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Wes Craven |
sandrix81
![](/forum/images/star_modx.gif) Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 05-07-2004 00:42 |
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C'era una volta un bambino cresciuto secondo i rigidi dettami della chiesa battista fondamentalista.
A questo bambino erano state vietate, dai suoi educatori, tutte le cose che rendono la vita degna di essere vissuta: la musica, la lettura, il cinema, il sesso e l'elenco potrebbe continuare per qualche riga.
Finchè un bel giorno, durante una fuga dal college, entrò di soppiatto in una sala cinematografica dove si proiettava Il buio oltre la siepe (1962) di R. Mulligan. E... BAM! La luce fu.
Il nome del ragazzo di cui stiamo per raccontarvi la favola nera è Wesley Earl Craven.
Nato nel 1939 a Cleveland, Ohio, tutti gli horroriani del mondo impareranno ben presto a conoscerlo semplicemente come Wes Craven.
Abbandonata la soffocante famiglia, il giovane comincia a dedicarsi alla musica rock, ma non smette di seguire il cinema, divorando le opere di Fellini, Bergman, Godard.
Così, anche mentre esercita il mestiere di insegnante d'inglese nel severo college John Hopkins, il tarlo insinuato da Il buio oltre la siepe continua a scavare sempre più in profondità nei meandri della sua mente.
Craven, ormai trentenne e sposato con due figli, abbandona la carriera sicura dell'insegnante e decide di farsi assumere, in cambio di uno stipendio da fame, nel ruolo di fattorino tuttofare presso una piccola casa di post-produzione cinematografica.
Faticando giorno e notte, impara l'arte del montaggio, confezionando documentari, spot televisivi, persino qualche porno e conosce un altro accanito cinefilo, Sean S. Cunningham. I due, poveri di esperienze nel mondo della celluloide, ma ricchissimi di entusiasmo, decidono di tentare il grande colpo insieme, realizzando dei veri e propri film.
Iniziano con Together, un porno-soft interpretato dalla leggendaria Marilyn Chambers.
La coppia decide poi di portare sullo schermo una storia davvero tremenda. La parola d'ordine è "exploitation" (si potrebbe tradurre "sensazionalismo"), e consiste nel colpire allo stomaco lo spettatore troppo abituato agli innocui programmi televisivi.
Craven ripensa ad un film straniero visto in una delle sue "fughe" scolasiche: una cupa vicenda medievale, piena di sesso, violenza e atroci vendette, gli ingredienti che diedero clamorosamente il via alla carriera internazionale di Ingmar Bergman. Proprio La fontana della vergine, riconosciuto capolavoro del maestro svedese, servirà da modello per L'ultima casa a sinistra, il battesimo horror di Craven datato 1972!
Ora ho sonno, me ne vado a letto e torno domani con la seconda (e ultima?) parte della favola di Wesley Earl Craven.
_________________ Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina. |
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sandrix81
![](/forum/images/star_modx.gif) Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 05-07-2004 11:27 |
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Ed eccomi qua per la seconda parte.
Dunque, dov'eravamo? Ah, già... L'ultima casa a sinistra.
Nell'originale bergmaniano, tre pastori, dopo aver violentato ed ucciso una contadinella, finiscono casualmente ospiti proprio in casa della vittima. Smascheratisi involontariamente, pagano il loro delitto con la vita, per mano dei genitori della poveretta.
Craven non fa altro che adattare la vicenda ai tempi moderni, mettendo in scena una coppia di adolescenti, Mari e Phyllis, che decidono di andare ad assistere a un concerto rock. Sulla strada incontrano la loro nemesi: un quartetto di depravati, composto da Krug Stillo (un forzuto sadico), Junior (il giovane figlio di Krug, tossicodipendente all'ultimo stadio), Sadie (modellata su una delle ragazze assassine della famigerata famiglia Manson), e - ultimo ma non meno terribile - Weasel, un elegantone viscido dal coltello facile.
Le teen-agers vanno incontro ad una infernale sequela di torture, umiliazioni e violenze, fino a una morte che definire liberatoria è un eufemismo (sia per le ragazze che per gli spettatori).
Come nel modello bergmaniano, il quartetto di mostri si rifugia, però, proprio nella casa dei Collingwood, genitori di Mari, lui gentile dentista, lei permissiva casalinga. Avuta la certezza della colpevolezza dei loro ospiti, marito e moglie si mettono diligentemente all'opera per vendicarsi.
Nella sanguinaria resa dei conti conclusiva, i bruti vengono eliminati uno dopo l'altro, nei modi più efferati: si va dalla castrazione all'elettroshock, raggiungendo il culmine nella scena in cui, per la prima volta, viene utilizzata la gloriosa marca di motoseghe McCullough.
Grazie ad uno slogan e un titolo centratissimi ("Se non volete svenire dovete ripetervi: 'E' solo un film...'"), L'ultima casa a sinistra diventa un successo internazionale. Per quanto riguarda l'esordiente regista, la critica stronca il suo stile volutamente rozzo, rabbioso, quasi documentaristico, additando al pubblico ludibrio il nome di Craven, assieme a quello di Tobe Hooper, come rappresentante del nuovo genere "blood & gore", trattato alla stregua di pura pornografia.
In realtà, la rappresentazione nuda e cruda di questa overdose di violenza perversa è realizzata da Craven senza compiacimenti estetici, in modo che lo spettatore sia ferito e disgustato da ciò che vede.
Ma, in mezzo a tanta atrocità, nel film appare anche una sequenza profetica, di grande importanza storica nel futuro del cinema craveniano. Si tratta di un incubo, in cui Weasel viene sottoposto ad un poco ortodosso intervento dentistico dai coniugi Collingwood a colpi di martello e scalpello. Un'anticipazione dei Nightmares che verranno?
_________________ Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina. |
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sandrix81
![](/forum/images/star_modx.gif) Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 05-07-2004 11:46 |
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Per il suo secondo film, Craven si associa ad un altro amico degli anni bui, il produttore Peter Locke.
Ispirandosi alla storia di Swaney Bean e dei suoi congiunti, un gruppo di cannibali realmente esistiti nell'Inghilterra del Settecento, crea Le colline hanno gli occhi (1977).
Qui, una famiglia di turisti, rimasta in panne in pieno deserto (uno strano deserto in cui l'esercito compie strani esperimenti), si scontra con una famiglia letteralmente affamata di carne fresca. Il lato "illuminato" e quello "scuro" di una famiglia americana sono costretti a combattersi crudelmente.
Il nucleo dei cattivi è composto da quattro bruti, battezzati con i nomi degli dèi della mitologia clasica: Jupiter, Marte, Plutone, Apollo.
La differenza con le vitime è però molto più sottile di quanto ci potremmo aspettare visto che, dopo aver subito le violenze dei mostri, anche gli innocenti imparano a difendersi con le unghie e con i denti, escogitando trappole mortali.
L'emblematico finale ci presenta uno dei buoni che, inquadrato dal basso, continua a infierire, mediante un'appuntita baionetta, su uno dei cattivi, accompagnando ogni colpo con un urlo, mentre lo schermo si tinge di rosso sangue.
Sette anni dopo, Locke e Craven gireranno un sequel di questo film, composto per più di 3/4 da immagini tratte dal primo episodio. Il fallimento dell'operazione, dovuto anche a mancanza di fondi e a incidenti di lavorazione, è tale che ancora oggi lo stesso Craven rifiuta di parlarne.
Dopo l'exploit de Le colline hanno gli occhi il regista, deciso a lasciare il ghetto delle piccole produzioni, accetta di entrare nel giro grosso, ma in cambio deve ammorbidire la forza dirompente del suo stile.
Il primo impegno in questa nuova fase è un tv-movie, Summer of fear (1978), un pasticcio stregonesco, con Linda Blair nella parte principale, di nessuna originalità.
Si migliora un pochino con il titolo seguente, stavolta destinato al grande schermo, Benedizione mortale (1981), un thriller-horror che vede un demone ermafrodita mietere una strage in una setta religiosa che rifiuta ogni innovazione della moderna tecnologia. Interpretato da una giovanissima Sharon Stone e dal veterano Ernest Borgnine, meriterebbe comunque oblio eterno, se non fosse per la presenza, nella sceneggiatura, di un incubo: la protagonista si rilassa in una vasca da bagno, mentre un serpente striscia non visto verso di lei.
La fase negativa di Craven continua con gli insufficienti Il mostro della palude (1982), svogliata trasposizione del fumetto Swamp thing, con ridicoli costumi mostruosi di gomma che sembrano comprati in saldo fra i resti di qualche monster-movie nipponico.
Torniamo sul piccolo schermo con Invitation to hell (1984), che narra di un elegante country club che nasconde addirittura un ingresso agli inferi.
Semra proprio che, vendendosi al sistema, Craven abbia dovuto sacrificare ogni velleità autoriale per diventare un diligente artigiano della Paura.
Molti suoi ammiratori della prima ora hanno già perso ogni speranza, ma non è detta l'ultima parola...
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sandrix81
![](/forum/images/star_modx.gif) Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 05-07-2004 12:05 |
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...Perché Wes Craven torna a stupire e ad avvincere con il suo nuovo progetto, basato su una minaccia artigliata che incombe su Elm Street, una strada qualunque di una normale cittadina della provincia americana.
Lo spunto parte da una serie di articoli apparsi sul N.Y. Times: tre adolescenti erano stati trovati morti nei loro letti, dopo che avevano rivelato ai genitori di soffrire di terribili incubi. Craven, eccitato dalla notizia, crea il babau preferito dell'ultimo ventennio, il serial killer artigliato Freddy Kruger, che uccide i giovani, entrando nei loro sogni.
Il film, Nightmare - Dal profondo della notte (1984, titolo originale A nightmare on Elm Street), ottiene un enorme successo sia di pubblico che di critica, ma l'unica a trarne vantaggio è la casa di produzione.
Infatti il regista cede i diritti della storia alla New Line, senza pensare alla miriade di sequel che verranno. I diritti di sfruttamento del personaggio diventano dunque appannaggio totale dei produttori, lasciando Craven pieno di rabbia impotente e con qualche decina di milioni di dollari in meno.
Amareggiato dal trattamento, torna a lavorare per il piccolo schermo, sfornando il thriller Sonno di ghiaccio (1985), su un ibernato che si risveglia da un sonno di dieci anni, e Casebuster, un corto senza pretese girato per la Disney, su un gruppo di adolescenti alle prese con una casa stregata.
Finalmente, nel 1988, Craven torna a darci un capolavoro: Il serpente e l'arcobaleno, ispirato dai libri di Wade Davis, un antropoloo che ha indagato a lungo sulle cerimonie vudu, e in particolare sul processo di zombificazione.
La vicenda mischia oscuri riti magici alle violenze perverse del sanguinario braccio armato di un dittatore haitiano, in un riuscito mix di politica e terrore.
Purtroppo il film, malgrado sia riconosciuto come uno dei capolavori del regista, non ottiene un buon successo, e a Craven non resta che tentare di vendicarsi dei produttori che sono diventati miliardari grazie al suo Freddy Kruger, inventando un nuovo serial killer in grado di surclassare la popolarità dell'Incubo di Elm Street.
Horace Pinker, ex tecnico televisivo e assassino a tempo pieno, dopo essere stato giustiziato sulla sedia elettrica, riesca s opravvivere sotto forma di energia invisibile, che possiede i corpi umani costringendoli a compiere i suoi massacri. Purtroppo la frittata non riesce alla perfezione, e Sotto shock (1989) presenta momenti di comicità involontaria e somiglia, quasi ai limiti del plagio, a L'alieno (1987) di Jack Sholder.
Nel 1990, Craven torna alla tv con Omicidi a forma di stella, cronistoria della caccia ad un ennesimo serial killer, episodio-pilota di una serie poi mai prodotta.
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sandrix81
![](/forum/images/star_modx.gif) Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 05-07-2004 12:27 |
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Gli anno '90 si rivelano i più fruttuosi per il regista.
Nel 1992 ecco La casa nera (presentato in anteprima mondiale in Italia, al Dylan Dog Horror Fest).
Ispirato, come Nightmare, ad un fatto di cronaca, racconta di una coppia di sinistri coniugi, perennemente in cerca del "figlio perfetto", che rapiscono bambini per poi dimenticarli nei sotterranei della loro cupa villetta. Il sanguinoso finale vede la "gente sotto le scale" (questo il titolo originale) prendersi un'efferata rivincita sui due aguzzini.
Segue, nel 1994, Nightmare - Nuovo incubo, un gioco cinefilo, un film nel film, in cui gli attori e il regista interpretano sè stessi (persino Robert Englund, mitico "volto" di Freddy, appare senza trucco).
Nella finzione, lo sceneggiatore-regista Craven, durante le riprese di un Nightmare immaginario, si accorge che Freddy sta per invadere la realtà. E l'unico modo per sconfiggerlo si trova tra le pagine della sceneggiatura...
In questa pellicola Freddy, trasformato in un simpatico cattivone quasi comico, ritorna alla ferocia autentica sfoggiata nel primo episodio.
L'occasione di dirigere un vero kolossal viene offerta a Craven da Eddie Murphy, voglioso di affrontare un ruolo diverso dai soliti.
Il risultato è Vampiro a Brooklyn (1995): nato come omaggio a Blacula, uno dei pochi film vampirici interpretato da attori di colore, vede Maximilian, elegante vampiro millenario, in cerca di una donna adatta a garantirgli la discendenza.
In versione succhiasangue, Murphy è inattendibile e il prodotto viene ripudiato dai fan sia del regista che dell'attore.
Grazie al giovane sceneggiatore Kevin Williamson, Craven torna al grande successo nel 1996.
Inizialmente il titolo del film doveva essere Scary movie, ma poi si opta per il più essenziale Scream.
Gli adolescenti della cittadina di Woodsboro sono perseguitati da un maniaco che indossa una maschera riproducente un particolare dell'"Urlo" di Munch, e che è dotato di un'insuperabile cultura cinefila. Infatti, prima di uccidere sottopone la vittima ad un quiz legato ai più celebri film di paura: se la risposta è errata, il "concorrente" muore, straziato da lame taglienti.
Scream piace talmente da generare due sequel, sempre diretti da Craven (e inutili, come quasi tutti i sequel).
La riproduzione della maschera del maniaco raggiunge vendite record e finalmente Craven diventa un regista di serie A.
E' a questo punto che cominciano i guai: Nel 1999, i seguaci dell'horror duro e puro rimangono di sasso, quando sanno che il prossimo lavoro di Craven narra la lacrimevole storia di una insegnante di violino, alle prese con una classe difficile.
Il film, intitolato La musica del cuore, ha un'anteprima disastrosa (durante la proiezione, l'allora Presidente USA Bill Clinton si addormenta) e passa inosservato anche nelle sale.
Pare proprio che Craven non voglia più tornare a dirigere una pellicola dell'orrore, limitandosi alla produzione e dedicandosi alla scrittura di romanzi fantastici. In fondo, lui sa bene che la censura non gli permetterebbe di realizzare pellicole con la forza dei suoi primi capolavori.
"Se il tema del tuo film è la violenza, e tu la mostri in tutta la sua reale crudezza - dice - compi un'operazione del tutto legittima, sicuramente migliore di chi mostra la violenza in modo divertente, così da non traumatizzare lo spettatore... Quando mi capita di assistere ad un kolossal d'azione pieno di morti ammazzati, trovo spregevole la scelta di rendere affascinanti gli effetti prodotti dalle armi da fuoco. Invece, l'arte deve mostrare nel dettaglio lo sfracello che l'impatto di un proiettile è in grado di provocare su un corpo umano".
_________________ Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina. |
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sandrix81
![](/forum/images/star_modx.gif) Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 05-07-2004 12:27 |
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A voi, ora...
Ah, la biografia è tratta (o forse sarebbe meglio dire copiata...) da un articolo di Maurizio Colombo apparso sull'Almanacco della Paura 2004, Sergio Bonelli Editore.
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"Non vorrei mai appartenere ad un club che accettasse tra i suoi soci uno come me." (GROUCHO MARX)
[ Questo messaggio è stato modificato da: sandrix81 il 18-07-2004 alle 15:13 ] |
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Lampadione
![](/forum/images/star_03a.gif) Reg.: 04 Giu 2004 Messaggi: 82 Da: roma (RM)
| Inviato: 05-07-2004 12:54 |
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Non adoro né l'Horror né Craven, però ho letto con molto piacere questa biografia.
quote: "Se il tema del tuo film è la violenza, e tu la mostri in tutta la sua reale crudezza - dice - compi un'operazione del tutto legittima, sicuramente migliore di chi mostra la violenza in modo divertente, così da non traumatizzare lo spettatore... Quando mi capita di assistere ad un kolossal d'azione pieno di morti ammazzati, trovo spregevole la scelta di rendere affascinanti gli effetti prodotti dalle armi da fuoco. Invece, l'arte deve mostrare nel dettaglio lo sfracello che l'impatto di un proiettile è in grado di provocare su un corpo umano".
| Con questo sono d'accordissimo.
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Daniel
![](/forum/images/star_06a.gif)
![](/forum/images/avatar/premio Oscar.gif) Reg.: 14 Feb 2003 Messaggi: 4301 Da: Nuoro (NU)
| Inviato: 05-07-2004 13:35 |
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Ultimo aggiornamento ... Craven è in enorme difficoltà tra abbandoni continui di set da parte degli attori ... fughe continue di notizie sulla seneggiature e bizze personali. Cursed nuovo horror che vede riuniti la coppia Williamson-Craven non sta riuscendo a volgere a termine ...
E pensare che di questo film ne parlammo più di un anno fa ...
_________________ ::M:: cineForum |
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LauraX
![](/forum/images/star_06a.gif) Reg.: 03 Mar 2004 Messaggi: 1694 Da: Este (PD)
| Inviato: 11-07-2004 23:31 |
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a me piace wes craven....
_________________ "Resisto a tutto tranne che alle tentazioni" Oscar Wilde |
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MrsCruise
![](/forum/images/star_04a.gif) Reg.: 26 Lug 2004 Messaggi: 300 Da: Roma (RM)
| Inviato: 27-07-2004 22:00 |
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Mi piace un casino l'horror e la biografia ke hai scritto è molto interessante. Ne ho visti poki di film di Craven, ossia Vampiro a Brooklyn (Eddie Murphy cm sempre inimitabile) e la trilogia di Scream. Il mio preferito di questi è Scream 2, l'1 nn m è piaciuto molto xkè c'erano 2 assassini...
PS: L'attore ke in Scream 2 fa il fidanzato di Sidney è davvero un bel pezzo di ragazzo!!! |
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jedifan
![](/forum/images/star_05a.gif) Reg.: 15 Feb 2008 Messaggi: 806 Da: milano (MI)
| Inviato: 21-04-2008 12:38 |
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Bene con la Casa nera, Red eye e Scream (il primo) non sono male, per il resto mediocrità più assoluta.
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Il cinema non è la settima arte e la prima!
[ Questo messaggio è stato modificato da: jedifan il 21-04-2008 alle 12:41 ] |
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crideep
![](/forum/images/star_04a.gif) Reg.: 16 Feb 2008 Messaggi: 202 Da: milano (MI)
| Inviato: 24-04-2008 22:49 |
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Red eye, la casa nera e il primo scream.
_________________ Ricorderete questo giorno come il giorno in cui avete quasi catturato Capitan Jack Sparrow! |
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Janet13 ex "vinegar"
![](/forum/images/star_modx.gif)
![](/forum/images/avatar/moderatore.gif) Reg.: 23 Ott 2005 Messaggi: 15804 Da: Cagliari (CA)
| Inviato: 26-04-2008 15:50 |
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