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Autore Afghanistan , al di là della retorica
Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 17-09-2009 20:36  
Al di là del dispiacere per le vittime italiane, occorre porre attenzione su concetti spesso accettati acriticamente e puntualmente riproposti per giustificare la presenza dell'Italia in Afghanistan.

"L'Italia è lì per portare e sostenere la democrazia e la libertà".
C'è da chiedersi allora come mai si vada poi a braccetto con Gheddafi, un dittatore.
Evidentemente i paesi degni di questo sforzo umanitario sono ben selezionati; non si tratta di un concetto universale, occorre tenere ben presente che i sudditi libici (e non cittadini essendo appunto una tirannia)non sono ugualmente meritevoli di tanta attenzione.Devono rimanere tali, la democrazia per loro non è una parola spendibile. Come si vede è un concetto ridicolo, mai prealtro nessun media lo mette in discussione.

"E' una missione di pace".
Guidata, a ricordarlo, dagli Stati Uniti che aggredirono un Paese indifeso con un pretesto mai rivelatosi fondato (Bin Laden che si nascondeva in chissà quale grotta), come poi se bastasse la presenza di un terrorista per giustificare la violazione della sovranità nazionale. Secondo tale principio l'Italia avrebbe forse dovuto bombardare prima la Francia e poi il Brasile per la vicenda del terrorista Cesare Battisti.
Gli Usa sostengono nel mondo i più feroci regimi del fondamentamentalismo islamico quali l'Arabia Saudita, il che li squalifica automaticamente da ogni argomentazione pseudo umanitaria.

"Combattiamo il Terrorismo".
La parola terrorismo gode di un significato estremamente circoscritto: terrorismo è tutto quello che il nemico fa all'occidente, senza che sia vero però l'inverso. Se si attacca uno Stato Sovrano con pretesti inventati ad arte (pensiamo all'Iraq e le armi di distruzione di massa) non si può certo non valutare le possibili conseguenze delle proprie azioni. Uccidere migliaia di persone con una motivazione falsa è terrorismo. Sostenere gli insediamenti dei coloni israeliani nei Territori Occupati (da Israele) contro le risoluzioni dell'Onu è terrorismo. Sostenere la dittatura di Musharraf in Pakistan significa rendersi corresponsabili dei misfatti dei regimi più brutali.

"Italiani attaccati dagli afghani in Afghanistan".
E' un concetto piuttosto stravagante.
Se fossimo noi invasi da uno stato straniero troveremmo singolare (se non razzista, mistificatorio o demenziale) se l'opposizione nostra all'invasore fosse additata come attacco terroristico ai nemici stranieri che si difendono in Italia dagli italiani. Ma quando la retorica e la propaganda diventano il palinsesto televisivo a reti unificate, ecco che si spiegano i risultati.

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sloberi

Reg.: 05 Feb 2003
Messaggi: 15093
Da: San Polo d'Enza (RE)
Inviato: 17-09-2009 23:09  
Peccato che in Italia in questi casi fare retorica diventi impossibile. E puntualmente inizierà la strumentalizzazione di questi poveracci da parte di chi si vorrà nascondere dietro di loro onde evitare ogni minima polemica su qualsivoglia argomento.

Notare poi come sia adesso ammissibile che un partito di governo si permetta di chiedere il ritorno a casa dei soldati. Ricordo bene le reazioni di quando era l'estrema sinistra ad avanzare certe richieste con Prodi presidente.
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E' ok per me!

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dan880

Reg.: 02 Ott 2006
Messaggi: 2948
Da: napoli (NA)
Inviato: 18-09-2009 09:26  
io penso che prima di affrontare il discorso se è o no necessario, a questo punto, proseguire con la permanenza militare italiana in afghanistan, bisogna partire da un primo punto.

e cioè l'ammettere (da parte delle autorità internazionali competenti) che questa operazione è di guerra, e non di pace.

ecco perchè c'è chi, molto responsabilmente, chiede una conferenza internazionale nella quale iniziare a mettere sul tavolo questo argomento.

le ipocrisie sono fastidiose: si ammetta che questa è una guerra vera e propria e ci si regoli di conseguenza. o trasformando il programma di intervento afghano in un programma d'intervento e d'attacco a tutti gli effetti, o ammettendo che è impossibile portare la democrazia in quella realtà e che gli eserciti dell'onu mai potranno avere ragione delle formazioni terroriste dislocate su quel territorio (dal momento che oltretutto le elezioni di fine agosto sono state pure un fallimento, una pagliacciata e che l'afghanistan si ritrova forse più scombinato di prima a livello governativo. e si badi che le elezioni erano considerate proprio il traguardo di democrazia che avrebbe dovuto coronare l'impegno militare dell'onu).

se la situazione è questa allora un ritiro non è da considerarsi come una vigliaccata, ma come la soluzione necessaria a un obiettivo che si è fallito. a una guerra, perchè tale è, che si è persa.

la strage che c'è stata ieri è stata vista in Italia come un qualcosa di eccezionale solo perchè il nostro esercito non è frequentemente vittima di attacchi mortali al pari dell'esercito statunitense: le persone si mettano in testa che quello che è successo ieri non è un'eccezione. è invece una regola, quando si combatte in un contesto di guerra pari alla realtà afghana.

fatte queste considerazioni, dunque, mi sembra sia arrivato il momento di chiudere (anche se non in fretta e furia) questa partita.

oltretutto mi fa anche rabbia pensare che questi conflitti vengono mascherati da nobili intenti di battaglie per la democrazia quando dietro si agitano e si nascondono interessi economici su scala internazionale.

così come mi fa rabbia sapere che si investono montagne di soldi (che non vengono di certo dalle tasche personali dei politici e del ministro della difesa) in questi interventi e nell'utilizzo di attrezzature e macchine.

dal momento che viviamo in un Paese (l'Italia) ormai affamato e senza lavoro, nel quale si fanno anche gli scudi fiscali per continuare a tenere al riparo i capitali degli evasori fiscali.


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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 18-09-2009 14:10  
queste sono le solite discussioni senza senso da parte di persone comodamente sedute sul proprio divano di casa


l'unico parere su cui varrebbe la pena discutere è quello espresso dalla popolazione afgana , ma del quale non verremmo mai a conoscenza salvo che qualcuno abbia l'idea geniale di intervistare i diretti interessati

tutto il resto è aria fritta
_________________
For relaxing times make it Suntory time

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Marxetto

Reg.: 21 Ott 2002
Messaggi: 3954
Da: Milano (MI)
Inviato: 18-09-2009 17:52  
quote:
In data 2009-09-18 14:10, Tenenbaum scrive:
queste sono le solite discussioni senza senso da parte di persone comodamente sedute sul proprio divano di casa


l'unico parere su cui varrebbe la pena discutere è quello espresso dalla popolazione afgana , ma del quale non verremmo mai a conoscenza salvo che qualcuno abbia l'idea geniale di intervistare i diretti interessati

tutto il resto è aria fritta



Per me aria fritta è piuttosto pensare che un parere di merito possa essere espresso solo da chi sta vivendo direttamente una determinata situazione. Seguendo questa logica qualunque opinione su un qualunque fatto di cronaca perde automaticamente di significato. In realtà, e lo sai benissimo, fior fior di giornalisti scrivono quotidianamente di vicende che non subiscono in prima persona (esclusi forse i cronisti di guerra, nel caso specifico, ma anche lì non possiamo parlare di "esperienza" in tutto e per tutto diretta). E' un pò come quando si sostiene la tesi secondo cui, non avendo studiato cinema, non si possa essere in grado di dare una valutazione credibile sulla visione di un film, o non essendo un musicista non ci si possa azzardare a parlar male del lavoro del tal artista. Ragionamenti insensati o se non altro estremamente limitanti, appunto. Sarebbe interessante invece controbattere alle cose dette da Quilty. Mi piacerebbe che un utente favorevole all'intervento militare in Afghanistan provasse a farlo, punto per punto. Naturalmente do per scontato il fatto che per quanto mi riguarda gli intenti e i contenuti del post in oggetto sono semplicemente sacrosanti.
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Hamish

Reg.: 21 Mag 2004
Messaggi: 8354
Da: Marigliano (NA)
Inviato: 18-09-2009 22:49  
Mettiamo un pò i puntini sulle "i":

1) Sono dispiaciutissimo per le vittime e per le loro famiglie. Conosco diversi ragazzi che vanno a fare queste missioni e molto spesso sono persone che si arruolano semplicemente perchè non trovano nient'altro da fare, guarda caso spesso e volentieri si tratta di ragazzi del Sud. L'alternativa all'esercito per loro è la disoccupazione in molti casi, o il call center a 700 euro al mese... Ci sono anche i fanatici che si credono i novelli Rambo, ma la maggior parte sono persone che stanno lì, ma non sanno nemmeno loro il perchè.

2) Un attacco contro un convoglio di militari in un paese notoriamente a rischio non è un atto di terrorismo, ma un atto di guerra. Questo non lo rende meno mostruoso perchè guerra e terrorismo sono ugualmente mostruosi, nè vuol dire giustificare chi mette bombe o si fa saltare in aria. Si tratta semplicemente di chiamare le cose con il loro nome. Siamo in guerra? Se sì diciamolo chiaramente e diciamo di grazia anche il perchè visto che io non l'ho capito. Non siamo in guerra? Che cazzo ci stiamo a fare lì allora?



Vogliamo fare i "populisti" e dire le cose in due parole? "Via tutti, via subito" credo che vada più che bene come slogan per riassumere quello che si deve fare.

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