> > Sondaggi - Qual'è il miglior film girato da Sergio Leone? |
Qual\'è il miglior film girato da Sergio Leone? |
Il buono, il brutto, il cattivo |
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15 |
38.5% |
Per un pugno di dollari |
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2 |
5.1% |
Per qualche dollaro in piu' |
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0 |
0% |
C'era una volta il west |
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3 |
7.7% |
C'era una volta in America |
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17 |
43.6% |
Giu' la testa |
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0 |
0% |
Altro |
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2 |
5.1% |
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Autore |
Qual'è il miglior film girato da Sergio Leone? |
willoz
 Reg.: 08 Mar 2004 Messaggi: 3701 Da: trento (TN)
| Inviato: 18-07-2005 13:32 |
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quote: In data 2005-07-18 13:19, DottorDio scrive:
Ora il discorso comincia a essere più chiaro, in pratica ciò che ti fa storcere il naso di Kubrick è il disequilibrio che crea enfatizzando oltre modo certe sequenze fini a se stesse e tralasciando i punti forti della narrazione....
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mah..
non credo si possa parlare di disequilibrio cercato e fuorviante usato per ovviare a lacune narrativo-espressive di qualche tipo..
è un'assurdita..
mezzo cinema andrebbe a puttane in un colpo solo
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willoz
 Reg.: 08 Mar 2004 Messaggi: 3701 Da: trento (TN)
| Inviato: 18-07-2005 13:32 |
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quote: In data 2005-07-18 13:31, Marienbad scrive:
Cmq io direi di far spostare alcuni post di questo thread in un altro topic realizzato ad hoc.
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ottimo.
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Marienbad
 Reg.: 17 Set 2004 Messaggi: 15905 Da: Genova (GE)
| Inviato: 18-07-2005 13:33 |
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quote: In data 2005-07-18 13:32, willoz scrive:
quote: In data 2005-07-18 13:19, DottorDio scrive:
Ora il discorso comincia a essere più chiaro, in pratica ciò che ti fa storcere il naso di Kubrick è il disequilibrio che crea enfatizzando oltre modo certe sequenze fini a se stesse e tralasciando i punti forti della narrazione....
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mah..
non credo si possa parlare di disequilibrio cercato e fuorviante usato per ovviare a lacune narrativo-espressive di qualche tipo..
è un'assurdita..
mezzo cinema andrebbe a puttane in un colpo solo
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Ma non è assolutamente vero.
Anzi, se così non fosse, tutto il cinema sarebbe buon cinema.
_________________ Inland Empire non l'ho visto e non mi piace |
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Marienbad
 Reg.: 17 Set 2004 Messaggi: 15905 Da: Genova (GE)
| Inviato: 18-07-2005 13:33 |
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Altrimenti perchè molti film sarebbero oggettivamente mal fatti?
_________________ Inland Empire non l'ho visto e non mi piace |
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Marienbad
 Reg.: 17 Set 2004 Messaggi: 15905 Da: Genova (GE)
| Inviato: 18-07-2005 13:34 |
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quote: In data 2005-07-18 13:32, willoz scrive:
quote: In data 2005-07-18 13:31, Marienbad scrive:
Cmq io direi di far spostare alcuni post di questo thread in un altro topic realizzato ad hoc.
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ottimo.
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Lo dico a Deep
_________________ Inland Empire non l'ho visto e non mi piace |
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willoz
 Reg.: 08 Mar 2004 Messaggi: 3701 Da: trento (TN)
| Inviato: 18-07-2005 13:35 |
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quote: In data 2005-07-18 13:33, Marienbad scrive:
quote: In data 2005-07-18 13:32, willoz scrive:
quote: In data 2005-07-18 13:19, DottorDio scrive:
Ora il discorso comincia a essere più chiaro, in pratica ciò che ti fa storcere il naso di Kubrick è il disequilibrio che crea enfatizzando oltre modo certe sequenze fini a se stesse e tralasciando i punti forti della narrazione....
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mah..
non credo si possa parlare di disequilibrio cercato e fuorviante usato per ovviare a lacune narrativo-espressive di qualche tipo..
è un'assurdita..
mezzo cinema andrebbe a puttane in un colpo solo
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Ma non è assolutamente vero.
Anzi, se così non fosse, tutto il cinema sarebbe buon cinema.
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..oddio Marien adesso fammi riflettere un'attimino..
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Marienbad
 Reg.: 17 Set 2004 Messaggi: 15905 Da: Genova (GE)
| Inviato: 18-07-2005 13:39 |
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Ahhahahaa, guarda, ci sono passata anche io, se non rifletti su certe cose, ti lasci abbindolare anche dal cinema di peggior fattura.
Poi cominci a fare una selezione, e a comprendere i veri meccanismi del cinema, e quindi a condividere con un certo tipo di critica alcune teorie.
_________________ Inland Empire non l'ho visto e non mi piace |
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13Abyss
 Reg.: 20 Lug 2003 Messaggi: 7565 Da: Magliano in T. (GR)
| Inviato: 18-07-2005 14:01 |
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smettetela di leggere Marien.
potreste fottervi il cervello, garantito e convalidato.
_________________ Rubare in Sardegna è il Male. |
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Marienbad
 Reg.: 17 Set 2004 Messaggi: 15905 Da: Genova (GE)
| Inviato: 18-07-2005 14:14 |
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Ma se non fai altro che citarmi nel tuo blog...
E poi ti ho già promesso che te la do, mica ce nè bisogno.
_________________ Inland Empire non l'ho visto e non mi piace |
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DottorDio
 Reg.: 12 Lug 2004 Messaggi: 7645 Da: Abbadia S.S. (SI)
| Inviato: 18-07-2005 14:16 |
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quote: In data 2005-07-18 14:01, 13Abyss scrive:
smettetela di leggere Marien.
potreste fottervi il cervello, garantito e convalidato.
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Non ho mai provato a fottermi il cervello, che è, una nuova forma di autoerotismo?
_________________ Geppetto è stato l'unico uomo ad aver fatto un figlio con una sega
Attention: Dieu est dans cette boite comme ailleurs et partout! |
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13Abyss
 Reg.: 20 Lug 2003 Messaggi: 7565 Da: Magliano in T. (GR)
| Inviato: 18-07-2005 14:20 |
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quote: In data 2005-07-18 14:14, Marienbad scrive:
Ma se non fai altro che citarmi nel tuo blog...
E poi ti ho già promesso che te la do, mica ce nè bisogno.
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e ti lamenti?
è che ho mancanza di materiale e sono costretto a sfruttarti, almeno fino a settembre...
vabbè, per il resto, non sarai tu a darla a ma, ma io a darlo a te. diamoci perdio!
basta, non volevo disturbare, proseguite pure. questo è un topic decente, altro che regista>film... quello è merda.
_________________ Rubare in Sardegna è il Male. |
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Marienbad
 Reg.: 17 Set 2004 Messaggi: 15905 Da: Genova (GE)
| Inviato: 18-07-2005 14:23 |
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Attendiamo che Deep si decida a fare l'opportuno spostamento...
_________________ Inland Empire non l'ho visto e non mi piace |
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willoz
 Reg.: 08 Mar 2004 Messaggi: 3701 Da: trento (TN)
| Inviato: 18-07-2005 14:39 |
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quote: In data 2005-07-18 14:23, Marienbad scrive:
Attendiamo che Deep si decida a fare l'opportuno spostamento...
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gia..
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roccomedia
 Reg.: 15 Lug 2005 Messaggi: 3829 Da: Bergamo (BG)
| Inviato: 18-07-2005 14:40 |
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quote: In data 2005-07-18 13:02, Marienbad scrive:
Avreste risposto correttamente se io avessi risolto il discorso solo ad una questione di costruzione normativa del linguaggio, che dovrebbe essere sempre effettuata mediante un certo schema idiomatico, ma non è così.
Il mio discorso non vuole limitarsi solo a questo.
DottorDio parlava di musica, ma la musica possiede un solo codice (formato poi da diversi sottocodici che ne vanno a costruire uno unico che poi è quello della sonorità), ma il cinema è molto diverso, il cinema è connubio di codici diversissimi che determinano un linguaggio molto più vasto e vario.
La combinazione dei diversi codici dà vita a diversi significati, a diverse forme di regia e di stile, e non è nella loro varietà che una combinazione può risultare migliore di un'altra - poichè come dissi altrove, ogni film è parametro di se stesso - è più che altro come vengono gestiti i differenti codici all'interno di uno stesso film che vanno a determinare l'efficacia o meno di un linguaggio.
Non si parla di canonicità, ma di funzionalità, di campi semantici, ogni precisa scelta rimanda ad un significato che, se espresso in modo vago e poi accostato ad un altro codice che significa qualcosa di differente, non crea assolutamente un messaggio, ma un'ambiguità.
L'ambiguità infatti è una peculiarità del cinema kubrickiano.
Si finisce allora per rimanere estasiati dal disequilibrio creato da Kubrick, perchè ciò che non si capisce affascina, e non perchè ciò che ha da dire interessa e giunge a destinazione in tutta la sua potenza di senso.
E' naturale, ovvio, quanto è ovvio che però non si ha idea di dove Kubrick voglia andare a parare con questo tipo di elaborazione, tenendo presente che il cinema da decenni ha tentato di rendere sempre più comunicativa la coordinazione di tali codici; soprattutto con Godard che più di chiunque altro ha cercato di coordinarli secondo una costruzione volta a richiamare significati che non restassero nascosti nella rete delle trame e delle tematiche, e quindi vincolati nel circuito della letteratura e del cinema classico.
Per dirla in parole spicciole, Kubrick propone un tipo di linguaggio fortemente retorico (e si trattasse solo di questo, non ci sarebbe nemmeno poi tanto da recriminare) ma lo fa stravolgendo le formule di espressione.
In altre situazioni lontane dal cinema, questa maniera di comunicare risulterebbe davvero sconclusionata.
Ancora oggi ci si chiede cosa avesse voluto dire Kubrick con il suo cinema e la cosa, per quanto possa sembrare una sfida alla altrui percezione, resta di fatto una foggia di manifestazioni slegate e improduttive.
Vedere un film di Kubrick è come ascoltare uno schizofrenico, dove infatti vengono spostati i significati di sfondo in primo piano e relegati nello sfondo i sensi primari del suo dire, dove le inezie vengono caricate di phatos e le cose rilevanti svuotate del loro significato.
Potrà anche apparire affascinante, come lo potrebbe essere il discorso di un folle, ma manca assolutamente di sostanza.
Mi chiedo quale senso abbia fare un film come lo faceva Kubrick, esattamente agli antipodi del fare godardiano.
Quindi non è, come avete sostenuto voi, solo una questione di diversità di scelte che vado condannando, perchè anche io non condivido l'osservanza univoca di un solo metodo di costruzione (infatti amo moltissimo un regista come Lynch che rielabora in maniera antrettanto diversa i codici linguistici, ma lo fa con una precisa cognizione e un'effettiva trasmissione di atmosfere e concetti), ma ciò che deploro è l'utilizzo dei codici alla mercè di una creazione dedita esclusivamente ad esasperare in maniera contraria e controversa ogni immagine, suono o situazione presente in un film, senza mai approdare a nulla.
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Questa parla come Diane Keaton in "Manhattan"...
Ma beata la nostra ingenua ignoranza....
Beato chi guarda i film di "Pierino" col sorriso giocondo stampato in volto
Evviva "Giovannona coscialunga" e tutti i B-movies
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royearle ex "meskal"
 Reg.: 06 Mag 2005 Messaggi: 6294 Da: napoli (NA)
| Inviato: 18-07-2005 14:46 |
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quote: In data 2005-07-18 03:12, Marienbad scrive:
quote: In data 2005-07-18 01:34, DottorDio scrive:
Ho come l'impressione che io sono a un livello di approccio cinematografico simile a quello che avevi te qualche anno fa (difatti Eyes Wide Shut m'ha stregato e ha resistito anche alla seconda visione) e vorrei sapere in cosa non sia cinema e per questo (sempre se hai voglia) sarei curioso di sapere secondo te qual'è l'obbiettivo principale del cinema. Un regista, quando vuole girare un film, di cosa dovrebbe tener conto per girare un film che si possa definire arte? (la domanda è molto generica e mi rendo conto che ci si potrebbe scrivere un libro, però io la faccio lo stesso).
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Ecco, questo è un buon post.
E'difficile risponderti chiaramente Dr, ma ci provo...
Eyes wide shut, la prima volta che lo vidi, mi parve davvero magnifico; questo perchè Kubrick (come non si vedeva dai tempi di 2001) gestiva nuovamente in maniera minuziosissima le dinamiche della psicologia sociale e il discorso filosofico relativo alla società.
Kubrick era senza dubbio alcuno un personaggio interessante e acuto, sapeva tirare in ballo discussioni interessantissime a proposito dell'uomo e del mondo, e queste discussioni desiderava inserirle nel suo cinema.
Per quanto riguarda l'aspetto puramente tematico della sua filmografia, credo che come Kubrick pochissimi altri registi abbiano saputo essere così dediti alla formulazione di una cinema capace di riproporre in chiave immaginifica certe teorie.
Tutto l'universo di Eyes wide shut (e prendo questo perchè lo ricordo molto bene, ma ce ne sarebbero altri) appare come la summa di ragionamenti sottili ed intelligenti che Kubrick inserisce nel film.
Il problema nasce quando queste tematiche e situazioni vengono tradotte in immagini.
Ho sempre pensato che Kubrick non fosse un buon regista proprio perchè di quella straordinaria capacità di elaborare teorie, nel suo cinema si avverte solo una pallida presenza, poichè compromesse irrimediabilmente da una scarsa capacità di adattarle alla narrazione visiva, e nota bene, non all'immagine in se o alla costruzione dell'inquadratura, ma proprio ai raccordi delle precise scelte che determinano una narrazione visiva, il movimento visivo di insieme che trasmette in contemporanea significati (quelli dei significanti), atmosfere (quelle relative alla costruzione) e andamento (quello relativo alla consequenzialita e al montaggio).
Mentre questo movimento dovrebbe essere frutto di un percorso, che esattamente funziona come funzionano i nostri processi cognitivi, fatti di passaggi e di immagini, Kubrick lo strumentalizza costringendo significati, atmosfere e andamento a dover dipendere necessariamente l'uno dall'altro, quando poi nel buon cinema coesistono secondo un preciso equilibrio naturale, proprio come avviene nella struttura del pensiero.
Il cinema, e lo diceva anche Godard, "è fatto più per pensare che per raccontare storie".
Quidi dicevo, Kubrick costringe queste tre variabili del linguaggio del cinema a dipendere l'una dall'altra, sforzandone la plasticità e rendendo quindi un film estremamente artefatto, innaturale, facendogli perdere la fluidità che i linguaggi da sempre cercano di ottenere.
Quindi la musica ha il sopravvento sull'immagine, che diviene strettamente manipolata da un ritmo che non si confà al discorso che vuole tirare in ballo, sacrificandone in un certo senso la significazione e alterandone la semplicità sintattica; ogni inquadratura (soprattutto in questo film) pare descrivere un qualcosa che poi al contrario assume contorni drammatici ed esasperati senza un perchè.
L'atmosfera è sempre caricata (mediante l'utilizzo di tempi anomali) di una metafisicità inutile, anche quando vengono mostrati momenti che posseggono per loro natura significati semplici e modesti. L'andamento invece è sempre monocorde, Kubrick non gestisce il suo ritmo secondo la precisa peculiarità di modulazione che nel cinema è il montaggio, ma sempre e solo su una scelta di piani, tracciandone un andamento visivo in mono (come fosse l'andamento di una melodia di piano suonata con una mano sola).
Per questi motivi, Kubrick sceglie di rincarare la dose delle sue scelte registiche sgravate della significazione, esasperando un codice linguistico (vuoi che sia musicale, prossemico, cinesico, narrativo...), quando si accorge che una sequenza tende a mancare di efficacia. Donde l'accostamento di una precisa melodia ad una costruzione d'immagine scarna, o l'introduzione di una situazione particolare in una sequenza montata in maniera poco incisiva.
L'unico pregio di Kubrick è quello di saper riconoscere dove e come il suo linguaggio è incapace di restituire precise sfumature che lui desidera trasmettere, interscambiando nella costruzione dei suoi assunti, codici di altri linguaggi, che però ovviamente non trasmettono i medesimi concetti, ma li trasformano in qualcosa di diverso, di estremamente artificioso.
Per farti un esempio semplice e ridotto ai minimi termini, potrei dirti di pensare a come un giornalista televisivo trasmette una notizia.
I toni della sua voce sono estremamente inusuali, non ci si fa caso quando li si ascolta durante un telegiornale, ma se una persona occasionalmente ti parlasse in quel modo nella vita di tutti i giorni, ne avvertiresti la diversità e l'assoluta artificiosità; questo perchè le cadenze e la musicalità vanno ad esaltare parole e momenti che non avrebbero alcun bisogno di essere valorizzati.
E' solo un esempio, ma rende l'idea.
Kubrick negli anni si è estremamente evoluto e ha scelto di valorizzare forme di linguaggio cinematografico che di fatto, più che renderlo trasmissibile, lo alterano, donando vigore ai suoi toni ma non ai suoi significati.
E' semplicemente per questo che considero Kubrick un regista sopravvalutato, da sempre considerato ricco quando invece denota una povertà di linguaggio evidentissima e una strumentalizzazione consistente nell'utilizzo di ripieghi sintattici, confacenti a mascherare l'intrasmissibilità ed al contempo a mitizzare scelte che sono passate alla storia per lampi di genio, ingiustamente.
Kubrick è mistificazione e con gli anni non ha fatto altro che peggiorare in questo senso l'utilizzo del linguaggio cinematografico.
Se Godard si è sbagliato (anche se aveva perfettamente ragione), è solo perchè ha pensato che gli spettatori si sarebbero presto o tardi accorti della debolezza registica di questo regista.
Basta prendere un film come Barry Lindon per capirlo; lì dove c'era da narrare situazioni ben precise piuttosto che mettere in scena articolazioni di metanarrazione, ha fallito, regalandoci un cinema inefficace e inespressivo.
Del quale per altro da anni, si va esaltando la storia.
E ora me ne vado a letto.
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Una curiosità: Quella delle tre variabili del linguaggio del cinema è una teoria personale o si basa sull'opera di qualche teorico in particolare?
Peraltro c'è una prte del discorso che mi pare colga abbastanza nel segno, laddove parli di un cinema, quello kubrickiano, che tende a caricare fortemente il valore dell'inquadratura in sé, piuttosto che a far scaturire il significato dal rapporto dialettico tra le inquadrature, se ho ben capito. E' anche un tipo di inquadratura in qualche modo conchiusa in sé stessa, che tende a non rimandare anessun fuori-campo, a non presupporlo. Più che di una inquadratura che taglia e seleziona il reale, l'inquadratura in Kubrick tende effettivamente ad accumulare al proprio interno il massimo di significazione possibile, con una capacità di controllo della superficie dello schermo che personalmente, pur non ponendolo tra i miei favoriti, trovo francamente ammirevole.
Un progetto di controllo totale del senso e dei significati dell'opera filmica, di "ripulitura" da qualsiasi ambiguità, che a mio parere costituisce la grandezza e il limite della filmografia kubrickiana. |
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