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Le Crociate |
karmapaolo
 Reg.: 14 Mar 2005 Messaggi: 1607 Da: Rovato (BS)
| Inviato: 02-06-2005 14:37 |
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quote: In data 2005-06-02 13:02, flamestar scrive:
quote: In data 2005-06-01 15:39, karmapaolo scrive:
se vogliamo fare un film storico quello che hai appena detto è una stron...., se vogliamo fare un film di parte ci può stare.
p.s. chi sono gli infedeli? e i veri seguaci di dio?
| gli infedeli sono la denominazione che i Cristiani (che si consideravano i veri ed unici fedeli di Dio) davano ai Saraceni (ovvero ai musulmani). Non sono una vera esperta di storia, comunque in linee generali dovrebbe essere così!
PS: come mai pensi che la mia opinione sulla presentazione dei personaggi sia... diciamo sbagliata??
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il mio p.s. era ovviamente provocatorio, so che i muslim venivano chiamati infedeli dai cristiani (e viceversa) e ai primi veniva affibiato ogni sorta di nefandezza. però così non si fà un film storico ma si fà la storia guardando da un solo punto di vista, e questo è sbagliato. Si può fare un film storicamente cristiano e allora i crociati erano i paladini senza macchia e i misulmani erano dei porci peccatori; si può fare un film islamico e allora i ruoli si invertono; ma se si vuol fare un film storicamente più vicino alla realta (e non di parte) bisogna cancellare ogni pregiudizio religioso e guardare ciò che veramente è successo e in queste guerre "di religione" (che poi di religioso avevano poco e servivano più che altro come pretesto per arricchirsi di terre in un periodo in cui l'europa era una schifezza e servivano anche ai re per liberarsi di molti delinquenti che erano nel loro territorio promettendogli l'assoluzione di tutti i loro reati) non ci sono dei veri buoni o dei veri cattivi, gli eroi e i bastardi c'erano all'interno di entrambi gli schieramenti.
Riassumendio tutto il discorso ribadisco che se vuoi fare un film storico devi riprendere i fatti e la storia per queli che sono senza guardarli con la lente di una delle due parti in campo.
credo di essere stato più che esauriente, se hai qualche altra domanda ti prego di farmela?
ciao
_________________ there is not way to happiness
happiness is the way
Paolo |
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flamestar
 Reg.: 02 Feb 2005 Messaggi: 851 Da: prato (PO)
| Inviato: 02-06-2005 14:51 |
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si sei stato molto eusariente ed ho compreso quello che vuoi dire...comunque, se ci pensi bene, molti film storici sono più o meno di parte (quella di Achille in Troy, il gladiatore ne Il Gladiatore) e forse è per questo che penso di essermi abituata talmente al modo in cui vengono presentati tali generi di film che non mi sono accorta che può essere un elemento negativo. Ma Le crociate non ti piace solo per questo motivo??? |
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liliangish
 Reg.: 23 Giu 2002 Messaggi: 10879 Da: Matera (MT)
| Inviato: 02-06-2005 15:36 |
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viene da chiedersi se l'hai visto, Troy, per affermare che il punto di vista è strettamente quello di Achille...
per il Gladiatore siamo là, ed è la dicotomia buoni e cattivi che rende una merda un film che poteva essere interessante. esattamente come nel caso di Le Crociate.
ma anche qui forse non sei stata attenta, i cattivi non sono i musulmani infedeli, sono i Templari fondamentalisti...
_________________ ...You could be the next. |
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karmapaolo
 Reg.: 14 Mar 2005 Messaggi: 1607 Da: Rovato (BS)
| Inviato: 02-06-2005 18:11 |
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quote: In data 2005-06-02 14:51, flamestar scrive:
si sei stato molto eusariente ed ho compreso quello che vuoi dire...comunque, se ci pensi bene, molti film storici sono più o meno di parte (quella di Achille in Troy, il gladiatore ne Il Gladiatore) e forse è per questo che penso di essermi abituata talmente al modo in cui vengono presentati tali generi di film che non mi sono accorta che può essere un elemento negativo. Ma Le crociate non ti piace solo per questo motivo???
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no, non è solo per questo; è che, secondo la mia opinione, si discosta troppo dalla logicità degli eventi (un maniscalco del 1200 com'era il nostro bloom non aveva la benche minima nozione d'idraulica o di meccanica o di logistica, l'unica spiegazione e che fosse miracolato....) e nei dialoghi lascia a desiderare.
la regia, la scenografia e il montaggio sono molto belli.
questo è il mio parere e non vuole essere un'imposizione, accetto benissimo anche il tuo.
ciao
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Paolo |
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Sciccosa
 Reg.: 10 Dic 2004 Messaggi: 90 Da: Monteroni (es)
| Inviato: 02-06-2005 20:26 |
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finalmente l'ho visto ma è stato bellissimo! soprattutto Orly quando si bacia con la principessa mamma miaaaaaaaaaaaaa |
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flamestar
 Reg.: 02 Feb 2005 Messaggi: 851 Da: prato (PO)
| Inviato: 03-06-2005 14:18 |
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quote: In data 2005-06-02 15:36, liliangish scrive:
ma anche qui forse non sei stata attenta, i cattivi non sono i musulmani infedeli, sono i Templari fondamentalisti...
| allora la prossima volta che esce un film storico avvertimi perchè io non so essere così puntigliosa! L'intelligenza si ha con l'esperienza e, visto che tu mi sembri uno/a che se ne intende, mi affido a te nell'istruzione!!
[ Questo messaggio è stato modificato da: flamestar il 03-06-2005 alle 14:20 ] |
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vietcong
 Reg.: 13 Ott 2003 Messaggi: 4111 Da: roma (RM)
| Inviato: 07-06-2005 23:30 |
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a me è piaciuto, alla faccia vostra.
ha praticamente tutti i difetti fin qui rimproverati, e forse qualcuno in più. A partire da quanto nota giustamente Lilian, l'effetto puzzle, l'aria che nulla quadri perfettamente alla fine della storia, e che molto sia stato lasciato nella fase di montaggio (ma non ha senso analizzare un film del genere come testo, quanto semmai come prodotto)
coerentemente, farò alcune osservazioni episodiche.
Il croma, l'impatto cromatico del film, è bellissimo. sempre molto scuro, ma nitido. oggi come oggi, ti svolta mezzo film.
Altre scelte tecniche più discutibili, come i ralenti per lo più orrendi.
Ma mi piace in sostanza come è girato, senza vezzi, un po' anonimo. Mi piace pensare al regista de Le Crociate non come a un autore che impone una visione, ma come a qualcuno che fornisce una prestazione.
Credo che il grande problema di Scott fosse ottenere una differenziazione dai film più immediatamente paragonabili, specialmente la Trilogia di Jackson (forse anche lo stesso Gladiatore, non so non l'ho visto ancora). Il quale per altro ha uno sguardo molto più originale, più autoriale se vogliamo. Ma anche molto magniloquente..
Quindi evita per lo più questo stile magniloquente ora in voga (proprio anche di un Hero, per dirne uno), pieno di inquadrature aeree, di lunghe e complesse panoramiche sulle masse in armi, di tagli di ripresa un po' sghembi, e propende per uno stile che ricorda più un Traffic o meglio, un episodio di nypd.
Il montaggio è veloce e le inquadrature sono sempre leggermente mosse, sporcate da una (ipotetica) macchina a mano. Questo dà alle immagini un senso di transitorietà, instabilità, dovute anche all’uso frequente del teleobiettivo che esaspera i movimenti di macchina.
Si tratta in realtà di uno stile anch’esso piuttosto in voga, ma che riesce appunto a differenziare Le Crociate dai vari Lotr, con il loro apparato visivo statuario e monumentale.
Nonostante l’understatement visivo, l’aspetto più riuscito è il decòr, i costumi e soprattutto le ambientazioni, la ricostruzione di Gerusalemme. Anche qui Scott si differenzia dalle altre maxiproduzioni recenti: non ho quasi trovato traccia di digitale nel film, con molto sollievo. Forse ce n’è anche molto, ma la città mi è sembrata realistica, sporca, come tutto il resto. Belli gli ambienti arabeggianti, per i quali comunque ho un debole a prescindere.
Il film punta molto sull’integrazione fra cristiani e musulmani, sia negli ambienti che nelle musiche: fin troppo evidente ma efficace la giustapposizione di canti gregoriani e melodie arabe. Credo siano di Beltrame, uno molto quotato.
Da questo punto di vista, fin troppa correttezza politica… Lo capiamo da subito che il Saladino è della stessa pasta umana di Baliano, e questo ci porta a non vederlo come una minaccia: di sicuro non sembra avere questa gran sete di sangue cristiano… il che priva un po’ il film di un cattivo, dal momento che i templari corrotti sono dei tripponi stereotipati privi di fascino. Certo, è bello un film che predica l’integrazione, che non si basa sulla solita esaltazione fascista dell’onore guerresco, in cui i preti fanno delle figuracce… Ma la sensazione è che il compromesso con cui Baliano risolve la guerra rispecchi i tanti compromessi fatti dagli sceneggiatori, che si arrampicano sulle scoscesità del politically correct. Forse per questo sta avendo poco successo.
Del resto Le Crociate non è neanche tanto un epic, quanto un western. L’immagine della Terra Santa fatta dal padre del protagonista, è proprio quella classica del west: non sei nessuno anzi, peggio, sei un criminale, ma lì puoi ripartire da zero e diventare qualcuno. Anche il feudo che eredita, così ridotto, fa pensare più che altro a un ranch texano, come sempre minacciato dall’esterno.
E infatti manca il luogo più comune dell’epic e del fantasy: lo scontro campale (uno ci sarebbe ma non viene mostrato). Abbiamo un agguato nei boschi, due impari duelli, un assalto in palese inferiorità numerica (Baliano come Custer?) e soprattutto l’assedio al fortino, cioè Gerusalemme, con gli arabi al posto degli indiani.
_________________ La realtà è necessaria a rendere i sogni più sopportabili |
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alessio984
 Reg.: 10 Mar 2004 Messaggi: 6302 Da: Napoli (NA)
| Inviato: 08-06-2005 00:59 |
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vietcong è uno dei migliori qui.
_________________ Preferiremmo volare sulla luna piuttosto che dire le parole giuste quand'è tempo di dirle |
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igiul46
 Reg.: 18 Giu 2005 Messaggi: 816 Da: rende (CS)
| Inviato: 19-06-2005 01:32 |
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ragazzi davvero un grande film!! nn so come alcuni lo rifiutino cosi tanto ma nn è poi cosi da buttar via!! |
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Shining
 Reg.: 02 Lug 2005 Messaggi: 61 Da: Alghero (SS)
| Inviato: 02-07-2005 06:39 |
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è stato deludentissimo! Incredibile,, in tutto il film c'è una sola e dico una battaglia! Ma scherziamo? e il titolo poi sarebbe le crociate?? Poi Orlando Bloom come protagonista è stato pessimo! Inutilmente lungo, troppi dialoghi che si potevano togliere, una delusione incredibile! Sicuramente è un film che non va oltre la sufficienza (almeno secondo me), anche perchè qualcosa di buono c'è, però è veramnte troppo poco.
Bye |
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karmapaolo
 Reg.: 14 Mar 2005 Messaggi: 1607 Da: Rovato (BS)
| Inviato: 02-07-2005 10:25 |
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quote: In data 2005-07-02 06:39, Shining scrive:
è stato deludentissimo! Incredibile,, in tutto il film c'è una sola e dico una battaglia! Ma scherziamo? e il titolo poi sarebbe le crociate?? Poi Orlando Bloom come protagonista è stato pessimo! Inutilmente lungo, troppi dialoghi che si potevano togliere, una delusione incredibile! Sicuramente è un film che non va oltre la sufficienza (almeno secondo me), anche perchè qualcosa di buono c'è, però è veramnte troppo poco.
Bye
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A parte il fatto che il titolo originale non è Le crociate ma "Kingdom of Heaven" che, secondo me, è più azzeccatto posso essere daccordo con te sui dialoghi che, come ho già scritto in precedenza, sono per buona parte insensati. Non mi trovo invece daccordo sulla critica per il fato che nel film c'è un'unica battaglia: il film non è basato sulle scene di guerra, è nato in un altro modo, più sulle persone.
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Paolo |
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Shining
 Reg.: 02 Lug 2005 Messaggi: 61 Da: Alghero (SS)
| Inviato: 02-07-2005 10:48 |
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[/quote]
A parte il fatto che il titolo originale non è Le crociate ma "Kingdom of Heaven" che, secondo me, è più azzeccatto posso essere daccordo con te sui dialoghi che, come ho già scritto in precedenza, sono per buona parte insensati. Non mi trovo invece daccordo sulla critica per il fato che nel film c'è un'unica battaglia: il film non è basato sulle scene di guerra, è nato in un altro modo, più sulle persone.
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Si, ma è stata proprio questa secondo me la scelta sbagliata; Avrebbero dovuto concentrarsi un pò di più sulle battaglie e sfruttare la scelta del soggetto, per realizzare un film di livello più altro; ma ciò non è stato fatto; Poi va beh, alla fine vada per i gusti, io i film storici non li ammiro, ma date le eccezioni che Troy e Braveheart avevano fatto allora speravo di vedere un altro lavoro simile ma alla fine non è stato così.
Bye |
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hitman
 Reg.: 22 Ago 2002 Messaggi: 1010 Da: Castiglione delle Stiviere (MN)
| Inviato: 31-07-2005 14:00 |
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Non l'avrei mai pensato. Non riesco ancora a credere che il creatore de "Il Gladiatore", de "I duellanti" e di "1492", dopo una lunga seria di capolavori e di pellicole più che dignitose, potesse propinarci una simile boiata, oltretutto costata un mare di soldi.
In molti si sono lamentati della pessima interpretazione di Orlando Bloom, della trama insignificante, dei dialoghi sconclusionati e pedanti, dei mille errori di sceneggiatura, della deludente regia... Non posso far altro che concordare.
Ma la cosa che più mi ha fatto innervosire non è la faccia di tola di Baliano, quanto il messaggio che trapela da questa fanfaronata pseudo-storica.
Se non vivessimo in pieno post 11 settembre, se non fossimo sotto la minaccia continua del terrorismo islamico, se i nostri amici arabi non si comportassero come i loro avi medievali, considererei questo film esclusivamente come una rilettura molto fantasiosa e ironica delle crociate.
Ma avendo studiato qualcosina di storia, avendo una vaga idea della mentalità e dei fatti dell'epoca ma soprattutto, vivendo in periodo di mattanze giornaliere, opera di quegli stessi arabi che soggiogarono l'intero nord-africa, che ridussero innumerevoli paesi e mezza Europa in loro potere, non servendosi della misericordia e della lungimiranza dell'islam, quanto della persuasione della spada, degli scempi e delle decapitazioni (ancora in auge ai giorni nostri), sotto questa luce l'opera di Scott risulta essere veramente fuori luogo, oltre che falsa, faziosa e ipocrita.
Sfido chiunque a sostenere l'attendibilità storica di questa pellicola o a difendere il romantico ritratto del Saladino offertoci da uno sceneggiatore probabilmente sotto gli effetti dell’alcohol o a non ridere dei quattro berberi cristiani assetati di sangue e di guerra, delle loro risse da stadio (templari vs. ospitalieri) , della loro scarsa perizia bellica (nonostante fossero dei gran guerrafondai) o delle sparate di Baliano, il crociato pacifista, maestro di vita dalle ampie vedute (memorabile la sparata sul regno cristiano-islamico).
Le mie lamentele non sono tanto rivolte al manicheismo sfacciato che pervade tutta la pellicola (cristiani brutti e cattivi, islamici buoni e diplomatici) o all’improponibile rilettura storica messa in piedi da Scott e dagli sceneggiatori, quanto alla tendenza, onnipresente nelle recenti produzioni, a voler rileggere la storia passata con gli occhi dell’uomo moderno, a voler ad ogni costo infilare in ogni fotogramma il messaggino politically-correct contro il potere corrotto (George W. Bush?), la guerra e in favore di una pace, osteggiata dalla malvagità dei governanti ma auspicata dalla saggezza del popolo.
In questi casi però, non si parla di film di parte o di propaganda, quanto di film d’autore.
Basta inserire un critica (neanche troppo velata) alla politica americana o alla guerra in Iraq e improvvisamente una pellicola deludente, tutto sommato mediocre, acquista un grande valore, diventa un film impegnato, da vedere e rivedere.
Non importa se, oggettivamente, i prodotti in questione siano scadenti e di cattiva fattura, se le sceneggiature sembrino scritte da uno studente delle elementari o se la caratterizzazione dei personaggi sia ridotta all’osso; l’importante è che il messaggio per il pubblico sia semplice e chiaro. Purtroppo, tra pappardelle pacifiste anti-repubblicane (Le crociate, Ritorno al Cold Montain, La vendetta dei Sith, The day after tomorrow…) e riletture fumettistiche della storia (King Arthur, Troy) le grandi produzioni continuano a sprecare grandi somme e grandi attori in prodotti di infimo livello, rovinando titoli promettenti e dimenticando sempre più cosa sia il vero Cinema.
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"Non credo in un destino che si abbatte sugli uomini indipendentemente dalle loro azioni; al contrario, credo in un destino che si abbatte sugli uomini se non agiscono."
G.K. Chesterton
[ Questo messaggio è stato modificato da: hitman il 31-07-2005 alle 14:04 ] |
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hitman
 Reg.: 22 Ago 2002 Messaggi: 1010 Da: Castiglione delle Stiviere (MN)
| Inviato: 01-08-2005 00:35 |
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Molti tendono a paragonare (in bene o in male) questo film con il Gladiatore.
In quanto a imprecisioni di carattere storico non so proprio quale dei due ne sia maggiormente costellato ma, a mio parere, mentre con “Il Gladiatore” Ridley Scott è riuscito a ricreare un’atmosfera realistica e a riportare alla luce una Roma suggestiva e aderente nello spirito a come gli storici ce l’hanno raccontata, il ritratto presentato in quest ultima pellicola non convince, non trasuda lo stesso fascino e non riesce a rievocare l’epoca rappresentata, perlomeno nel modo in cui me l’ero immaginata.
Mentre i dialoghi del film con Russel Crowe, pur non esenti da un’eccessiva teatralità, trasudano romanità da ogni poro (e chi ha letto qualcosa di Cicerone, Polibio o Cesare sa di cosa sto parlando) e appaiono sempre incisivi e talvolta addirittura memorabili; gli sproloqui ne “le Crociate” invece, sanno tanto di “aria fritta”: i personaggi si dilungano in discorsi che, a prima vista appaiono colti e fortemente significativi, ma alla fine, riascoltandoli e riflettendoci sopra, dietro all’involucro ricercato non nascondono alcunché di concreto e comprensibile.
Spesso affondano nel grottesco (“Procurami una guerra!”) e nel fantascientifico (il monologo sul regno Cristiano-islamico – XII sec. d.C.), provocando spesso e volentieri grasse risate.
L’unica battuta degna di nota è quando, nel porto di Brindisi, di fronte a una schiera di musulmani in preghiera, Baliano, in risposta a un’affermazione dell’amico del padre, risponde “il loro dio dice “Sottomettevi!”, il nostro “Siate liberi.”. Poche parole il cui significato va ben oltre la loro apparente semplicità.
Tra le tante critiche, ho sentito paragonare lo scontro buoni-cattivi de “Il Gladiatore” con questo tra cristiani e musulmani.
Indubbiamente, in entrambe le pellicole di Scott vi è una netta distinzione tra bene e male, tra virtù e vizio ma, a parte questa prima analogia, mi sembra che non si possano fare raffronti né sul piano della caratterizzazione dei personaggi né sulla loro interpretazione.
Il Commodo interpretato da Johaquin Phoenix è un carattere complesso, fortemente combattuto, inconsapevolmente malvagio, in grado ispirare non soltanto odio e disprezzo, ma talvolta anche simpatia e comprensione.
I templari de “Le Crociate” sono dei personaggi macchietta, una specie di circolo di motociclisti ubriaconi dediti a fare razzie, a molestare donne col chador e a organizzare spedizioni nel deserto (senza approvvigionamenti), talmente stupidi da scatenare non solo l’ira del Saladino ma anche quella del loro stesso re e della fazione avversaria degli “ospitalieri”.
Ci sono poi i preti meschini e codardi, che auspicano la guerra santa da dietro le mura della città e se la danno a gambe mentre questa brucia.
Soffermandosi sui cosiddetti buoni, il discorso non cambia di molto: il personaggio di Russel Crowe, pur rappresentando l’eroe senza macchia (tratteggiato a colpi d’ascia) dedito all’onore alla patria e alla famiglia, incorpora pienamente le caratteristiche e le virtù dell’uomo romano, del modello d’accordo, ma pur sempre di quello che i nostri antenati consideravano essere un buon cittadino, un servitore della patria.
Ne “le Crociate” ce ne sono parecchi di buoni: a partire dal prode Baliano, crociato combattuto non si sa da chi o da che cosa, così preso dai propri pensieri, tanto slegato dal contesto da risultare tuttalpiù insignificante. La “brillante” interpretazione di Orlando Bloom non aiuta certo a risollevarne le sorti. Ci sono poi gli “ospitalieri”, i bravi ragazzi di Gerusalemme, più simili a dei frati comboniani che a dei cavalieri crociati e il “Feroce” Saladino, un personaggio talmente giusto e leale che quasi ti viene voglia di dire “perché non ha conquistato pure l’Europa, un tale principe di magnanimità?”.
Probabilmente è proprio lui il vero eroe della pellicola: un condottiero puro, un sovrano moderato, un avversario leale e rispettoso, talmente perfetto da provocare perfino una certa invidia.
Viene quasi da domandarsi “è lo stesso uomo che ha conquistato Yemen, Siria, Palestina, Egitto, introducendo in quelle terre l’ortodossia sunnita e trasformandole in un immenso sultanato?
Un altro punto tanto osannato di cui sinceramente non ho trovato riscontro nella realtà è la spettacolarità delle battaglie.
Considerando lo scontro iniziale de “Il Gladiatore” uno dei più bei momenti di cinema degli ultimi anni, non ho invece riscontrato nulla di particolarmente eccitante nelle interminabili ore di proiezione de “Le crociate”.
A partire dai duelli iniziali, illogici e stucchevoli (un intero manipolo di cavalieri e arcieri dispiegati per dare la caccia a un fabbro), campati in aria tanto per mettere in mostra un po’ di spade e di frecce, passando per la suggestiva quanto ridicola cavalcata dei 4 cavalieri cristiani contro l’intero esercito nemico (guarda caso, al nostro Baliano neanche un graffio), si continua con un accenno della battaglia di Hattin (quello che sarebbe dovuto essere il fulcro della vicenda) e si conclude con l’interminabile assedio di Gerusalemme.
A detta di molti, il genio di Ridley Scott emerge proprio in queste scene ma, a meno di non essermi addormentato, non ricordo nulla che di veramente memorabili.
Tralasciando la tempesta di proiettili incendiari, scagliati da un “copia e incolla” di trabucchi con una velocità e una precisione tali da fare invidia alla migliore artiglieria moderna (ci vuole più di un’ora per ricaricare un’arma del genere e la traiettoria lascia molto a desiderare), lo scontro “epocale” si risolve in una serie di spintoni tra l’esercito di contadini cristiani e l’invincibile armada saracena. Un paio di teste mozzata, qualche spruzzo di sangue e il gioco è fatto.
Tra le tante battaglie viste nei kolossal di recente fattura, questa è sicuramente una delle meno riuscite.
Concludendo, a parte le splendide scenografia, non ho trovato nulla di straordinario neppure nel reparto tecnico: dietro la cinepresa Scott, nonostante sappia il fatto suo, non ha certo voluto strafare. Non ho notato niente di magistrale nelle immagini di questa sua ultima opera, curata quanto vuoi, ma non certo indimenticabile.
Le musiche, che in alcuni punti riprendono scandalosamente il tema (peraltro mediocre) de “il 13° guerriero” non offrono nulla di nuovo e si fanno dimenticare da una scena all’altra.
Gli effetti speciali, pur essendo di buona fattura, non fanno certo gridare al miracolo e, secondo la mia opinione, impiegati in maniera migliore, avrebbero potuto regalarci qualche buona scena di battaglia, invece di puntare sul numero di omini e di armi schierate.
Insomma, se da un lato puramente tecnico quest ultima fatica di Scott si salva in modo più che dignitoso, sotto ogni altro aspetto perde pezzi in maniera scandalosa, quasi si fosse voluto fare tutto in fretta e furia, non soffermandosi minimamente sulla qualità del prodotto.
La carriera del grande regista inglese è costellata di alti e bassi, di capolavori e di fregature.
Perciò, in virtù del suo antico genio, non ci resta che sperare che, a una cosi grande vaccata, faccia seguito un nuovo capolavoro.
_________________ "Non credo in un destino che si abbatte sugli uomini indipendentemente dalle loro azioni; al contrario, credo in un destino che si abbatte sugli uomini se non agiscono."
G.K. Chesterton |
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LucyVP03

 Reg.: 29 Lug 2003 Messaggi: 938 Da: Roma (RM)
| Inviato: 21-10-2005 20:34 |
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Dicevo che l'avrei visto sul grande schermo, alla fine rimandando-rimandando ho dovuto affittarlo...
Sono curiosa di leggere i vostri commenti, cosa che farò con calma. Forse alcune delle mie osservazioni saranno già state ampiamente dibattute.
Secondo me è un film discreto: gli darei un 6+
Volendo essere pignola ci sono diverse debolezze nella sceneggiatura: momenti troppo "veloci" (conoscenza del padre, addestramento, morte del padre), particolari poco definiti (che fine fa il biondino McKidd? suppongo muoia nel naufragio, però, diamine, nn mi era sembrato una comparsa da liquidare così...; e il nuovo re Guido? lo vediamo nudo sul mulo, poi niente...).
Atmosfere e colori rimandavano chiaramente al Gladiatore: lo scontro nella foresta, prima di giungere a Messina (da un momento all'altro mi aspettavo spuntasse Massimo Decimo Meridio!), la scena di Sibilla e Baldovino nella camera di lui (un legame molto forte tra i due, come Commodo e Lucilla), Sibilla stessa, impellicciata sul finale, rimandava palesemente a Lucilla...
L'assedio di Gerusalemme già visto e rivisto nella battaglia del fosso di Elm (spero sia scritto così), quindi soporifero...
Orlando Bloom a mio parere nn ha la presenza scenica adatta x un ruolo di primo piano e di questo tipo.
Il resto del cast buono, a parte Brendan Gleeson che ormai, poverino, è specializzato a fare il buzzurro, beone (intendiamoci, va benissimo; ma dategli anche qualche altro ruolo!)
Interessante l'interprete di re Guido: pare il fratello di Russel Crowe!
Dimenticavo, le scene più belle del film, in assoluto, tutte quelle con Edward Norton! Molto struggente quella con la sorella, in camera da letto, e poi, alla sua morte, quando finalmente ne vediamo il volto completamente sfigurato. Belle, belle, belle!
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Io dunque sono figlio del Caos; e non allegoricamente, ma in giusta realtà...
Pirandello
[ Questo messaggio è stato modificato da: LucyVP03 il 22-10-2005 alle 09:11 ] |
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