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Autore La sposa cadavere
utopia


Reg.: 29 Mag 2004
Messaggi: 14557
Da: Smaramaust (NA)
Inviato: 24-06-2006 19:47  
quote:
In data 2006-06-23 13:29, Lollina scrive:
quote:
In data 2006-06-22 21:51, utopia scrive:
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In data 2006-06-21 14:32, rossydepp scrive:
Non sono completamente d'accordo ma sicuramente è molto bello,troppo sottovalutato.




Diciamo che avrebbe meritato l'oscar...




Eh vabbè, ma si sa che anche gli Oscar sono un po' una mafia.




Anche perche' avrei compreso se avesse vinto 'Il castello errante di Howl'... Invece... AAAAH, MEGLIO CHE NON CI PENSO!!!!!!!
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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 10-12-2006 14:01  
LA SPOSA CADAVERE di Tim Burton 2005 (finchè morte non vi unisca ovvero il cinema terapeutico di Tim Burton)

“Everything must be perfect according to plan”

Credo che l’animazione stop motion sia l’ambiente ideale dove la immaginazione sfrenata di Tim Burton possa sbizzarrirsi senza i limiti dei personaggi in carne e ossa di in un prodotto cinematografico standard. E in effetti Nightmare Before Christmas di tanti anni prima era stato un fuoco d’artificio di invenzioni e di allegoria dark. Stesso discorso per questo “La Sposa Cadavere” che narra le vicende di un matrimonio combinato (ma stavolta i due piccioncini sembrano avere trovato particolari affinità), di un altro per caso con una solitaria esponente del regno dell’oltretomba, di un terzo organizzato in fretta e furia per sostituire quello combinato mandato a monte dal destino e di un quarto che riguarda il passato di un novello Landru che ammazza le sue neospose una volta in possesso della loro dote. Ma queste unioni felici e infelici, che la morte ha unito e separato, sono la testa di ponte che permette al genio di Tim Burton di esprimere tutta la sua fantasia da bambino mai cresciuto, con una ironia continua che mitiga le atmosfere da racconto del terrore, con una deformazione dei caratteri e dei personaggi (fisica e psicologica) grottesca ma davvero appropriata e mai fuori le righe. Un cinema che è una festa per gli occhi e nella sua poetica della diversità e della tolleranza, acquista connotazioni terapeutiche. I colori e i toni grigi del regno dei viventi (ma sono veramente vivi?) si alternano ad un regno dei morti con scenografie variopinte e alla musica jazz (modello New Orleans) che hanno un potere trascinante e liberatorio, ed esorcizzano con l’umorismo nero la paura dell’aldilà. La summa di questo contrasto stridente è il momento della festa di nozze di Victor con la defunta Emily, nel quale il tripudio di suoni e colori, la sarabanda di sensi e sensazioni, la sfrenata frenesia muscolare sembra l’esatto opposto del rigido protocollo e del silenzio tombale del banchetto di nozze di Victoria con lo spietato assassino Lord Bark. L’educazione rigida e il rigore formale nascondono un’aridità dei sentimenti e una avidità di denaro (auri sacra fames) che fanno identificare in questa umanità i veri morti viventi. Ma Tim Burton getta un ponte tra questi due mondi e lo fa con uno stupendo abbraccio tra nonno e nipotino che esorta alla riconciliazione con coloro che non ci sono più e ad un arrivederci forse non impossibile. Leggero ma profondo, spensierato ma anche riflessivo, infantile ma oserei dire estremamente pedagogico, il cinema di Tim Burton prosegue e perpetua la tradizione dei racconti morali senza sconfinare nel retorico o nel bigotto.
Duetto al piano tra Victor ed Emily che vale da solo il prezzo del biglietto, citazioni sparse di qua e di là con calcolata non curanza (su tutte le danze degli scheletri di walt Disney, il bacio modello Gone with the wind, il vestito ricamato come in Cenerentola e l’autocitazione del ballo sotto la luna che ricorda quello di Wynona Ryder in Edward mani di forbice).
Piccola citazione per gli attori (!) non protagonisti al cane Briciolo e al capo cameriere.
Musiche Di Danny Elfman mai fuori posto accompagnate da testi tutt’altro che banali seguire possibilmente in lingua originale, per apprezzare le sfumature.
Lunga vita a Tim Burton e al suo cinema terapeutico.



[ Questo messaggio è stato modificato da: Schizobis il 10-12-2006 alle 15:44 ]

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HistoryX

Reg.: 26 Set 2005
Messaggi: 4234
Da: cagliari (CA)
Inviato: 11-12-2006 11:08  
La sposa cadavere ha la solita travolgente eleganza poetica burtoniana, le atmosfere tetre e decadenti hanno un ironia sottile e profonda dal quale prendono vita immediata.
Troppo immediata...ammetto che mi aspettavo qualcosa in più, così come la fabbrica di cioccolato mi è sembrata diretta per un pubblico infante, mi fà preoccupare un pò tutto ciò...
Big Fish mi aveva travolto e disorientato con la sua semplicità sotto il lato dell'impatto emotivo, ora è burton che regredisce o historyx ha perso qualcosa per strada?
La fiaba di Burton nn mi arriva più, e questo mi rattrista.
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[ Nessuno è più schiavo di colui che si ritiene libero senza esserlo. (Johann Wolfgang Göethe) ]

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DiTraverso

Reg.: 02 Gen 2006
Messaggi: 409
Da: Bruino (TO)
Inviato: 13-12-2006 20:33  
quote:
In data 2006-12-11 11:08, HistoryX scrive:
La sposa cadavere ha la solita travolgente eleganza poetica burtoniana, le atmosfere tetre e decadenti hanno un ironia sottile e profonda dal quale prendono vita immediata.
Troppo immediata...ammetto che mi aspettavo qualcosa in più, così come la fabbrica di cioccolato mi è sembrata diretta per un pubblico infante, mi fà preoccupare un pò tutto ciò...
Big Fish mi aveva travolto e disorientato con la sua semplicità sotto il lato dell'impatto emotivo, ora è burton che regredisce o historyx ha perso qualcosa per strada?
La fiaba di Burton nn mi arriva più, e questo mi rattrista.



Secondo me invece questo film è un ritorno alle origini, o meglio alla fiaba come deve essere.
Come aveva scritto forse Tristam in qualche altro topic, la scena dell'abbraccio tra nonno e nipote è quanto di più fiabesco e commovente ci possa essere.
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Papa', tu sei come Babbo Natale e Topolino messi insieme: cosi' incantevole e cosi' finto...". (da "Big fish")

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utopia


Reg.: 29 Mag 2004
Messaggi: 14557
Da: Smaramaust (NA)
Inviato: 13-12-2006 20:37  
quote:
In data 2006-12-11 11:08, HistoryX scrive:
La sposa cadavere ha la solita travolgente eleganza poetica burtoniana, le atmosfere tetre e decadenti hanno un ironia sottile e profonda dal quale prendono vita immediata.
Troppo immediata...ammetto che mi aspettavo qualcosa in più, così come la fabbrica di cioccolato mi è sembrata diretta per un pubblico infante, mi fà preoccupare un pò tutto ciò...
Big Fish mi aveva travolto e disorientato con la sua semplicità sotto il lato dell'impatto emotivo, ora è burton che regredisce o historyx ha perso qualcosa per strada?
La fiaba di Burton nn mi arriva più, e questo mi rattrista.




Guarda che a livello di semplicità Burton non poteva fare di meglio... Anzi, io direi proprio che ne ha rappresentata una parte molto estrema!
E' una fiaba che va letta in chiave diversa dal solito: c'è il protagonista, l'antagonista, il lieto fine... Ma tutto in uno scenario differente dal solito.
Burton ha fatto in modo che potessero duettare le basi della fiaba classica e di quella moderna, laddove per moderna intendo esclusivamente quella narrata a modo del regista.
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DiTraverso

Reg.: 02 Gen 2006
Messaggi: 409
Da: Bruino (TO)
Inviato: 13-12-2006 22:18  
quote:
In data 2006-12-13 20:37, utopia scrive:
quote:
In data 2006-12-11 11:08, HistoryX scrive:
La sposa cadavere ha la solita travolgente eleganza poetica burtoniana, le atmosfere tetre e decadenti hanno un ironia sottile e profonda dal quale prendono vita immediata.
Troppo immediata...ammetto che mi aspettavo qualcosa in più, così come la fabbrica di cioccolato mi è sembrata diretta per un pubblico infante, mi fà preoccupare un pò tutto ciò...
Big Fish mi aveva travolto e disorientato con la sua semplicità sotto il lato dell'impatto emotivo, ora è burton che regredisce o historyx ha perso qualcosa per strada?
La fiaba di Burton nn mi arriva più, e questo mi rattrista.




Guarda che a livello di semplicità Burton non poteva fare di meglio... Anzi, io direi proprio che ne ha rappresentata una parte molto estrema!
E' una fiaba che va letta in chiave diversa dal solito: c'è il protagonista, l'antagonista, il lieto fine... Ma tutto in uno scenario differente dal solito.
Burton ha fatto in modo che potessero duettare le basi della fiaba classica e di quella moderna, laddove per moderna intendo esclusivamente quella narrata a modo del regista.


Guarda, a me forse avrebbe fatto piacere la voce fuori campo... Ma sono di parte, io amo la voce fuori campo
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utopia


Reg.: 29 Mag 2004
Messaggi: 14557
Da: Smaramaust (NA)
Inviato: 13-12-2006 23:46  
quote:
In data 2006-12-13 22:18, DiTraverso scrive:

a me forse avrebbe fatto piacere la voce fuori campo...




Naaaaaaaaaaaaa... Non credo sarebbe servita, la storia si sviluppa benissimo da sola e non ha bisogno di spiegazioni.
Tu perchè credi che ci voglia?

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Saeros

Reg.: 27 Mag 2004
Messaggi: 7565
Da: Napoli (NA)
Inviato: 14-12-2006 01:07  
quote:
In data 2006-12-13 20:33, DiTraverso scrive:
Come aveva scritto forse Tristam in qualche altro topic, la scena dell'abbraccio tra nonno e nipote è quanto di più fiabesco e commovente ci possa essere.


io infatti ancora ci piango su.
l'unica pecca del film, sostanzialmente, e` che sembra finire troppo in fretta. stavolta non intendo nel senso "avrei voluto che durasse per sempre", dico sul serio. quando e` finito mi e` sembrato che l'azione fosse troppo veloce.
ma anche se fosse vero, sarebbe un solo difetto. per quel che riguarda il resto il film e` splendido.
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Mizar:Sae è da interpretare stile rebus..
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HistoryX

Reg.: 26 Set 2005
Messaggi: 4234
Da: cagliari (CA)
Inviato: 14-12-2006 09:25  
Ma la semplicità non la tocco, è che non mi è arrivata...a volte è questione di tempo, già ora ne ho un'impressione leggermente diversa, sono consapevole del capolavoro, non mi è dispiaciuto, è che le mie aspettative erano enormi, forse lo dovrei rivedere... mi fate sentire in colpa, adoro Burton.
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utopia


Reg.: 29 Mag 2004
Messaggi: 14557
Da: Smaramaust (NA)
Inviato: 14-12-2006 10:11  
quote:
In data 2006-12-14 09:25, HistoryX scrive:

mi fate sentire in colpa, adoro Burton.





Che tenero!
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utopia


Reg.: 29 Mag 2004
Messaggi: 14557
Da: Smaramaust (NA)
Inviato: 14-12-2006 10:12  
quote:
In data 2006-12-14 01:07, Saeros scrive:

l'unica pecca del film, sostanzialmente, e` che sembra finire troppo in fretta. stavolta non intendo nel senso "avrei voluto che durasse per sempre", dico sul serio. quando e` finito mi e` sembrato che l'azione fosse troppo veloce.




Su questo sono d'accordo, e mi pare che lo scrissi anche io quando lo andai a vedere.
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HistoryX

Reg.: 26 Set 2005
Messaggi: 4234
Da: cagliari (CA)
Inviato: 14-12-2006 12:25  
quote:
In data 2006-12-14 10:11, utopia scrive:
quote:
In data 2006-12-14 09:25, HistoryX scrive:

mi fate sentire in colpa, adoro Burton.





Che tenero!



Eh?!cosa?... qui ci vuole una maschiobarriera speciale...:faccinadatexasranger:!

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[ Lei non sa di essere portata via da un vento che ama. Crede di essere libera ma... la distanza che la separa da sè rende invisibile ogni realta`... ]

[ Questo messaggio è stato modificato da: HistoryX il 14-12-2006 alle 12:26 ]

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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 14-12-2006 13:51  
quote:
In data 2006-12-14 10:11, utopia scrive:
quote:
In data 2006-12-14 09:25, HistoryX scrive:

mi fate sentire in colpa, adoro Burton.





Che tenero!




Beh adesso non esageriamo.....

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True love waits...

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utopia


Reg.: 29 Mag 2004
Messaggi: 14557
Da: Smaramaust (NA)
Inviato: 14-12-2006 14:18  
quote:
In data 2006-12-14 13:51, Schizobis scrive:
quote:
In data 2006-12-14 10:11, utopia scrive:
quote:
In data 2006-12-14 09:25, HistoryX scrive:

mi fate sentire in colpa, adoro Burton.





Che tenero!




Beh adesso non esageriamo.....





Non per Burton, ma per i sensi di colpa...
Sentiti in colpa anche tu e mando il bacino anche a te...
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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 14-12-2006 17:21  
Oh Utopia, mi sento tanto in colpa...
Dopo la visione della "Sposa Cadavere" non riesco più a dormire la notte, corroso dal rimorso, divorato dal senso di colpa, impossibilitato ad ogni commento critico...

Allora Uto a me che mi dai?

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