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Autore HERO di Zhang Yimou
Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 07-11-2004 21:15  
quote:
In data 2004-11-01 17:15, philipcat scrive:
E' come leggere Tarantino senza le virgolette.


Ah ah, geniale.
Concordo!
quote:
In data 2004-11-01 17:15, philipcat scrive:
Comunque per gli aedi del genere è in arrivo "The house of the flying daggers", altra opera falsamente cerebrale ed esasperatamente solo formale di Zhang Ymou.



Questa volta siamo preparati però, e ce la perdiamo volentieri...

Ave Philip
_________________
Inland Empire non l'ho visto e non mi piace

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 07-11-2004 21:40  
"Baraccone" è la prima parola che è venuta in mente anche a me.

Scene di combattimento in stile veline, belle ma stupide, che offrono gaudio alla vista, ma se il detto recita: "anche l'occhio vuole la sua parte", qui è solo l'occhio a trarre beneficio.
Il cervello non è chiamato ad interagire, e personalmente durante alcune scene ho dormito di gusto come da tempo non mi accadeva davanti allo schermo.
_________________
Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 07-11-2004 21:44  
Anche io talvolta ho rischiato di abbandonarmi tra le braccia di Morfeo...
Ma ora che ci penso, avrei dovuto!
_________________
Inland Empire non l'ho visto e non mi piace

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Hawke84

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 5586
Da: Cavarzere (VE)
Inviato: 07-11-2004 22:11  
Quando si dice "esagerare"...
_________________
perchè l'italiano è sempre quello che va piano quando vede la macchina della polizia e appena passata corre oltre il limite.

[anthares]

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MaratSafin

Reg.: 17 Ott 2004
Messaggi: 831
Da: trafalmadore (CO)
Inviato: 21-11-2004 16:53  
Ripesco questo topic perchè ieri ho visto il film e un paio di cose vorrei aggiungerle.

Innanzitutto il film a me è piaciuto, forse per gli stessi motivi per cui a Marienbad e Philipcat non è piaciuto.

In effetti non ho voglia di triturarvi le palle con un'analisi esaustiva, quindi andrò per punti così come mi vengono in mente:

1) Le critiche che vengono rivolte al film sono quelle di essere un film epidermico (vedere il post di Marien a pag. 9) ed esasperatamente formale (Philipcat, stessa pagina. Marien riconosce molto bene anche il richiamo a Rashomon.

2) Tuttavia Rashomon è debitore a un altro genere che è quello del teatro Kabuki, cioè un teatro appunto formale che costruisce i propri significati su un altro livello nel gioco di rimandi e metafore che è una caratteristica portante di un codice espressivo basato sul simbolismo come è quello orientale.

3) In effetti l'assenza di movimento potrebbe apparire una pecca così come l'eccessiva attenzione alla costruzione 'statica' delle inquadrature ma a mio avviso non lo è.

4) Oltre al succitato simbolismo che per me costituisce un punto a favore del film, anche laddove non riesco a coglierne tutte le implicazioni per ovvie limitazioni culturali (anche Barthes riconosceva le proprie difficoltà nell'avvicinarsi a codici espressivi non naturalistici), vorrei un attimo individuare altri due elementi forse più interessanti e meno teorici.

5) La costituzione ed organizzazione tragica dl film: altro codice lontano richiamato dal regista a due livelli.

1. strutturazione attanziale: Abbiamo re, Senza nome che sono gli unici personaggi collocati sul piano di realtà insieme a un coro che non fa altro che sottolineare i momenti tragici del film (nessuno ha reminiscenze da liceo classico?)

2. lo stesso tema del film viene riconfigurato in quello che è il filone interpretativo principale di tutta la tragediografia greca, riconosciuto anche da Nietzche se non sbaglio, cioè della funzione catartica attraverso il rinnovarsi dell'opposizione Cittadino- comunità.
In fondo Senza nome è un uomo solo, così come solo, forse più di tutti è il re. Ed è il coro nella scena finale, invitando il re ad uccidere Senza nome, a condannarlo una volta di nuovo a quella solitudine che appartiene al ruolo di potente, o anche solo al ruolo di uomo.

6) Non sono d'accordo neanche che si tratti di una fotografia o di una scenografia, andando a monte, improntata alla staticità. Anzi a me per tanti versi ha ricordato la forma dinamica Langhiana. Anche'essa tragica, anch'essa coerente, anch'essa non desiderosa di mettere in scena il movimento perchè già in principio racchiuso in potenza nelle linee guida di costruzione del quadro. E' questo il motivo per cui le conseguenze non si spostano dal quadro che sembra così isolato e chiuso e privo di movimento, anche narrativo. Perchè non ce n'è bisogno.

7) invece le scene di combattimento iniziano a tranciare le balle un pochino anche a me, ma principalmente perchè me le trovo costantemente riproposte anche a sporoposito. Molto probabilmente invece nel film rimandano a una cultura diversa (es. tutta la tirata sulla calligrafia) che non possiedo e, quindi non comprendo. Per esempio, tutta la storia del combattimento mentale a me sembra una vaccata di proporzioni bibliche.

Infine mi dilungai comunque. Grazie per la pazienza.

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gianpy77

Reg.: 16 Nov 2004
Messaggi: 105
Da: trento (TN)
Inviato: 21-11-2004 17:01  
quote:
In data 2004-11-21 16:53, MaratSafin scrive: ...Per esempio, tutta la storia del combattimento mentale a me sembra una vaccata di proporzioni bibliche.

Infine mi dilungai comunque. Grazie per la pazienza.



acc...pensa che la scena del combattimento mentale io a trovo la parte migliore (e + originale) di tutto il film!

ciao
gianpy

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Bonjo3

Reg.: 13 Ott 2004
Messaggi: 404
Da: Lucca (LU)
Inviato: 21-11-2004 17:50  
quote:
In data 2004-10-14 23:39, liliangish scrive:
Hero è un film associato puramente al senso della vista.
Ogni singola inquadratura è dotata di simmetrica perfezione o di asimmetrica complessità. Come un affresco di proporzioni immense si dispiega ai nostri occhi, parlando a loro più che al nostro cuore, sfidando la nostra meraviglia, il nostro senso sopito dell'incanto.
Gioca con la nostra voglia occidentale di estremo oriente, con i nostri gusti pacchiani in tema di arti marziali e filosofia zen.
Esaudisce a un tempo con la sua filosofia orwelliana il nostro desiderio di violenza e il nostro anelito di pace. Ci regala gli eroi che sempre abbiamo amato, quelli che anche nella sconfitta restano grandi, quelli che sono eroi nel corpo e nella testa.



evito di scrivere molto perchè mi sembra ormai inutile, tanto è già stato detto.
Concordo a grandi linee con ciò che ho quotato anche se credo che come dice marat questo film abbia in una tradizione culturale a noi molto lontana una base imprescindibile.
In compenso certe location di questo film sono veramente qualcosa di indescrivibilmente bello!
_________________
Now is the winter of our discontent
Made glorious summer...

[ Questo messaggio è stato modificato da: liliangish il 14-10-2004 alle 23:40 ]
[/quote]

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Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 21-11-2004 22:49  
Oddio Marat, tutto ciò che hai trattato nel tuo post, è ineccepibile, ma lo sarebbe anche in assenza di un contesto...
Se parliamo di Hero però, tutto quello che tu attribuisci al film (in un certo senso forzatamente), diviene per accostamento, proprio l'insieme dei motivi del suo fallimento.
Non c'è uno dei tuoi argomenti, molto ben descritti, che io ritrovi in veste di utilizzo efficace.
Il risultato è un guazzabuglio di significanti, forse a noi occidentali sconosciuti, ma ugualmente applicati senza una precisa cognizione etica, senza profondità. Comprendere o no a fondo il giocoforza dei significanti e significati, non dovrebbe impedire (o agevolare) al fruitore di goderne la poesia, la funizionalità, che poi si svolge su ben altri piani. La costruzione dell'immagine o gli espedienti tematici in fondo sono solo un pretesto per rendere il percorso di avvicinamento alla comprensione, più piacevole; e non il percorso stesso, il percorso univoco per cogliere l'anima dell'opera.
Altrimenti, perchè mai dovremmo apprezzare un Oshima o un Kitano? Un Ozu o un Kurosawa?
Il film è desolatamente vuoto, e ancora più vuoto se si vanno a sondare tutti quegli assunti che hai sapientemente tirato in ballo, poichè è proprio a causa di quelli che il film conclama insime la sua astuzia e la sua inefficacia.
A questo punto mi chiedo: perchè il film ha avuto tanto successo in occidente, dove i percorsi di comprensione sono in effetti più radi, e si è rivelato un completo fallimento lì dove questa stessa difficolta non sussiste?
Bau


_________________
voi almeno non siete cambiata, avete sempre gli stessi occhi assenti, lo stesso sorriso, lo stesso riso improvviso, lo stesso modo di tendere le braccia come per allontanare qualcosa...

[ Questo messaggio è stato modificato da: Marienbad il 21-11-2004 alle 22:52 ]

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MaratSafin

Reg.: 17 Ott 2004
Messaggi: 831
Da: trafalmadore (CO)
Inviato: 22-11-2004 02:22  
Dunque se mi fai smontare la cosa è così: a me il film è piaciuto e a mente fredda ci vedo determinate cose. A te il film non è piaciuto e quelle determinate cose le vedi come presenti sì ma non funzionali al film perchè in definitiva non è riuscito.

In effetti non sono un merito di per sè. Però sono le ragioni di profondità che vedo per la costruzione del film. In fondo il problema sta nel fatto che a me il film piace e a te no.

A me per esempio la mancata indagine in profondità dei personaggi è piaciuta molto. Il fatto che come il resto del film fossero solo l'elemento decorativo di una scena. E la costruzione in profondità della scena stessa, che alla fine vincolava ad una staticità quasi da cinema premoderno.

Insomma sulla funzionalità il problema fondamentale è che dovendo fare un paragone per tutti i motivi che ho citato scelte di questo tipo le vedo molto più funzionali in un film come questo (con tema epico e trattamento tragico) che per esempio nella tigre e il dragone. Proprio per l'aderenza al contesto costituito dal tessuto tematico più largo.

Oppure diciamo che il film non ha un'anima che c'era anche un topic in proposito. Solo che non ho ancora capito cosa voglia dire.

Comunque. Aspetta che se no mi infilano in un altro sondaggio.

Hai visto che figata quando si sparano le storie d'acqua con le spade sopre il lago? MITICOOOOOOOO! E quando lui usa la spada come una stracazzuta pistola laser e becca il bacchetto bianco in mezzo a quelli neri!! Cioè TROPPO AVANTI!!

E qualcuno dice che i cinesi non conquisteranno il mondo. MA KE KAVOLO MI INKAKKIO DI BRUTTO KON KI MI TOKKA STO FILM. eccetera eccetera ad libitum.


[ Questo messaggio è stato modificato da: MaratSafin il 22-11-2004 alle 02:26 ]

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ilaria78

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
Inviato: 22-11-2004 14:57  
Approfitto di un pc di cortesia (perché il mio pc è moribondo) per postare altre due paroline su Hero, per rispondere a marat.
Credo, ormai come al solito, di non essere d’accordo con lui quando parla di certi film (il discorso su eternal appena mi ritorna in forze il pc lo affronteremo ancora), perché a me sembra che dopo le tue analisi precisissime, ti nascondi sempre dietro al de gustibus quando si parla di dati oggettivi che interpreti a tuo modo travisandoli un po’ e quindi negando le evidenze.
Naturalmente non posso che quotare quanto detto da marienbad sul fatto che non è possibile che questo film nasconda la sua bellezza in contenuti che noi, essendo occidentali, non possiamo capire visto che in patria non è andato bene… in più vorrei aggiungere, che il teatro kabuki (di cui non sono assolutamente esperta, ma qualcosina l’ho letta) è, si un teatro che tramanda da secoli sempre gli stessi “drammi” in cui le interpretazioni delle “canzoni” sono al limite della comprensione, quindi in un certo senso tralasciano in parte (ma solo in parte!!) i contenuti, ma hanno tutta una serie di tecniche, tradizioni consolidate, non prettamente simboliche, che Hero se le sogna davvero. Ciò che conta nel teatro KabuKi, ovvero le capacità attoriche degli interpreti, la ferrea disciplina, la maniacale cura del movimento ecc ecc non sono riscontrabili in Hero, proprio perché è un film; se li vogliamo paragonare da un mero punto di vista figurativo allora posso vedere una certa vicinanza nell’uso dei colori, e della “fissità” de personaggi, ma le similitudini credo proprio che finiscano li.
Lo stesso pathos che i “voli pindarici” durante i combattimenti vorrebbero suggerire, non si nota da nessun punto di vista, e penso che sia scontato dire quanto determinati valori della tradizione orientale siano forti e radicati e “famosi”, il punto non è che il fascino del film sta nel non detto, perché quel non detto è stavolta proprio un’assenza di parole e di significati, non c’è un sottinteso, o un significato nascosto quello che vuol dire quel film è sotto gli occhi di tutti: una trama esilissima, raccontata da alcuni diversi punti di vista, con pseudo approfondimento psicologico(i colori, le relazioni fra i due amanti guerrieri ecc ecc) mancato che si nasconde dietro un simbolismo spicciolo, e questo non è una questione di gusti, è un dato di fatto.
in più in occidente, la beffa pubblicitaria di Tarantino, che probabilmente manco lo avrà mai visto sto film...
_________________
...quando i morti camminano signori..bisogna smettere di uccidere...

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MaratSafin

Reg.: 17 Ott 2004
Messaggi: 831
Da: trafalmadore (CO)
Inviato: 22-11-2004 15:35  
Scusami cara. Ma mi sembra che tu voglia discutere e basta.

Il teatro Kabuki centra con Rashomon. Non ho detto che centri con Hero.

Il fatto è che come Rashomon ha avuto successo qua ed era stata una delusione là, Hero mi diceva Marien che era stata una delusione Là e qua un successo.

Indi se per voi Rashomon non fa schifo, quella del mancato successo di Hero non è un'argomento.

Ora continuando in facile retorica/accuse di andamento argomentativo.

Quali sarebbero questi dati oggettivi o le innegabili evidenze da voi portati? Il fatto che il film non funzioni? è ovvio che per questo resta il de gustibus.

A me sembra di aver buttato giù qualcosa di oggettivo. Senza spacciarli per criteri estetici assoluti.

Questo serve da supporto e motivazione al fatto che trovi il film gradevole e a giustificazione del fatto che i motivi per cui gli altri lo trovano sgradevole li consideri se non altro dubbi.

Concludendo: non avevo intenzione di fare un'analisi esaustiva del film. Se vuoi la faccio. Ma non vedo dove stia il problema. Oppure spiegami tu dei criteri oggettivi e poi userò quelli.

Anche perchè sinceramente a un certo punto del topic, tipo quando siamo a pag.10, mettermi a rielencare l'uso dei colori e la costruzione in profondità e il mito di cui si parla e il cast di attori per poi mettere un voto in fondo lo trovo sterile.

Eppoi scusa dov'è l'oggettività nel considerare inutile la pindaricità dei combattimenti. O esile la trama? Per me è di una complessità pazzesca. Il gioco a incastro è splendido. E la costruzione scenografica da tragedia classica idem. Il ruolo del coro è coerente. E secondo me è un ottima formula per un colossal epico. Genere in cui l'approfondimento psicologico dei personaggi è forzato e inutile, secondo me. Anche perchè il messaggio base del film, 'Sotto un unico cielo', richiede una necessaria (quindi funzionale, a mio avviso) riconfigurazione dei ruoli all'interno del macro frame storico. Quindi lo spessore psicologico è inutile. è la nostra tradizione storiografica occidentale a dipingere la storia attraverso le vite dei personaggi. Ma non deve per forza essere così.

Quali sono le chiavi che ti restituiscono la formula esatta della funzionalità?

Ci sono delle cose, o non ci sono. E questo è oggettivo.
Il film piace o non piace e questo è soggettivo.
Dopo, le cose oggettivamente presenti, in conseguenza del punto due, funzionano o non funzionano.
Da qui la loro funzionalità che tu invece definisci oggettiva.

Come vedi non mi nascondo dietro a nulla. Poi se proprio non mi sopporti capisco lo stesso, ma parliamo del film non delle mie caratteristiche espositive o argomentative per favore, che non centrano nulla.

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[ Questo messaggio è stato modificato da: MaratSafin il 22-11-2004 alle 18:35 ]

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MaratSafin

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Da: trafalmadore (CO)
Inviato: 22-11-2004 15:51  
quote:
In data 2004-11-22 14:57, ilaria78 scrive:

in più in occidente, la beffa pubblicitaria di Tarantino, che probabilmente manco lo avrà mai visto sto film...




Mentre questo lo trovo oggettivamente non pertinente.
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8ghtBall

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Da: Cesena (FO)
Inviato: 22-11-2004 18:01  

Hero è da vedere e non solo per gli amanti di cinema o del genere in particolare.
Lo stile di narrazione Rashamon è ben utilizzato e l'ho trovato gaiardo
La storia e non parlo di sceneggiatura , mi piace molto , ben architettata con personaggi acuti e tutti fondamentali . Questo viene raccontato con immagini piè che con emozioni , lo ammetto ma non sostengo che sia un capolavoro.
Aldilà della retorica o del baraccone , molte scene o personaggi sono notevoli , e sono presenti alcuni tocchi di classe. Da citare il duello sotto la pioggia verso il principio con una musica ed il suo suonatore, davvero eccezionali e l'incontro nella sala reale dove Jet Li si avvicina piano piano al re , ogni volta che succede i servitori fotocopia l'uno dell'altro lo accolgono sempre con oro e terre. Ancora è superfluo dire , ormai i bellissimi effetti visivi che risultano addirittura coinvolgenti assieme alla fotografia . diaolghi pochi ma con una lieve vena poetica e che raramente possono dispiacere.
Senza dilungarmi oltre , anche se si potrebbero dire una marea di altre cose , consiglio vivamente di Guardare il film ... nessun capolavoro certo , sono un buon film e coi tempi che corrono , Accontentatevi!!
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MaratSafin

Reg.: 17 Ott 2004
Messaggi: 831
Da: trafalmadore (CO)
Inviato: 22-11-2004 18:32  
quote:
In data 2004-11-22 18:01, 8ghtBall scrive:

nessun capolavoro certo , solo un buon film




E su questo sono d'accordo. Un inutile baraccone mi sembra altro, tutto qui.
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Marienbad

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Da: Genova (GE)
Inviato: 22-11-2004 20:26  
Oddio, interessante divergenza concettuale.
Per ora non mi schiero, per via di un discorso che andrebbe fatto a monte di tutto; ma difendere Hero proprio per quelle peculiarità che (a mio avviso) lo rendono un baraccone inutile (eufemisticamente parlando), mi puzza di pretesto per difendere una propria concezione del cinema e non il film...
Spostarsi quindi, come ha fatto Marat, su un piano del tutto soggettivo, è assolutamente legittimo.
Non ci resta che procedere come i gamberi, o troncare sul nascere la discussione.
Avanti, di sicuro, non si può andare...

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