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Autore Vanilla sky
Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 23-08-2005 00:06  
Si, non avevo colto l'ironia.
Ma non mi far ripetere tutto, prendi il topic che ti ho postato e smontalo pezzo per pezzo.

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Inland Empire non l'ho visto e non mi piace

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 23-08-2005 00:11  
Ma tu avrai scritto a tappe.., ed io dovrei smontare il tutto in un sol colpo? uhmm.., siamo qui ora, magari apriamo un nuovo topic e seguitiamo la discussione sulla base delle novelle suggestioni. Un po'per volta. E poi non voglio smontare i discorsi altrui -anche... - bensì costruirne dei miei
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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 23-08-2005 00:16  
Ok, ci sto. Facciamo così, almeno chiarisco anche le mie idee.
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Inland Empire non l'ho visto e non mi piace

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 23-08-2005 00:22  
Comunque qui http://forumfilmup.leonardo.it/forum/viewtopic.php?mode=viewtopic&topic=34833&forum=3&start=15,nella stessa pagina e facilmente individuabili, un po' a sè stanti, postai due scritti su Kubrick, per dire in particolare delle scelte musicali operate dal grande regista. Vedimo se ci riesce di recuperare tutta quella marea di parole sparse nel corso del tempo...

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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 23-08-2005 00:27  
Anche qui, sulle musiche di Arancia Meccanica.
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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 23-08-2005 01:43  
quote:
In data 2005-08-22 20:39, Marienbad scrive:
quote:
In data 2005-08-22 16:44, AlZayd scrive:
Marien, non condivido una sola parola del tuo scritto. Spero tuttavia di non averti fraintesa. Piccolo gioiello un film come V.S. che hai definito enfatico, affettato, patinato? E poi delle intenzioni che ci frega? Alla forma, al risultato bisogna guardare. Le atmosfere di V.S., rappresentano il vuoto assoluto. A mio avviso. Le atmosfere, dense, riflessi di psicologie, di situazioni vere e vibranti, con enfasi e senza, ovvero autenticamente oniriche, stravolte e stravolgenti, sono esattamente quelle splendidamente messe in scena da Amenabar. Apri gli occhi non è un film onesto ordinario, lineare, scherzi? Modaiolo e videoclipparo è V.S., che è la sua estatta fotocopia, e, come tutte le fotocopie, rispetto all'originale tale resta. Improbabile sostenere che Crowe abbia preso solo a pretesto la storia di A.g.O.(soggeto e sceneggiatura originali, originalissimi, sono di Amenabar, allora poco più che ventenne), dal momento che ripropone in maniera evidentemente esatta e speculare ogni situazione, circostanza, passaggio narrativo, emoziali, significanti. Magnificare un prodotto simile, di un regista che - nessuno si offenda ma chicazzè, sarà famoso..? - e sparare a zero - addirittura paragonandolo a quello - su un genio come Kubrick, mi sembra una cosa enorme. Comunque la mia su entrambi i film l'ho già detta a più riprese.
Non sarà questo, spero, che porterà la guerra nei nostri cuori...




Si, è vero quello che dici Alzayd, Vanilla è modaiolo e videoclipparo, ma che significa? Nemmeno questo è sinonimo di non funzionalità. Se vogliamo anche Eternal sunshine potrebbe essere descritto in questi termini, ma tant'è che resta un meraviglioso film.
E' vero, non sono le intenzioni che devono essere prese in esame e solitamente mi guardo bene dal farlo, ma non è nemmeno solo la stasi della forma che deve essere analizzata, ma il suo costruirsi.
E non è poi per questo che nel cinema di genere un film di forma classica può risultare riuscito tanto quanto un film di genere nella sua forma postmoderna? Si veda l'utilizzo che fa Tarantino della regia...
In Vanilla sky ci sono momenti raccontati visivamente con sottile ironia e altri con grande drammaticità.
Ricordo in particolare una scena in cui Cruise alla festa parla con la Cruz della corte spietata della Diaz, che li osserva alle spalle.
Al seguito dell'inquadratura che vede le spalle della Cruz e il volto di Cruise che si sposta da un orecchio all'altro di lei, la mdp passa ad un inquadratura della Diaz, un'inquadratura anomala con cui Crowe taglia la figura appena sotto le ginocchia della bionda attrice, come fosse una statua immobile e muta, per poi passare ad un primo piano del volto con un'inquadratura sfumata (forse utilizza un filtro apposta, non saprei), nella quale si avverte l'assoluta staticità della figura e del suo sfondo e l'unica cosa che prende vita (poichè è l'unica traccia di movimento in quella inquadratura) sono gli occhi dell'attrice che man mano divengono lucidi e arrossati, colmi di lacrime, mentre di Cruise si continua ad avvertire la voce fuori campo.
E' una sequenza di grande impatto visivo e di magnifica drammaticità.
Il film è tutto giocato su questo scambio tra movimento e stasi nelle inquadrature, in modo da donare forza a determinati dettagli o azione.
Se lo considero in questo modo è perchè a mio avviso resta un film creato con passione e attenzione.
Che poi possa anche non piacere, questo è del tutto normale. Questione di etica del dirigere, non di forma.

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Meglio voi che io

[ Questo messaggio è stato modificato da: Marienbad il 22-08-2005 alle 20:46 ]



Amenabar, con il suo soggetto e sceneggiatura originali, ha colpito nel segno anche nel caso di Eternal Sunrise che mi ha molto deluso. Appare evidente che gli autori si siano fortemente ispirati ad Apri gli occhi di Amenabar. Però Amenabar è un regista spagnolo.., e chi se ne fotte dei registi spagnoli? Fosse stato americano avrebbe potuto contare su un battage pubblicitario più eclatante, sulla promozione strombazzante che accompagna di solito i film d’oltreoceano. Tra cui Vanilla Sky e Etenal Sunrise che possono contare sulla "star" di gran moda. Stendiamo un velo pietoso su Cruise e sulla sua isterica, 30 metri sopra e sotto le righe, interpretazione.
Forse varrebbe la pena ricordare che Tesis e Apri gli occhi, le due straordinarie opere prime di un giovanissimo Amenabar, anche sceneggiatore e compositore delle musiche dei suoi film, furono distribuite in Italia in piena calura estiva e rimasero nell’unica sala disposta ad ospitarle (almeno a Roma, e a Roma siamo dei privilegiati…) una settimana e forse meno. In seguito, il passaparola degli appassionati di cinema contribuì al recupero di quelle magnifiche pellicole finite nel dimenticatoio. Oggi sono già cult. Tutto merito dunque delle loro indiscutibili qualità intrinseche. Nessun pompaggio da parte dei fabbricatori occulti di consensi indotti!
Eternal Sunrise è a mio avviso un film costruito, videoclipparo – nell’accezione riduttiva dei termini -, gelido, tutto di testa, poco coinvolgente sul piano delle emozioni, che non sia emozionismo indotto, girto ed interpretato in forma schematica, a compartimenti stagni, con battute scontate, e dove l'intera struttura narrativa, quei rimescolamenti tra sogno e realtà (tutt'alto che originali) mediante un montaggio secco e veloce, incalzante - troppo, per l'appunto da videoclip (ma nei videoclip c'è la musica che coinvolge.., nel film in questione i sentimenti non fanno mai in tempo a prendere forma/corpo) -, diventa un falsamente organico artificio stilistico, un insieme di siparietti scollati tra loro, pieni di vieto e primitivo sentimentalismo (con un finto metalinguaggio d’accatto), che a ben guardare si somigliano tutti. Mille volte meglio Love Story! Raggelante, noiosa americanata - girata bene, sta bene, ora tutti girano bene, anche Crowe con le tecniche basilari da te ricordate, al minimo dellinguaggio filmico, quando per fare arte la sola tecnica non basta -, a mio avviso uno dei film più sopravvalutati della stagione.

Non ho nulla contro i videoclip, o la clipart, anzi.., ritengo che non sia il mezzo a fare grande l’arte, ma come lo si usa. Amo film in tal senso bastardissimi, contaminatissimi. Si tratta pertanto di stabilire come il cinema si riappropria di ciò che gli appartiene, come riesce a rielaborare, rinnovare, riproporre in maniera da far sembrare originali ed increati gli “schemi”. Ricordo le accese ed amene discussioni sul jazz "colorato" di rock.., quando si diceva che in fondo il jazz si stava riappropriando di ciò che il rock gli aveva "rubato", che non si trattava dunque di prostituzione. Il fatto è che non tutti furono e sono dei Miles Davis in grado di creare sintesi miracolose, geniali, trasfiguranti, e che quindi portare gli stilemi del jazz alla lavanderia del rock, di sicuro non contribuisce all'evoluzione del jazz, e neanche del rock. Nella maggior parte dei casi. Spero di aver reso l'idea. A mio avviso film come Eternal Sunrise e Vanilla Sky si riappropriano della clipart nata dal cinema, degeneratasi nei passaggi TV, nella video-pubblicità, nelle forme più commerciali e industriali d'intrattenimento audiovisivo, dopo avergli rifatto il trucco. Non si tratta di seghe mentali, bensì di credere o meno in ciò che vediamo, anche a rischio di vederci doppio, a volte... La vera insidia di Eternal Sunrise è che nell'apparente ingarbugliamento narrativo, prima propone, poi strada facendo dispone, infine conclude, impachetta un messaggio esplicito, prevedibile, tutt'altro che "conquistabile", originale ed irresistibile, aldilà delle apparenze, con una tecnica mille volte vista, inflazionata, e che pertanto non concorre ad eccitare l’immaginazione dello spettatore. Che abbia inoltre semi plagiato l'idea, quindi in un certo senso la dimensione psichica di Apri gli occhi di Amenabar mi sembra innegabile. Quel film è ciò che si vede, ed è molto poco rispetto ad una messinscena ambiziosa solo nelle intenzioni ed invero irrisolta. L'immaginazione di fronte ai messaggi univoci, pre-fabbricati, soccombe, si annoia. Con Eternal Sunrise mi sono annoiato a morte.



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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" L. Bunuel

[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 23-08-2005 alle 02:08 ]

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Luke71

Reg.: 06 Ago 2003
Messaggi: 3997
Da: pavia (PV)
Inviato: 23-08-2005 01:59  
Non sono d'accordo riguardo a ETERNAL SUNSHINE non ci vedo poi tutte queste analogie con APRI GLI OCCHI.
E' la sceneggiatura,il soggetto che è straordinario di questo film,sulla regia si può anche discutere.
Non lo trovo affatto prevedibile fin dall'inizio,i titoli di testa che partono dopo che so quanto era 10-12 minuti,anche Carrey era bravo ma la Winset mi è sembrata straordinaria.
E' stato uno dei pochi film che è valso la pena di vedere la scorsa stagione per me,ciao.

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No hay banda,non c'è una banda
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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 23-08-2005 03:19  
Vanilla sky non l'ho visto ma su Eternal sunshine sono quasi perfettamente d'accordo con Alzayd.
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Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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13Abyss

Reg.: 20 Lug 2003
Messaggi: 7565
Da: Magliano in T. (GR)
Inviato: 23-08-2005 12:39  
non voglio esprimermi sui miei giudizi riguardo ai 3 film in gioco in questa discussione, giudizi che sono comunque tutti positivi, pur non toccando definizioni eccelse ma rimanendo nel campo della piacevolezza visiva.
Vanilla Sky ed Eternal Sunshine sono indiscutibilmente frutti di una forma che molto deve al videoclip, anche se utilizza metodi fortemente diversi. magari questo è da attribuire ai diversi curriculum vitae dei registi. Crowe proviene dalla critica musicale e, più che nel montaggio, i suoi rimandi ai nuovi stilemi si basano sull'utilizzo delle ottime colonne sonore scelte: ricercate, pressanti, sempre presenti, vero e proprio veicolo di appoggio alla narrazione. in Gondry la musica non assume questo ruolo, mentre sono il montaggio serrato o dilatato a seconda della sequenza e l'utilizzo dei tempi a farla da padrone. non senza pecche, e questo è evidente. di certo avvalendosi della buona sceneggiatura di Kaufman, che permette multiformi espressioni visive grazie ai vari registri su cui spinge lo screenplay. tuttavia si dovrebbe notare come la "forma videoclippara" sia molto più evidente e nel contempo più eversiva e strabordante nel precedente film, Human Nature...
tutto ciò, come ho premesso, non vuole introdurre alcun giudizio su queste opere ma, riallacciandosi a questo concetto di forma in stile videoclip, vuole segnalare un film che in tale scelta visiva trova un risultato sorprendente: Survive Style 5+ di Gen Sekiguchi. forse questo non è il luogo adatto, senza contare che l'obiettivo del film e il suo genere sono quasi diametralmente opposti a quelli degli altri film sopra citati, ma visto che di tecniche registiche e di loro riuscita state parlando, credo di poter asserire che quest'opera prima di un regista giapponese, anch'egli proveniente dal regno dei video musicali e della pubblicità, sia superiore in termini di risultati espressivi e formali a qualsiasi opera di Crowe o di Gondry.
probabilmente il più bel film comico (o commedia... difficile imporgli un limite di genere...) che sia uscito di recente.
se vi interessa qualche approfondimento e/o confronto con le opere in discussione, sarei ben lieto di fornirvelo... comunque sia il consiglio resta (a Marien era già stato dato).

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 24-08-2005 01:04  
quote:
In data 2005-08-23 00:16, Marienbad scrive:
Ok, ci sto. Facciamo così, almeno chiarisco anche le mie idee.




Sto periodo ho poco tempo, a giorni dovrei partire per un po', ma davvero mi piacerebbe riprendere il discorso su Kubrick altrove, magari nel topic dedicato. Nel frattempo ho cercato di leggere ("salpicando"...) la discussione che mi hai segnalato. Sudor frio...
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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 24-08-2005 01:58  
quote:
In data 2005-08-23 12:39, 13Abyss scrive:
tuttavia si dovrebbe notare come la "forma videoclippara" sia molto più evidente e nel contempo più eversiva e strabordante nel precedente film, Human Nature...



Ecco, il cinema avrebbe bisogno di un po'più di coraggio, di eversione, non tanto a fronte del messaggio, delle filosofie e degli ideali (detesto il cinema etico, morale, idealista, una delle ragioni per cui amo Kubrick e Bunuel) quanto sul piano propriamente estetico. Un'opera d'arte è grande non in funzione del soggetto ma per come lo rappresenta, trasfigura. Una tela quale la Morte della Vergine del Caravaggio è immortale ed ancora significante, rivoluzionaria, eversiva, non perchè il pittore la dipinse ad immagine e somiglianza di una prostituta ripescata affogata nel Tevere (Caravaggio non può vantare alcun tipo di primogenitura su questa limitante concezione ideologico-naturalistica dell'arte che è alla portata di tutti e a cui si è sempre fatto ricorso); quel capolavoro resta tale in funzione della devastante, inedita, rivoluzionaria, eversiva, increata valenza estetica. I "valori", tutti, sono sempre e comunque relativi, soggetti ad essere superati; l'estetica resta e si fa carico, ovvero portarice sana, dei nuovi valori che finiscono col soppiantare i vecchi nel corso dei secoli. Questa, a mio aviso, è la magia, il mistero, dell'arte che è sempre in grado di interpretare tutte le nuove "mattine" del mondo con immutata estetica... Ciò che non è vera arte invecchia. Il fine del cinema d'arte (di tutte le arti) è quello di trasfigurare la realtà, non di riprodurla pedissequamente. Oscarwilderianamente: è la vita che imita l'arte e non viceversa. I film di cui stiamo parlando (meno quelli da te citati e che non ho visto, e mi hai incuriosito, ciao Abysso!) si limitano a veicolare un messaggio "morale" ed edificante, legato all'oggi (ed è naturale che così sia)mediante tecniche che rappresentano la base del linguaggio filmico più rozzo ed elemetare, confomista, risaputo, inerme.

Il cinema americano ha rotto il cazzo!

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[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 24-08-2005 alle 02:04 ]

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 24-08-2005 02:13  
quote:
In data 2005-08-24 01:58, AlZayd scrive:
quote:
In data 2005-08-23 12:39, 13Abyss scrive:
tuttavia si dovrebbe notare come la "forma videoclippara" sia molto più evidente e nel contempo più eversiva e strabordante nel precedente film, Human Nature...





Il cinema americano ha rotto il cazzo!

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L'attuale cinema americano, fatte salve le immancabili eccezioni...
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Luke71

Reg.: 06 Ago 2003
Messaggi: 3997
Da: pavia (PV)
Inviato: 24-08-2005 04:30  
Il discorso sull'invecchiamento di ciò che non è vera arte è giustissimo,lo condivido in pieno.
In questo risiede anche parte della grandezza di Kubrick,ci sono film girati 20 anni dopo 2001 ODISSEA NELLO SPAZIO... che sembrano girati ventanni prima,da tutti i punti di vista non ultimo quello estetico.
Ciò che ancora mi stupisce è come determinate scelte in fase di arredamento,luci,particolari dei moduli spaziali non siano affatto invecchiate,rappresentano in pratica ancora un possibile approdo,un altroquando che non appare ridicolo visto con gli occhi di oggi.
Questo solo per dire di un aspetto del cinema di Stanley,l'arte io credo sia anche qualcosa che ad ogni nostra incursione,visione,percezione ci immerge e stimola in riflessioni senza soluzioni di continuità fisse,senza certezze assolute.
Intendo che quello che vedo,colgo,quello di cui mi nutro oggi,quello che dona vita ad un film,un quadro,un libro,in tutte le sue possibili sfumature,non si ferma,non si deve fermare.
Non posso dire oggi con certezza di aver capito tutto quello che l'artista mi voleva dire,comunicare.
Domani forse potrei cogliere altri aspetti,anche diversi profondamente,perchè nel frattempo sono cambiato io è cambiato il mio giudizio critico la mia esperienza,perchè comunque la percezione dell'arte è sempre qualcosa di soggettivo,che anche il più imparziale dei critici tenta di svelare sempre partendo dalla sua visione egocentrica (e non potrebbe essere diversamente) delle emozioni che riceve.
Perchè dal mio punto di vista,non capisco un approccio critico che si fondi anche solo in parte sull'analisi tecnica dell'utilizzo del mezzo espressivo.
Sarebbe come dire "si dunque Picasso usava un pennello dal diametro di 5 cm,mentre invece con uno di 6 cm certamente questo particolare,sarebbe stato più chiaro".
Anche per questo ci si scontra a volte con veemenza tentando di esporre i propi pensieri sull'arte,in questo forum in particolare sulla settima arte.
Possibile che a volte sia solo questione di diversi livelli di percezione,di sfasamenti che chissà forse tra due secoli potrò pensare "ma si in fondo Kubrick era un cazzone" fortunatamente criogenia a parte ciò non potrà accadere.
Ecco forse 40 anni fà avrei potuto ritenere Godard un genio,solo che non ero presente.

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 24-08-2005 04:46  
quote:
In data 2005-08-24 04:30, Luke71 scrive:
Sarebbe come dire "si dunque Picasso usava un pennello dal diametro di 5 cm,mentre invece con uno di 6 cm certamente questo particolare,sarebbe stato più chiaro".


e, tenendo conto che l'esempio è volutamente esagerato, e che il cinema non è la pittura, non è forse importante? quella di usare un mezzo invece di un altro è comunque una scelta, e dietro ogni scelta ci sono delle motivazioni. perché Picasso sceglie di rendere un particolare meno chiaro di come avrebbe potuto? perché un autore sceglie di fare una cosa in un modo piuttosto che in un altro?
scelte, è attraverso esse che si costruisce l'opera. e, a mio avviso, solo cercando di capire come un film (o un quadro) è stato realizzato, si può azzardare qualche ipotesi su cosa l'autore volesse comunicare.
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Luke71

Reg.: 06 Ago 2003
Messaggi: 3997
Da: pavia (PV)
Inviato: 24-08-2005 04:52  
quote:
In data 2005-08-24 04:46, sandrix81 scrive:
quote:
In data 2005-08-24 04:30, Luke71 scrive:
Sarebbe come dire "si dunque Picasso usava un pennello dal diametro di 5 cm,mentre invece con uno di 6 cm certamente questo particolare,sarebbe stato più chiaro".


e, tenendo conto che l'esempio è volutamente esagerato, e che il cinema non è la pittura, non è forse importante? quella di usare un mezzo invece di un altro è comunque una scelta, e dietro ogni scelta ci sono delle motivazioni. perché Picasso sceglie di rendere un particolare meno chiaro di come avrebbe potuto? perché un autore sceglie di fare una cosa in un modo piuttosto che in un altro?
scelte, è attraverso esse che si costruisce l'opera. e, a mio avviso, solo cercando di capire come un film (o un quadro) è stato realizzato, si può azzardare qualche ipotesi su cosa l'autore volesse comunicare.





Si ma non capirai mai i processi mentali che lo hanno realizzato,questo mai ti ci potrai solo forse avvicinare.
Il mezzo l'uso che se ne fà io non lo ritengo importante,potrai anche usare il mezzo come un dio tecnicamnete ma se il risultato finale non emoziona è freddo, che senso ha?

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