e il fascino che emana comunque la figura di Che Guevara, forse per la capacità (qualcuno potrebbe dire furbizia) del regista Walter Salles (già autore dell'ottimo Central do Brasil). Un film un po' da cartolina, ci si sofferma spesso su paesaggi e volti incorniciati dalla luce giusta, ma che ho visto con gran piacere e trasporto.
Voto 7.5

P.S.: in contemporanea all'uscita di 'sto film la rai ha mandato un documentario sul viaggio girato da Minà! Qualcuno l'ha visto? E' una cosa orrenda...

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Cinematik - il fantacinema!
In fase di lettura: LE ETICHETTA DELLE CAMICIE di Tiziano Sclavi
Ultimo film: UN BACIO APPASSIONATO di Ken Loach

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Michi81

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 3120
Da: Lugano (es)
Inviato: 01-07-2004 15:49  
quote:
In data 2004-05-30 01:57, lemona scrive:
quote:
In data 2004-05-23 20:15, mariano scrive:
il solo immaginare il pensiero del giovane Che mi commuove


sei patetico




È da tempo in onda un'agiografia di Silvio, Lemona.. Magari ti interessa: RETE 4 verso le 18/18.30 ogni giorno..
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"Mi esposa era al fiume, a lavare, un gringo l'aggredì e la voleva.."

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maltese

Reg.: 22 Feb 2004
Messaggi: 361
Da: Borgosesia (VC)
Inviato: 02-07-2004 12:41  
quote:
In data 2004-04-05 20:32, philipcat scrive:
Dimenticavo di aggiungere l'imperdonabile svista rilevata da un amico fotografo. La macchina fotografica brandita da Ernesto non è la mitica Laica tramandataci dai cronisti dell'epoca ma una Zeiss. Se ha ragione è un piccolo falso storico.




LAICA era la cagnetta mandata in orbita dai russi...la macchina fotografica probabilmente era una LEICA. Comunque il falso storico rimane
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-Cos'hai fatto in tutti questi anni Noodles?
-Sono andato a letto presto.

C'ERA UNA VOLTA IN AMERICA

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philipcat

Reg.: 08 Feb 2004
Messaggi: 1372
Da: Roma (RM)
Inviato: 02-07-2004 13:54  
quote:
In data 2004-07-02 12:41, maltese scrive:
quote:
In data 2004-04-05 20:32, philipcat scrive:
Dimenticavo di aggiungere l'imperdonabile svista rilevata da un amico fotografo. La macchina fotografica brandita da Ernesto non è la mitica Laica tramandataci dai cronisti dell'epoca ma una Zeiss. Se ha ragione è un piccolo falso storico.




LAICA era la cagnetta mandata in orbita dai russi...la macchina fotografica probabilmente era una LEICA. Comunque il falso storico rimane





Mucho obrigada per avermi fatto notare l'imperdonabile refuso (avrai il tuo bel da fare in questo forum).
E...detto per inciso, che ne pensi del film?
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Don't dream it, be it.

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Cronenberg

Reg.: 02 Dic 2003
Messaggi: 2781
Da: GENOVA (GE)
Inviato: 02-07-2004 14:20  
Ernesto Guevara e il suo amico Alberto Granado, terminati gli studi, partono nel 1952 dall’Argentina, con una moto, per un viaggio che li porterà ad attraversare l’intera America Latina. Durante il viaggio i due amici conosceranno la gerarchia sociale, e quanto essa gravi sempre più pesantemente sui poveri e i malati. In tutti i modi cercheranno di contrastare quest’iniqua condizione, anche a costo di separarsi e di rinunciare ai privilegi che la vita può offrirgli.
Per Walter Salles, il viaggio formativo del e pre Che, è esclusivo pretesto di retorica e giustizia infantile. Difatti, “I Diari della Motocicletta”, è un road-movie monotono e stucchevole, che tratta una vicenda d’interesse comune in un modo anonimo e scontato. Non basta la splendida interpretazione del promettente Gael Garcia Bernal, e non bastano nemmeno le continue carrellate paesaggistiche, con le quali il regista crede di trascinare gli annoiati spettatori, a salvare questo onesto filmetto, sfruttatore di storie importanti e di apprezzabili ideologie. L’ormai commercializzato e discontinuo Walter Salles, regista del pluripremiato “Central do Brasil”, porta questo superfluo film al Festival di Cannes 2004, come opera in concorso, credendo di abbindolare la Croisette, probabile rampa di lancio per le vette dei box office, con immagine retoriche straviste che al contrario la lasciano abbastanza indifferente. Torna a casa a mani vuote, ma con grandi incassi ai botteghini. Se non altro va apprezzato l’impegno, ma se ciò equivale ai numerosi introiti, oggi, non appare come un grande apprezzamento. Prodotto da Robert Redford.

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La ragione è la sola cosa che ci fa uomini e ci distingue dalle bestie

René Descartes

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maltese

Reg.: 22 Feb 2004
Messaggi: 361
Da: Borgosesia (VC)
Inviato: 02-07-2004 23:33  
quote:
In data 2004-07-02 13:54, philipcat scrive:
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In data 2004-07-02 12:41, maltese scrive:
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In data 2004-04-05 20:32, philipcat scrive:
Dimenticavo di aggiungere l'imperdonabile svista rilevata da un amico fotografo. La macchina fotografica brandita da Ernesto non è la mitica Laica tramandataci dai cronisti dell'epoca ma una Zeiss. Se ha ragione è un piccolo falso storico.




LAICA era la cagnetta mandata in orbita dai russi...la macchina fotografica probabilmente era una LEICA. Comunque il falso storico rimane





Mucho obrigada per avermi fatto notare l'imperdonabile refuso (avrai il tuo bel da fare in questo forum).
E...detto per inciso, che ne pensi del film?




Mi spiace, ma non l'ho ancora visto(purtroppo), però conosco perfettamente la storia del comandante Che Guevara, da me considerato il più grande mito di quest'ultimo secolo...Se proprio ti interessa il mio parere appena vedo il film ti scrivo le mie impressioni..
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C'ERA UNA VOLTA IN AMERICA

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cosTruman


Reg.: 29 Mag 2004
Messaggi: 5818
Da: firenze (FI)
Inviato: 19-07-2004 15:11  
quote:
In data 2004-06-02 16:03, cosTruman scrive:
quote:
In data 2004-05-24 15:17, squatt scrive:
nn visto, ma il titolo mi sembra una stronzata.


Prima di giudicare un film dal proprio titolo, lo hai visto?? Un'altra domanda... che persona sei??? nel senso, sei alternativa o truzza???
Un consiglio: vallo a vedere e poi dimmi quello che pensi...




hey!! ma questo messaggio nn l'ho mica scritto io!!!!! ah già...il solito errore...beh cmq era di Gruccia!
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cosTruman


Reg.: 29 Mag 2004
Messaggi: 5818
Da: firenze (FI)
Inviato: 19-07-2004 15:14  
io l'ho visto ieri, e mi è piaciuto moltissimo, in effetti ha un significato un po' retorico e scontato ma è profondo, è un film sull'amore, sull'empatia, che un ragazzo può nutrire dentro se stesso vedendo gente che muore di fame e di sete, mi è piaciuto molto per questo.
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KayserSoze

Reg.: 02 Giu 2004
Messaggi: 117
Da: Almenno san bartolomeo (BG)
Inviato: 19-07-2004 19:40  
quote:
In data 2004-05-24 15:17, squatt scrive:
nn visto, ma il titolo mi sembra una stronzata.



che il titolo fa schifo forse è vero. Mi è piaciuto solo per la storia che racconta, ma poteva suscitare molte più emozioni, Come dicono i modena city ramblres: E' partito alla grande con Alberto e con la moto, siamo giunti tutti quanti a salutarli chi con un abbraccio e una risata e le ragazze con una lacrima ed un bacio.

La scena dell'attravesata del fiumi mi a fatto molto schifo.

Cmq "hasta la victoria siempre"
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... e come niente...puff.. sparisce

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KayserSoze

Reg.: 02 Giu 2004
Messaggi: 117
Da: Almenno san bartolomeo (BG)
Inviato: 19-07-2004 19:43  
quote:
In data 2004-05-30 18:24, Saeros scrive:
ho letto i vostri commenti eppure sono ancora indecisa... che dite, me lo consigliate si` o no di andare a vederlo?




E' un film d'autore, è sempre da vedere.
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... e come niente...puff.. sparisce

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oronzocana

Reg.: 30 Mag 2004
Messaggi: 6056
Da: camerino (MC)
Inviato: 10-10-2004 16:40  
Mi sento di condividere quello che ha scritto cronenberg.
Il film è un road-movie, ma più che altro a me è sembrato un road-sonno!
Chiaramente è descritto questo viaggio affrontato da due grandi amici attraverso l'America del Sud che porterà a comporre un tassello nella formazione culturale del futuro El Che, ma tutto ciò è affrontato in modo eccessivamente noioso e vago.
Le esperienze vissute dai due non sono sottolineate un modo abbstanza forte perchè rimangono un pò troppo anonime. E' rappresentato un pò tutto e un pò niente....troppe situazioni che hanno comportato un'analisi alquanto superficiale(sia dell'amicizia sia della sitiaziona sociale del continente).
Io personalmete avrei preferito vedere meno cose ma più dettagliate e approfondite in modo da comprendere quello che veramente era l'america latina deglia anni '50: solo gli ultimi venti minuti mi hanno trasmesso qualcosa.
Non lo so....il soggetto poteva portare a un film di grande livello, ma ciò non è avvenuto.


_________________
Biondo a Tuco:
"Vedi...il mondo si divide in due categorie. Chi ha la pistola carica e chi scava...tu scavi!."
da Il buono, il brutto e il cattivo. 1966
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ICEBURN

[ Questo messaggio è stato modificato da: oronzocana il 10-10-2004 alle 16:43 ]

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stevie

Reg.: 26 Feb 2004
Messaggi: 2135
Da: viterbo (RM)
Inviato: 15-10-2004 21:32  
Non è un capolavoro e la sua bella retorica te la vende. Ma in finale ti prende.
Questi erano i giovani di ieri, anche se idealizzati? A paragone quelli di oggi, io per primo, sono inetti vuoti inebetiti, consumano oggetti e sogni risibili, telefonini, viaggi a Sharm, la Smart, la discoteca, il mutuo. Sediamo a guardare la nostra vita filmata da altri, cavie e ostaggi di un sistema che ci sfrutta. Alla fine mi sono commosso: per il Che, per la sua giovinezza che non si arrendeva, per i sogni e le illusioni che lo hanno animato, a costo della vita.
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Save the cheerleader, save the world

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