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MATCH POINT |
olibart
 Reg.: 17 Gen 2006 Messaggi: 118 Da: Milano (MI)
| Inviato: 20-01-2006 00:10 |
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La firma prestigiosa di Woody Allen mette il timbro a questa, riuscitissima, operazione commerciale:
il nulla avvolto in una elegante, luccicante patina pseudo-intellettuale.
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Kieslowski
 Reg.: 09 Mag 2005 Messaggi: 1754 Da: Reykjavik (es)
| Inviato: 20-01-2006 00:11 |
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quote: In data 2006-01-20 00:04, olibart scrive:
Il botteghino lo conferma: questo filmetto è così furbo da attirare "borsette" in menopausa e ragazzine in fregola, pseudo-intellettuali e ragazzoni con il secchio di pop-corn d'ordinanza.
Attori fighetti e alla moda, musica lirica a go-go (ma le solite arie che conosce anche mia nonna, ovviamente, cioé quelle di Pavarotti...).
Ambientazione sontuosa nella Londra-bene, trama facile facile (e raccontata pure pian pianino, per carità: hai visto mai che a qualche borsetta in sala sfugge qualcosa...).
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Io non conosco il pubblico medio di ogni film, ma d'altro canto posso darti ragione sulla seconda parte. Anche fosse, comunque, le due cose non sono collegate (e per quanto riguarda gli incassi c'è da fare una bella distinzione tra USA e EU).
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olibart
 Reg.: 17 Gen 2006 Messaggi: 118 Da: Milano (MI)
| Inviato: 20-01-2006 00:20 |
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Ma, giusto per chiarire: non ho alcuna prevenzione contro Woody Allen.
In quinta ginnasio ho scoperto i suoi libri, e credo di non aver mai letto nulla di più divertente (soprattutto "Citarsi addosso").
Ho apprezzato, anche se un pochino meno, i suoi film comici: nel passaggio dalla pagina scritta allo schermo, la sua comicità a mio parere perde qualcosa.
Ecco perché sono andato a vedere Match Point il primo giorno di programmazione: non certo per criticarlo a prescindere, anzi...
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vietcong
 Reg.: 13 Ott 2003 Messaggi: 4111 Da: roma (RM)
| Inviato: 20-01-2006 00:23 |
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davvero notevole.
non ce la faccio a leggere tutti i commenti, nè a scriverne uno io. Ma mi sembra che fra tutti i riferimenti colti nel film non vengano citati quelli per me più forti.
Match Point è un film francesissimo, molto più che inglese. E più che noir, direi che è un polar che incontra Rohmer. L'approccio fenomenologico, l'attenzione maniacale ai dettagli, agli spostamenti (anche maliziosi) dei personaggi ricorda molto da vicino lo spirito e la messa in scena dei polizieschi francesi (c'è anche un estratto da Rififi nel film, almeno secondo i titoli di coda, io non l'ho colto). Il tutto unito allo spirito filosofico, astratto, da pura dimostrazione-meditazione filosofica, di un Rohmer. Geniale e spiazzante.
e da vedere in inglese, le voci del trailer facevano abbastanza accapponare la pelle
_________________ La realtà è necessaria a rendere i sogni più sopportabili |
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sandrix81
 Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 20-01-2006 00:29 |
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quote: In data 2006-01-20 00:04, olibart scrive:
Credo che Match Point sia il vero film di cassetta (altro che Boldi e De sica), perché crea una sorta di moda culturale, frivola e passeggera come tutte le mode.
Il botteghino lo conferma: questo filmetto è così furbo da attirare "borsette" in menopausa e ragazzine in fregola, pseudo-intellettuali e ragazzoni con il secchio di pop-corn d'ordinanza.
Attori fighetti e alla moda, musica lirica a go-go (ma le solite arie che conosce anche mia nonna, ovviamente, cioé quelle di Pavarotti...).
Ambientazione sontuosa nella Londra-bene, trama facile facile (e raccontata pure pian pianino, per carità: hai visto mai che a qualche borsetta in sala sfugge qualcosa...).
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queste sarebbero argomentazioni per affossare un film?
eh, ma devi sforzarti di più, carissimo.
In primo luogo, perché il botteghino non ha mai decretato nulla in termini qualitativi dacchè esiste.
In secondo luogo, perché il fatto che crei una moda non agisce retroattivamente sull'opera, rendendola scarsa.
In terzo luogo, perché non capisco che ci sia di male nello scegliere attori che attirino pubblico. Non è forse ancora più "fighetta e alla moda" la Zhang Ziyi di Hero?
In quarto luogo, perché non credo che per fare una buona colonna sonora ci sia bisogno di andare a scovare pezzi che non conosce nessuno. L'importante è l'utilizzo del brano, non certo la sua celebrità. e questo vale anche per gli attori.
In quinto luogo, perché non vedo cosa ci sia di male nell'ambientare una storia a Londra. ambientarla a canicattì avrebbe reso il film migliore?
Infine, la trama. Anzi no, della trama non parlo. primo, perché non capisco cosa voglia dire "trama facile"; secondo, perché in ogni caso non sarebbe comunque un elemento negativo.
Ma il bello è che in tutto questo sei fermo al profilmico, e non hai ancora parlato del film.
_________________ Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina. |
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vietcong
 Reg.: 13 Ott 2003 Messaggi: 4111 Da: roma (RM)
| Inviato: 20-01-2006 00:33 |
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quote: In data 2006-01-19 23:53, olibart scrive:
Ma tornando a questo tanto strombazzato Match point, è un film di algida, elegante vacuità.
Vorrebbe far intuire, sotto la trama scialba e prevedibile, chissà quali profonde riflessioni sulla natura umana.
In realtà, questo film sta facendo felici quelle che Tommaso Labranca (non so se lo conoscete) chiama "borsette".
Sarebbe complesso descrivere questa sempre più diffusa categoria umana, ma ne troverete moltissime nelle sale che proiettano Match point.
(Io ne avevo una comitiva proprio dietro di me: non vi dico come godevano...Eppure parevano tutte, con rispetto parlando, in piena menopausa... )
Le borsette si cibano di pseudo-cultura (tipo Baricco, giusto per fare un nome), patinata, elegante e vuota.
Match Point risonde pienamente a questi requisiti.
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da quel poco che ho letto, mi pare che caratteristica di tommaso labranca sia quella di giudicare il valore di un'opera a seconda del tipo di pubblico che la consuma. Ma qualsiasi pubblico "medio" di un determinato film, in quanto risultante statistica, non può che essere grottesco, anche quelli che vanno a vedere i dardenne possono essere uno stereotipo bersagliabilissimo.
Mi sembra che a labranca manchi proprio la dimensione dell'analisi testuale. Ma un fil non è solo un prodotto, è un testo e nella discussione vince chi riesce a interpretarlo nel modo più ricco, non chi lo liquida con uscite sociologiche salottiere.
_________________ La realtà è necessaria a rendere i sogni più sopportabili |
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sandrix81
 Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 20-01-2006 00:38 |
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quote: In data 2006-01-20 00:23, vietcong scrive:
davvero notevole.
non ce la faccio a leggere tutti i commenti, nè a scriverne uno io. Ma mi sembra che fra tutti i riferimenti colti nel film non vengano citati quelli per me più forti.
Match Point è un film francesissimo, molto più che inglese. E più che noir, direi che è un polar che incontra Rohmer. L'approccio fenomenologico, l'attenzione maniacale ai dettagli, agli spostamenti (anche maliziosi) dei personaggi ricorda molto da vicino lo spirito e la messa in scena dei polizieschi francesi (c'è anche un estratto da Rififi nel film, almeno secondo i titoli di coda, io non l'ho colto). Il tutto unito allo spirito filosofico, astratto, da pura dimostrazione-meditazione filosofica, di un Rohmer. Geniale e spiazzante.
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mm... non so, io trovo molto più rohmeriano un film come Manhattan, che ricerca maniacalmente la descrizione dei luoghi cari all'autore e della topografia della sua città, l'impasto sonoro più vicino possibile a quello reale, l'immersione negli ambienti, e insieme le vicende di una fascia sociale ben definita, i suoi stili di vita e i suoi riti quotidiani, tra la voglia di sedurre e la timidezza che li paralizza e li fa balbettare. un'osservazione quasi etnografica di un determinato ambiente sociale.
certo, questo avviene anche in Match point, ma secondo me in misura minore.
_________________ Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina. |
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olibart
 Reg.: 17 Gen 2006 Messaggi: 118 Da: Milano (MI)
| Inviato: 20-01-2006 00:38 |
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Caro Sandrix, queste mie argomentazioni non vogliono affatto "affossare il film", come tu scrivi.
Vogliono solo rispondere alle tue pressanti richieste di abbeverarti alla fonte della mia sapienza, di conoscere (e subito!) il mio prezioso pensiero...
Ciò mi onora, ma non fraintendere: non voglio "affossare" nulla, non ho interessi economici nel mondo del cinema: se anche Match Point diventa il successo dell'anno io (con rispetto parlando) me ne fotto...
[ Questo messaggio è stato modificato da: olibart il 20-01-2006 alle 00:49 ] |
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penny68
 Reg.: 14 Nov 2005 Messaggi: 3100 Da: palermo (PA)
| Inviato: 20-01-2006 00:39 |
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io non ho ancora visto il film,lo farò a giorni,ma credemi ragazzi,mi state divertendo un casino! Sto MATCH POINT ha dato sfogo in qualcuno di voi ad una esagerata mania compulsiva da primato...ne vogliamo parlare? |
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olibart
 Reg.: 17 Gen 2006 Messaggi: 118 Da: Milano (MI)
| Inviato: 20-01-2006 00:46 |
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Quanto alla colonna sonora sono d'accordo con te, Sandrix (ma è un'ovvietà) che non è necessario usare musiche sconosciute.
Però la musica lirica usata in modo così massiccio è un altro, facile modo per dare una patina di eleganza e solennità a quel nulla che c'è sotto.
Soprattutto perché, guardacaso, sono sempre le solite arie da "Pavarotti and Friends", che tutti conoscono e che creano subito la banale associazione di idee CULTURA + DENARO (all'opera ci vanno i "signori") + DEPRAVAZIONE e tradimento.
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penny68
 Reg.: 14 Nov 2005 Messaggi: 3100 Da: palermo (PA)
| Inviato: 20-01-2006 00:49 |
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quote: In data 2006-01-20 00:46, olibart scrive:
Quanto alla colonna sonora sono d'accordo con te, Sandrix (ma è un'ovvietà) che non è necessario usare musiche sconosciute.
Però la musica lirica usata in modo così massiccio è un altro, facile modo per dare una patina di eleganza e solennità a quel nulla che c'è sotto.
Soprattutto perché, guardacaso, sono sempre le solite arie da "Pavarotti and Friends", che tutti conoscono e che creano subito la banale associazione di idee CULTURA + DENARO (all'opera ci vanno i "signori") + DEPRAVAZIONE e tradimento.
| Più che sommare io dividerei le cazzate dai lampi di genio che pur non mancano... |
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penny68
 Reg.: 14 Nov 2005 Messaggi: 3100 Da: palermo (PA)
| Inviato: 20-01-2006 00:52 |
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..a proposito...poi,magari...in privato mi spieghi questa associazione tra CULTURA+DENARO..+DEPRAVAZIONE+ TRADIMENTO... |
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sandrix81
 Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 20-01-2006 00:54 |
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Allen ha messo dentro la musica che ama, non gliene frega un babbo di minchia delle associazioni di idee. quello che voleva mostrare l'ha mostrato, non aveva certo bisogno di alludere nulla tramite la colonna sonora.
_________________ Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina. |
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vietcong
 Reg.: 13 Ott 2003 Messaggi: 4111 Da: roma (RM)
| Inviato: 20-01-2006 01:01 |
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quote: In data 2006-01-20 00:38, sandrix81 scrive:
quote: In data 2006-01-20 00:23, vietcong scrive:
davvero notevole.
non ce la faccio a leggere tutti i commenti, nè a scriverne uno io. Ma mi sembra che fra tutti i riferimenti colti nel film non vengano citati quelli per me più forti.
Match Point è un film francesissimo, molto più che inglese. E più che noir, direi che è un polar che incontra Rohmer. L'approccio fenomenologico, l'attenzione maniacale ai dettagli, agli spostamenti (anche maliziosi) dei personaggi ricorda molto da vicino lo spirito e la messa in scena dei polizieschi francesi (c'è anche un estratto da Rififi nel film, almeno secondo i titoli di coda, io non l'ho colto). Il tutto unito allo spirito filosofico, astratto, da pura dimostrazione-meditazione filosofica, di un Rohmer. Geniale e spiazzante.
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mm... non so, io trovo molto più rohmeriano un film come Manhattan, che ricerca maniacalmente la descrizione dei luoghi cari all'autore e della topografia della sua città, l'impasto sonoro più vicino possibile a quello reale, l'immersione negli ambienti, e insieme le vicende di una fascia sociale ben definita, i suoi stili di vita e i suoi riti quotidiani, tra la voglia di sedurre e la timidezza che li paralizza e li fa balbettare. un'osservazione quasi etnografica di un determinato ambiente sociale.
certo, questo avviene anche in Match point, ma secondo me in misura minore.
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pensavo al rohmer di la mia notte con maud, che parte esplicitamebte dalla scommessa pascaliana e a quello di il segno del leone, col suo caso beffardo (anche perchè poi non è che ne ho visti tantissimi). Insomma, l'idea della narrazione come speculazione intorno a un assunto filosofico. E' un tratto molto caratteristico di Match Point.
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L'erotismo è il rumore di fondo di tutti i nostri rapporti con ciò che non ci è indifferente.
[ Questo messaggio è stato modificato da: vietcong il 20-01-2006 alle 01:02 ] |
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olibart
 Reg.: 17 Gen 2006 Messaggi: 118 Da: Milano (MI)
| Inviato: 20-01-2006 01:02 |
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Penny68: la musica lirica (specie le solite trite arie verdiane) sono un facile modo per richiamare una banale associazione di idee.
(Così banale che qualsiasi "borsetta", nel senso labranchiano del termine, la coglie immediatamente).
Cultura, dicevo, +
danaro, "gente-bene" +
depravazione, sangue e tradimento (perché quasi sempre le opere liriche verdiane di quello parlano).
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