TheSpirit
Reg.: 21 Set 2008 Messaggi: 3605 Da: Napoli (NA)
| Inviato: 04-04-2009 11:39 |
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Primi effetti della norma che consente ai medici di denunciare i malati immigrati privi di premesso di soggiorno.
Il personale del Fatebenefratelli di Napoli ha chiesto urgentemente accertamenti della questura su una ragazza ivoriana che era in ospedale per dare alla luce un bambino, che risultava in attesa di risposta per una richiesta di asilo.
La vicenda si è alla fine conclusa positivamente per l'interessamento delle istituzioni, e la questura ha accelerato le pratiche e concesso il permesso di soggiorno alla ragazza.
Rimane questo un episodio grave e vergognoso, che segnala il far west e l'inciviltà profonda che rischiano di diffondersi con l'invito governativo alla delazione e alla violazione di marca nazistoide della deontologia della professione medica.
In questo articolo di repubblica.it le ultime notizie sulla dolorosa vicenda:
Prima buona notizia, per Kante Kadiatou. La questura rilascerà, in risposta a una vecchia richiesta, il permesso di soggiorno a Kante. La 25enne ivoriana è finita al centro di un caso politico-istituzionale, perché "segnalata" dall´ospedale Fatenebenefratelli - in cui era andata a partorire - al commissariato di polizia, con un fax che richiedeva alle forze dell´ordine «un vostro urgente interessamento per l´identificazione di una signora ivoriana».
Eppure le sue generalità, continuano a rilevare anche gli ispettori inviati dagli enti locali, comparivano sia su una copiosa documentazione legale, seppure esibita in copia; sia su un passaporto scaduto, ma non sospettabile di falso, presentato dall´immigrata. E, a quanto sembra, anche da alcuni testimoni. L´ospedale ribadisce di avere osservato una prassi dovuta, l´assessore Montemarano ammonisce che «la cultura dell´accoglienza deve contare più di qualsiasi pratica burocratica». Ieri sit-in dinanzi all´ospedale. Ma, a sorpresa, è la polizia a recuperare quel tempo perso in ospedale.
Dalla questura di Napoli hanno telefonato ieri mattina proprio al suo avvocato, Liana Nesta: «Venga a ritirare qui il suo permesso di soggiorno tra 24 ore, risolviamo la domanda». Si tratta del permesso che Kante attende, in quanto richiedente asilo politico, da circa un anno. Il ricorso alla prima bocciatura della sua istanza pende infatti dinanzi al Tribunale di Roma.
Da oggi, gli eccessi di zelo non dovrebbero ripetersi. Quella carta le consentirà di potersi sottoporre a visite mediche per lei e per il bambino. La donna, inoltre, incontrerà stamane il presidente Bassolino, accompagnata dal suo convivente Traore, e dall´avvocato. Intanto continuano gli accertamenti disposti dalla Regione e dal Comune di Napoli. E viene fuori anche la ricostruzione dettagliata di quell´intervento "anomalo", così come ricostruito dalla questura e dalla prefettura di Napoli.
Quel fax della discordia, partito effettivamente dalla direzione amministrativa del presidio e ricevuto dalla polizia di Posillipo, fu poi "girato" attraverso la sala operativa - come avviene di prassi, per il controllo del territorio - a una pattuglia dei carabinieri a cui toccava, per la sera del parto sotto esame, il 5 marzo scorso, l´area di Posillipo tra i quartieri ripartiti con i colleghi della questura. Così l´informazione fu girata ai militari e quelli corsero al presidio per fare le domande di rito alla puerpera e notificarle un invito a comparire in questura, per regolarizzare la sua posizione. In sintesi: un semplice parto trattato ,malgrado tutte le buone intenzioni, come un evento traumatico o pericoloso.
(03 aprile 2009)
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TheSpirit
Reg.: 21 Set 2008 Messaggi: 3605 Da: Napoli (NA)
| Inviato: 04-04-2009 12:12 |
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quote: In data 2009-04-04 11:55, quentin84 scrive:
Strano. Le proteste dei medici e degli operatori sanitari contro questa norma disgustosa mi erano parse diffuse e pressochè unanimi.
Stento a credere che un medico possa aver "segnalato" quella donna.
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Per quanto unanimismo ci possa essere, stiamo parando di un comparto che occupa tantissime persone in Italia.
Lo spazio perché avvenimenti vergognosi come questo avvengano è comunque molto ampio anche se solo un 1% del personale medico-sanitario adotta questi comportamenti.
E poi non sottovaluterei la degenerazione culturale che si è avuta in Italia negli ultimi tempi, che rende possibili episodi di questo tipo.
[ Questo messaggio è stato modificato da: TheSpirit il 04-04-2009 alle 12:13 ] |
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