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Autore TINTO BRASS
fassbinder

Reg.: 29 Ago 2003
Messaggi: 1335
Da: reggio emilia (RE)
Inviato: 02-11-2003 02:20  
La chiave (1983)

E’ uno dei lavori più noti del Maestro.
Brass crea dalle prime battute un' atmosfera glaciale, fredda, assolutamente bigotta. Da antologia la cinepresa che ricrea gli effetti dell’ alcool e quella che riesce a rendere poetica l’urina della Sandrelli. Il sesso è vissuto inizialmente con pudore devastante, estremizzato perlopiù dalla raffinata tecnica brassiana che rende l’atto erotico velocissimo e inconsapevole, facendolo seguire dalla necessità per la protagonista di indugiare a lungo nel letto, nell’atto di masturbarsi per ottenere quel piacere che la propria vergogna ha appena impedito di ottenere in comunione. […] “Maledetto pudore, dopo 20 anni di matrimonio ! Infrangerlo mi aiuterebbe a soddisfarti […]. E ancora, attraverso le pagine del diario del marito trovato da Teresa : […] “Se non riesco a soddisfarti è colpa tua. “ […] “Perché lo so, Teresa, che ti piace; che sotto il tuo pudore posticcio sei la più troia di tutte le troie che ho conosciuto in gioventù” […].
Brass irrompe spiritato e allucinato vestito da prete da un confessionale e sferra il primo di una serie di duri attacchi alla Chiesa. Si noti la richiesta di fondi, mutuata da Novecento di Bertolucci.
Geniale la trovata del dottore che, parlando del coito a rischio ottiene come risposta dal marito-paziente : “Ah! Il rischio di andarsene venendo”. Da questo momento Brass sprigiona tutto la sua carica rivoluzionaria nei confronti della consapevolezza sessuale, e dopo aver mostrato la Sandrelli desiderosa di toccare il suo amante e trarre godimento dal corpo di questi, giunge a due conclusioni che diverranno poi patrimonio fondamentale dell’ etica di questo autore : la prima è che la gelosia deve essere tramutata in una preziosa risorsa per trarre ulteriore godimento dall’ atto sessuale, e la seconda, tanto semplice, quanto devastante per la morale è che il sesso non deve spaventare ma divertire, eccitare appunto.
Il regista non si lascia naturalmente sfuggire una deliziosa satira politica antifascista, ritraendo il marito di Teresa alla finestra che guardando una parata fascista dice tra sé : “Ma dove cazzo corrono ?! Ah già! Il sabato fascista. Mah ?!. “ E a ruota le conclusioni paradossalmente più spoliticizzate del coniuge “tradito”: “Non mi importava più un cazzo di niente. Più che mai dipendevo dal pezzo di carne che ci penzola in mezzo alle gambe”. Se mi si rizzava abbastanza avevo la piena espressione di me stesso.” E’ questa la rivoluzione: giusto il tempo di attaccare ancora una volta, addirittura schiettamente il Papa, e tutti i pontefici della storia, veri responsabili dell’ ignoranza e delle paure legate al sesso, una nuova mirabile inquadratura di un artistico bidet effettuato dalla Sandrelli e via, Venezia ritratta nei suoni, nei colori e nei movimenti come pochi al mondo sarebbero in grado di fare (si guardi anche la Venezia di Così fan tutte). La Sandrelli in questo film raggiunge uno dei momenti più alti della sua splendida carriera riuscendo a mostrare al contempo timidezza, timore, ingenuità e spregiudicatezza, voluttà, morbosità. Brass ispirato come non mai viene invece snobbato, per l’ ennesima volta dalla critica, probabilmente indaffarata a tessere le lodi di prodotti più politicamente corretti e asserviti a certe sterili e puerili logiche di gusto. Massimo compimento della rivoluzione brassiana.


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TINTOBRASS

Reg.: 25 Giu 2002
Messaggi: 5081
Da: Roma (RM)
Inviato: 02-11-2003 03:13  
"La Chiave" è forse il film di Brass in cui meglio si fondono erotismo e poesìa. Le scene dei fugaci incontri fra Branciaroli e la Sandrelli sono di un virtuosismo tecnico di alta scuola, che ben si fonde con le incantevoli musiche di Ennio Morricone.
Un ritratto di donna talora gustosamente spregiudicato, talora sensibile nel cogliere le innumerevoli sfumature dell'animo femminile.
L'uomo è qui, come sempre nei film di Brass, esempio di deriva umana, incapace di accettare con consapevolezza gli effetti di quella rivoluzione socio-culturale che ha imposto la donna a capo di ogni cosa.
Probabilmente, il capolavoro di Tinto Brass.
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"La giovinezza è una conquista dello spirito che si raggiunge solo ad una certa età" (Proust)


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Presapoco

Reg.: 24 Set 2003
Messaggi: 218
Da: Concesio (BS)
Inviato: 02-11-2003 11:22  
Io, caligola...com'è?ma...tanti dvd di tinto sono tagliati...no?

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TINTOBRASS

Reg.: 25 Giu 2002
Messaggi: 5081
Da: Roma (RM)
Inviato: 02-11-2003 14:33  
quote:
In data 2003-11-02 11:22, Presapoco scrive:
Io, caligola...com'è?ma...tanti dvd di tinto sono tagliati...no?




Il fatto è che di "Io, Caligola" circolano copie diversissime. Io ne posseggo una europea tagliatissima. Esistono poi copie statunitensi, giapponesi. Tinto Brass, per conto suo, ha ritirato la firma dal film, dal momento che il produttore, all'epoca, lo tagliò e rimontò in diverse versioni. Addirittura, aggiunse in alcune copie dettagli hard di dubbio gusto.
Gli unici dvd di Tinto ad essere "cut" sono "La chiave" e "Miranda" (distribuiti dalla pessima Minerva), che riportano la versione televisiva (!), vietata ai minori di 14 anni (sarebbe meglio reperire i dvd inglesi... tutta un'altra storia!). Gli altri dvd in commercio, sono "uncut".
Ciao!
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Presapoco

Reg.: 24 Set 2003
Messaggi: 218
Da: Concesio (BS)
Inviato: 02-11-2003 23:26  
GRASSSIE

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TINTOBRASS

Reg.: 25 Giu 2002
Messaggi: 5081
Da: Roma (RM)
Inviato: 03-11-2003 01:18  
quote:
In data 2003-11-02 23:26, Presapoco scrive:
GRASSSIE



Figurati!
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fassbinder

Reg.: 29 Ago 2003
Messaggi: 1335
Da: reggio emilia (RE)
Inviato: 03-11-2003 03:56  
Snack Bar Budapest (1988)

Oltre ai consueti attacchi nei confronti del mondo ecclesiastico (si pensi alla suora che osserva la combriccola molecoliana avvicinarsi alla spiaggia, con buona parte delle donne a culo scoperto, ma soprattutto ai continui dialoghi tra Giancarlo Giannini e Philippe Leotard a base di “per dio ! e “per la madonna !"), Brass, attraverso auto-citazioni di titoli e lavori personali ( Chi lavorà è perduto , La chiave ) evidenzia l’atteggiamento che è stato mantenuto nei confronti dei suoi lavori, ma anche verso il cinema più in generale, mostrando la signora impellicciata all’interno della sala dove Molecola e soci compiono le scorrerie, quale alter-ego di quel complesso rapporto tra pubblico benpensante e critica sottomessa ad esso. “Avete fatto bene! Benissimo!” (a proposito della distruzione del cinema). “Vi giuro che se non lo aveste fatto voi lo avrei fatto io!”.
La vicenda si svolge con una rapidità estrema, ma con toni volutamente cupi, malinconici, arrendevoli. La chiusura del cerchio attraverso il flash-back dell’ avvocato è un pezzo memorabile, in cui è davvero imperdibile l’interpretazione di Tinto Brass, questa volta in versione giudice, che dopo essersi scandalizzato per una lingua messa nell’ orecchio dalla cliente all’avvocato, ci regala un atteggiamento noto, che non si può fare finta di non comprendere in tutta la sua portata. Il gesto che compie Giannini è quello che tutti vorrebbero compiere in quei momenti. La fotografia e le musiche scelte sono davvero suggestive. La scena finale del distributore è poi una vera raffinatezza cinematografica, ogni volta che la riguardo mi sorprendo di come certe capacità tecniche possano passare inosservate. Inutile ricordare che questo film, come la quasi totalità dei lavori del Maestro, è stato non solo sottovalutato, ma duramente sbeffeggiato da buona parte della critica. Ottime invece le interpretazioni di Giancarlo Giannini, di Philippe Léotard e di un sorprendente François Négret. Lo si guardi senza pregiudizi questo Snack bar Budapest. Lascerà il segno.





[ Questo messaggio è stato modificato da: fassbinder il 03-11-2003 alle 10:37 ]

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Paranoid


Reg.: 04 Gen 2003
Messaggi: 80
Da: Fatti miei (BA)
Inviato: 03-11-2003 10:09  
quote:
In data 2003-11-02 14:33, TINTOBRASS scrive:
quote:
In data 2003-11-02 11:22, Presapoco scrive:
Io, caligola...com'è?ma...tanti dvd di tinto sono tagliati...no?




Il fatto è che di "Io, Caligola" circolano copie diversissime. Io ne posseggo una europea tagliatissima. Esistono poi copie statunitensi, giapponesi. Tinto Brass, per conto suo, ha ritirato la firma dal film, dal momento che il produttore, all'epoca, lo tagliò e rimontò in diverse versioni. Addirittura, aggiunse in alcune copie dettagli hard di dubbio gusto.
Gli unici dvd di Tinto ad essere "cut" sono "La chiave" e "Miranda" (distribuiti dalla pessima Minerva), che riportano la versione televisiva (!), vietata ai minori di 14 anni (sarebbe meglio reperire i dvd inglesi... tutta un'altra storia!). Gli altri dvd in commercio, sono "uncut".
Ciao!




Ma diamine...avevo visto l'anno scorso a londra proprio i dvd di questi 2 film e mi son detto " tanto usciranno in Italia"...va bè peccato...

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TINTOBRASS

Reg.: 25 Giu 2002
Messaggi: 5081
Da: Roma (RM)
Inviato: 03-11-2003 13:22  
quote:
In data 2003-11-03 10:09, Paranoid scrive:

Ma diamine...avevo visto l'anno scorso a londra proprio i dvd di questi 2 film e mi son detto " tanto usciranno in Italia"...va bè peccato...



Poco male, si possono ordinare anche via Internet.
In Inghilterra è in commercio proprio una collana di dvd dedicata a Brass, che comprende anche film da noi editati solo in vhs.
Ciao!
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TINTOBRASS

Reg.: 25 Giu 2002
Messaggi: 5081
Da: Roma (RM)
Inviato: 03-11-2003 13:28  
quote:
In data 2003-11-03 03:56, fassbinder scrive:
Snack Bar Budapest (1988)

Oltre ai consueti attacchi nei confronti del mondo ecclesiastico (si pensi alla suora che osserva la combriccola molecoliana avvicinarsi alla spiaggia, con buona parte delle donne a culo scoperto, ma soprattutto ai continui dialoghi tra Giancarlo Giannini e Philippe Leotard a base di “per dio ! e “per la madonna !"), Brass, attraverso auto-citazioni di titoli e lavori personali ( Chi lavorà è perduto , La chiave ) evidenzia l’atteggiamento che è stato mantenuto nei confronti dei suoi lavori, ma anche verso il cinema più in generale, mostrando la signora impellicciata all’interno della sala dove Molecola e soci compiono le scorrerie, quale alter-ego di quel complesso rapporto tra pubblico benpensante e critica sottomessa ad esso. “Avete fatto bene! Benissimo!” (a proposito della distruzione del cinema). “Vi giuro che se non lo aveste fatto voi lo avrei fatto io!”.
La vicenda si svolge con una rapidità estrema, ma con toni volutamente cupi, malinconici, arrendevoli. La chiusura del cerchio attraverso il flash-back dell’ avvocato è un pezzo memorabile, in cui è davvero imperdibile l’interpretazione di Tinto Brass, questa volta in versione giudice, che dopo essersi scandalizzato per una lingua messa nell’ orecchio dalla cliente all’avvocato, ci regala un atteggiamento noto, che non si può fare finta di non comprendere in tutta la sua portata. Il gesto che compie Giannini è quello che tutti vorrebbero compiere in quei momenti. La fotografia e le musiche scelte sono davvero suggestive. La scena finale del distributore è poi una vera raffinatezza cinematografica, ogni volta che la riguardo mi sorprendo di come certe capacità tecniche possano passare inosservate. Inutile ricordare che questo film, come la quasi totalità dei lavori del Maestro, è stato non solo sottovalutato, ma duramente sbeffeggiato da buona parte della critica. Ottime invece le interpretazioni di Giancarlo Giannini, di Philippe Léotard e di un sorprendente François Négret. Lo si guardi senza pregiudizi questo Snack bar Budapest. Lascerà il segno.





Concordo. "Snack Bar Budapest" è un film molto cupo. Il film più "dark" di Tinto Brass insieme a "Col cuore in gola".
Il regista, però, si diverte a giocare con la messa in scena. Si ispira al fumetto e al cinema noir con esiti molto interessanti.
Ottimo come sempre Giancarlo Giannini.
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TINTOBRASS

Reg.: 25 Giu 2002
Messaggi: 5081
Da: Roma (RM)
Inviato: 03-11-2003 13:41  
Fassbinder, fammi indovinare... il prossimo titolo sarà "Paprika"... vero?
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fassbinder

Reg.: 29 Ago 2003
Messaggi: 1335
Da: reggio emilia (RE)
Inviato: 03-11-2003 14:06  
Purtroppo Paprika, come Così fan tutte sono film che ho prestato tempo fa e che, come talvolta capita, non hanno più fatto ritorno nella loro postazione : ; quindi, per il momento, posso recensire solo L'uomo che guarda e Monella, in attesa di Miranda che verrà trasmesso il 15 novembre. Aspetto perciò tue considerazioni sui titoli che lascio scoperti. Anche perchè i primi film di Brass non ho nemmeno avuto modo di visionarli una volta.



[ Questo messaggio è stato modificato da: fassbinder il 03-11-2003 alle 14:08 ]

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aralis

Reg.: 18 Ott 2003
Messaggi: 3151
Da: bolzano (BZ)
Inviato: 03-11-2003 14:49  
scusate se mi intrometto nella vostra discussione, non giudico le capacità di Brass come regista,non ne ho i mezzi, però mi sembra che lui, della donna, abbia solo due punti di vista: davanti e didietro.
Mi spiegate perchè, quando qualcuno la pensa in modo diverso da voi,( voi di tutto il Forum ) o è bigotto, o non capisce niente, oppure è da ricovero coatto?
Dove la mettiamo la libertà di pensiero? Nei posti che Brass filma più volentieri?

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TINTOBRASS

Reg.: 25 Giu 2002
Messaggi: 5081
Da: Roma (RM)
Inviato: 03-11-2003 19:04  
quote:
In data 2003-11-03 14:49, aralis scrive:
Dove la mettiamo la libertà di pensiero? Nei posti che Brass filma più volentieri?



Io sto dalla parte della libertà di pensiero e di parola. Non ho nulla da rimproverarmi e rispetto la tua opinione su Tinto.
Se mi permetti, però, vorrei precisare una cosa: nei film di Brass la donna non è un "oggetto" del desiderio, bensì un "soggetto", è infatti lei stessa a determinare l'intero svolgersi della trama e a manovrare le figure maschili (sempre e comunque eclatanti esempi di deriva umana) come meglio crede. Tinto ama le donne nella loro integrità, ma ad interessarlo è la loro sessualità. E la sa esplorare in maniera molto diretta e senza peli sulla lingua... proprio per questo, molto spesso, viene attaccato.
A conti fatti, dovrebbe essere l'uomo a sentirsi discriminato di fronte ad un film di Tinto Brass. Chi possiede un po' di autoironia, però, non se la prende... anche perché, con molta sincerità, credo che quello maschile sia veramente il "sesso debole" del nuovo millennio.

Fassbinder, avendo già recensito "Così fan tutte", mi occuperò presto di "Paprika"
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fassbinder

Reg.: 29 Ago 2003
Messaggi: 1335
Da: reggio emilia (RE)
Inviato: 03-11-2003 19:16  
quote:
In data 2003-11-03 14:49, aralis scrive:
scusate se mi intrometto nella vostra discussione, non giudico le capacità di Brass come regista,non ne ho i mezzi, però mi sembra che lui, della donna, abbia solo due punti di vista: davanti e didietro.
Mi spiegate perchè, quando qualcuno la pensa in modo diverso da voi,( voi di tutto il Forum ) o è bigotto, o non capisce niente, oppure è da ricovero coatto?
Dove la mettiamo la libertà di pensiero? Nei posti che Brass filma più volentieri?



Non credo che qualcuno abbia messo in discussione la libertà di pensiero, ci mancherebbe altro. Se Brass attacca il bigottismo riceve in cambio l'accusa di essere un maiale, un porco. Ma non se ne cura affatto, e anzi, accetta il paragone esaltando la sessualità del suino. Ogni brassiano in fondo non può sentirsi offeso nel sentirsi chiamare "maiale", proprio perchè considera la donna emancipata una troia (intesa appunto come femmina del maiale), consapevole di esserlo e divertita dalla sua dirompente sensualità, attraverso la quale può rendere qualsiasi uomo un inetto, un essere al suo servizio. Il massimo insulto per un brassiano ha invece a che fare con l'antitesi della spregiudicatezza, e cioè con la repressione sessuale in tutte le sue forme.
Aspetto la recensione di Paprika. Intanto procedo con la visione de L'uomo che guarda e di Monella.

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[ Questo messaggio è stato modificato da: fassbinder il 03-11-2003 alle 19:17 ]

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