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L'opera più rappresentativa di Simone Lecca
Dal medico 0 0%
Market Affieli 0 0%
Sara, la donna di Provenza 1 7.7%
Souvenir 0 0%
Maledirò 1 7.7%
Memento Mori (Riccione Connection) 2 15.4%
Lo sguardo capovolto 1 7.7%
Film Nero 7 53.8%
Indomino (serial tv incompiuto) 1 7.7%
Totale 13 100%

Autore L'opera più rappresentativa di Simone Lecca
marguerite

Reg.: 11 Nov 2005
Messaggi: 1
Da: milano (MI)
Inviato: 11-11-2005 16:24  
.... Simone Lecca conobbe, grazie al suo soggiorno nel Tibet (ben prima che il viaggio di John Lennon rendesse la ricerca spirituale un consumo di tendenza), il valore della parabola. Il suo cinema del frammento (e qui penso alle centinaia di metri di pellicola conservati - conservati, ma per quanto ancora se non si investirà nel restauro e nella catalogazione? - nell'archivio di Catalina, che contengono migliaia di barbagli - come li definì Montale). Il suo cinema del frammento mi ricorda la parabola della tazza di the: un allievo occidentale chiede al suo maestro di insegnargli la sapienza e il maestro in silenzio inizia a versare il the fino a far traboccare la tazza; l'allievo esclama "Maestro, la tazza è piena" e il Maestro risponde "Così la tua testa. Per apprendere dovrai svuotarladi tutto l'inutile ciarpame ch contiene".

Il destino di Lecca è legato alla nostra capacità di fare il vuoto in noi per accoglierne il messaggio visuale e visionario, dovremo svuotare gli occhi dall'abbagliante bric-a-brac che li riempie, svuotare il cuore dall'indifferenza che lo avvelena, svuotare la mente dal falso sapere e aprirci all' (in)visibile, o la sua opera tornerà a svanire lentamente nel caos del mondo - dove resterà come ens seminalis in attesa del suo pubblico elettivo, lo sguardo puro del bambino, del monaco, dell'eremita ...

Marguerite Y.

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83Alo83

Reg.: 26 Mag 2002
Messaggi: 16507
Da: Palermo (PA)
Inviato: 11-11-2005 17:51  
quote:
In data 2005-11-08 15:03, TINTOBRASS scrive:
Sono scandalizzato: su questo forum si preferisce dissertare su attrazioni gay, punti G, piercing e pupazzi berlusconiani piuttosto che approfondire l'analisi dell'opera di un grande artista underground. Simone Lecca non vi ha lasciato proprio nulla? Non vi ha insegnato niente? Il suo sacrificio vi lascia indifferenti? Allora siete i figli non rinnegati di quest'epoca di merda!



ti ho mai detto che sei proprio fico?

_________________
Mi contraddico, forse?
Ebbene mi contraddico, ma sono vasto, contengo moltitudini.

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TINTOBRASS

Reg.: 25 Giu 2002
Messaggi: 5081
Da: Roma (RM)
Inviato: 11-11-2005 17:53  
quote:
In data 2005-11-11 17:51, 83Alo83 scrive:
quote:
In data 2005-11-08 15:03, TINTOBRASS scrive:
Sono scandalizzato: su questo forum si preferisce dissertare su attrazioni gay, punti G, piercing e pupazzi berlusconiani piuttosto che approfondire l'analisi dell'opera di un grande artista underground. Simone Lecca non vi ha lasciato proprio nulla? Non vi ha insegnato niente? Il suo sacrificio vi lascia indifferenti? Allora siete i figli non rinnegati di quest'epoca di merda!



ti ho mai detto che sei proprio fico?





No, non me l'hai mai detto.
Colgo l'occasione per ringraziarti.
_________________
"La giovinezza è una conquista dello spirito che si raggiunge solo ad una certa età" (Proust)


Il sito della mia personalissima rivoluzione: http://www.vueling.com

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83Alo83

Reg.: 26 Mag 2002
Messaggi: 16507
Da: Palermo (PA)
Inviato: 11-11-2005 18:11  
quote:
In data 2005-11-11 17:53, TINTOBRASS scrive:
No, non me l'hai mai detto.


ovvio, non lo penso affatto.

era un pò per tagliar corto.
consideraata la mia organizzazione di personalità narcisistica (fragilità del caso annesse), mi riesce di fiutare un pò "a naso" atteggiamenti autereferenziali ed esigenze narcisistiche più o meno velate.
e quindi perchè non sedurti concedendoti ciò che in questo caso parte di te ricerca?
eccomi, sono il tuo oggetto-sè, mera appendice narcisistica, fai di me ciò che desideri.

ciò non toglie però che tu sia sicuramente un utente ben sopra la media...
"ti piace vincere facile?", predicare in sondaggi lo garantisce.
insomma, sempre meglio che il lotto.

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Mi contraddico, forse?
Ebbene mi contraddico, ma sono vasto, contengo moltitudini.

[ Questo messaggio è stato modificato da: 83Alo83 il 11-11-2005 alle 18:13 ]

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83Alo83

Reg.: 26 Mag 2002
Messaggi: 16507
Da: Palermo (PA)
Inviato: 11-11-2005 18:12  
aggiungo che questo tizio non lo conoscevo affatto, ma sembra interessante...
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TINTOBRASS

Reg.: 25 Giu 2002
Messaggi: 5081
Da: Roma (RM)
Inviato: 11-11-2005 20:08  
quote:
In data 2005-11-11 18:11, 83Alo83 scrive:
ovvio, non lo penso affatto.


E allora torna nella merda da cui sei venuto!
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83Alo83

Reg.: 26 Mag 2002
Messaggi: 16507
Da: Palermo (PA)
Inviato: 11-11-2005 20:09  
quote:
In data 2005-11-11 20:08, TINTOBRASS scrive:
quote:
In data 2005-11-11 18:11, 83Alo83 scrive:
ovvio, non lo penso affatto.


E allora torna nella merda da cui sei venuto!



ahahahahha!
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dinners

Reg.: 12 Nov 2005
Messaggi: 2
Da: Roma (RM)
Inviato: 12-11-2005 13:35  
Mio padre ha lavorato come attrezzista a cinecittà per 35 anni, era un caro amico d’infanzia dell’attore Salvo Randone e ricordo che intorno alla fine degli anni 60 e primi anni 70 frequentavano assiduamente Simone Lecca. Lo ho conosciuto anche io, ero un bambino molto piccolo ma ricordo bene tutto come se fosse ieri.
Io non sono un cinefilo e tantomeno un intellettuale ma sono a conoscenza del fatto che "La decima vittima" di Elio Petri doveva essere il primo capitolo di una trilogia chiamata “ Trilogia del benessere” e gli altri due film sarebbero spettati a Gillo Pontecorvo e a Simone Lecca (in quest’ultimo il protagonista doveva essere Salvo Randone); non so che fine abbia fatto questo progetto, (mio padre è scomparso 12 anni fa) da allora non ho più sentito parlare di Simone Lecca e da nessuna parte compare la collaborazione con Randone e Petri. Forse si sta cercando di nascondere qualcosa?

Buona fortuna a tutti.
D



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vietcong

Reg.: 13 Ott 2003
Messaggi: 4111
Da: roma (RM)
Inviato: 12-11-2005 15:25  
quote:
In data 2005-11-11 18:12, 83Alo83 scrive:
aggiungo che questo tizio non lo conoscevo affatto, ma sembra interessante...




minchia, ma io credevo che fosse un regista immaginario, come cicciopazzo e pasquale squitieri..


_________________
La realtà è necessaria a rendere i sogni più sopportabili

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TINTOBRASS

Reg.: 25 Giu 2002
Messaggi: 5081
Da: Roma (RM)
Inviato: 12-11-2005 20:59  
quote:
In data 2005-11-12 15:25, vietcong scrive:
pasquale squitieri..



No... purtroppo quello è una realtà!
_________________
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TINTOBRASS

Reg.: 25 Giu 2002
Messaggi: 5081
Da: Roma (RM)
Inviato: 13-11-2005 22:48  
Da: Paola Gradenigo, "Nuovo Millennio - Le mille eredità della cultura underground" ed. Il Mucchio, Milano 2005



VALERY SWAROBINSKY (bio)
è un anziano signore dai modi un po’ bruschi e dai molteplici interessi che spaziano dal cinema muto alle scienze sociali, dalla matematica alla cabala ebraica.
Paola Gradenigo, studentessa della Nuova Università del Cinema e della Televisione, è andata a trovarlo, interrogandolo sulla sua singolare interpretazione dell’opera di Lecca.
La ringraziamo per averci concesso di utilizzare questo materiale, anche in considerazione del fatto che Swarobinsky è generalmente molto refrattario a concedere interviste.


INTERVISTA RILASCIATA A PAOLA GRADENIGO IL 20 MARZO 2005:


Professor Swarobinsky, qual è esattamente la sua posizione rispetto all’opera di Simone Lecca?

Premetto che non sono un critico cinematografico… ma credo che questo non mi impedisca di esprimere un parere, tanto più che è lei a richiedermelo…
A mio avviso l’opera di Simone Lecca, anche se ovviamente ci sono delle eccezioni, non è particolarmente significativa da un punto di vista cinematografico. Ripeto: la mia è un’opinione personalissima; ecco, tuttavia non mi sentirei certamente di includere Lecca tra i grandi registi o tra i grandi autori della storia del cinema…


Mi faccia capire… lei quindi in qualche modo ci sta dicendo che l’opera di Simone Lecca è stata sopravalutata?

No, no, io sostengo che, al contrario, non ne sia mai stata compresa l’esatta grandezza. Io penso che l’aspetto essenziale della sua opera sia stato di volta in volta regolarmente misconosciuto…


Mi scusi professore, ma non riesco a seguirla…

Ma guardi… le faccio subito una dimostrazione. Come lei saprà ho recentemente pubblicato un testo che cerca di abbozzare una riflessione proprio su questo tema…(1)


Vorrei che oggi lei approfondisse proprio alcune delle tesi esposte in questo libro…

Sì capisco… Cercherò di essere chiaro… Prendiamo ad esempio Maledirò. Non so quanti sanno che nella versione originale del film ci sono dei fotogrammi nascosti, delle microsequenze non immediatamente intelligibili…


Sbaglio o lei sta parlando di messaggi subliminali?

Più o meno…

Swarobinsky inserisce una vecchia videocassetta in un antico videoregistratore

Ecco… proviamo a far scorrere lentamente alcune sequenze del film; vede… ecco! Fermiamo qui… in questo punto, se lei fa attenzione, ci troviamo improvvisamente di fronte ad un paio di fotogrammi che ci presentano un rebus. Guardi… qui sono state sistemate delle lettere e dei numeri che abbinati con gli altri elementi dell’immagine formano una specie di indovinello…
Si tratta di un classico rompicapo ebraico che fa riferimento a un’antica tecnica cabalistica, la ghematriah, che consiste nell’istituire un’equivalenza di significato tra parole formate da lettere i cui valori numerici danno somme uguali…


°°°

E questo non è ancora niente. Per rendere ancora più chiara la mia tesi le voglio citare il caso di un film poco noto (e a mio avviso piuttosto mediocre – ma credo che sulla mediocrità di questo film possiamo essere tutti d’accordo) in cui Lecca interpreta il ruolo di un poliziotto corrotto. Il film è diretto da un regista siriano e ambientato nella Damasco degli anni cinquanta. È un film pensato e prodotto per il mercato arabo… (2)
Vede… questo è Lecca (indica lo schermo)… c’è il solito elemento slapstick: sta fumando una sigaretta al contrario… Ebbene, so che è difficile da credere, ma le poche battute recitate da Lecca nell’originale siriano del film formano tutte frasi palindrome, leggibili cioè sia da sinistra verso destra sia da destra verso sinistra. Ciò è tanto più sorprendente quanto più si consideri che l’arabo, come è noto, si scrive e si legge da destra verso sinistra. C’è un doppio ribaltamento linguistico insomma… Inutile dire che né il regista, né lo sceneggiatore del film erano o sono consapevoli di quanto stava facendo il loro attore…
Dunque, dietro l’apparenza di un film mediocre e assolutamente convenzionale, Lecca si è divertito a costruire un raffinatissimo gioco enigmistico. Tutto questo ovviamente viene a mancare nelle versioni doppiate del film…
Ma gli esempi che potrei fare in questo senso sono davvero tanti…


Si può parlare di qualcosa del genere anche per quanto concerne la sua produzione pittorica?

Direi proprio di sì… soprattutto nella sua produzione giovanile. Opere, come lei sa, molto leggere e scanzonate che però nascondono al loro interno dei veri e propri enigmi visivi. In molti quadri Lecca ripropone uno dei generi più antichi di paradosso della prospettiva: l’anamorfosi. Un disegno in cui appare un’immagine distorta che, osservata obliquamente o riflessa in uno specchio, può essere vista nella sua prospettiva naturale.
C’è un quadro che mi pare particolarmente significativo in questo senso. È un autoritratto giovanile che se guardato da in alto a sinistra produce l’inconfondibile sagoma di un vegliardo ormai prossimo alla morte. (3)


Indovinelli, enigmi, citazioni… ma che senso ha tutto questo? Voglio dire: esiste secondo lei un progetto complessivo che possa rendere conto del significato di queste singolari operazioni?

Secondo me sì… Anche se molto spesso questi interventi, come li chiama lei, subliminali, sono semplicemente delle sciarade o delle colte e divertite citazioni estemporanee e fini a se stesse… magari di carattere politico…
Eppure sì, io penso che davvero ci sia un progetto sotterraneo e sistematico che sottende l’intera produzione di Simone Lecca. La sua opera costituisce un impressionante puzzle in cui il singolo pezzo non ha senso se non considerato nella sua visione d’insieme e quindi come parte di un tutto che lo determina e lo rende possibile. In questo senso sono convinto che l’unica chiave di lettura che consenta di addentrarsi con qualche risultato nei tortuosi meandri dell’opera di Lecca sia quella esoterica.
Vede… in fondo nessuno è più immune di Lecca dalla piaga peggiore della società contemporanea: la genericità. Per sfuggire all’arbitrarietà dell’esistenza, Lecca aveva bisogno di imporre alla sua opera delle regole rigorose. E allora si è divertito a nascondere, sotto la superficie patinata e convenzionale delle sue immagini cinematografiche e pittoriche, spesso volutamente ingenue e spensierate, simboli, formule, teorie, che conferissero alla sua opera la dignità formale e la purezza cristallina di un’operazione matematica.

E secondo lei quest’operazione è riuscita?

Io penso proprio di sì… In fondo siamo qui a parlarne…

La ringrazio per la sua disponibilità professore. È stato un piacere parlare con lei…

Il piacere è stato mio…



Note:
(1) Cfr. Valery Swarobinsky, In the mood for love – il cinema alla rovescia, edizioni vivaldiane, Roma 2003.
(2) Ovviamente qui Swarobinsky si sta riferendo al celebre “Teorema del delirio” – film culto del regista siriano Pierre Bazieh.
(3) Su questo tema si veda in particolare A. BUCK, Das Lebensgefühl im Spiegel der Selbstdarstellungen, Berlin 1956

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 15-11-2005 22:58  
non lo conosco bene, ma Souvwenir è davvero un film eccezionale, pieno di spunti e riproposizioni di stilemi del cinema d'avanguardia classica.
Tinto, mi puoi passare qualche altro suo lavoro?
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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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TINTOBRASS

Reg.: 25 Giu 2002
Messaggi: 5081
Da: Roma (RM)
Inviato: 15-11-2005 23:29  
quote:
In data 2005-11-15 22:58, gatsby scrive:
non lo conosco bene, ma Souvwenir è davvero un film eccezionale, pieno di spunti e riproposizioni di stilemi del cinema d'avanguardia classica.
Tinto, mi puoi passare qualche altro suo lavoro?




Il migliore è per me "Memento Mori (Riccione Connection)", una rivisitazione in chiave nonsense della classica spy-story chandleriana. Il cast è nutritissimo. Lecca si circonda di presenze disparate: un giovane Gianmarco Tognazzi alla sua prima prova da protagonista, un Lorenzo Mori già affermato in campo teatrale (in coppia con Moni Ovadia, aveva già portato in scena la rilettura in chiave anticomunista del "Picpus" di Alf Beckersson) e Roger Moore in partecipazione straordinaria. Il film sarà imperfetto, ma è una delle più lucide testimonianze di un talento comico pressoché unico.
Per saperne di più...
Io posseggo la copia svietica di "Memento Mori" (in italiano con sottotitoli), se vuoi, la prossima volta, te la presto.
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"La giovinezza è una conquista dello spirito che si raggiunge solo ad una certa età" (Proust)


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celentano

Reg.: 16 Nov 2005
Messaggi: 2
Da: Milano (MI)
Inviato: 16-11-2005 11:40  
Simone Lecca è rock,
chi non lo (ri)conosce è ignorante!

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celentano

Reg.: 16 Nov 2005
Messaggi: 2
Da: Milano (MI)
Inviato: 16-11-2005 11:55  
Satire is of course important, but it should never turn into mere political instrument. I think Lecca went beyond the limit…I think he had problems, I mean personal problems.…
It is no mystery that I never liked him. He never said clearly what he meant and always tried to make the most of every situation. More than that, he was ignorant and hypocrite. I have no fear to say that clear. I have had several chances to work with him and I have to say I have several doubt concerning his so called talent.
Pierre

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