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La classe |
CarloParis
 Reg.: 15 Dic 2008 Messaggi: 37 Da: Trento (TN)
| Inviato: 16-12-2008 15:04 |
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Buon film, mi è piaciuto davvero molto un clima molto realistico, ci si rispecchia davvero in alcuni aspetti!
_________________ « Talvolta la verità di una cosa non sta tanto nel pensiero di essa quanto nel modo di sentirla »
(Stanley Kubrick) |
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Tristam ex "mattia"
 Reg.: 15 Apr 2002 Messaggi: 10671 Da: genova (GE)
| Inviato: 16-12-2008 17:43 |
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quote: In data 2008-12-15 22:58, mary93 scrive:
Forse proprio xkè è cs il cinema francese e italiano piace..... forse nn lo apprezzate xkè siete abituati a vedere film commerciali statunitensi.Nn è colpa vostra, ma purttroppo siete abituati cs.Un consiglio? Cambiate genere e paese dei film ke guardate!
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_________________ "C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"
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kagemusha
 Reg.: 17 Nov 2005 Messaggi: 1135 Da: roma (RM)
| Inviato: 18-12-2008 23:11 |
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ma il cinema francese è così come?? |
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Tristam ex "mattia"
 Reg.: 15 Apr 2002 Messaggi: 10671 Da: genova (GE)
| Inviato: 19-12-2008 13:18 |
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csì
_________________ "C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"
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kagemusha
 Reg.: 17 Nov 2005 Messaggi: 1135 Da: roma (RM)
| Inviato: 19-12-2008 20:53 |
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si
ma cs come Garrel o cs come Gans o così come Besson o cs come Asterix alle olimpiadi? |
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Tristam ex "mattia"
 Reg.: 15 Apr 2002 Messaggi: 10671 Da: genova (GE)
| Inviato: 20-12-2008 12:40 |
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io spero come Leterrier, Morrel, Besson
_________________ "C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"
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Janet13 ex "vinegar"

 Reg.: 23 Ott 2005 Messaggi: 15804 Da: Cagliari (CA)
| Inviato: 03-04-2009 10:18 |
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Bel film, privo di retorica, onesto e realistico, forse troppo. Talmente tanto che dà alcune cose per scontate, tipo: la mamma del cinese che fine fa? Dopotutto si tratta di un film quindi un minimo di sviluppo dovrebbe averlo anche quella vicenda. Però concordo con Spirit nel dire che le immagini parlano:
la più evocativa ******* SPOILER****** è la scena finale, immagine fissa sui banchi vuoti dell'aula nell'ultimo giorno di scuola che racconta un vissuto di 9 mesi e riassume le varie personalità dei ragazzi.
****END OF SPOILER****
Comunque davvero sembra dare uno sguardo "esterno", super partes, alla situazione scolastica riproducendo dinamiche reali e quotidiane.
Figlia di genitori insegnanti, sentivo ogni giorno le battaglie descritte in La Classe, nonostante gli alunni dei miei provenissero spesso da famiglie molto più agiate degli studenti del film: insolenza, impossibilità di dialogo perchè qualsiasi parola viene interpretata come sfida, incapacità di riconoscere il proprio ruolo e quello dell'insegnante... con alle spalle famiglie che difendono i figli addossando le colpe alla scuola, incapaci di un minimo di autocritica.
Consiglio vivamente il film ai sostenitori di Brunetta e a chi pensa che i professori ottengano lo stipendio grattandosi la pancia.
_________________ "Mi scusi ma... non m'ha già visto in qualche posto?"
"Ricordo il nome ma non la faccia" |
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oronzocana
 Reg.: 30 Mag 2004 Messaggi: 6056 Da: camerino (MC)
| Inviato: 20-04-2009 17:26 |
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per come l'ho visto io è piuttosto brutto, per non dire peggio. A breve un commento più sensato.
_________________ Partecipare ad un'asta, se si ha il Parkinson, può essere una questione molto costosa.
Michael J. Fox
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oronzocana
 Reg.: 30 Mag 2004 Messaggi: 6056 Da: camerino (MC)
| Inviato: 20-04-2009 18:23 |
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Ci risiamo. Ancora una volta siamo costretti a sorbici la solita lezioncina pedante sull’integrazione, sulla società multietnica, sulla diversità culturale. Insomma, il solito ritratto generazionale senza vittime né carnefici, ma con la comune destinazione verso l’ignoto. Come una nave divide i passeggeri tra prima e seconda classe, così il film divide i soggetti tra studenti e professori, ma con la comune destinazione, geografica quanto metafisica, (ig)nota. Il soggetto è chiaro fin dal titolo e la sinossi potrebbe essere analizzata grazie ad un ciclico ritornello ipnotico. Così gli studenti formano la classe; così i professori formano la classe (didascaliche le riunioni degli insegnanti che si alternano alle ore di lezione). Non c’è una guida per crescere, ma ci si confronta: tra conflitti e pregiudizi, tra idiozie e nobili intenti. Vivere: precetti e sanzioni del mondo reale; filosofia noiosa dell’essere.
Il punto di partenza è da instant movie e lo sviluppo non è da meno. La voluta futilità dei dialoghi diventa inconsistenza, trasformandosi in un fortuito boomerang, assecondato (in)volontariamente da un registro stilistico assai piatto. La claustrofobia del titolo francese (Entre les murs) cede il passo al solito titolo nostrano impertinente e ad una regia conciliante e soporifera. La macchina da presa si destreggia tra già viste e tremolanti riprese da cinéma vérité, condite dall’assenza di profondità di campo. Spesso il soggetto a fuoco, che parla, è in secondo piano, le inquadrature avvengono tutte alla stessa altezza e con la stessa angolatura. Il montaggio e dimesso e la gestione degli spassi è praticamente assente, con una insipienza irritante. Sicuramente (peccherei di eccessiva presunzione, se non di superbia, parlando di involontaria sciatteria professionale)ci troviamo di fronte ad una scelta ben deliberata, ma assai infelice; che ha come risultato principale quello di togliere ossigeno alla miccia della polveriera interrazziale di una scuola/banlieue parigina.
Personaggi abbozzati, psicologia spicciola e doppiaggio impietoso (questo vale solo per l’Italia), per non dire indecente in alcuni frangenti (vedasi una ragazza di colore malamente italianizzata), plasmano un prodotto assai povero di idee e di struttura. Immeritata palma d’oro a Cannes 2008.
_________________ Partecipare ad un'asta, se si ha il Parkinson, può essere una questione molto costosa.
Michael J. Fox
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pkdick
 Reg.: 11 Set 2002 Messaggi: 20557 Da: Mercogliano (AV)
| Inviato: 20-04-2009 18:48 |
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TheSpirit
 Reg.: 21 Set 2008 Messaggi: 3605 Da: Napoli (NA)
| Inviato: 20-04-2009 18:56 |
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Però di lezioncina il film non ha proprio nulla eh, al contrario...
Basterebbe a volte soffermarsi anche sulle parole pronunciate nei film per capirli un po' meglio("Io non ho imparato nulla"). |
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HaroldKid
 Reg.: 11 Gen 2009 Messaggi: 4589 Da: milano (MI)
| Inviato: 20-04-2009 18:56 |
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considerato che gli ultimi due postatori non distinguono il nero dal bianco, mi fiondo a guardarlo.
ho solo il dubbio se guardarlo in francese o meno. |
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sandrix81
 Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 20-04-2009 19:32 |
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quote: In data 2009-04-20 18:56, TheSpirit scrive:
Basterebbe a volte soffermarsi anche sulle parole pronunciate nei film per capirli un po' meglio("Io non ho imparato nulla").
| più lezioncina di quella...
_________________
Quando mia madre la sera mi porta un bicchiere di latte, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.
[ Questo messaggio è stato modificato da: sandrix81 il 20-04-2009 alle 21:54 ] |
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pkdick
 Reg.: 11 Set 2002 Messaggi: 20557 Da: Mercogliano (AV)
| Inviato: 20-04-2009 21:53 |
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quote: In data 2009-04-20 18:56, TheSpirit scrive:
Però di lezioncina il film non ha proprio nulla eh, al contrario...
Basterebbe a volte soffermarsi anche sulle parole pronunciate nei film per capirli un po' meglio("Io non ho imparato nulla").
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no eh, ma io capisco l'onestà intellettuale, l'assenza di retorica, il mostrare professori umani e non geniali come quelli veri, studenti ignoranti come quelli veri, consigli di classe pallosi come quelli veri.
ma il punto è questo: mi sono rotto i coglioni esattamente come me li sarei rotti nella realtà. sarà cinema troppo estremo per me...
_________________ Quattro galìne dodicimila |
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HaroldKid
 Reg.: 11 Gen 2009 Messaggi: 4589 Da: milano (MI)
| Inviato: 22-04-2009 21:10 |
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E si, pk, mi sa....
Questo filmettino (e il diminutivo non è usato in senso negativo ma piuttosto in rapporto alla totale assenza di ambizione estetica e/o etica che ci sta dietro ) è davvero incredibile, e i post di mary93 per quanto molto naive non fanno che riflettere impietosi questa sensazioni, in quanto sanciscono un solco una diversità e uno scarto tra un Cinema e un altro Cinema che, diavolo, li vediamo davvero palesi (che bello scrivere come quei sfigatelli
Lo si potrebbe tranquillamente scambiare x un documentario, se non fosse per la scivolata centrale sulla storia dell'espulsione, forse l'unico momento in cui viene palesemente tradito il meraviglioso manifesto neo-neo-iper-ultra neorealista che sorregge e innerva il film; quelle sequenze, prime e uniche in tutta la pellicola, segnano una traccia, preparano un decollo narrativo che poi per fortuna non avviene. Perchè tutto fossilizza sè stesso in una linearità sconcertante di tempi morti e azioni insignificanti (un cocktail di "contro-arte " che molto probabilmente unito a condizioni ambientali non adeguate, fa emettere a molti il bollo ineluttabile della "noia ". Al contrario, è davvero strabiliante come questo non-Cinema rachitico artritico ingenuo e inconsciente sappia alla fine uscirsene meglio di una qualsiasi tavolinettata narrazione alla chips&burger. Negando se stesso (la morte del movimento e l'apoteosi del voyeurismo parcelizzato incontrollato degli zaini, dei banchi, delle magliette della cancelleria) questo Cinema si afferma come il migliore il più nuovo il più significativo, il più "alternativo" nella sua riconosciuta necessità di soccombere alla "forza della parola " libera, sregolata, scorretta persino, chè solo così è possibile restituire senza costruiti sapori di finzione un pezzo di mondo tanto orribile quanto autoconclusivo, dalla referenzialità incorreggibile come quello della scuola.
Finalmente la realtà impone al Cinema il suo linguaggio e lui da brava bestiolina rientrata nei ranghi dopo la lunga fuitina postmoderna, si lascia domare e addomesticare come non mai.
Un appunto alla sguaiata e ignorante considerazione di Pietro, chè senza offesa, parla di doppiaggio sapendone poco; nel panorama piatto e àtono delle rese televisive che ormai imperversano pure al cinema, l'edizione di questo film è invero preveloge; non poso parlare d'adattamento ignorante come sono io medesimo della lingua galla, ma davvero l'interpretazione degli attori italiani è strabiliante in una mimesi del registro colloquial-quotidiano che non scada nella parodia; ottimo innanzitutto Vittorio Guerrieri - Francois, che abbandona per una volta quel suo tono da belloccio impertinente che gli sentiamo fare in tv, ma soprattutto le voci "sporche " degli alunni ci catapultano davvero "entre les murs " del mondo giovanile, con quei difetti di dizione (voluti, ovvio ) quelle recitazioni biascicate quasi noncuranti , a caratterizzare indelebilmente questa o quellla tipologia di personaggio prima, e di tessera sociale poi (dalla tettina sgallettata all'immigrato senza legami, dall'autoctono alienato al nazionalista represso )
Grande opera, voialtri continuate pure a farvelo rizzare per Mario Bava. Va bene, va bene così.... (cit.) |
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