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7. "Aurora" di Friedrich Wilhelm Murnau |
sandrix81
 Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 17-08-2005 04:27 |
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In questo capolavoro ci sono almeno un paio di pianisequenza che meriterebbero un discorso a parte (per uno, quello splendido nella palude, l'ha fatto Fornara nel suo Geografia del cinema), ma è su un'altra sequenza che vorrei soffermarmi un momento. In particolare, sulla parte finale di una sequenza, e sull'inquadratura immediatamente successiva, che conclude il discorso. Una sequenza che a prima vista mi è parsa subito esemplare per fare qualche riflessione sul cinema di Murnau.
I due protagonisti girano per la città, vedono che nella cattedrale sta entrando una sposa, e decidono di dirigersi verso la chiesa per assistere al matrimonio. A questo punto inizia la sequenza del matrimonio, ambientata all'interno della chiesa, ed è proprio questa la sequenza che mi interessa.
Nella scena avviene questo: i due protagonisti entrano nella chiesa e si siedono; mentre il prete recita le formule e le promesse di rito, il protagonista scoppia in lacrime al pensiero di avere appena infranto (o almeno, appena cercato di infrangere) quelle promesse; giura di nuovo, in contemporanea con lo sposo, di amare sua moglie per sempre, le chiede di perdonarlo, la moglie lo perdona, si abbracciano e si baciano, l'amore tra i due è rinato dopo la catarsi degli avvenimenti precedenti; alla fine della scena, i due protagonisti escono abbracciati sul tappeto rosso anticipando gli sposi, e sembrando a loro volta due novelli sposi. Nell'inquadratura successiva, i due sono talmente estasiati dall'amore tornato a nuova rigogliosa vita che passeggiano incuranti nel bel mezzo di una strada trafficata, fino a bloccare il traffico.
La scena si compone di 22 inquadrature (di cui 4 didascalie), per una durata di 3'30".
_________________ Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina. |
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sandrix81
 Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 17-08-2005 04:29 |
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1^ inquadratura
1a) Semitotale dell'ambiente principale della chiesa. Il prete sta officiando il matrimonio davanti a sposi, testimoni e invitati, vestiti tutti elegantemente, evidentemente appartenenti all'alta società cittadina, sulla sinistra dell'inquadratura. La luce arriva dal fuoricampo in alto a destra verso l'angolo in basso a sinistra. La chiesa è piuttosto spoglia, il disegno si crea attraverso l'occupazione dello spazio da parte di luci ed ombre, nel pieno stile espressionista, e attraverso i movimenti dei personaggi, secondo un brillante metodo di costruzione dell'immagine tipico di Murnau (lo si vede perfettamente in Faust, consiglio a tal punto il testo di Rohmer L'organizzazione dello spazio nel Faust di Murnau), non a caso considerato come uno dei maggiori inventori di forme della storia del cinema. 1b) Dall'angolo in basso a destra entrano i due protagonisti, che si muovono dapprima in direzione opposta alla luce (verso l'alto a sinistra), poi scelgono una panca (piuttosto defilata) e vi si siedono, 1c) muovendosi verso destra, e tornando così a favore di luce. |
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sandrix81
 Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 17-08-2005 04:31 |
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2^ inquadratura
Piano ravvicinato dei due protagonisti seduti, che occupano la quasi totalità dell'inquadratura. Nella parte inferiore, la panca davanti a quella su cui siedono i protagonisti li copre per circa un decimo (vado a occhio) dell'altezza dell'inquadratura.
3^ inquadratura
Controcampo, quasi-soggettiva dei due protagonisti, la mdp è leggermente spostata a sinistra rispetto alla protagonista (che tra i due è il personaggio più a sinistra). L'inquadratura ha un taglio un po' strano, oserei dire una figura intera del terzetto che celebra il matrimonio, si estende dai piedi dei due sposi fino alla testa del prete che è leggermente rialzato rispetto a loro.
4^ inquadratura
Ancora controcampo, quasi come l'inquadratura 2, piano ravvicinato dei due protagonisti seduti. Lui ha un'espressione sempre più concentrata (probabilmente, sta riflettendo sulle parole pronunciate dal prete), lei sembra serena, probabilmente sta ripensando con nostalgia al loro matrimonio. Rispetto all'inquadratura 2, questa è leggermente rialzata, così che la porzione di spazio coperta dalla panca in primo piano si riduce notevolmente; in questo modo, Murnau "ci avvicina" ai protagonisti abbassando la barriera che ci separa da loro. |
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sandrix81
 Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 17-08-2005 04:31 |
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Mi fermo per una piccola riflessione, che esula da questa scena. In una storia senza luogo e senza tempo, i personaggi non hanno nome, persino nei titoli di testa compaiono come L'Uomo, La Moglie, La Donna dalla città...
Per questo, scusatemi se continuo a ripetermi chiamando la coppia "i protagonisti". |
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sandrix81
 Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 17-08-2005 04:33 |
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5^ inquadratura
La macchina torna a inquadrare il terzetto prete-sposi; il prete è ripreso frontalmente in piano americano, gli sposi di spalle in piano medio. Dalla inquadratura 1, alla 3, a questa, ci siamo progressivamente avvicinati ai due sposi, proprio perché l'Uomo e la Moglie si identificano ogni secondo di più con essi.
6^ inquadratura
Una didascalia: "Dio si affida a te, nel sacro vincolo del matrimonio. Lei è giovane... e inesperta. Guidala ed amala...". E' la formula che il prete recita allo sposo.
7^ inquadratura
E infatti, nell'inquadratura successiva, compaiono esclusivamente il prete (in piano medio, frontalmente) e lo sposo (in primo piano, di spalle voltato verso sinistra). Sono i due personaggi che intrattengono il dialogo della didascalia, anche se è uno solo dei due, che infatti occupa la maggior parte dell'inquadratura, a parlare. Murnau isola il dialogo, per creare un effetto particolare con le inquadrature successive.
8^ inquadratura
Ancora una didascalia, che continua quella precedente: "...accoglila e proteggila da ogni pericolo". A questo punto, ci aspetteremmo un'inquadratura come la 7, e invece...
[ Questo messaggio è stato modificato da: sandrix81 il 17-08-2005 alle 15:20 ] |
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sandrix81
 Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 17-08-2005 04:38 |
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9^ inquadratura
Primo piano del protagonista. Murnau ci piazza un lunghissimo primo piano, lungo ben 17 secondi (ricordo che la durata media delle inquadrature in questa sequenza è di meno di 10 secondi), dell'Uomo che ascolta commosso, con gli occhi lucidi, le parole del curato. Nell'inquadratura 7, il regista aveva isolato lo sposo (e il prete); analogamente, con questa inquadratura viene isolato l'Uomo: l'identificazione del protagonista con lo sposo è ormai completa, tanto più che i due sposi sono ripresi (finora) sempre di spalle, per cui, visivamente, i loro volti potrebbero essere quelli di chiunque, anche degli stessi protagonisti. E quest'identificazione viene sottolineata dall'idea di introdurre il primo piano dell'Uomo al posto dell'inquadratura che ci saremmo aspettati, quella con lo sposo (e il prete), che arriva (quasi)puntuale subito dopo.
10^ inquadratura
Come la 7, il prete in piano medio, frontalmente, e lo sposo in primo piano, di spalle. La macchina da presa è nella stessa posizione, i due personaggi sono leggermente (questione di cm) spostati a sinistra. Il dialogo (o meglio, la formula) tra i due prosegue.
11^ inquadratura
Didascalia: "La AMERAI?". Una didascalia forte, se si ripensa un attimo alle vicende capitate alla coppia protagonista, non a caso il verbo è scritto tutto in maiuscolo.
12^ inquadratura
E non a caso, Murnau sceglie questo preciso istante per rompere quel processo di identificazione perfettamente chiusosi due inquadrature fa. Primo piano allargato dello sposo, frontalmente. Alle sue spalle, indistinti, gli invitati, ma l'inquadratura è tutta per lui., che annuisce con la testa.
13^ inquadratura
13a) Dissolvenza incrociata, ed anche l'Uomo risponde alla domanda del prete, anche lui fa cenno di sì con la testa, e scoppia a piangere chinandosi fino ad appoggiare la testa sulle gambe della Moglie (13b). La Moglie, commossa anche lei, e ormai decisa a perdonare il marito, si china a sua volta su di lui carezzandogli il capo (13c); il movimento centrifugo in questo quadro è netto, la testa di lui, poi quella di lei, poi la mano di lei si muovono vorticosamente verso il centro, a segnare l'unione, mai così forte, tra i due amati. Sul finire dell'inquadratura, i due cominciano a rialzarsi; ormai non hanno più bisogno di continuare ad ascoltare-identificarsi con i due sposi. |
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sandrix81
 Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 17-08-2005 04:41 |
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14^ inquadratura
Come l'inquadratura 1, stessa posizione della mdp. 14a) I due protagonisti proseguono il movimento interrotto alla fine dell'inquadratura 1, verso sinistra, fino ad uscire dal campo(14b). 14c) Dopo l'uscita dal quadro dei protagonisti, i due sposi si scambiano gli anelli.
15^ inquadratura
15a) Semitotale di un ambiente secondario della chiesa, con i due protagonisti, abbracciati ed appoggiati ad una parete, ripresi in piano americano. Anche qui la luce proviene dall'angolo in alto a destra, verso l'angolo in basso a sinistra, come nelle inquadrature 1 e 14, e i due protagonisti occupano la stessa posizione nel quadro che occupano i due sposi in quelle due inquadrature. Naturalmente, però, in questa inquadratura la coppia è molto più vicina all'obiettivo rispetto a quella degli sposi, e questa volta la fonte di luce (una finestra) è, almeno parzialmente, in campo; non ci sono altre persone nel quadro, e l'ambiente è ancora più spoglio. La distanza tra i due ambienti è forte, e attraverso questa distanza Murnau ritorna ad uno dei temi principali della pellicola, ossia che - come recitano le didascalie iniziali - "nel trambusto della città o sotto il cielo aperto della campagna, la vita è sempre la stessa".
15b) L'Uomo si inginocchia per poggiare il capo contro il grembo della Moglie, creando ancora uno di quei movimenti con cui Murnau modella lo spazio e le forme.
16^ inquadratura
Inquadratura a stringere (rispetto alla precedente) sulla coppia. La donna accarezza il capo del marito, che continua a piangere.
17^ inquadratura
Didascalia: "Perdonami!". Evidentemente, l'Uomo chiede perdono alla Moglie.
18^ inquadratura
Come la 16, stessa posizione della mdp (a tutti gli effetti, si potrebbe considerare come proseguimento della 16, se non ci fosse la didascalia di mezzo). La donna solleva il capo del marito e lo bacia in fronte e sul viso. |
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sandrix81
 Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 17-08-2005 04:43 |
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19^ inquadratura
A tutti gli effetti, è un inserto. Particolare delle campane della chiesa che suonano, piuttosto vivacemente, a festa. Segno che il matrimonio è stato celebrato, ma segno anche della ricongiunzione avvenuta tra i due protagonisti della storia.
20^ inquadratura
20a) Come la 16 e la 18; l'Uomo ormai si è rialzato, si asciuga le lacrime, è riuscito a farsi perdonare e a ritrovare l'amore della moglie (le campane l'hanno appena confermato); la Moglie è contenta, sorride, continua a baciarlo; sorride anche l'uomo, che trova finalmente il coraggio di guardarla di nuovo negli occhi, con serenità e non più con aria di scusa.
20b) I due alla fine si baciano appassionatamente. |
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sandrix81
 Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 17-08-2005 04:45 |
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21^ inquadratura
Ancora un particolare delle campane. Più ravvicinato rispetto al precedente, sicuramente (vista l'improbabilità di un innalzamento del volume del loro suono) a voler significare la maggiore intensità del significato di quel suono per i cuori dei due protagonisti.
22^ inquadratura
22a) Questa inquadratura chiude il significativo gioco di identificazione-separazione tra le due coppie (i protagonisti e gli sposi). Si tratta di un totale dell'uscita della chiesa, ripresa dall'esterno, con gli invitati e la carrozza (si vedono solo i cavalli) che attendono il passaggio dei due sposi sul tappeto rosso. Dal nero dello stipite dell'uscio (al centro del campo), ecco comparire due figure abbracciate; 22b) tutti voltano lo sguardo, aspettandosi gli sposi, e invece, tra la perplessità della gente, a fare la passerella sono proprio i due protagonisti, che non smettono mai di guardarsi negli occhi, attraversando il campo in tutta la sua profondità. |
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sandrix81
 Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 17-08-2005 04:49 |
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Inquadratura successiva
L'inquadratura che segue questa sequenza ripete ancora una volta il messaggio contenuto fin nelle didascalie che aprono il film. Il trambusto della città e la calma degli spazi aperti della campagna si incrociano nei trasparenti che fanno da sfondo all'incedere dei due innamorati, pendendo decisamente verso una netta preferenza per la seconda.
L'Uomo e sua Moglie ormai sono soli (A), circondati da folle di uomini e maree di mezzi di trasporto ma isolati dal resto del mondo nel loro stare felicemente insieme, il resto non conta, ci sono solo loro due. Sono abbracciati, passeggiano in mezzo ad una strada piuttosto trafficata, ma loro due sembrano gli unici a non accorgersene. Camminano, e la mdp li segue da dietro, li riprende prima in piano americano, poi si avvicina un po' alla volta fino a riprenderli in piano medio. Nel frattempo automobili, biciclette e tram continuano a sfrecciare in ogni direzione intorno a loro (B), la mdp del trasparente si alza a inquadrare un palazzo, e in quel momento il trasparente cambia, passando in dissolvenza incrociata dalla "giungla d'asfalto" alla vegetazione vera e propria, un paradisiaco paesaggio di campagna (C); i due si guardano intorno, è l'ambiente in cui si sentono a loro agio, si guardano negli occhi, si intendono, si baciano (D). Ma proprio nel momento del bacio si torna alla realtà: il trasparente cambia di nuovo e torna nel bel mezzo del traffico (E), con automobili che arrivano da ogni direzione fino a frenare (di colpo, come si vedrà nell'incalzante montaggio delle inquadrature successive) tutte a pochi centimetri dalla coppia, bloccando il traffico e disturbando il momento d'amore puro tra i due.
Tra il caos metropolitano e la quiete campagnola, Murnau ha scelto la seconda.
FOTO: A - B - C - D - E
_________________
"Non vorrei mai appartenere ad un club che accettasse tra i suoi soci uno come me." (Groucho Marx)
"Ci vuole tutta la vita per vivere.O anche: ci si mette tutta la vita per imparare a vivere.Si può dire in tutt'e due i modi." (Tiziano Sclavi)
[ Questo messaggio è stato modificato da: sandrix81 il 17-08-2005 alle 04:51 ] |
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EricDraven
 Reg.: 02 Lug 2005 Messaggi: 22547 Da: genova (GE)
| Inviato: 17-08-2005 10:38 |
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quote: In data 2005-08-17 04:49, sandrix81 scrive:
Tra il caos metropolitano e la quiete campagnola, Murnau ha scelto la seconda.
FOTO: A - B - C - D - E
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"Non vorrei mai appartenere ad un club che accettasse tra i suoi soci uno come me." (Groucho Marx)
"Ci vuole tutta la vita per vivere.O anche: ci si mette tutta la vita per imparare a vivere.Si può dire in tutt'e due i modi." (Tiziano Sclavi)
[ Questo messaggio è stato modificato da: sandrix81 il 17-08-2005 alle 04:51 ]
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Anche l'ultima è molto significativa
_________________ Da triste, apro il water
IO E LE DROGHE |
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VromeoV ex "arancino"
 Reg.: 27 Ott 2003 Messaggi: 3288 Da: Napoli (NA)
| Inviato: 17-08-2005 13:28 |
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Bel lavoro Sandrix, essenziale e preciso nell'analisi.
_________________ E quando l'agnello aprì il settimo sigillo, si fece nel cielo un silenzio di circa mezz'ora. E vidi i sette angeli che stavano dinanzi a Dio, e furon loro date sette trombe…
Io amo Ingmar Bergman
Ho solamente una gran voglia di morire.. |
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paolo14
 Reg.: 16 Giu 2004 Messaggi: 778 Da: Ferrara (FE)
| Inviato: 23-08-2005 22:47 |
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Molto bella l'analisi.
Non ho visto il film, in ogni caso.
Bravo Sandrix.
_________________ L'ozio è il padre delle virtù.
Tinto Brass
http://arteonline.blog.excite.it/ |
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