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Autore Parlami d'amore
eltonjohn

Reg.: 15 Dic 2006
Messaggi: 9472
Da: novafeltria (PS)
Inviato: 16-02-2008 12:11  
quote:
In data 2008-02-15 21:13, roccomedia scrive:
Tra l'altro Muccino Junior somiglia tremendamente a Bud Cort ("Harold e Maud" è un altro film che cita pare)


Oddio! E pensare che io ci ravvedo a tratti il fratello oligofrenico di Russell Crowe...
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Riminesi a tutti gli effetti...a'l'imi fata!

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roccomedia

Reg.: 15 Lug 2005
Messaggi: 3829
Da: Bergamo (BG)
Inviato: 16-02-2008 14:07  
quote:
In data 2008-02-16 10:06, Lollina scrive:
quote:
In data 2008-02-15 21:13, roccomedia scrive:
Tra l'altro Muccino Junior somiglia tremendamente a Bud Cort ("Harold e Maud" è un altro film che cita pare)



?????




Ma questo non è Harold e Maud...è lo "sconvoltissimo" poliziottesco di Luca Marcaccini "Roma drogata: La polizia non può intervenire"

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kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 16-02-2008 14:44  
Trama: Sasha è un fuoriuscito da una comunità per tossicodipendenti, dove era stato inserito fin da piccolo per il fatto di essere figlio di due drogati. Imparato il lavoro di rivitalizzatore del legno, a 25 anni vuole emanciparsi e coronare un sogno d'amore incontrando la figlia del ricco patron Riccardo, Benedetta, della quale si era infatuato vedendola durante le numerose visite della ragazza a Borgo Fiorito, dove Sasha stesso si adoperava per aiutare gli altri ragazzi ad uscire dal tunnel della dipendenza. Ma durante il viaggio in macchina per recarsi al suo nuovo lavoro nella villa del patron, un incidente con la quarantenne Nicole sarà veicolo e portatore di nuove prospettive inaspettate di vita, sopratutto perchè Benedetta rivela segreti davvero inaspettati ...



Commento: Incredibile ma vero, Silvio Muccino, il ragazzo interprete di vari film del fratello Gabriele, che sbiascicava pesantemente frasi prima di recarsi dal logopedista, regista di videoclip musicali e sceneggiatore di piccolo rango, decide di cercare una fase creativa più matura, si auto impone uno stop recitativo di due anni (ultima presenza al fianco di Carlo Verdone ne Il mio miglior nemico), scrive un libro a quattro mani con Carla Vangelista, da cui ora trae il suo primo lungometraggio da regista/sceneggiatore (anche se pesantemente aiutato con una co-regia). Donandosi un look più selvaggio con capelli lunghi e barba incolta, Muccino Junior racconta la storia di Sasha, un ragazzo uscito da una comunità per tossicodipendenti, che incontra a causa di un incidente stradale, Nicole, una donna quarantenne con un passato burrascoso in amore e che ora è sposata con un uomo a cui non dà nessuna ammirazione. Sasha ha un obbiettivo, conquistare Benedetta, la figlia ricca e bella di Riccardo, il patron della comunità di Borgo Fiorito. E chiede a Nicole di dargli consigli per riuscire nell’impresa galante, peccato che la viziosa ereditiera si dimostra ben diversa da come lui la credeva.
L’ambizioso neo regista si circonda di seri professionisti per cercare di dare una immagine colta del suo romanzo, gestendo la scena solo colmandola di citazioni più o meno occulte (abbiamo in primis Eyes Wide Shut, poi Il portiere di notte, Arancia meccanica e altre citazioni, tra cui quella davvero poco autorevole del Cartaio dove Muccino era attore) e dimenticando completamente di dare interesse alla vicenda. Si nota una cura particolare nella illuminazione degli ambienti di cui Sasha deve rivitalizzare le parti in legno (lavoro probabilmente imparato in comunità), come se fossero degli interni da set teatrale, ma purtroppo i figuranti si muovono come delle parodie di icone sparpagliate sulla scena senza troppo senso a vari livelli, partendo dal boss di provincia, alla ribelle e ai suoi compari annoiati che sembrano partoriti da delle controfigure di personaggi di esperti giocatori di poker. Muccino vuole mostrare il suo lato colto, non quello della vicenda, e questa cosa infastidisce particolarmente senza dare nessun valore al lavoro finale.
Ci sono troppe incongruenze forzate, il rapporto con la donna matura avviene e si sviluppa senza senso, misuriamo le nostre aspettative di racconto con delle banalità evidenti, dove le scene eversive dedicate alle iconografie partorite dai costumi non lasciano il segno, il personaggio della Crescentini (Benedetta), commercialmente dipinto come se fosse la dark lady più hot dell’ultimo decennio, è minimale e vuoto di ogni personalità (veniva da Notte prima degli esami ed era meglio che rimaneva confinata in quell’ambito), la cagnetta Oliva l’unica a recitare a dovere, insieme a una parziale relativa prova della Gijon, e il duo di amanti diversi (ancora una volta al centro di un film italiano il rapporto ambiguo tra due generazioni, genialmente presentato come se si fosse scoperta l’acqua calda) fa ridere nei colloqui al cellulare, è imbarazzante nelle lezioni di galanteria (tenendo anche conto che si deve conquistare una cocainomane viziosa tutt’altro che moralmente integra che di queste cose se ne frega bellamente, come evidenziato nella scena in cui ascoltano la musica, celestiale per Nicole e una lagna per Benedetta) chiudendo con la poco credibile capacità da supereroe di Sasha di giocare al poker, rimanendo flemmatico e perfetto in ogni occasione fino a che capisce che il suo sogno d’amore è una follia e allora perde ogni freddezza rischiando il tutto per tutto.
L'approfondimento del discorso della dipendenza da droghe, e la sua tragedia (Sasha non è drogato ma è stato abbandonato dai genitori tossicodipendenti) è affidato all'amico che compare all'improvviso chiedendo ad un ex-disperato di colmare la sua disperazione, peccato che anche questo aspetto sia inserito a forza solo per muovere la vicenda del poker e non per reale voglia di esprimere concettualità.
Si vuole dare anche una idea di libertà proponendo L'atalante di Vigo che scorre in tv, per poi riprendere una location spiaggistica-marina di contemplazione, ma anche questo risulta un banale esercizio di statico omaggio e non da sensazioni particolari a chi la vede.
Si parla d’amore con Nicole, (interpretata con viso emaciato e fondamentalmente triste dalla italo spagnola Aitana Sanchez Gijon, che però qui fa la francese, vista precedentemente in L’uomo senza sonno e in Io non ho paura) analizzando in maniera precisa ogni possibile risposta e comportamento di Benedetta, per poi non utilizzare nulla di quanto detto come se fosse più importante vedersi a parlarne che applicarle. Di fatto Muccino segue il cinema delle urla del fratello, agitando le mani davanti al viso e dando aria ai polmoni in ogni momento sia che serva o non serva (la scena del bar è eloquente) per dare vigore al tutto, ma a furia di vedere aria fritta assommata a delle scene visivamente corrette come visualità (pregio assolutamente innegabile) il tutto risulta noioso, prevedibile, assolutamente incapace di dare vere concrete sensazioni di coinvolgimento.
In definitiva un film che è un gradino superiore a quanto prodotto e visto negli ultimi mesi dal cinema italiano sull’argomento (l’amore), anche e soprattutto per via di una correttezza realizzativa di base, ma che purtroppo non riesce a rendere credibili i suoi personaggi e a dargli il giusto spessore per far muovere la narrazione in maniera interessante, limitandosi a stereotipi veramente nulli. La buona volontà di fare un film corretto e valido va riconosciuta, magari con il tempo Silvio Muccino saprà essere meno autonarcisista nel farci vedere quanto bel cinema ama, per cercare di realizzare un lavoro che dimostri quanto può aver imparato dai grandi del passato a scuola di cinema, e non solo una vuota voglia di riportare, come se per dipingere una camera ci limitassimo a tappezzarla di poster.
Così è solo l'ennesima banale storia di sopravvivenza ad un amore contrastato, che non farà da esempio per evitare altri moccia film, non riuscendo a capire perchè è un lavoro di interesse culturale artistico nazionale.

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non solo quentin ma nel nome di quentin...quentin tarantino project
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oronzocana

Reg.: 30 Mag 2004
Messaggi: 6056
Da: camerino (MC)
Inviato: 17-02-2008 23:19  
Il film è ridicolo.

Kubrico... invece di postare sempre rece, perché non fai due righe di commento a caldo, anche per scambiarsi due idee? Altrimenti a leggerti diventa una rottura di coglioni.
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Partecipare ad un'asta, se si ha il Parkinson, può essere una questione molto costosa.
Michael J. Fox
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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 17-02-2008 23:29  
Mi piacerebbe copincollare quanto ha detto Mereghetti su questo film, la trovo un'analisi così perfetta che le mie parole non potrebbero fare di meglio. Riassumo. Muccino ci mette tante buone intenzioni, ma soprattutto ingenuità. Si vede che si è dato da fare, ha studiato e che a monte c'è la voglia di non fare un filmetto adolescenziale, ma non basta il continuo citare alto per fare qualcosa di apprezzabile. Soprattutto perchè questo collage di "scene che strizzano l'occhio a" (Kubrick, Truffaut, L'atlante, Bertolucci ect ect), sanno un pò di: "Che fichi questi registi, non posso non rendergli omaggio". Questo il peccato registico, che comunque non è poi così grave, o meglio, non appesantisce troppo il film (anzi complessivamente la regia non è male, soprattutto per un esordiente). Ciò che stona di più è la sceneggiatura: ogni personaggio per vivere deve essere spinto ai limiti e aver toccato con mano la tragicità: lui è cresciuto in una comunità di recupero e per riprendersi la sua identità ha bisogno (nella seconda parte del film9 che gli muoi un amico, la Crescentini ha avuto brutte esperienze da bambina (indovinate quali?) che la rendono ora "una bimba cattiva", la francese interpretata da una spagnola, ha invece sul groppone il suicidio dell'ex ragazzo. Insomma nessuna mezza tinta o situazione identificabile che possa far dire: "ah è vero, si parla di amore", ma storie ai limiti. . La trovata del poker è l'unico collante che poteva dare una conclusione al tutto, come già visto in 100 altri film. Alcune frasi poi sono di comicità involontaria. Comunque sia tra questo e i film adolescenziali di Moccia e mocciosi c'è un abisso.Ps: ormai quando guardo Muccino in motorino o che cerca di rimorchiare una che manco lo vede, non posso che pensare che a Le avventure sentimentali di Silvio, aka Max Tortora. pps: Scopiazzare la locandina di Io e Annie, anche no.</

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Vendo divano letto, riletto e anche un po' sottolineato



[ Questo messaggio è stato modificato da: gatsby il 17-02-2008 alle 23:31 ]

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 18-02-2008 09:17  
quote:
In data 2008-02-17 23:19, oronzocana scrive:
Il film è ridicolo.

Kubrico... invece di postare sempre rece, perché non fai due righe di commento a caldo, anche per scambiarsi due idee? Altrimenti a leggerti diventa una rottura di coglioni.




più che altro: è necessario scrivere la trama e premettere al commento, la parola "commento"?
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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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oronzocana

Reg.: 30 Mag 2004
Messaggi: 6056
Da: camerino (MC)
Inviato: 18-02-2008 09:24  
dai gats, è fin troppo buono Mereghetti. Premesso che schifo i film mocciosi a priori, trovo che siano molto più carichi di onesta artistica rispetto a questo di Muccino S. o ai film di Veronesi (ho pensato subito a lui dopo aver visto Parlami d'amore). Andando a vedere Moccia so a cosa vado incontro mentre in Muccino S. è lecito nutrire belle speranze (puntualmente disattese); è un po' il discorso che si faceva rispetto al cinepanettone di Boldi e De Sica.
Da diverse interviste fatte, compresa quella delle iene, si vede lontano un miglio che Silvio è un disadattato; vuole farsi detentore dell'intellettualità, della saggezza, con mantra sparati come fossero saluti. Così si può parafrasare il discorso al citazionismo, come a voler ostentare una cultura cinematografica, e non, in faccia al pubblico medio(cre): è patetico... come d'altronde tutto il film. Anche Mereghetti dice che ci sono frasi da comicità involontaria, ma il problema è che tutto il film crea ilarità involontaria.
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pkdick

Reg.: 11 Set 2002
Messaggi: 20557
Da: Mercogliano (AV)
Inviato: 18-02-2008 09:47  
quote:
In data 2008-02-18 09:24, oronzocana scrive:
in Muccino S. è lecito nutrire belle speranze


davvero?

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oronzocana

Reg.: 30 Mag 2004
Messaggi: 6056
Da: camerino (MC)
Inviato: 18-02-2008 10:06  
quote:
In data 2008-02-18 09:47, pkdick scrive:
quote:
In data 2008-02-18 09:24, oronzocana scrive:
in Muccino S. è lecito nutrire belle speranze


davvero?



si. E' un giovane già affermato, che potrebbe osare vista la sua posizione, senza dubbio, caratterizzata da un importante potere contrattuale.
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alessio984

Reg.: 10 Mar 2004
Messaggi: 6302
Da: Napoli (NA)
Inviato: 18-02-2008 13:01  
quote:
In data 2008-02-16 12:11, eltonjohn scrive:
quote:
In data 2008-02-15 21:13, roccomedia scrive:
Tra l'altro Muccino Junior somiglia tremendamente a Bud Cort ("Harold e Maud" è un altro film che cita pare)


Oddio! E pensare che io ci ravvedo a tratti il fratello oligofrenico di Russell Crowe...


L'ho pensato ank'io dopo aver visto "Quel treno per Yuma"

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Chenoa

Reg.: 16 Mag 2004
Messaggi: 11104
Da: Vittorio Veneto (TV)
Inviato: 20-02-2008 00:36  
Questo film fa schifo. Un po' lo pensavo già dal trailer, ma ora che l'ho visto ne ho avuto la conferma. Quanta carne al fuoco ha buttato Muccino jr in questa pellicola? Non ho trovato un personaggio che fosse delineato in maniera completa. Tutte macchiette senza contorno, basate su stereotipi senza profondità, pure sagome di cartone. Per non parlare dei dialoghi. Per non parlare di alcune scene al limite del ridicolo (quella del bagno, per dirne una, ma anche quella del trucco).
Come ho fatto a farmi trascinare al cinema?

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oronzocana

Reg.: 30 Mag 2004
Messaggi: 6056
Da: camerino (MC)
Inviato: 24-02-2008 17:23  
Il meno famoso dei fratelli Muccino prova l'avventura da regista con un film dalle premesse assolutamente interessanti ed attuali. Capire cos'è l'amore è forse una delle questioni che più affascinano l'essere umano ed essendo tale molti tra poeti, scrittori ed artisti in genere, hanno cercato in passato, con risultati altalenanti, di anatomizzarlo.
Silvio Muccino propone al pubblico qualcosa che nelle intenzioni va oltre il classico film adolescenziale, ma che nei risultati fluisce in una disarmante banalità, più definita ed evidente di qualsiasi altra pellicola simile per attinenza di tematiche trattate.
Com'è ormai prassi nella maggioranza delle produzione italiane odierne, anche questo esordio alla regia procede in una direzione assolutamente priva di carattere. Il film claudica a macchiette: dai personaggi, protagonisti in primis, alle situazioni in cui vengono a trovarsi. Tutto si muove in una artificiosità teatrale senza che minimamente sia possibile avvicinare, con una embrionale empatia, gli intrecci sentimentali pretenziosamente messi in scena da Muccino. I protagonisti sono asettici stereotipi dipinti senza sentimento e la fabula è qualcosa di irritante, tanta è la sua prevedibilità.
La sceneggiatura è ripetitiva e noiosa. Si insiste ridondantemente sempre sugli stessi siparietti, con l'unico risultato di provocare involontariamente ilarità nello spettatore, soprattutto a causa dei dialoghi basati più su espressioni da cioccolatino che su reali e naturali fonemi umani. Il citazionismo è sviluppato in maniera pedante con una presunta superiorità intellettuale sbattuta in faccia al pubblico (in)consapevole: c'è di tutto, da Allen a Lynch, passando anche per Truffaut e Kubrick.... e non solo.
Si salva la fotografia, davvero molto bella e ricca, che si divincola egregiamente tra interni ed esterni, tra notte e giorno, tra condizioni di luce ottimali ed altre assolutamente ostiche ed ostili, riuscendo a soddisfare in pieno il senso della vista; mentre le musiche sembrano suonate da un jukebox con nessuna pertinenza al narrato.
Un film brutto ed eccessivamente lungo con l'unico alibi dell'opera prima.
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Michael J. Fox
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kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 25-02-2008 00:45  
quote:
In data 2008-02-17 23:19, oronzocana scrive:
Il film è ridicolo.

Kubrico... invece di postare sempre rece, perché non fai due righe di commento a caldo, anche per scambiarsi due idee? Altrimenti a leggerti diventa una rottura di coglioni.




non posso darti torto per nulla oronzo, hai perfettamente ragione e lo so, il problema è che se faccio recensioni non ho tempo di postare, se non posto le recensioni non dico ciò che penso ... un cane che si morde la coda. e che giustifica anche la mancata lettura delle mie impressioni. però in fondo meglio lanciare un messaggio che non è obbligatorio leggere grazie alla struttura dei forum che il nullificare tutto. Ma presto il fianco a questa ovvia e fondata critica che so benissimo doverosa. Ad agosto e con le ferie i tempi e i modi cambiano e riesco a rientrare nelle migliori logiche ...
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LunApache

Reg.: 25 Mar 2008
Messaggi: 9
Da: Ravenna (RA)
Inviato: 26-03-2008 20:21  
io avevo letto il libro e anche se la storia è un pò scontatina non era male ...erano alternati visione di Sasha (ragazzetto ) visione di Nicole (superdonna), era una figata l'idea delle due ottiche...peccato che nel film questo sia letteralmente mancato. A Muccino do fiducia ha delle belle idee deve solo crescere filmicamente ...ha un buon maestro...forse fra un paio d'anni ci ricrederemo.

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...la monotonia è l'orrenda ricompensa dei prudenti...

[ Questo messaggio è stato modificato da: LunApache il 26-03-2008 alle 20:22 ]

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