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	Mi piace lavorare | 
 
philipcat
   Reg.: 08 Feb 2004 Messaggi: 1372 Da: Roma (RM)
  |  Inviato: 27-03-2004 16:47   |  
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 quote: In data 2004-03-27 14:31, vietcong scrive:
 
 
 Sono contento che The Navigators sia ben riuscito, almeno secondo voi. Dopo aver visto il suo Bread and Roses, il suo unico film ambientato in america, sulle condizioni di lavoro dei pulitori dei grattacieli, Loach mi era caduto non poco. Sarà che ognuno deve parlare delle realtà che conosce meglio, ma B & R gli è venuto fuori piuttosto rozzo e prevedibile, il che mi ha un po' trattenuto dal vedermi gli ultimi due suoi film.
 
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 Bread and Roses era mediocre, ha deluso anche me. Ed è vero che il suo specifico sono i temi sulla working class britannica, (vedi Riff Raff e My name is Joe) ma non puoi dire che Terrà e Libertà non fosse sincero e commovente. Voglio rivederlo anzi, e procurarmi La canzone di Carla che mi è sfuggito.
 _________________ Don't dream it, be it. |  
 
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Paxlong
  
   Reg.: 27 Mar 2004 Messaggi: 32 Da: Guidonia Montecelio (RM)
  |  Inviato: 27-03-2004 20:42   |  
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 A proposito di film che parlano del mondo del lavoro eccovi questa news presa dal web:
 
 Dopo Mi piace lavorare di Francesca Comencini e Il
 posto dell'anima di Riccardo Milani, un altro film racconta
 il mondo del lavoro, tra manager, impiegati e
 licenziamenti, nell'Italia della globalizzazione e delle
 multinazionali. E' Volevo solo dormirle addosso che si
 gira in questi giorni negli studi di Papigno, vicino Terni,
 (gli stessi nei quali Roberto Benigni ha realizzato La vita
 è bella), dove è stata interamente ricostruita la società
 nella quale è ambientata la vicenda. Prodotto da
 Claudio Vecchio per AFA Film, con un budget di circa 2
 milioni e 500 mila euro, il film è diretto da Eugenio
 Cappuccio (Il caricatore) e si ispira all'omonimo romanzo
 di Massimo Lolli, scrittore ma anche dirigente di
 successo presso la Marzotto. Protagonista è Giorgio
 Pasotti, affiancato sul set da Jun Ichikawa (la piratessa
 di Cantando dietro i paraventi di Ermanno Olmi),
 Cristiana Capotondi e l'esordiente Faju, nella vita
 dipendente in una società high-tech. La storia è quella
 di un giovane manager, impiegato nella filiale milanese
 della multinazionale MTI, al quale viene fatta una
 proposta "irrinunciabile": passare da semplice
 responsabile della formazione e gestione degli impiegati
 a direttore del personale. Un avanzamento di carriera
 che lo porterebbe non solo a ricoprire un incarico di
 prestigio, ma a godere anche di un sostanzioso
 aumento dello stipendio e di numerosi benefit. Tutto
 questo a patto che entro tre mesi riesca a tagliare un
 terzo del personale, 25 dipendenti su 90 impiegati. "Il
 mio personaggio somiglia un pò ad una sorta di
 samurai: ha un incarico ed è determinato a portarlo a
 termine ad ogni costo", dice Pasotti, reduce dal
 successo berlinese di Dopo mezzanotte di Davide
 Ferrario. "Dopo L'ultimo bacio non facevano che
 propormi sceneggiature uguali al film di Muccino -
 racconta l'attore - Cappuccio è stato l'unico ad offrirmi
 qualcosa di diverso e veramente bello, un ruolo in un
 certo senso da cattivo". Marco Pressi, questo il nome
 del protagonista, "è uno che vuole fare carriera a tutti i
 costi e per raggiungere il suo scopo - continua Pasotti -
 finisce per rinunciare a tutto il resto, all'amore, agli amici
 e al rispetto dei suoi colleghi, che lo chiamano il killer.
 Non ha né tempo né energie a sufficienza, se non per la
 sua 'missione'. E' apatico nei confronti di tutto quello
 che è esterno al lavoro e quando torna a casa non
 vuole fare altro che dormire". La vicenda si sviluppa su
 due livelli, spiega il regista: "Quello asettico, immateriale
 e spersonalizzante dell'azienda e quello della Milano
 post da bere, dei locali, delle feste, della vita mondana
 che il protagonista frequenta raramente". Intorno al
 personaggio di Marco ruotano tre importanti figure
 femminili: Laura (Cristiana Capotondi) con la quale vive
 un tormentato rapporto sentimentale, Angelique (Faju),
 una giovane immigrata nigeriana conosciuta per caso in
 un locale, e la franco-cinese Fabienne Lo (Jun Ichikawa),
 braccio destro del "grande capo" e "spietata" referente
 di Marco Pressi nel suo incarico. "Abbiamo cercato di
 rimanere il più fedeli possibili allo spirito del libro di Lolli
 (che compare anche in un cammeo, n.d.r.) - spiega
 Cappuccio - e per questo abbiamo introdotto nella
 scrittura del film anche molti dei termini tipici del gergo
 aziendale, out sourcing, call for incentive, ossia dare il
 ben servito, partamizzare, lavoratore saturo, dismette il
 personale invece di licenziale e individual case". Volevo
 solo dormirle addosso (il titolo trae spunto da una frase
 detta dal protagonista alla fidanzata) è alla sua
 seconda settimana di riprese. Dopo aver girato in
 esterni a Milano, la lavorazione si è spostata a Terni e
 Papigno. La scelta degli stabilimenti umbri "non è
 casuale e di second'ordine - spiega il produttore - ma di
 qualità, a Cinecittà non c'è più spazio". Il 10 aprile il ciak
 conclusivo:spider: 
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liliangish
   Reg.: 23 Giu 2002 Messaggi: 10879 Da: Matera (MT)
  |  Inviato: 28-03-2004 00:53   |  
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 grazie per la dritta! spero che dopo la sua uscita questo film possa essere anch'esso sviscerato in questo topic!
 anche se Pasotti non è proprio il mio attore preferito. ma del resto anche sulla Braschi non avrei puntato molto prima di vedere Mi piace lavorare.
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macina
  
   Reg.: 29 Ott 2003 Messaggi: 123 Da: gattico (NO)
  |  Inviato: 15-05-2004 18:15   |  
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 Qwesto film è diretto da Francesca Commencini e vede come unica attrice preofessionista l' ex fatina di Pinocchio NIcoletta Braschi, mentre x il resto si tratta di gente che nella vita non fa il cinema. Girato low badget (pare intorno alle 300 $, addirittura), la resa del movie è buona e, anche se non è 1 capolavoro e molte situazioni forse avrebbero potute essere + incisive e crude, "Mobbing" ha il merito di trattare 1 tema poco consueto al cinema e sempre attuale ed importante. 
 
 Qwalcuno sa dirmi altri titoli che parlino di mobbing??
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ines49
   Reg.: 15 Mag 2004 Messaggi: 376 Da: PADOVA (PD)
  |  Inviato: 03-05-2005 01:08   |  
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 Che peccato nessun altro abbia commentato questo bel film, forse perchè un tema come questo è poco sentito da chi generalmente non  è immerso nel mondo del lavoro.
 E' stato veramente uno shock rivedere nel film situazioni  purtroppo constatate nella mia "carriera" lavorativa. Ho trovato decisamente coraggiosa e  brava  e la Comencini nel trattare l'argomento, piena di sensibilità, senza mai cadere nel patetico. La Braschi, smettendo di apparire nei film del marito stavolta si è rivelata finalmente una attrice credibile.  |  
 
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alissa86
   Reg.: 17 Ago 2004 Messaggi: 1121 Da: bolzano (BZ)
  |  Inviato: 03-05-2005 15:44   |  
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 ke dire,generalmente nn guardo film italiani
 ma questo mi ha colpita
 nn so spiegare,la storia-questa donna  con la figlia---
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VictimDown
   Reg.: 15 Gen 2005 Messaggi: 3183 Da: Sant'Antonino (TO)
  |  Inviato: 06-05-2005 19:11   |  
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 Io questo film l'ho visto al cinema con la scuola e, a differenza di miei innumerevoli compagni, l'ho trovato molto angosciante e ben fatto, seppur a basso budget e non essendo comunque un capolavoro.
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