Petrus
Reg.: 17 Nov 2003 Messaggi: 11216 Da: roma (RM)
| Inviato: 24-11-2004 09:58 |
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La nascita e lo svilupparsi del crimine organizzato a _Cidade de Deus_, una delle più disgraziate e pericolose favelas di Rio de Janeiro, tra la fine degli anni '60 e l'inizio degli '80. Attraverso gli occhi di Buscapé, un timido undicenne che sogna di fare il fotografo, vediamo le vite, le battaglie, gli amori e le morti di tanti personaggi. Per esempio c'è Dadinho, un ragazzino che sogna di diventare il peggiore criminale di Rio e inizia il suo apprendistato entrando al servizio di Cabeleira. Con il passare del tempo si rende conto che spacciare droga è più redditizio delle rapine e mette su un traffico di cocaina che lo farà diventare il più temuto e rispettato narcotrafficante della città.
Per raccontare un decennio di violenza, sommovimenti socio-culturali e droghe, nella _Cidade de Deus_ ai piedi di Rio, il regista succhia il romanzo fiume di partenza (di Paulo Lins) attraverso lo sguardo di un ragazzo che, mai "da esterno", anzi sempre inzuppato fino al collo nel caos dell'ambiente, trascorre gli anni maturando. Affermare, come è stato fatto, che Meirelles, per raccontarla, sfrutta la miseria delle favelas, sembra davvero fuori luogo. Se ha un difetto, _City of God_, è quello di essere tutto derivativo. Ma, ricordando Scorsese e via di seguito, è pure vitale, sanguigno, ansioso, esplicito, fangoso, nudo e crudo. Stilisticamente, è in equilibrio precario tra glamour sporco e dimostrazione. Però non infastidisce, prova spesso di essere in grado di montare la tensione e il ritmo, di riuscire in scelte narrative abbastanza ardite e di tenere in mano una polifonia di volti, voci e corpi davvero notevole.
mercoledì 1
ore 21.30
sky autore
su filmup se ne parlò qui
_________________ "Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate" |
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