FilmUP.com > Forum > Approcci alla critica dei film - 3. "Spiderman" di Sam Raimi
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FilmUP Forum Index > Cinema > Approcci alla critica dei film > 3. "Spiderman" di Sam Raimi   
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Autore 3. "Spiderman" di Sam Raimi
GionUein

Reg.: 20 Mag 2003
Messaggi: 4779
Da: taranto (TA)
Inviato: 18-12-2003 18:53  
Bene , mettiamoci al lavoro.
Scelto il film, mi tocca (ri)vederlo.
A questo punto mi scelgo una sequenza.
Scelta la sequenza la “seziono” dividendola in scene utilizzando il “linguaggio filmico”.
Poi passo ad analizzare ogni singola scena.

ok ?
_________________
... non è colpa mia, è che mi disegnano così ...



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GionUein

Reg.: 20 Mag 2003
Messaggi: 4779
Da: taranto (TA)
Inviato: 18-12-2003 18:54  
Bene, sappiamo dove vogliamo arrivare ma forse è necessario capire da dove stiamo partendo.
Vediamo un po quali stravolgimenti subirà il mio metodo analitico.
Riporto i miei commenti dell’epoca.

_________________
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GionUein

Reg.: 20 Mag 2003
Messaggi: 4779
Da: taranto (TA)
Inviato: 18-12-2003 18:55  
SPIDERMAN - Sam Raimi, voto : 9

Correva l’anno 1999 quando in un trafiletto di due righe gettate in fondo alla pagina delle NEWS di CIAK lessi più o meno : “ James Cameron pronto a girare SPIDER-MAN “. Ebbi un sussulto che mi riempì il cuore. Le gesta di Peter Parker, il super-eroe più amato , partorito dalla mente di STAN LEE e dalla matita di STEVE DIKTO , erano pronte a trasferirsi su pellicola dando tridimensionalità ad un sogno di carta che mi aveva accompagnato per anni. E di anni ne sarebbero passati addirittura 13 da quel momento, anni in cui il destino cinematografico del tessiragnatele passò di mano in mano e di cassetto in cassetto fino ad approdare sotto le grinfie dell’eccentrico SAM RAIMI, il pirotecnico artefice della saga EVIL DEAD, di DARKMAN e ARMY OF DARKNESS. Tutto sommato , Spidey era in buone mani.
Il secondo sussulto lo ebbi un’annetto fa, al cinema.
Un trailer.
Dei rapinatori facevano irruzione in una banca. Il mio senso di ragno si mise in moto dopo pochi istanti. Rimasi per tutto il tempo bloccato con la bocca spalancata, la mascella appesa e la mani infilate nel pacco di cipster. L’elicottero impigliato nella tela gigante tra le twin – towers mi portò quasi alle lacrime di emozione ( Giuro ! ). E’ passato un altro anno da allora. La ( triste ) realtà che supera la fantasia con l’11 settembre 2002. L’ennesimo slittamento.
Poi, finalmente il 7 Giugno 2002. Tutto questo “prologo” perché questa non sembri una semplice recensione faziosa, anzi. Si comprenda l’animo del fan ipercritico, tribolato da un’attesa infinita che ha caricato l’uscita del film di aspettative davvero difficili da esaudire ( quest’anno mi era già successo con IL SIGNORE DEGLI ANELLI ).

Bene. Anzi, benissimo. Anzi , di più.
Lo SPIDER-MAN di SAM RAIMI si arrampica e volteggia disinvolto sulla storia del cinema. Si appende a testa sotto a strizzare l’occhio divertito e irraggiungibile a tutti i film tratti dai fumetti usciti finora. Si lancia in mezzo al traffico degli action – movie di tutti i tempi irridendoli con piroette e pose impossibili. E’ un meccanismo ad orologeria perfetto in cui tutti gli ingranaggi sono oleati con somma maestria dal genio di SAM RAIMI : humour-azione-effetti speciali e ( soprattutto ) la sua capacità di portare la cinepresa dove vogliamo noi. Lanciata nel vuoto appesa ad una ragnatela ( in sequenze così entusiasmanti che alla fine ti ritrovi a sistemarti i capelli spettinati dal vento sulla poltrona del cinema ), agganciata alla coda dell’aliante respirare il fumo di scarico di Green Goblin, oppure timida testimone della scena del bacio ( già nella leggenda ) tra Spider ( a testa in giù ) e Mary Jane, sotto una pioggia torrenziale.

Come se non bastasse, la caratterizzazione dei personaggi ( per i fan di spidey ) è strepitosa : l’impacciato Peter, la pacata Zia May,il leale zio Ben l’introverso Harry Hosborne. Non credevo ai miei occhi nel vedere il burbero J.Jameson in carne ed ossa sbraitare contro tutti i sui collaboratori e accanirsi nella sua storica crociata contro il tessiragnatele ( “MINACCIA O EROE ? “). Il film di SAM RAIMI ha l’enorme pregio di riuscire a soddisfare proprio tutti : il fan di una vita e chi invece non ha mai letto un fumetto in vita sua. E ci riesce grazie alla capacità di rendere al meglio le sfumature di Peter Parker alias Spider-man, sottolineando l’aspetto psicologico della sua condizione : l’eroe per caso che ognuno di noi potrebbe essere , a cui i superpoteri hanno portato superproblemi. Con tutta la fase della “metamorfosi “ e della metabolizzazione del suo nuovo status condita da trovate davvero irresistibili.
Ma possibile che non ci sia proprio nessuna colpa da imputare al regista, nessuna anomalia di sceneggiatura da segnalare?
Beh, a dire il vero qualcosa ci sarebbe . Dopotutto un motivo ci sarà se ci ritroviamo a commentare un nove e non un dieci pieno.
Innanzitutto il ragno che morde Peter , radioattivo nella realtà (??) modificato geneticamente nel film. Il carattere di Mary Jane poi, estroversa e sciupa - uomini ( tutto l’opposto nel film ). Ci sarebbe anche il discorso della ragnatela : è Peter Parker a costruirsi artigianalmente un lancia ragnatele ( nel film il fluido gli schizza fuori direttamente dai polsi ). E giusto per mettere la ciliegina sulla torta , la scena con Green Globin che tiene appesa nel vuoto M.J. : Peter Parker in circostanze del genere perse il suo primo grande amore , la bionda Gwen Stacy. E per concludere, tirerei in ballo il costume di Green Globin : troppo tecnologico. Lo avrei preferito più semplice con una maschera meno rigida. E questo è tutto. La scrematura degli “insoddisfatti cronici” ( quelli che trovano un “po grosse” le caviglie della Bellucci per intenderci ) trattiene quindi poco e niente . Passano due ore eccezionali di CINEMA MAIUSCOLO, quello che diverte i plebei e soddisfa i patrizi. Il cinema che raccontarlo è un piacere perché ti riempie il cuore . Il cinema che ha un grande potere , quello di accompagnarci in un sogno ad occhi aperti.

Perché “Da un grande potere, derivano grandi responsabilità” – BEN PARKER.


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GionUein

Reg.: 20 Mag 2003
Messaggi: 4779
Da: taranto (TA)
Inviato: 29-12-2003 17:21  
PERCHE’ SPIDERMAN di SAM RAIMI E’ UN FILM “CLASSICO”



SAM RAIMI IL SARTO DI INQUADRATURE

Veniamo dunque subito al sodo : Sam Raimi ( in Spiderman ) è un regista classico perché il suo è “ cinema della trasparenza “.
Le inquadrature sono cucite alla perfezione, legate tra di loro in maniera poco traumatica e con gli inserti ridotti al lumicino tanto è fluida la regia.
Farnetico ? Magari.
Ho detto una stronzata ? Può darsi .
Ma è tutto scritto nell’illuminante “ GEOGRAFIA DEL CINEMA – Viaggi nella messinscena “ di Bruno Fornara :
“ Il cinema , nei suoi primi vent’anni di vita, ha trovato i modi di raccordare le inquadratura con una giunta così perfetta da renderla invisibile. Per questo possiamo definire il cinema classico cinema della trasparenza. “

Ma facciamo un esempio.
Armeggiamo col lettore dvd.
Play.
Stop.

Peter Parker si è appena risvegliato nella sua camera dopo l’ “incidente “ al planetario ( è stato morso da un ragno alterato geneticamente ) ed ha notato i suoi primi “cambiamenti”. Scende soggiorno , saluta al volo i suoi zii ( “ Mi raccomando Michelangelo, ricorda che c’è una cucina di ritingere subito dopo la scuola “ ) ed esce in strada contemporaneamente a MJ Watson nel frattempo coinvolta nell’ennesimo litigio con il padre. Mary Jane si avvia poi verso la scuola a bordo dell’auto degli amici mentre a Peter non resta che esibirsi nell’ormai classica rincorsa al Pullman.

Stop.
Lettore bloccato.
Ci domandiamo : ma quante sequenze ci sono scivolate sotto il naso ?
Me lo sono domandato anche io, ma visto che ero curioso e non avevo tempo da perdere sono subito andato a controllare

Rewind.
Play – Stop.
Play – Stop.
Play – Stop.
Play – Stop.

Accidenti , avrei risposto “ al massimo due “, e invece sono le sequenze sono addirittura quattro : Peter in camera , Peter in soggiorno , Peter per la strada , Peter all’inseguimento del Pullman .
Quattro sequenze in una senza stacchi o inserti e praticamente senza dare allo spettatore la capacità di accorgersi di niente ( “ Mettere avanti la storia senza far notare il linguaggio “ ).

Play

Al termine della sequenza in cui Peter Parker cerca invano di prendere al volo il bus troviamo un inserto, una panoramica area della casa degli Osbourne. E a questo punto ci ritroviamo ad analizzare un altro aspetto caratteristico del cinema classico di Sam Raimi , lo spazio.

Ma soffermiamoci ancora un attimo sulla capacità di raimi di cucire le sequenze.

Avanzamento veloce.
Stop.

Dissolvenza incrociata, un tocco di classe

Sequenza numero 1: Il primo attacco di Green Goblin.
Sequenza numero 2 : La festa di laurea.
Ovvero come legare tra di loro e senza “stacchi” traumatici due sequenze così diverse. Sam Raimi sceglie la via elegante della dissolvenza incrociata e dell’ “autocitazione” ( poi vedremo perché ).

Riavviamo il lettore.

Il folletto verde irrompe durante la presentazione dell’esoscheletro della QUEST AREOSPAZIALE , distrugge l’esoscheletro e poi fa saltare in aria il bunker con i tecnici e rappresentanti dell’esercito. Detriti e schegge invadono il quadro ma grazie alla dissolvenza si “ trasformano” nei classici copricapo da laureandi ( porca miseria proprio non mi viene come accidenti si chiamano quei cappellacci ) lanciati in cielo alla fine della cerimonia di laurea .
Elegante, non c’è che dire.
E questo passaggio ricorda tantissimo un altro magnifico passaggio di un precedente film di Sam Raimi.
Parlo del sottovalutato DARKMAN del 1990.


La dissolvenza in questione è quella che lega la sequenza in cui Julie, la fidanzata del Dott. Peyton Westlake ( a breve Darkman ) si blocca impietrita e incredula di fronte alla palazzina semidistrutta ( in cui ha perso la vita il suo amato ) con quella in cui si ritrova davanti alla sua tomba.
Julie è di spalle al centro del quadro ( Totale della palazzina laboratorio ripreso in campo medio lungo ). Grazie al gioco della dissolvenza ( e a qualche ritocco del computer ) la palazzina si trasformerà in cimitero mentre Julie ( per tutto il tempo immobile al centro del quadro ) vedrà il proprio abbigliamento trasformarsi in maniera consona alla sacralità della situazione ( a lutto per intenderci ).

SAM RAIMI E IL DIALOGO

Altro aspetto fondamentale dell’interpretazione classica di Sam Raimi è la resa dei dialoghi.

Sequenza : Peter Perker e lo Zio Ben sono in auto. Lo Zio affronta malvolentieri il delicato argomento dell’adolescenza di Peter. Tempo di grandi cambiamenti in cui il ragazzo che è stato è destinato a trasformarsi nell’uomo che sarà.
La sequenza è affrontata con un classico susseguirsi di campo e controcampo , con i “primi piani” che si alternano ordinatamente e tutte le inquadrature legate tra di loro dallo sguardo ( fuoricampo ) dei protagonisti.

Sequenza : Peter Parker incontra casualmente Mary Jane all’uscita del Moondance.
Il dialogo è ripreso con la mdp piazzata ad angolature strette rispetto all’interasse in un susseguirsi di Piani Medi in cui un soggetto compare di spalle ( nuca ) e l’altro di fronte.

Sam Raimi il sarto colpisce ancora !!


SAM RAIMI E LO SPAZIO

Concetto fondamentale per Sam Raimi : rassicurarci, metterci a nostro agio , inserirci ( precisamente ) nello spazio ( luogo ) in cui si svolge l’azione.
E in effetti l’ago che consente a Raimi di cucire alla perfezione le sue sequenze è costituito dal “ Piano di ambientazione”, ovvero un inquadratura ( inserto tra sequenze ) che ci mostra il posto preciso in cui si svolge ( o si sta per svolgere ) l’azione .
Ed ecco pertanto le varie panoramiche in campo lungo su OSCORP, PLANETARIO, UNIVERSITA’, CASA DI PETER, CASA OSBORN, etc.

Raimi resta fedele al suo credo anche durante le sequenze più “veloci” e concitate, ossia quelle d’azione.
In queste circostanze la maggior parte dei registi decide di rendere la “confusione” con la “confusione” optando , grazie a rapidi movimenti della mdp e ad inquadrature brevissime , deliberatamente di “non mostrare” anziché “mostrare”.

Con Sam Raimi questo non accade, come vedremo nell’attenta analisi della sequenza scelta : Spiderman salva per la prima volta Mary Jane Watson che precipita dal balcone ( a breve su queste pagine ).

PS. Mi scuso in anticipo per eventuali errori di carattere tecnico ( ho studiato i tagli di ripresa sul bignami di Tristam ) e di carattere vario ( la fretta ).

Dopotutto è un work in progress.
A presto.




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[ Questo messaggio è stato modificato da: GionUein il 30-12-2003 alle 09:33 ]

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 29-12-2003 19:59  


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13Abyss

Reg.: 20 Lug 2003
Messaggi: 7565
Da: Magliano in T. (GR)
Inviato: 29-12-2003 20:44  
Anch'io non ricordo molto bene il film, ma sono quasi sicuro che la sequenza in questione sia unica.
Non è che confondi "sequenza" con "inquadratura"?
Gli inserti sono "tra" le inquadrature, non fra le sequenze...
Dalla tua descrizione, ricordando un pò quale fosse l'andamento della storia, mi pare di rimembrare che il contesto della scena fosse unico:
è Peter Parker che si risveglia, scende, parla con gli zii, esce di casa e corre verso il bus: nessun "cambio di contesto" o di modalità della messa in scena.
Se dobbiamo essere fortemente tecnici, la differenza sta proprio in questo: la sequenza è un'entità a sè stante nel film e questo non mi pare proprio il caso di una divisione in sequenze, bensì di semplici cambi di inquadratura in ambienti adiacenti nella realtà filmica (camera, scale, sala, strada).
Tu che puoi, prova a riguardare per bene l'oggetto della discussione e dacci altri ragguagli.
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Rubare in Sardegna è il Male.

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13Abyss

Reg.: 20 Lug 2003
Messaggi: 7565
Da: Magliano in T. (GR)
Inviato: 29-12-2003 20:47  
Rileggo adesso il tuo commento riguardo l'inserto della veduta aerea di Casa Osbourne.
Non è, forse, proprio questo l'elemento che induce il cambio di sequenza?
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13Abyss

Reg.: 20 Lug 2003
Messaggi: 7565
Da: Magliano in T. (GR)
Inviato: 29-12-2003 20:52  
quote:
In data 2003-12-29 17:21, GionUein scrive:

E in effetti l’ago che consente a Raimi di cucire alla perfezione le sue sequenze è costituito dal “ Piano sequenza”, ovvero un inquadratura ( inserto tra sequenze ) che ci mostra il posto preciso in cui si svolge ( o si sta per svolgere ) l’azione .



Anche questa definizione non l'ho ben capita:
il Piano sequenza è un inserto tra le sequenze? Mmmmmm.... prova a spiegarti meglio...

Beh, cmq complimenti per il buon lavoro, dopo le vacanze ci metteremo tutti quanti all'opera con maggior fervore.
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GionUein

Reg.: 20 Mag 2003
Messaggi: 4779
Da: taranto (TA)
Inviato: 30-12-2003 09:08  
quote:
In data 2003-12-29 20:52, 13Abyss scrive:
quote:
In data 2003-12-29 17:21, GionUein scrive:

E in effetti l’ago che consente a Raimi di cucire alla perfezione le sue sequenze è costituito dal “ Piano sequenza”, ovvero un inquadratura ( inserto tra sequenze ) che ci mostra il posto preciso in cui si svolge ( o si sta per svolgere ) l’azione .



Anche questa definizione non l'ho ben capita:
il Piano sequenza è un inserto tra le sequenze? Mmmmmm.... prova a spiegarti meglio...

Beh, cmq complimenti per il buon lavoro, dopo le vacanze ci metteremo tutti quanti all'opera con maggior fervore.




In effetti ho scritto un stronzata.
Non è un "piano sequenza" è un "piano di ambientazione" ( dovrebbe chiamarsi così, vero tristam ?)

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GionUein

Reg.: 20 Mag 2003
Messaggi: 4779
Da: taranto (TA)
Inviato: 30-12-2003 09:14  
quote:
In data 2003-12-29 19:59, Tristam scrive:
secondo me questa e' una sequenza unica...
almeno per come me la ricordo...
ci sono dissolvenze o inserti?
Non mi sembra di ricordarne e anche tu lo affermi.
Seppure cambino i luoghi, quindi lo spazio dell'azione, mi sembra che il tempo (forse c'e' un salto tra le "prime due" e le "ultime") sia continuo e non ci siano ellissi...
Appena sono a casa controllo....




Mi sa che hai ragione, mi era sfuggita l' "ellissi" ( che non c'è ).
Sarebbe corretto dire che si tratta di una sequenza unica divisa in quattro "sottosequenze" ?
_________________
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[ Questo messaggio è stato modificato da: GionUein il 30-12-2003 alle 09:35 ]

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13Abyss

Reg.: 20 Lug 2003
Messaggi: 7565
Da: Magliano in T. (GR)
Inviato: 30-12-2003 14:33  
quote:
In data 2003-12-30 09:08, GionUein scrive:
quote:
In data 2003-12-29 20:52, 13Abyss scrive:
quote:
In data 2003-12-29 17:21, GionUein scrive:

E in effetti l’ago che consente a Raimi di cucire alla perfezione le sue sequenze è costituito dal “ Piano sequenza”, ovvero un inquadratura ( inserto tra sequenze ) che ci mostra il posto preciso in cui si svolge ( o si sta per svolgere ) l’azione .



Anche questa definizione non l'ho ben capita:
il Piano sequenza è un inserto tra le sequenze? Mmmmmm.... prova a spiegarti meglio...

Beh, cmq complimenti per il buon lavoro, dopo le vacanze ci metteremo tutti quanti all'opera con maggior fervore.




In effetti ho scritto un stronzata.
Non è un "piano sequenza" è un "piano di ambientazione" ( dovrebbe chiamarsi così, vero tristam ?)



Ah...ma io cosa sia un "piano di ambientazione" lo ignoro...
Definitelo.
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GionUein

Reg.: 20 Mag 2003
Messaggi: 4779
Da: taranto (TA)
Inviato: 30-12-2003 15:55  
Un "Piano di ambientazione" è appunto un'inquadratuta ( di solito breve ) che mostra lo spazio , il luogo in cui sta per svolgersi l'azione.

Una panoramaica dell'università prima che parta la sequenza ambientata al suo interno, o un campo medio lungo sulla Oscorp prima che l'azione si sposti nei laboratori all'interno, e così via.

Un'inuadratura che ci faccia capire dove siamo e dove stiamo per essere.

Spero di essere stato chiaro ( e sopratutto "esatto" ) altrimenti chiedo l'ausilio del Trist.

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pkdick

Reg.: 11 Set 2002
Messaggi: 20557
Da: Mercogliano (AV)
Inviato: 30-12-2003 18:33  
quote:
In data 2003-12-30 09:14, GionUein scrive:
quote:
In data 2003-12-29 19:59, Tristam scrive:
secondo me questa e' una sequenza unica...
almeno per come me la ricordo...
ci sono dissolvenze o inserti?
Non mi sembra di ricordarne e anche tu lo affermi.
Seppure cambino i luoghi, quindi lo spazio dell'azione, mi sembra che il tempo (forse c'e' un salto tra le "prime due" e le "ultime") sia continuo e non ci siano ellissi...
Appena sono a casa controllo....




Mi sa che hai ragione, mi era sfuggita l' "ellissi" ( che non c'è ).
Sarebbe corretto dire che si tratta di una sequenza unica divisa in quattro "sottosequenze" ?



personalmente tendo a considerarla una unica sequeza, non quindi divisa in sottosequenze. Anche se ammetto di avere ancora qualche difficoltà a comprendere esattamente quando è lecito parlare di sottosequenza.

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"Berlusconi ha una mente fertile. E sappiamo cosa rende fertili le cose..."
Daniele Luttazzi

[ Questo messaggio è stato modificato da: pkdick il 30-12-2003 alle 18:34 ]

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13Abyss

Reg.: 20 Lug 2003
Messaggi: 7565
Da: Magliano in T. (GR)
Inviato: 30-12-2003 19:23  
quote:
In data 2003-12-30 15:55, GionUein scrive:
Un "Piano di ambientazione" è appunto un'inquadratuta ( di solito breve ) che mostra lo spazio , il luogo in cui sta per svolgersi l'azione.

Una panoramaica dell'università prima che parta la sequenza ambientata al suo interno, o un campo medio lungo sulla Oscorp prima che l'azione si sposti nei laboratori all'interno, e così via.

Un'inuadratura che ci faccia capire dove siamo e dove stiamo per essere.

Spero di essere stato chiaro ( e sopratutto "esatto" ) altrimenti chiedo l'ausilio del Trist.




Perfetto, se è tutto esatto...
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Tristam
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Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 31-12-2003 17:14  


[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 21-08-2007 alle 01:40 ]

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