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Il Codice DaVinci |
RICHMOND
Reg.: 03 Mag 2003 Messaggi: 13089 Da: genova (GE)
| Inviato: 06-06-2006 11:02 |
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quote: In data 2006-06-06 10:52, JerichoOne scrive:
Occristo...
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hai visto che roba?
_________________ L'amico Fritz diceva che un film che ha bisogno di essere commentato, non è un buon film . Forse, nella sua somma chiaroveggenza, gli erano apparsi in sogno i miei post. |
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JerichoOne
Reg.: 06 Mar 2006 Messaggi: 3171 Da: Frittole (FI)
| Inviato: 06-06-2006 11:06 |
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quote: In data 2006-06-06 11:02, RICHMOND scrive:
quote: In data 2006-06-06 10:52, JerichoOne scrive:
Occristo...
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hai visto che roba?
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per ora ho visto quanto è lungo il tuo post. |
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RICHMOND
Reg.: 03 Mag 2003 Messaggi: 13089 Da: genova (GE)
| Inviato: 06-06-2006 11:08 |
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quote: In data 2006-06-06 11:06, JerichoOne scrive:
quote: In data 2006-06-06 11:02, RICHMOND scrive:
quote: In data 2006-06-06 10:52, JerichoOne scrive:
Occristo...
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hai visto che roba?
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per ora ho visto quanto è lungo il tuo post.
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Il solito superficiale!
_________________ L'amico Fritz diceva che un film che ha bisogno di essere commentato, non è un buon film . Forse, nella sua somma chiaroveggenza, gli erano apparsi in sogno i miei post. |
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Petrus
Reg.: 17 Nov 2003 Messaggi: 11216 Da: roma (RM)
| Inviato: 06-06-2006 22:24 |
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quote: In data 2006-06-06 10:38, RICHMOND scrive:
quote: In data 2006-06-06 00:09, Petrus scrive:
quote: In data 2006-06-05 11:10, RICHMOND scrive:
V io vorrei spezzare una lancia in favore di Ron Haward, per il semplice fatto che non l'ho mai considerato un grande regista, ma penso si sia leggermente riscattato proprio con la direzione di questo film.
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e questo che c'entra con il resto del tuo post?
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C'entra nel senso che ho spiegato come effettivamente questo film non sia stato, a mio avviso, quel totale fallimento che tutti hanno riscontrato.
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e dove hai spiegato la bravura di Ron Howard?
non mi dirai mica che i due concetti si autosostengono!?
_________________ "Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate" |
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Hawke84
Reg.: 08 Giu 2004 Messaggi: 5586 Da: Cavarzere (VE)
| Inviato: 06-06-2006 22:50 |
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pietro ti devo fare ancora i complimenti...
io il libro non l'ho letto ma parte delle considerazioni che hai riportato facevano capolino anche tra i miei dubbi.
ne scrissi qualche settimana fa sul mio blog, qui :
Codice pastoso e di rara indigestia.
Più che al cinema pare di trovarsi in un aula di tribunale dove revisionisti storici alquanto audaci e conservatori psicopatici si scannano e rincorrono a suon di teorie più o meno leggendarie, più o meno cool…
E’ d’obbligo (o magari no?) mettere subito in chiaro che il libronzo non l’ho nemmeno mai sfogliato e che Howard è tutto fourchè capace di creare una qualsivoglia ombra di mistero e/o apprensione (che erano poi le aspettative lanciate dalla sproporzionata campagna promozionale).
Il problema, anzi i problemi, stanno un po’ ovunque ma il principale l’ho trovato nell’ evidente macchinosità e pesantezza dell’ingranaggio, l’incastro di base: ampolloso e parolaio all’inverosimile.
Si sa che il tradurre sullo schermo un’opera letteraria (che sempre e comunque vive di codici e stimolazioni sensibilmente diversi da quelli del cinema) non passa attraverso un semplicistico trasbordo da linguaggio testuale a linguaggio iconico ma implica (sempre che l’obiettivo sia quello di muoversi nella stessa direzione dell’opera letteraria e che quindi il testo non funga da solo punto di partenza o mera fonte di citazioni) un processo ben più complesso e ricercato di analisi dei due linguaggi per individuare dove il punti di forza dell’uno divengono inesorabilmente punti deboli dell’altro, dove occorre inventare e dove invece lavorare di sottrazione.
Tutto questo è necessario per muoversi con una coscienza minima verso un risultato magari sensibilmente diverso nella forma, nel ritmo e nella creatività ma proprio di un’identità tipica che ne giustifichi quantomeno l’esistenza.
E’ un film nato e cresciuto per sfruttare chiacchiere e sensazionalismo attorno al best seller di Dan Brown (questo un po’ si sapeva), figlio del marketing che non ha altro da offrire se non una trasposizione letterale e verbosa dell’arzigogolata, presuntuosa trama del romanzo, con la pretesa che questo basti a cavalcare (magari bissare) l’onda.
Lo dico tranquillamente pur non avendolo letto perchè si sentono sulla pelle, sequenza dopo sequenza, tutti i capitoli, tutte le pagine, tutti i periodi del CDV vuoti però di quella fervida, atemporale e personalissima sfera immaginifica che differenzia la parola scritta dal cinema e che, posso immaginare, aveva fatto la fortuna del libro.
Ogni mistero, arcano, enigma, privato della consistenza, della persistenza, della ruvidità della pagina di carta si trova liquefatto sul grande schermo dove l’immaginazione non ha più via di fuga e rimane imprigionata tra i botta e risposta dei protagonisti, non ammettendo alcuna rilettura, sospensione o congelamento del tempo.
Il cinema ha i questa occasione ucciso la letteratura (è un discorso questo prettamente astratto, semiotico nella sua essenza, dove cioè il libro di Dan Brown rientra nell’accezione di “letteratura” solo per il linguaggio di cui si serve; cedo ad altri i giudizi sulla qualità di tale letteratura, che pure mi lascia qualche dubbio preconcetto).
Penso ci siano libri che al cinema non possono essere portati se non attraverso un processo di radicale snaturazione che, pur deludendo chi ricerca il libro nel film, consegni un prodotto di tutt’altra pasta ma con un’identità propria, imprescindibile, di opera cinematografica.
Questo era forse il caso del Codice Da Vinci che andava totalmente “riformato”.
Non basta, ad Howard, affidare al viso e ai dubbi della dolce Sophie le sorti dello spettatore: la sua figura funge da punto di riferimento indispensabile all’ignoranza e allo spaesamento di chi, come me, il CDV lo aveva conosciuto solo alla pubblicità.
Soffocato/i dalle tante lezioni degli espertoni sottolineate da campi e controcampi sempre più ravvicinati (come se avvicinandosi i personaggi acquistino spessore), le sue perplessità, le sue insicurezze non sono poi molto distanti dalle mie/nostre ma non bastano a rendere più scorrevole e meno tortuosa questa malsana esperienza al multisala.
Voto sottozero, comunque tutto, a chi boicotta il film per ragioni axtra-cinematografiche.
_________________
perchè l'italiano è sempre quello che va piano quando vede la macchina della polizia e appena passata corre oltre il limite.
[anthares]
[ Questo messaggio è stato modificato da: Hawke84 il 06-06-2006 alle 22:54 ] |
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superman18
Reg.: 26 Dic 2005 Messaggi: 3231 Da: trevignano (TV)
| Inviato: 06-06-2006 22:55 |
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questi post stralunghi mi danno la nausea!
_________________ Quando i giorni sono musica
fermiamoci a sentire.
Se sono muri salta di là
se sono amori abbracciali.
È un ballo che continua
in mille passi brevi. |
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Petrus
Reg.: 17 Nov 2003 Messaggi: 11216 Da: roma (RM)
| Inviato: 06-06-2006 22:59 |
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leonessa
Reg.: 09 Ago 2002 Messaggi: 5315 Da: Abbiategrasso (MI)
| Inviato: 07-06-2006 07:00 |
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quote: In data 2006-06-06 22:55, superman18 scrive:
questi post stralunghi mi danno la nausea!
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Purtroppo, concordo... Purtroppo perchè devo concordare con te...
1bix8
_________________ I'm impossible to forget but hard to remember |
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RICHMOND
Reg.: 03 Mag 2003 Messaggi: 13089 Da: genova (GE)
| Inviato: 07-06-2006 10:34 |
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quote: In data 2006-06-06 22:24, Petrus scrive:
quote: In data 2006-06-06 10:38, RICHMOND scrive:
quote: In data 2006-06-06 00:09, Petrus scrive:
quote: In data 2006-06-05 11:10, RICHMOND scrive:
V io vorrei spezzare una lancia in favore di Ron Haward, per il semplice fatto che non l'ho mai considerato un grande regista, ma penso si sia leggermente riscattato proprio con la direzione di questo film.
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e questo che c'entra con il resto del tuo post?
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C'entra nel senso che ho spiegato come effettivamente questo film non sia stato, a mio avviso, quel totale fallimento che tutti hanno riscontrato.
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e dove hai spiegato la bravura di Ron Howard?
non mi dirai mica che i due concetti si autosostengono!?
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Più che la bravura io direi la "non totale bocciatura". Ripeto: non era facile riportare una trama complicata come questa, già magistralmente resa nel libro, sulla pellicola. Haward era atteso al varco. Beh....direi che gli elementi essenziali ci sono tutti: pur con tutti i difficili intrecci e i complessi flash back (in cui inizialmente Howard rischia di perdersi...e volutamente forse liquida erroneamente - ma comprensibilmente - dedicandovi pochi cntimetri di pellicola...) la direzione del film non mi pare sfugga di mano.
Laddove gli eventuali dialoghi in Latino potrebbero portare lo spettatore che ancora non abbia letto il libro (il quale è molto più prolisso- giustamente - nello spiegare etimologie, indovinelli ed origini simboliche...) a perdersi nella trama - rischiando di rendere il film forse un po' soporifero - subentra quell'attimo di azione, più per merito di Brown che per merito di Howard (su questo siamo daccordo) che sveglia l'attenzione e riporta con i piedi per terra. Difficile perchè da rendere questo film? Alcuni motivi li ho già spiegati. Un altro è questo: il libro ha a disposizione la carta. Il lettore può tornare indietroa leggere gli eventuali punti non chiari (e sono tanti...), capire meglio. Brown dedica pagine e pagine, per esempio, alla vita passata di Silas, mentre Howard gli riserva pochi secondi.
Ma del resto non poteva essere altrimenti, perchè come già qualcuno ha detto su questo topic (forse proprio tu), il libro era improntato proprio su un impianto narrativo di tipo cinematografico (a lggerlo sembra di vedere un film...), difficile non solo da migliorare, ma addirittura da mantenere inalterato sulla pellicola.
Riguardo alla scelta del Cast: Hanks mi è parso adattissimo. False le malignità riguardo alla sua staticità e soprattutto alla sua inespressività. Comunque era il personaggio.
Non ero troppo daccordo sulla scelta di Reno', ma dopo averlo visto recitare, comunque, si è difeso magistralmente, vista la sua bravura.
La Tateau (scusa...non ricordo come si scriva) non è malvagia, ed anzi si destreggia abbastanza bene, per quella che purtroppo è uno smontare il personaggio a partire proprio dalla sceneggiatura (nel libro è più intraprendente).
La scelta più azzeccata è quella del vecchio Tibbs, bravissimo l'attore e pienamente in parte.
la fotografia: mi è parsa buona, ottimi i giochi di luce nel Louvre, scenografiche le panoramiche sulla Ville Lumiere notturna durante la fuga dei protagonisti.
Forse solo eccessivo un tentativo di concentrare tutta la delinquenza di una metropoli in un Pigalle che straborda di prostitute, tossicodipendenti e ladri tutti ammassati la stessa notte in cui i protagonisti si ritrovano a vagare per i malfrequenatti parchi del quartiere a luci rosse di Parigi (sequenza, questa, che ricorda un po' quelle di mamma ho riperso l'aereo - mi sono smarrito a New York", in cui il piccolo protagonista Kevin si ritrovaa passeggiare di notte in un Bronx ostile e volutamente "caricato" che si accanisce sulla vittima della trama...).
le cadute di stile ci sono, ci mancherebbe, ma ripeto...per essere di Ron Howard....io mi aspettavo molto peggio.
Una delle cadute di stile sta proprio nella scena in cui Sophie ricorda il viaggio in macchina con i suoi genitori: la madre che la accrezza e un secondo dopo lo schianto mortale. Questa scena mi ha ricordato tanto una sceneggiatura alla "Sacry moovie".
La trama è si stata leggermente stravolta, ma non poi così tanto. Per molto peggio, Spielberg fu messo sull'altare e fu osannato grazie ad un film come "Jurassic Park" (vogliamo parlare di questo? Fare il rapporyo fra i due colossal, fra i due libri, e vedere che film sono usciti fuori?).
Per la serie "Critica il critico" faccio un appunto al critico che scrive sul "Sole 24 ore" (di cui non ricordo il nome): egli disse, dopo una pesante critica all'opera di Howard, che il film si perde tra ana soporifera scena e l'altra, in macabri zoom, quasi splatter, del corpo di Silas autoflaggellato, della sua gamba stretta nel cilicio e del corpo di un vecchio Sauniere martoriato nella luce d'effetto del Louvre di notte. Io spiegherei a questo signore che, se ha letto il libro, Broen descrive molte più volte (diverse pagine sono a queste scene dedicate...) e molto più nl dettaglio certi particolari macabrie violenti di come non abbia fatto Howard che, almeno nella versione cinematografica, ci ha invece risparmiato appunto le cosiddette scene d'effetto che avrebbero fato intuire la pochezza della direzione e della regia, col solo scopo di impressionare lo spettatore.
Ottima, infine, la scena nella villa del vecchio Tibbs, in cui quest'ultimo spiega ai protagonisti la simbologia leonardesca (scena molto fedele al libro).
Io penso che se dietro alla macchina da presa avessimo messo Scorsese, con tutta la sua esperienza e bravura, avrebbe fatto forse meglio, ma nemmeno "troppo" meglio. Sicuramente, però ci saremmo risparmiati tanti pregiudizi.
PS: è abbastanza esauriente la mia risposta?
_________________
"Ci sono tanti tipi di teste di minchia; c'è quello che vuole sciogliere l'Artide con l'accendino. C'è quello che vuole raccogliere il mare col secchiello. Ma Lui fu il più testa di minchia di tutti: Colui che volle combattere la mafia con la legge"
[ Questo messaggio è stato modificato da: RICHMOND il 07-06-2006 alle 10:36 ]
[ Questo messaggio è stato modificato da: RICHMOND il 07-06-2006 alle 10:37 ] |
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ines49
Reg.: 15 Mag 2004 Messaggi: 376 Da: PADOVA (PD)
| Inviato: 08-06-2006 00:15 |
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Il libro non l'ho letto. Il film? A prescindere dalle stramberie che racconta, l'ho trovato abbastanza potabile più per come è stato diretto che per i due protagonisti (molto scialba Audrey Tautou. Confesso che talvolta ho avuto dei piccoli cedimenti di stanchezza |
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maripc
Reg.: 30 Giu 2005 Messaggi: 15 Da: Perugia (PG)
| Inviato: 08-06-2006 18:52 |
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voi non potete neanche immaginare quante volte ho sbadigliato in sala. E nn facevo che pensare a quanto mi ero divertita il giorno prima che avevo visto Le avventure acquatiche di Steve Zissou invece di questa merda di film. Tra l'altro da non lettrice del libro ho faticato a seguire la storia piuttosto farraginosa per me... sarà che quando guardo un film lo faccio per rilassarmi un pò, nn per arroverlarmi dietro a trame intricate e noiose. |
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Schizobis
Reg.: 13 Apr 2006 Messaggi: 1658 Da: Aosta (AO)
| Inviato: 13-06-2006 15:47 |
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IL CODICE DA VINCI di Ron Howard 2006 (certi libri non devono diventare film)
Non vorrei perdere troppo tempo nel commentare questa opera minore di Ron Howard che soffre terribilmente il fatto di essere tratta da un libro conosciuto in tutto il mondo quasi più della figura dello stesso Cristo. Ron Howard fallisce nel tentativo di adattare sullo schermo un mega romanzo giallo zeppo di particolari e personaggi. Il primo tempo, tutto avvolto nella oscurità della notte, è soporifero e prolisso, troppo dilatato nello svolgersi dell’azione all’interno del Louvre. I personaggi sembrano dei fumetti, con lo spessore di carta velina e la solita caratteristica della inverosimiglianza (irriconoscibile Jean Reno, assolutamente evanescente la Tatou, fuori parte Tom Hanks). Per rimanere fedele al libro, il film si attorciglia sulle spiegazioni e sulla enigmistica simbolica, e si suicida nella necessità dei colpi di scena a ripetizione del secondo tempo. Il tutto sarebbe sicuramente passato inosservato se non ci fossero le solite polemiche ecclesiastiche che non fanno che accendere un sospetto. Ma se la Chiesa reagisce così a questa serie impressionante di minchiate, non è che, sotto sotto, c’è qualcosa di vero? Se continuiamo a censurare le opere di fantasia, arriveremo velocemente alla Sacra Inquisizione e alle pellicole da mettere all’Indice. Dan Brown ringrazia di tanta pubblicità gratuita.
Finalino decente con Tom Hanks che dice l’unica cosa seria di tutto il film: ma anche se ammettiamo la profonda umanità di Cristo, ciò non dovrebbe comportare un aumento del proselitismo e tramutarsi in un vantaggio per la religione cattolica?
Sconsigliata vivamente (a maggior ragione per chi ha letto il libro) la visione, ma per ragioni prettamente artistiche.
_________________ True love waits... |
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sandrix81
Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 21-07-2006 21:02 |
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scusate se lo riporto su, ma non ce la faccio a non dire che sto film è unammerda.
_________________ Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina. |
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Dubliner
Reg.: 10 Ott 2002 Messaggi: 4489 Da: sanremo (IM)
| Inviato: 22-07-2006 14:54 |
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quote: In data 2006-07-21 21:02, sandrix81 scrive:
scusate se lo riporto su, ma non ce la faccio a non dire che sto film è unammerda.
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a me per esempio è venuta voglia di quotarti, anche se non ho voglia di leggere le precedenti 13 pagine
ma d'altra parte se un regista deve far dire agli attori quello che dovrebbe mostrare con le immagini non si può che insultarlo
_________________ Io sono grande. E' il cinema che è diventato piccolo.
I miei dvd |
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sandrix81
Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 22-07-2006 14:59 |
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ma poi quando ho visto quelle lettere illuminarsi come i numeri di A beautiful mind ho urlato "a ronhàuard, mavaffanculo va'!".
Tanto in sala c'ero solo io.
_________________ Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina. |
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