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2. "Shining" - La Camera 237 |
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Reg.: 20 Lug 2003 Messaggi: 7565 Da: Magliano in T. (GR)
| Inviato: 20-12-2003 13:49 |
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Sequenza - La Camera 237
Durata: 1'53" circa
Spinto dal desiderio di saperne "qualcosa di più" sugli aspetti tecnici di un film e sul significato che gli stessi imprimono ad esso, ho seguito la breve lezione di Tristam e mi sono addentrato là dove non avevo mai osato mettere piede.
Sono sicuro che il risultato sia piuttosto approssimativo, nonchè erroneo in più punti, e invito caldamente i lettori di questa sezione a dibattere su ciò che state per leggere, per comprendere sempre più profondamente l'oggetto della mia attenzione.
Non ho presentato la trama del film perchè credo che chiunque la conosca, quindi procediamo...
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- Vago, vago e ancora vago... -
[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 22-12-2003 alle 14:54 ] |
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Reg.: 20 Lug 2003 Messaggi: 7565 Da: Magliano in T. (GR)
| Inviato: 20-12-2003 13:49 |
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- Inquadratura n°1 -
La prima inquadratura è una didascalia su fondo nero. Recita "Martedi" con un sottofondo di piatti (quelli di una batteria, per intendersi). Questa didascalia, come le altre nel film, scandisce l'andamento temporale della vicenda e lo stesso sonoro lo sottolinea, con questo forte colpo di piatti che ci indica una specie di attesa, logica in un film horror, perchè qualcosa stà per accadere.
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Reg.: 20 Lug 2003 Messaggi: 7565 Da: Magliano in T. (GR)
| Inviato: 20-12-2003 13:50 |
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- Inquadratura n°2 -
E' un Campo Lunghissimo che mostra il teatro della vicenda, l'Overlook Hotel, immerso nel paessaggio circostante. Sullo sfondo una montagna innevata (un anticipazione sulla tempesta imminente?). Essendo una ripresa in Esterno, ci permette anche di stabilire il momento della giornata in cui ci troviamo molto chiaramente: è il crepuscolo e alcune delle finestre illuminate lo indicano in modo ancor più evidente. Adesso ci aspettiamo di vedere cosa succederà all'interno dell'hotel, e infatti...
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Reg.: 20 Lug 2003 Messaggi: 7565 Da: Magliano in T. (GR)
| Inviato: 20-12-2003 13:50 |
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- Inquadratura n°3 -
Da qui in avanti le riprese della sequenza sono tutte in Interno. E' una lunga inquadratura che possiamo definire "storica", pluricitata negli anni a seguire e vero e proprio esempio sull'utilizzo della steady-cam. La mdp segue il piccolo Danny nei meandri dell'Overlook, posta alla stessa altezza del bambino, riprendendolo di spalle mentre pedala sul suo triciclo, con una lunghissima carrellata che lo segue tra gli asettici corridoi invasi dai fastidiosi rombi rosso-giallo-marrone dei tappeti. Le luci sono poste in alto nei saloni e laterali nei cunicoli delle stanze, ma si tratta sempre di luce artificiale, come a sottolineare l'ostilità dell'ambiente. Gli stessi corridoi, con la loro perfetta simmetria (scandita anche nella ripresa, infatti la mdp segue Danny nel preciso centro del campo, che è anche il centro del pavimento) suggeriscono la presenza di qualcosa di doppio, il male e il bene, perfettamente speculari e perfettamente coniugati dalla modifica che il personaggio di Jack Torrance subirà nella storia. La mdp sembra fluttuare in un'estasi di movimento, sublime e dolce, ma allo stesso tempo incredibilmente preciso e scandito dal ritmo delle pedalate di Danny. Un perpetuo scorrere in cui, lievemente, si alza una musica d'archi extra-diegetica che ci porta ad iniziare un "percorso di tensione" di cui inizialmente non siamo consci. Infatti quasi non ci accorgiamo di come Danny getti un leggero sguardo ad una porta che scompare lentamente fuori campo e di come, un attimo dopo, il triciclo si arresti mentre il bambino si sofferma ad osservare quella stessa porta, ormai totalmente fuori-campo. Cos'è stato a bloccare quel perfetto movimento? Non ci è dato saperlo fino alla seguente inquadratura...
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Reg.: 20 Lug 2003 Messaggi: 7565 Da: Magliano in T. (GR)
| Inviato: 20-12-2003 13:50 |
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EXTRA - Il Triciclo
Volevo soffermarmi un secondo ad analizzare la figura del triciclo, perchè, nelle ripetute visioni dell'inquadratura appena trattata, mi si è acceso un flash nella mente. Magari è soltanto una cazzata, ma tanto vale scriverla...
Questo giocattolo, sul quale il piccolo Danny sembra passare le giornate, ha la particolarità di essere composto da tre ruote (ma guarda un pò...). Tre. Come tre sono i protagonisti della vicenda. La ruota anteriore, come si può notare, è più grande delle posteriori.
Se dovessimo descrivere una metafora tra il significato delle ruote e i componenti della famiglia Torrance, potremmo assegnare a Jack il ruolo della ruota posteriore. Il padre di famiglia, che sostiene economicamente i suoi e riveste la figura del padrone, di elemento principale delle tre unità, senza il quale la famiglia-triciclo (lo sò, fa ridere...) si troverebbe persa.
Contrariamente a ciò, credo che la figura del piccolo Danny sia la ruota anteriore su cui egli stesso si sostiene. Padrone di un dono che lo aiuterà a salvarsi nel finale. Una figura di bambino che sembra essere più grande, più razionale e funzionale di quella del padre-orco, che riuscirà a proseguire nel suo percorso di vita, lasciando la ruota di scorta - Jack indietro, assassinato dal suo stesso delirio. Il tutto, però, lascerà un segno in Danny, che crescerà con la tragica perdita di un genitore così come il triciclo sarebbe menomato dalla perdita di una ruota posteriore.
Ma forse questi sono soltanto deliri personali...
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Reg.: 20 Lug 2003 Messaggi: 7565 Da: Magliano in T. (GR)
| Inviato: 20-12-2003 13:51 |
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- Inquadratura n°4 -
E' una ripresa in soggettiva che finalmente ci svela ciò che ha bloccato il bambino (curioso, in riferimento al discorso extra, come la mdp sia posta in basso rispetto a Danny, quasi nella posizione in cui è situata la ruota anteriore). Davanti al piccolo, nel controcampo della sua visuale, possiamo adesso leggere il numero della camera. 237. Lo spettatore, leggendo questo numero dietro alla figura sfocata di Danny, ricollega a questa scena il discorso del cuoco in cui questi avvertiva "stai lontano dalla camera 237", la cui cupa presenza era già apparsa al bambino in una delle sue visioni. Il semplice sguardo che gettiamo a questo numero d'albergo, sotto una prospettiva sghemba, fa salire in noi la tensione e l'angoscia, così come avviene nell'animo di...
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Reg.: 20 Lug 2003 Messaggi: 7565 Da: Magliano in T. (GR)
| Inviato: 20-12-2003 13:51 |
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- Inquadratura n°5 -
...Danny, il cui viso stupito e terrorizzato è adesso posto in Primo Piano, in modo da evidenziare il suo viso, la sua espressione e il suo respiro quasi soffocato. Avviene quindi una specie di "trasmissione di angoscia" tra noi e il protagonista della sequenza di cui ci rendiamo conto soltanto con questa inquadratura. E la musica si alza di volume...
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Reg.: 20 Lug 2003 Messaggi: 7565 Da: Magliano in T. (GR)
| Inviato: 20-12-2003 13:51 |
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- Inquadratura n°6 -
Il regista sceglie adesso di realizzare un campo-controcampo in cui i protagonisti non sono due o più attori, bensì il bambino e la camera 237, simboleggiata dalla porta (una porta di legno qualsiasi, uguale a tutte le altre presenti nell'hotel ma adesso pervasa da uno strano senso di inquietudine). Questa inquadratura è identica alla n°4 (addirittura la durata è uguale) è focalizza ancora di più la sensazione di angoscia provocata dal semplice numero 237.
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Reg.: 20 Lug 2003 Messaggi: 7565 Da: Magliano in T. (GR)
| Inviato: 20-12-2003 13:52 |
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- Inquadratura n°7 -
Ci riporta alla situazione dell'inquadratura n°3 e al suo Campo Semi-Totale (dico bene Tristo?). La camera è nuovamente fuori campo ma non lo resterà per molto.
Danny scende dal triciclo lentamente, con un passo timoroso, volge lo sguardo al corridoio che lo circonda per poi avvicinarsi (sempre lentamente) alla porta. La camera lo segue fino a fermarsi su un Piano Americano, in cui, mentre il bambino continua a fissare la targhetta sulla porta, quest'ultima compare alla nostra sinistra. Nel frattempo la musica si è fatta ancora più insinuante e angosciante. La mano di Danny, ormai giunto di fronte all'ingresso, inizia ad alzarsi. Il suo riflesso appare sul legno lucido come un'ombra silenziosa, mentre lo sguardo del piccolo si sposta pieno di ansia dal numero alla maniglia e di nuovo al numero. La suspense è enfatizzata dal particolare dello sguardo, attento e allertato, come ci suggerisce la stessa musica. La mano inizia a girare la maniglia, una volta, due... Niente da fare, la porta è chiusa a chiave e mentre il braccio si allontana Danny torna a fissare la targhetta in alto.
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Reg.: 20 Lug 2003 Messaggi: 7565 Da: Magliano in T. (GR)
| Inviato: 20-12-2003 13:52 |
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- Inquadratura n°8 -
E' un inserto che diventerà, negli anni successivi all'uscita di Shining, un vero e proprio strumento fondamentale di cui abuseranno i registi horror. La sua durata è minima. Appena una frazione di secondo. Ma il significato è ampio...
In uno scenario molto simile all'inquadratura n°3, appaiono due bambine, ben vestite e pettinate, quasi sorridenti. L'ambiente però è tutt'altro che idilliaco: il corridoio dove le ragazze stanno immobili e claustrofobico, statico e, nonostante la breve durata, l'occhio dello spettatore cattura lo sguardo delle bambine. Malvagio, scuro, in contrasto con il resto del corpo.
L'immagine non è la prima dello stesso genere che vediamo nel film, ma collega le "luccicanze" di Danny, quei flash angoscianti e disturbati, alla camera 237. Cosa è successo là dentro? Basta un immagine lampo per incutere una maggiore tensione, come in un crescendo. Ma non è ancora il momento di provare puro terrore...
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Reg.: 20 Lug 2003 Messaggi: 7565 Da: Magliano in T. (GR)
| Inviato: 20-12-2003 13:53 |
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- Inquadratura n°9 -
... e il regista torna sui suoi passi. Realizzando un'inquadratura che è lo svolgersi speculare della n°7. Danny torna lentamente sul triciclo, continuando a voltarsi in direzione della porta, magico fulcro della sua attenzione. Poi riparte pedalando velocemente, ma questa volta la telecamera non lo segue come nell'inquadratura n°7, bensì se ne resta là, immobile, filmando Danny che scappa via, come a suggerire il successivo cambio di sequenza.
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Reg.: 20 Lug 2003 Messaggi: 7565 Da: Magliano in T. (GR)
| Inviato: 20-12-2003 13:53 |
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Ed eccola quà, l'analisi. Appare evidente che ho scelto questa semplice sequenza per evidenziare come Kubrick sappia perfettamente "dosare" la tensione in un film come Shining. Bastano pochissimi elementi, pochissime variazioni nei movimenti della macchina da presa e il risultato è perfetto. Inoltre credo che questo film sia facilmente reperibile e che quindi potrete confrontare senza problemi l'analisi con la sequenza in questione.
Adesso a voi...
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Tristam ex "mattia"
Reg.: 15 Apr 2002 Messaggi: 10671 Da: genova (GE)
| Inviato: 20-12-2003 14:50 |
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[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 21-08-2007 alle 01:35 ] |
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Reg.: 20 Lug 2003 Messaggi: 7565 Da: Magliano in T. (GR)
| Inviato: 20-12-2003 14:56 |
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Uhhhh... se mi dici così mi galvanizzo.
Pensa che mi sono guardato la scena minimo una quarantina di volte con svariati fermi-immagine e ho scritto tutto in un paio di ore, nella pausa notturna mentre mangiavo un panino e cercavo di non pensare alla Fisica.
Cmq il discorso lo volevo ampliare un pò a tutto il film... Questa non è che una delle tante scene memorabili, tanto altro ci sarebbe da dire.
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Superzebe
Reg.: 25 Mag 2002 Messaggi: 3172 Da: Genova (GE)
| Inviato: 20-12-2003 15:17 |
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Una sequanza memorabile. Riesce ad accumulare una enorme tensione solo con un bambino, un triciclo e un corridoio.
Un paio di appunti. nella inq 2 l'Overlook ci viene presentato non solo come il luopgo dell'azione ma come un protagonista setsso del film. non avrebbe infatti senso inserire a metà film la presentazione del luogo. Tutti sappiamo già dove si svolge la vicenda. Ma L'Overlook non è solo un luogo, è un personaggio inquietante del film.
Inoltre è un personaggio che tiene prigionieri nei suoi corridoi/labirinto gli altri protagonisti. Bellissima è sotto questo punto di vista la disposizione delle finestre illuminate. Sulla sinistra vediamo due luci, una grande (Wendy) e una più piccola (Danny) metre dal lato opposto dell'hotel una terza luce solitaria (Jack).
Un altra cosa:nell'ultima inquadratura (N° 9) c'è un movimento di macchina che mi fa impazzire. la mdp quando Danny si allontana non resta esattamente immobile a altezza-danny ma ha un leggere movimento verso l'alto. Come se qualcosa che restava nascosto si fosse alzato beffardo vedendo la vittima scappare impaurita o come dice Lovecraft "come se cose che sono fatte per strisciare avessero imparato a camminare erette". Per me questo semplice movimento di mdp è terrorizzante.
_________________ Take off your shoes, hang up your wings
Stack up the chairs, roll up the rug
Savor the things that sobriety brings
Drain in the last from a jug... |
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