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John Carpenter, Distretto 13 - Le brigate della morte |
Marienbad
 Reg.: 17 Set 2004 Messaggi: 15905 Da: Genova (GE)
| Inviato: 31-07-2005 22:38 |
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quote: In data 2005-07-31 20:06, sandrix81 scrive:
quote: In data 2005-07-31 12:14, Marienbad scrive:
Mica tanto curioso se si sa che Carpenter stesso lo ha ribadito più volte...
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ah, in effetti, ora che lo so, non è curioso per un cazzo.
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Ah ecco...
_________________ Inland Empire non l'ho visto e non mi piace |
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13Abyss
 Reg.: 20 Lug 2003 Messaggi: 7565 Da: Magliano in T. (GR)
| Inviato: 08-08-2005 01:54 |
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quote: In data 2005-07-31 05:34, sandrix81 scrive:
sì abyss, è lo stesso truffaut di Jules e Jim
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ma anche "fottiti sandrix"...
che poi ero iscritto da appena un mese al forum.
giovane e incosciente...
ma anche un pò cazzone, a ben rileggere. |
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Tristam ex "mattia"
 Reg.: 15 Apr 2002 Messaggi: 10671 Da: genova (GE)
| Inviato: 19-08-2005 18:23 |
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sei rimasto il solito babbo. anche nel tempo. e anche sei hai letto Roche.
Muori.
_________________ "C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"
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13Abyss
 Reg.: 20 Lug 2003 Messaggi: 7565 Da: Magliano in T. (GR)
| Inviato: 20-08-2005 20:14 |
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sisi...
ma la domanda resta:
"e tu cosa cazzo vuoi?"
sputtanare il tuo tempo come tutti noi.
inutile agiungere che lo sputtani in un modo sempre più deprimente, a quanto pare.
adesso puoi pure soffocarti nella tua merda... |
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Tristam ex "mattia"
 Reg.: 15 Apr 2002 Messaggi: 10671 Da: genova (GE)
| Inviato: 24-08-2005 19:25 |
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bip bip bip
allarme rosicone!
_________________ "C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"
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alessio984
 Reg.: 10 Mar 2004 Messaggi: 6302 Da: Napoli (NA)
| Inviato: 20-01-2006 14:08 |
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Per John Carpenter esiste il cinema. Oltre non c’è nulla; quindi nessuna lettura meta-cinematografica può essere fatta di/a questo “autore” che non vuol far altro che raccontare una storia nell’unico modo in cui sa farlo: mostrandola, raccontandola tramite immagini. Il racconto “cinematografico” come è già stato ampiamente discorso in questo topic ha regole ed impostazioni diverse da quello “letterario”, pur essendo figlio di quest’ultimo, ma anche di altre discipline, risultando infine il cinema un “ibrido”.
Carpenter gioca con la paura. Non la mostra, la suggerisce, parafrasando un altro film: “Un dollaro d’onore” di Howard Hawks, uno dei suoi registi preferiti. E’ questa forse l’unico punto oltre-cinema che possiamo riscontrare in questo piccolo, ma perfetto film. Ma oltre ciò non c’è nessun altra cosa.
Carpenter può benissimo essere accomunato ai registi suoi contemporanei quali Scorsese, De Palma, e Cronenberg, ma allo stesso tempo lo si può benissimo scindere da questo gruppo grazie alla sua esclusiva purezza; non vuole come Cronenberg portare avanti un discorso meta-cinematografico sulla “nuova carne”, o dare giudizi morali come Scorsese, né mostrare (nel senso di voyeuristicamente) come De Palma. Carpenter fa solo e semplicemente cinema. E basta. Ma tanto basta…
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