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Autore The Others
OneDas

Reg.: 24 Ott 2001
Messaggi: 4394
Da: Roma (RM)
Inviato: 30-05-2002 14:29  
quote:
In data 2002-05-30 12:49, Hollyanne scrive:
Ho un dubbio: ma io sono viva?
Siamo sicuri di essere vivi?
AIUTO!



Questa è una bella domanda che molti si dovrebbero porre : siamo vivi ?
_________________
tu che lo vendi, cosa ti compri di migliore ?

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EmyPhoenix

Reg.: 12 Feb 2002
Messaggi: 2159
Da: S.Vittore Olona (MI)
Inviato: 30-05-2002 19:50  
quote:
In data 2002-05-30 14:29, OneDas scrive:
quote:
In data 2002-05-30 12:49, Hollyanne scrive:
Ho un dubbio: ma io sono viva?
Siamo sicuri di essere vivi?
AIUTO!



Questa è una bella domanda che molti si dovrebbero porre : siamo vivi ?


Sarà una domanda ke dopo il film tanti si domanderanno..xò a pensarci bebe è davvero inquietante!E se fossimo davvero morti?!
_________________
"I nostri mondi separati
Saranno un giorno uniti in noi
Ci voglio credere e vorrei
Dare la vita e la darei
La vita mia
Per cambiare la storia.."

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sgamp2003


Reg.: 21 Ago 2004
Messaggi: 11260
Da: Roma (RM)
Inviato: 01-08-2006 13:14  
Film splendido, diretto e interpretato magistralmente, con un ambientazione a dir poco inquietante.
La protagonista assoluta è Nicole Kidman, semplicemente eccezionale, che in questo film offre una delle sue migliori interpretazioni(dopo Moulin Rouge).


_________________
Tu sei un bel cielo d'autunno, chiaro e rosa! Ma la tristezza
monta in me come il mare e lascia, rifluendo, sul mio
labbro corrucciato, il ricordo cocente del suo fango amaro.


[ Questo messaggio è stato modificato da: sgamp2003 il 01-08-2006 alle 13:15 ]

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 01-08-2006 18:02  
quote:
In data 2006-08-01 13:14, sgamp2003 scrive:
Film splendido, diretto e interpretato magistralmente, con un ambientazione a dir poco inquietante.
La protagonista assoluta è Nicole Kidman, semplicemente eccezionale, che in questo film offre una delle sue migliori interpretazioni(dopo Moulin Rouge).


_________________
Tu sei un bel cielo d'autunno, chiaro e rosa! Ma la tristezza
monta in me come il mare e lascia, rifluendo, sul mio
labbro corrucciato, il ricordo cocente del suo fango amaro.


[ Questo messaggio è stato modificato da: sgamp2003 il 01-08-2006 alle 13:15 ]

[ Questo messaggio è stato modificato da: sgamp2003 il 01-08-2006 alle 13:15 ]

quoto e confermo !.Un horror liberamente ispirato al Giro di vite di Henry James che punta sulle atmosfere e non sugli effettacci

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RICHMOND

Reg.: 03 Mag 2003
Messaggi: 13089
Da: genova (GE)
Inviato: 02-08-2006 09:43  
Alejandro Amenèbar non è di certo uno da cui mi aspetterei grandi cose. Il modo di fare cinema dei sudamricani non mi ha mai convinto fino in fondo. Eppure questo peronaggio ha un qualcosa di affascinante. Forse srà la sua eccleticità: sceneggiatore, compositore, produttore, attore e regista. Non che tra le sue opere (sia come sceneggiatore che come regista)vanti chissà quali capolavori: ho sempre reputato Vanilla Sky (di cui è sceneggiatore) come una delle più becere rappresntazioni cinematografiche degli ultimi tempi.
Eppure....eppure con The Others ha trovato il modo di riscattarsi ampiamente.
Non solo la pellicola si discosta non poco da quello che è uno stile lento e poco hollywoodiano (molta trama, poca scena), ma - al contrario - riesce a tenere incollato lo spettatore alla sedia con un'ottima gestione dell'intreccio trama/rappresentazione visiva.
Di effetti speciali non si fa spreco; sono più le scelte e i giochi ottici in mano ad un regista che mostra di esere più esperto di come non sembri (la sua giovane età non basta a far pensare ad un horrorista da due soldi). L'impianto trhiller, quindi, regge perfettamente, grazie anche alle trovate fotografiche e scenografiche: l'ambientazione cupa, voluta anche da una sceneggiatura che voleva lo svolgimento della storia attraverso un divieto assoluto dell'uso della luce del sole: anche le scene girate in esterni, su una tetra isola deserta, sono avvolte nella nebbia più vorace, che inghiotte qualunqe cosa, perfino la protagonista inquieta nella sua stessa terra in cerca del marito scomparso e circondata da terrificanti verità.
Nella penombra di un'enorme casa (troppo grande per tre persone e per la servitù), si deve rinunciare ad aprire le finestre, per paura che proprio la luce del sole possa nuocere alla delicata pelle dei bambini (malati di una grave malattia che gli impone appuno di sfuggire alla luce del sole...). Il "sole", quindi, elemento che lo spettatore impaurito vorebbe sempre vedere in un film horror o trhiller che si rispetti (quasi a voler trovare sollievo all'oscurità che nasconde i classici segreti di questo genere di films) è l'elemento di svolta. E la scena della scomparsa dlle tende, che toglie l'oscurità e la penombra della luce di candela dalla casa dei protagonisti, lasciando lo spazio alla luce del sole (sempre e comunque tenuta distante dagli obiettivi, accuratamente filtrata dalle finestre) è quella clou per capire che qualcosa di inquietante sta accadendo. Se lo spettatore ha accumulato inquietudine e ansia nelle scene girate al buio, l'esplosione emotiva più totale la si ha proprio in questa scena, dove la nevrosi della potagonista vien fuori "alla luce del sole", dove non c'è più ombra che possa nascondere le già oscure e terrificanti verità.

"Gli altri". Gli altri sono sempre stati presenti nella trama. E c'è da domandarsi: "chi sono gli altri"? All'inizio ci si lascia trasportare da qualche giochetto ben riuscito del regista. Qualche accorgimento fotografico (stile l'esorcista) riesce a far pensare ad un classico dell'Horror/trhiller. Mitica, a questo proposito, secondo me, l'inquadratura di un particolare di un dipinto: il volto bianco che risalta nel buio, con gli occhi che fissano la protagonista alle sue spalle, che sembrano una figura estranea pronta ad attentare alla sua vita. Per un attimo si pensa che questo sia uno degli "altri". Per una volta la luce provvederà a fornirci la verità, facendoci capire come la capacità di suggestione umana possa più d'ogni altra cosa...).
Tornando al tema principale, filosofico del film: dicevamo...."gli altri". Il regista ci lascia con un dubbio atroce - almeno questo è quello che ho colto io - riguardo proprio al titolo della sua opera. Dicevamo: se all'inizio si è indotti a credere che "gli altri" siano i soliti intrusi da film horror, i fantasmi, gli spettri, i demoni...beh....ad un certo punto del film si capirà che non si tratta di questo. Non avrebbe senso che io "spoilereggi" più di quanto non stia già facendo.
Il puno è: quand'anche la protagonista viene a conoscenza dell'atroce verità che la circonda, siamo sicuri che "gli altri" siano da interpretarsi come "gli intrusi", nel senso dei "vivi che invadono il campo dei morti"? Questa è l'interpretazione più "normale", e che non escludo che Amenèbar abbia voluto dare.
Ma ce ne sarebbe anche un'altra: al di là dell'elemento del paranormale, che secondo me fa solo da cornice, siamo sicuri che "gli altri" non siano i protagonisti stessi? E, visto con gli occhi dello spettatore che un minimo si deve immedesimare, non siamo noi stessi? Poco fa ho parlato della suggestione, dell'enorme potere che essa ha sulla nostra psiche. Bene. Gli altri non potremmo essere noi, con le nostre paure, il nostro inconscio, la nostra capacità di autosuggestione che è in grado di fuorviare le nostre menti, tanto di farci pervenire tutto d'un tratto alla terrificante verità, facendoci apparire ai nostri stessi occhi come degli estranei? Noi estranei agli occhi di noi stessi. Il "noi" che non avevamo mai visto, che avevamo forse il terrore inconsciamente di scoprire. Noi siamo "gli altri"? Questo Amenèbar voleva dire?
Egli ci lascia con questo dubbio, concedendoci la possibilità di rifletere su quello che, a questo punto, non rimane solo come un piccolo gioiellino nel panorama dei films "halloweeniani" che deliziano gli appassionati, ma si erge a vero e proprio film sottilmente psicologico, dal messggio oscuro e ambiguo, molto più inquietante in sè della storia paranormale che ci narra.
E, mentre ci interroghiamo sul perchè di questo film, soddisfiamo la nostra "voglia di veder recitare bene" assistendo alla performance di una Kidman veramente strabiliante, che regge la scena in maniera spaventosa, che riesce ad essere inquietante grazie al suo senso di smarrimento espresso nell'interpretazione di un'insicura e nevrotica protagonista.
A farle da spalla, oltre ai domestici scelti bene solo per l'aspetto fisico, ci sono due ragazzini che sembrerebbero promesse per la recitazione (sprattutto lei).
E adesso, dopo aver espresso la mia opinione, spazio a quella degli "altri".

_________________
"Se siete gente che ha voglia de cambiare il mondo, fateve un gruppo de gente che la pensa come voi (non importa se rossi, neri o fucsia) e andate a difendere i vostri ideali. La vostra vita forse non sarà migliore. Però ve garantisco che sarà vera".





[ Questo messaggio è stato modificato da: RICHMOND il 02-08-2006 alle 09:58 ]

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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 02-08-2006 09:51  
Hai visto Mare Dentro e Apri gli Occhi?
Hai visto Tesis?

Più di cinema sudamericano parlerei di cinema europeo
_________________
True love waits...

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RICHMOND

Reg.: 03 Mag 2003
Messaggi: 13089
Da: genova (GE)
Inviato: 02-08-2006 09:59  
quote:
In data 2006-08-02 09:51, Schizobis scrive:
Hai visto Mare Dentro e Apri gli Occhi?
Hai visto Tesis?

Più di cinema sudamericano parlerei di cinema europeo




Con The others sicuramente siamo nell'ambito del cinema europeo più che di quello sudamericano...

_________________
L'amico Fritz diceva che un film che ha bisogno di essere commentato, non è un buon film . Forse, nella sua somma chiaroveggenza, gli erano apparsi in sogno i miei post.

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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 02-08-2006 10:00  
Direi che Amenabar è molto spagnolo.
_________________
True love waits...

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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 02-08-2006 10:02  
quote:
In data 2006-08-02 09:43, RICHMOND scrive:
Alejandro Amenèbar non è di certo uno da cui mi aspetterei grandi cose. Il modo di fare cinema dei sudamricani non mi ha mai convinto fino in fondo.




Amenabar è spagnolo
_________________
"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

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RICHMOND

Reg.: 03 Mag 2003
Messaggi: 13089
Da: genova (GE)
Inviato: 02-08-2006 10:04  
Beh......è nato in sudamerica, ma ha vissuto quasi tutta la vita in spagna.
Infatti la mia ffrmazione sulla regia sudamericana era qualcosa epr far capire cheio sono molo prevenuto quando leggo il luogo d'origine di un cinasta. Sbgliando, forse, ma è così...
_________________
L'amico Fritz diceva che un film che ha bisogno di essere commentato, non è un buon film . Forse, nella sua somma chiaroveggenza, gli erano apparsi in sogno i miei post.

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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 02-08-2006 10:04  
quote:
In data 2006-08-02 09:43, RICHMOND scrive:
ho sempre reputato Vanilla Sky (di cui è sceneggiatore) come una delle più becere rappresntazioni cinematografiche degli ultimi tempi.



è soggettista
in effetti Vanilla Sky è il remake yankee del suo "Abre los ojos"
_________________
"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

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Logan71

Reg.: 16 Ott 2005
Messaggi: 3331
Da: TERRACINA (LT)
Inviato: 02-08-2006 10:05  
Se poi consideri che Alejandro Amenèbar si è bato in Cile ma è cresciuto in Spagna, la dice tutta.

_________________
Sono il migliore in quello che faccio...ma quello che faccio a volte non è sempre piacevole...Snikt!
Né l’Uomo Ragno né Rocky, né Rambo ne affini farebbero ciò che faccio per i miei bambini, SONO UN EROE!
Io li odio i Nazisti dell'Illinois!

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RICHMOND

Reg.: 03 Mag 2003
Messaggi: 13089
Da: genova (GE)
Inviato: 02-08-2006 10:07  
quote:
In data 2006-08-02 10:05, Logan71 scrive:
Se poi consideri che Alejandro Amenèbar si è bato in Cile ma è cresciuto in Spagna, la dice tutta.





In effetti anche il cinema spagnolo non mi entusiasma più di tanto. Ma in questo film ha smentito ogni possibile luogo comune.
_________________
L'amico Fritz diceva che un film che ha bisogno di essere commentato, non è un buon film . Forse, nella sua somma chiaroveggenza, gli erano apparsi in sogno i miei post.

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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 02-08-2006 10:08  
quote:
In data 2006-08-02 10:04, RICHMOND scrive:
Beh......è nato in sudamerica, ma ha vissuto quasi tutta la vita in spagna.
Infatti la mia ffrmazione sulla regia sudamericana era qualcosa epr far capire cheio sono molo prevenuto quando leggo il luogo d'origine di un cinasta. Sbgliando, forse, ma è così...




si, ma di sudamericano non ha nulla
tutta la sua formazione, umana e da cineasta, avviene nel vecchio continente
può considerarsi spagnolo a (quasi) tutti gli effetti
_________________
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RICHMOND

Reg.: 03 Mag 2003
Messaggi: 13089
Da: genova (GE)
Inviato: 02-08-2006 10:13  
quote:
In data 2006-08-02 10:08, Petrus scrive:
quote:
In data 2006-08-02 10:04, RICHMOND scrive:
Beh......è nato in sudamerica, ma ha vissuto quasi tutta la vita in spagna.
Infatti la mia ffrmazione sulla regia sudamericana era qualcosa epr far capire cheio sono molo prevenuto quando leggo il luogo d'origine di un cinasta. Sbgliando, forse, ma è così...




si, ma di sudamericano non ha nulla
tutta la sua formazione, umana e da cineasta, avviene nel vecchio continente
può considerarsi spagnolo a (quasi) tutti gli effetti




Vero.
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L'amico Fritz diceva che un film che ha bisogno di essere commentato, non è un buon film . Forse, nella sua somma chiaroveggenza, gli erano apparsi in sogno i miei post.

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