FilmUP.com > Forum > Approcci alla critica dei film - Capitolo 10: Incampo e fuoricampo
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FilmUP Forum Index > Cinema > Approcci alla critica dei film > Capitolo 10: Incampo e fuoricampo   
Autore Capitolo 10: Incampo e fuoricampo
Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 18-12-2003 12:02  
10. In e Out
meglio out

[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 21-08-2007 alle 01:21 ]



10. In e Out
L’obiettivo della macchina riprende lo spazio dalle forme. Una finestra che ha i suoi confini.

10.1 Campo e fuoricampo.
Se esistono fini allora esiste azione di ciò che sta dentro e ciò che sta là. E se è vero che questa azione esiste allora è vero che ogni campo esiste. Questa è matematica. si può sfuggire. ciò che decido di mostrare decido di non mostrare. Poiché il dinamico (per via delle possibilità in campo di attori essendo in movimento può continuamente proporre nuove situazioni) ha quasi sempre una costruzione studiata.
nell’analisi descrittiva delle inquadrature vi dico che il quadro. In sostanza il rettangolo. può essere chiamato con entrambi i nomi.
Cambia la sostanza numero 1 del nostro film. l’uomo è ripreso.
Non si utilizza invece “a destra” perché campo o quadro hanno un forte valore spaziale. l’inquadratura ha anche un temporale e è detto che ciò si trova a destra.


10.2 Guardare nel fuoricampo.
Come è stato accennato nel capitolo 6.1.2 la triangolazione del campo e del controcampo lo sguardo è un elemento del sonoro (musica, dialoghi, rumori), e la distribuzione spaziale delle figure plastiche permette a due inquadrature di essere strette.
Il cinema , ovvero il cinema più classico e stabilizzato. questa interconnessione tra sguardi fà progredire le inquadrature e quindi la ragazza.
si guardi verso il fuoricampo nell’inquadratura 5! ma inevitabilmente quello che il personaggio sta vedendo.
Un po’ la curiosità, un po’ la necessità successiva, la città distrutta, la fine, ci spinge in quella precedente dove il personaggio già vedeva. Non a caso una soggettiva è successiva quasi sempre. uno sguardo fuoricampo “intenzionale” voluto dal regista.
Gli sguardi sono assoluti. È soprattutto grazie a questi che si costruisce la direzione degli sguardi. costruire una sequenza perfettamente permette allo spettatore di conoscere quali i Primi Piani. Vedremo nello specifico, attraverso lo studio di una sequenza come questi funzionano.

[ Questo messaggio è stato modificato da: sandrix81 il 12-02-2008 alle 14:00 ]

[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 06-03-2008 alle 14:09 ]

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Skualo

Reg.: 01 Mag 2005
Messaggi: 758
Da: Venezia (VE)
Inviato: 24-05-2007 23:23  
quote:
In data 2003-12-18 12:02, Tristam scrive:
Una finestra sul visibile che ha i suoi confini. Esattamente e semplicemente quattro: superiore, inferiore, sinistro, destro.
[/i]



Ciao Tris: forse ti è sfuggito scrivendo, ma considera che i "confini" in realtà, sarebbero sei: i 4 lati come giustamente indicato da te (dx, sin, alto, basso) più lo spazio situato al di qua della mdp (lo spazio "proibito"!, occupato dal regista, dalla troupe - uno spazio quindi prettamente extradiegetico ma che a volte puo' essere esplicitato con precisi intenti - Mario Bava ad es. ne "I Tre Volti Della Paura") e quello al di là della sceneggiatura in senso trasversale (mi viene in mente subito lo spazio posto al di là di una porta chiusa).

Poi volendo essere sottili, esiste il fuori campo interno all'inq. (ad es. una colonna, un personaggio che impallano un altro elemento o personaggio diegetico. Vabbe' quest'ultimo fuoricampo è appunto una sottigliezza.
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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 24-05-2007 23:32  
la colonna non fa parte sempre della casistica del sesto "confine"?
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Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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Skualo

Reg.: 01 Mag 2005
Messaggi: 758
Da: Venezia (VE)
Inviato: 24-05-2007 23:50  
Secondo me no.... ma appunto trattasi di una sottigliezza.

Ad esempio un personaggio puo' coprire un elemento che in realtà è in scena (ma appunto non si vede xchè impallato), mentre una porta od una finestra possono coprire uno spazio che sta al di là della scena.

Per il primo caso, mi viene sempre in mente una meravigliosa scena di Chaplin (cazzo non ricordo da dove) in cui la moglie lo lascia per sempre: si vede Caplin ripreso di spalle mentre compie un movimento col corpo che ricorda una sorta di tremolio, come se stesse piangendo affranto. In realtà poi si volta verso la mdp e si vede che tiene in mano uno shaker di metallo ...... hehe fighissimo! Stava shekerando un drink per festeggiare! .

Mitico Charlie!!
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ermejofico

Reg.: 17 Ago 2005
Messaggi: 662
Da: roma (RM)
Inviato: 28-05-2007 18:43  
quote:
In data 2007-05-24 23:50, Skualo scrive:
Secondo me no.... ma appunto trattasi di una sottigliezza.

Ad esempio un personaggio puo' coprire un elemento che in realtà è in scena (ma appunto non si vede xchè impallato), mentre una porta od una finestra possono coprire uno spazio che sta al di là della scena.

Per il primo caso, mi viene sempre in mente una meravigliosa scena di Chaplin (cazzo non ricordo da dove) in cui la moglie lo lascia per sempre: si vede Caplin ripreso di spalle mentre compie un movimento col corpo che ricorda una sorta di tremolio, come se stesse piangendo affranto. In realtà poi si volta verso la mdp e si vede che tiene in mano uno shaker di metallo ...... hehe fighissimo! Stava shekerando un drink per festeggiare! .

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Mizzega, si è andato a leggere Burch veramente!
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Skualo

Reg.: 01 Mag 2005
Messaggi: 758
Da: Venezia (VE)
Inviato: 29-05-2007 09:38  
Che stai a di?

In verità mai letto Noel Burch, e non avrei scrupoli (ma perchè poi?) a dirtelo.

Cmq. mi leggerò qualche suo saggio.

Ma poi...che cavolo c'entra???


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09/07/2007
Ok, mi sono letto un suo passo.
Ora ho capito che intendevi.
Evidentemente avevo accumulato queste nozioni prese da un saggio generale sul cinema (ne ho letti talmente tanti che non saprei neanche quale...ma una volta assimilati dei concetti è difficile ricordarsi la fonte) che faceva riferimento a Burch (probabilmente citandolo anche, ma io manco me ne sono accorto...).

Mea culpa.

Cmq. le sue teorie hanno un senso logico, anche se in realtà le possibilità sarebbero pure di più volendo.... ma andremmo un po' oltre il senso pratico.
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[ Questo messaggio è stato modificato da: Skualo il 09-07-2007 alle 09:29 ]

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