> > Approcci alla critica dei film - Capitolo 6: L'inquadratura e la sua durata |
Autore |
Capitolo 6: L'inquadratura e la sua durata |
Tristam ex "mattia"
 Reg.: 15 Apr 2002 Messaggi: 10671 Da: genova (GE)
| Inviato: 18-12-2003 12:17 |
|
eh?
[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 21-08-2007 alle 01:13 ]
6. Durata dell’inquadratura.
Si può segnare la durata dell’inquadratura a margine della descrizione, in fondo, dopo tutto.
La durata serve per capire come e quanto un regista decida di raccontare e di descrivere quello che sta raccontando. Si potrebbe quasi dire che ogni inquadratura veicola delle informazioni che il regista deve evidenziare per fare capire allo spettatore cosa sta raccontando. Da questo si può anche arrivare a dire che esistono dei tempi precisi per inquadrare certe cose.
6.1. Digressione con Tarantino
Esempio pratico su un film visto da tutti: Kill Bill (2003) di Quentin Tarantino. Non mi ricordo adesso se si tratta dell’inquadratura numero 5 o 6 della seconda sequenza dove La sposa va ad incontrare Copperhead. Abbiamo quindi questa inquadratura con macchina da presa posizionata piuttosto in basso a riprendere il Totale della casa e il giardino e la Sposa che avanza verso il portone. Di seguito Tarantino ci mostra il particolare della mano della Sposa che suona il campanello di casa. L’inquadratura è velocissima. Dura forse appena una manciata di secondi (forse ancora meno). Quello che succede successivamente lo sappiamo. Copperhead apre la porta e la sequenza continua. Quindi abbiamo questo particolare. E ci chiediamo: “A cosa serve? Cosa comunica?”. Immediatamente ci verrebbe da dire che questa inquadratura mostra semplicemente la Sposa che si annuncia. Suona al campanello. Stop. L’inquadratura però dura pochissimo, così come il suono del campanello. Per ora non sappiamo se qualcuno aprirà alla porta. Ma inconsciamente si.
La sposa ha suonato. E a posto, attende.
Un secondo dopo infatti la porta si apre e il film continua come continua.
Se l’inquadratura fosse durata 10 secondi o più, a parte l’eccessività, avremmo intuito che nessuno avrebbe potuto aprire quella porta e che la Sposa non sarebbe entrata tanto facilmente. E l’inquadratura avrebbe significato appunto: campanello suona a vuoto, nessuno apre, impossibile entrare da qua. Questo avrebbe originato nuove vie di sviluppo. Ad esempio (invento): non c’è nessuno in casa, la Sposa è scaltra, entrerà spaccando una finestra. O che ne so. La Sposa è dispiaciuta se ne va sconsolata.
Ma questo non è un film di Tristam (per fortuna), è stato un film di Tarantino.
Ma c’è un’altra cosa che questa inquadratura ci dice. Si tratta a tutti gli effetti di un Inserto. Un’inquadratura puramente visiva inserita tra due inquadrature per fare da passaggio spaziale o temporale (che compia l’uno o l’altro dipende sempre dal contesto). L’Inserto in questione serve a Tarantino per passare velocemente senza utilizzare uno stacco netto e deciso, che avrebbe dato troppo fastidio a livello di immagine e che avrebbe dovuto essere coperto probabilmente con un movimento a stringere della macchina da presa e quindi avrebbe fatto scendere ritmo – nonché sarebbe stato inutile-, da un Totale di una casa, in cui vediamo la Sposa muoversi in Esterno, ad un’inquadratura ravvicinata in Interno di Copperhead che apre la porta a cui appartiene il campanello per mostrarci in profondità di campo La Sposa. Adesso non mi ricordo con precisione la sequenza temporale e spaziale delle inquadrature. Ma, qualsiasi sia, di certo l’utilizzo che ne fa Tarantino, ma un po’ tutto il cinema di adesso, è sicuramente questo. Un’inquadratura con valenza di immagine a se stante, un’inquadratura brutta e superflua che però serve da medium “narrativo” tra due inquadrature. Condivisibile o no nelle sue scelte, volevo qui puntualizzare solo questa dipendenza tra durata e comunicazione (di significati) dell’immagine e in seconda istanza quale potessero essere il senso di avere un’inquadratura così veloce e dettagliata.
Fine digressione….
[ Questo messaggio è stato modificato da: sandrix81 il 12-02-2008 alle 13:56 ] |
|
pkdick
 Reg.: 11 Set 2002 Messaggi: 20557 Da: Mercogliano (AV)
| Inviato: 22-12-2003 18:47 |
|
Piccola osservazione riguardo l'inserto in Kill Bill citato da Tristam: sembrerebbe essere un piccolo marchio di fabbrica di Tarantino, dal momento che in Pulp Fiction ne è presente uno piuttosto simile.
Seconda sequenza, quella dove facciamo la conoscenza dei due scagnozzi di Marsellus Wallace; ad un certo punto c'è una inquadratura fissa che ci mostra Jackson e Travolta in Primo Piano, di spalle, chiaramente in posizione di attesa di fronte alla porta del tipo che ha provato a fregare Marsellus. Aspettando, i due chiaccherano tranquillamente tra loro (l'oggetto della discussione è Mia ed il suo appuntamento con Vincent). Ora, il problema da risolvere è come passare da questa tranquilla fase di cazzeggio a quella successiva, in cui i nostri dovranno passare all'azione ("Ezechiele 25 17..."). Ecco quindi che l'inquadratura viene bruscamente interrotta da un brevissimo inserto (1-2 secondi), che ci mostra il dettaglio della mano di uno dei ragazzi all'interno girare il chiavistello della porta. Successivamente abbiamo il Primo Piano del tipo che apre la porta, e la sequenza continua.
_________________ Quattro galìne dodicimila |
|
|
|
 |
0.003625 seconds.
|