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La personality degli attori |
Jourdain
 Reg.: 21 Set 2007 Messaggi: 179 Da: Vignate (MI)
| Inviato: 29-04-2008 09:49 |
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Riporto un estratto da "L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica" di Walter Benjamin
Il senso di disagio dell'interprete di fronte all'apparecchiatura (...) è in sè della stessa specie del disagio dell'uomo di fronte alla sua immagine allo specchio. Ora, l'immagine speculare, che può essere staccata da lui, è diventata trasportabile. Dove viene trasportata? Davanti al pubblico. La consapevolezza di ciò non abbandona mai (...) l'interprete. Mentre si trova davanti all'apparecchiatura, l'interprete cinematografico sa che in ultima istanza ha a che fare col pubblico: col pubblico degli acquirenti che costituiscono il mercato. (...) Questo mercato (...) nel momento della prestazione che è chiamato a fornire gli è inaccessibile quanto un articolo qualunque prodotto in una fabbrica. Questa circostanza, come potrebbe non contribuire all'imbarazzo, a quelle nuova angoscia che secondo Pirandello si impadronisce dell'interprete davanti all'apparecchiatura? Il cinema risponde (...) costruendo artificiosamente la personality fuori dagli studi: il culto del divo, promosso dal capitale cinematografico, cerca di conservare quella magia della personalità che da tempo è ridotta alla magia fasulla propria del suo carattere di merce.
Ho inserito queste righe per aprire una discussione riguardo la funzione, a mio parere fondamentale, della vita degli attori, del gossip, e del fatto che tutto ciò che non riguarda propriamente il loro mestiere di attori serve spesso a colmare le loro carenze interpretative (cosa che non poteva accadere, per esempio, nel teatro) distogliendone gli sguardi.
O meglio, questa è la mia idea a riguardo.
Volevo sapere cosa ne pensate.
[ Questo messaggio è stato modificato da: Jourdain il 29-04-2008 alle 09:54 ] |
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Alucard
 Reg.: 25 Apr 2008 Messaggi: 271 Da: Hellsing (es)
| Inviato: 29-04-2008 13:26 |
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Bah, a meno che la vita privata non porti difficoltà fisiche o psichiche, non me ne frega un cazzo. Se un attore è bravo, lo rimane anche se si fa Angelina Jolie o Zio Fester
_________________ In the name of God, impure souls
of the living dead shall be banished
into eternal damnation, Amen. |
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Jourdain
 Reg.: 21 Set 2007 Messaggi: 179 Da: Vignate (MI)
| Inviato: 29-04-2008 14:34 |
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quote: In data 2008-04-29 13:26, Alucard scrive:
Bah, a meno che la vita privata non porti difficoltà fisiche o psichiche, non me ne frega un cazzo. Se un attore è bravo, lo rimane anche se si fa Angelina Jolie o Zio Fester
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Anche a me la vita privata di un attore non importa.
La questione è che però sembra importare a chi deve ingaggiare un attore per fargli fare un film.
Esempio: è uno scandalo che un attore della bravura di Toni Servillo abbia iniziato a far cinema così tardi (magari è stata sua la scelta di dedicarsi per anni al teatro, non saprei...) mentre ci sia, in Italia ma anche a Hollywood, un mare di mediocrità sponsorizzata dal gossip e dall'aura da divi che gli si crea attorno.
L'assillante informazione riguardo la loro vita, oltre ad essere semplice pettegolezzo, è anche un modo di imporre "a tavolino" questi personaggi agli spettatori.
In alcuni casi, magari, sono anche bravi...e se non lo sono, a furia di fare film, diventano almeno decenti...
Il problema, ovviamente, è di chi finanzia e di chi produce. A "loro" non importa creare film di qualità. A "loro" interessa che l'incasso al botteghino sia buono: quindi diventa vantaggioso incuriosire lo spettatore sbattendogli sullo schermo il personaggio più chiccherato del mese oppure un tizio appena uscito da un reality show.
[ Questo messaggio è stato modificato da: Jourdain il 29-04-2008 alle 23:27 ] |
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