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Il caso Emanuela Orlandi |
dan880
 Reg.: 02 Ott 2006 Messaggi: 2948 Da: napoli (NA)
| Inviato: 29-06-2008 17:49 |
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la vicenda di emanuela orlandi potrebbe sembrare uno dei tanti casi di scomparse di persone, come se ne sono verificati tanti e da sempre in Italia, e non solo nel nostro Paese.
in realtà non è così: non è una semplice scomparsa. è una vicenda oscura e molto misteriosa, dietro la quale si intrecciano vicende incredibili che portano a configurare più piste. affari finanziari, banche, politica, riciclaggio di denaro, vendette tra ambienti di potere, depistaggi, criminalità organizzata romana.
al momento è difficile stabilire quale sia la pista giusta, ci sono (dopo anni di lentezze e zone oscure mai chiarite)nuove indagini in corso, che pare stiano delineando un quadro nuovo.
per ora, mi limiterò a raccontare i pochi fatti certi.
----------------
è mercoledì 22 giugno 1983. a roma, emanuela orlandi, una bella ragazza di 15 anni, si sta recando presso la sua scuola di musica, come fa tutti i giorni, per frequentare il corso di studi.
durante il tragitto che percorre a piedi viene affiancata da una bmw di colore verde: a bordo, c'è un tizio che l'avvicina e le fa una proposta di lavoro.
le dice di volerla assumere per conto della Avon, per fare del volantinaggio. la Avon è una azienda di cosmetici, e ha bisogno di nuovi dipendenti per distribuire volantini pubblicitari durante una sfilata di moda.
per questo incarico, ad emanuela viene promessa una retribuzione piuttosto alta per l'epoca, 375.000 lire.
la ragazza dice di volerci pensare un pò: si vuole consultare con i suoi familiari per vedere prima cosa ne pensano loro, e poi prenderà una decisione.
alle 19 di quel 22 giugno, emanuela orlandi esce in anticipo dalla sua lezione alla scuola di musica, e telefona a casa, per riferire di questa offerta di lavoro.
parla con la sorella, la quale le sconsiglia di accettare. e questo rimarrà l'ultimo contatto tra la orlandi e i suoi familiari.
dopo la telefonata, emanuela parla di questa offerta di lavoro anche ad una sua amica e compagna di scuola, raffaella monzi, che rimane con lei fino alle 19:30, quando la lascia sulla fermata dell'autobus.
è da questo momento che di emanuela orlandi si perdono le tracce.
ci sono dei testimoni, che saltano fuori due giorni dopo il fatto: alcuni dicono di averla vista parlare con una ragazza sconosciuta, mai identificata. poi c'è un vigile urbano che la vide davanti al senato vicina ad una bmw di colore verde. e infine altri testimoni ancora che dicono di averla vista salire sulla bmw che subito dopo è ripartita con lei a bordo.
l'ultima testimonianza, forse la più preziosa, la dà un'amica di scuola di emanuela: fa stendere un identikit.
l'identikit è quello di un individuo che la collega di emanuela orlandi ha visto aggirarsi un paio di volte intorno alla loro scuola. due tipi che avrebbero cercato anche di abbordare emanuela proprio fuori alla scuola.
l'identikit presenta anche una novità: sembra riprodurre in maniera simile una persona che sarebeb responsabile di un sequestro, quello di mirella gregori. una ragazza anche lei quindicenne scomparsa da roma a fine maggio del 1983, un mese prima della orlandi. a riconoscerlo, i genitori della gregori.
---------------
tra fine giugno e gli inizi di luglio arrivano a casa orlandi delle telefonate sospette:
due persone, che si firmano genericamente con i nomi di pierluigi e mario.
il primo, dice che la sua fidanzata ha incontrato a campo de fiori una ragazza che suonava il flauto, che portava occhiali a gocce (di quelli per correggere l'astigmatismo) e che vendeva cosmetici. la ragazza disse di chiamarsi barbara.
molte cose coincidono: perchè emanuela orlandi suonava il flauto e portava ogni tanto occhiali da vista a gocce per correggere l'astigmatismo.
pierluigi si rifà vivo anche in seguito, dice di avere 16 anni e di trovarsi in un ristorante con i suoi genitori. c'è una festa che riguarda sua sorella, e aggiunge che a questa festa avrebbe dovuto suonare barbara, la ragazza di cui ha parlato nella prima telefonata.
la seconda comunicazione misteriosa che arriva in casa orlandi in quei giorni riguarda invece un certo mario: mario dice di avere 35 anni e a differenza di pierluigi (che parlava senza inflessioni dialettali) denota un forte accento romanesco nella sua parlata.
afferma di aver visto una ragazza vendere cosmetici assieme ad un uomo e ad un'altra giovane. e aggiunge che unadelle due si chiamava barbara e che veniva da venezia.
quanto c'è di vero e quanto di falso?
non si sa. le telefonate non si ripeteranno più e tutto cade nel vuoto.
...fino al giugno 2008, pochi giorni fa, quando si fa avanti una nuova testimone: sabrina minardi.
sabrina minardi è una ex tossicodipendente, ex moglie del calciatore bruno giordano.
tra la primavera del 1982 e il novembre del 1984 è stata l'amante di un criminale romano abbastanza famoso per la cronaca italiana: enrico de pedis, detto Renatino.
renatino de pedis era uno dei componenti di punta della banda della magliana: l'organizzazione malavitosa romana che durante gli anni '70 si impose nella capitale con il traffico di droga e armi, raggiungendo legami importanti e oscuri con servizi segreti, mafia, massoneria piduista, apparati di potere, e agganci con trame stragiste.
secondo la minardi, il sequestro di emanuela orlandi fu gestito materialmente proprio da enrico de pedis. e la orlandi fu tenuta prigioniera nei sotterranei (una stanza e un piccolo bagno) di un'abitazione in via pignatelli 11, nel quartiere monteverde.
il sotterraneo (molto esteso) sarebe stato allestito da danilo abbruciati.
danilo abbruciati era un altro componente della banda della magliana: il 27 aprile 1982 cercò di assassinare roberto rosone, il vicepresidente del banco ambrosiano.
rosone si era opposto ad alcuni prestiti finanziari che avrebebro aiutato il banchiere roberto calvi a sanare i buchi finanziari della sua disastrosa gestione. una storia che si trascinava dietro anche legami con ambienti della finanza politico-mafiosa, e non solo.
abbruciati non riuscì ad uccidere rosone: la pistola si inceppa e riesce a far partire solo un colpo cheraggiunge il suo obiettivo alle gambe. un vigilantes lo colpisce a morte mentre cerca di fuggire dopo il fallito agguato, mentre scappa con un complice su una moto.
secondo la teste sabrina minardi, l'abitazione in cui fu portata emanuela orlandi era stata allestita da abbruciati per nascondervi altri sequestrati. tutti rapimenti organizzati da enrico de pedis, e gestiti materialamente dalla banda della magliana.
a fare da carceriera a emanuela orlandi furono daniela mobili, la proprietaria della casa, moglie di danilo abbruciati, e la loro domestica.
sarà anche una coincidenza ma questa domestica corrisponde abbastanza , secondo le nuove indagini degli inquirenti, alla donna che fu vista insieme ad emanuela orlandi la sera del 22 giungo '83 intorno alle 19:30, prima che lei sparisse.
secondo sabrina minardi, enrico de pedis, tempo dopo il sequestro, le rivelò anche che la ragazza era stata in seguito uccisa: chiusa dentro un sacco della spazzatura e gettata in una betoniera, sulla spiaggia di torvajanica.
le dichiarazioni della minardi vengono ritenute dagli inquirenti molto precise e dettagliate. tali da essere ritenute attendibili e utili per il nuovo corso delle indagini: soprattutto perchè la polizia, recatasi nell'abitazione con sotterranei sede presunta del sequestro orlandi, ha trovato conferma di tutte le dichiarazioni accurate rese dalla teste durante gli interrogatori.
non solo: nel sotterraneo, gli inquirenti rilevano alcuni framamenti di materia organica (anche alcuni frammenti di capelli). adesso sono sottoposti alle prove del DNA, per vedere se corripondono alle tracce organiche di emanuela orlandi.
---------------
le dichiarazioni della minardi non sono comunque l'unico indizio di questa nuova indagine sul caso.
ce ne sono anche altri:
-dalle sue dichiarazioni, ad esempio, è emerso che nel sequestro operò anche un altro esponente di spicco della banda della magliana. si tratta di uno dei superstiti della guerra di mafia dei primi anni '80, quella che vide contrapposti i bontade-inzerillo-buscetta ai greco-riina.
questo tizio all'epoca del sequestro non era in carcere, e assomiglia molto a uno degli identikit fatti tracciare già nel 1983, 2 giorni dopo il fatto. all'epoca, questi aveva 20 anni. che è l'età fornita indicativamente dai testimoni del 1983 su una dele due persone viste aggirarsi attorno ad emanuela orlandi e alal sua scuola di musica.
-già nel luglio 2005 (prima delle dichiarazioni della nuova, ultima teste)una telefonata anonima arrivata alla trasmissione chi l'ha visto? (che in quel periodo stava seguendo il caso orlandi)aveva messo in collegamento il sequestro con la figura di enrico de pedis.
-il 20 febbraio 2006 (sempre prima delle dichiarazioni della minardi) un ex componente della banda della magliana, ora collaboratore di giustizia, un certo antonio mancini, dice che nel sequestro era coinvolto anche un killer fidato di enrico de pedis, che tra loro veniva denominato "Rufetto".
mancini ha riconosciuto la voce di rufetto: e l'ha riconosciuta dopo aver ascoltato una delle due telefonate misteriose che pochi giorni dopo il rapimento giunsero in casa orlandi. precisamente quella il cui autore, dal forte accento romanesco, si firmò Mario. |
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dan880
 Reg.: 02 Ott 2006 Messaggi: 2948 Da: napoli (NA)
| Inviato: 29-06-2008 21:11 |
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quote: In data 2008-06-29 17:49, dan880 scrive:
la vicenda di emanuela orlandi potrebbe sembrare uno dei tanti casi di scomparse di persone, come se ne sono verificati tanti e da sempre in Italia, e non solo nel nostro Paese.
in realtà non è così: non è una semplice scomparsa. è una vicenda oscura e molto misteriosa, dietro la quale si intrecciano vicende incredibili che portano a configurare più piste. affari finanziari, banche, politica, riciclaggio di denaro, vendette tra ambienti di potere, depistaggi, criminalità organizzata romana.
al momento è difficile stabilire quale sia la pista giusta, ci sono (dopo anni di lentezze e zone oscure mai chiarite)nuove indagini in corso, che pare stiano delineando un quadro nuovo.
per ora, mi limiterò a raccontare i pochi fatti certi.
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è mercoledì 22 giugno 1983. a roma, emanuela orlandi, una bella ragazza di 15 anni, si sta recando presso la sua scuola di musica, come fa tutti i giorni, per frequentare il corso di studi.
durante il tragitto che percorre a piedi viene affiancata da una bmw di colore verde: a bordo, c'è un tizio che l'avvicina e le fa una proposta di lavoro.
le dice di volerla assumere per conto della Avon, per fare del volantinaggio. la Avon è una azienda di cosmetici, e ha bisogno di nuovi dipendenti per distribuire volantini pubblicitari durante una sfilata di moda.
per questo incarico, ad emanuela viene promessa una retribuzione piuttosto alta per l'epoca, 375.000 lire.
la ragazza dice di volerci pensare un pò: si vuole consultare con i suoi familiari per vedere prima cosa ne pensano loro, e poi prenderà una decisione.
alle 19 di quel 22 giugno, emanuela orlandi esce in anticipo dalla sua lezione alla scuola di musica, e telefona a casa, per riferire di questa offerta di lavoro.
parla con la sorella, la quale le sconsiglia di accettare. e questo rimarrà l'ultimo contatto tra la orlandi e i suoi familiari.
dopo la telefonata, emanuela parla di questa offerta di lavoro anche ad una sua amica e compagna di scuola, raffaella monzi, che rimane con lei fino alle 19:30, quando la lascia sulla fermata dell'autobus.
è da questo momento che di emanuela orlandi si perdono le tracce.
ci sono dei testimoni, che saltano fuori due giorni dopo il fatto: alcuni dicono di averla vista parlare con una ragazza sconosciuta, mai identificata. poi c'è un vigile urbano che la vide davanti al senato vicina ad una bmw di colore verde. e infine altri testimoni ancora che dicono di averla vista salire sulla bmw che subito dopo è ripartita con lei a bordo.
l'ultima testimonianza, forse la più preziosa, la dà un'amica di scuola di emanuela: fa stendere un identikit.
l'identikit è quello di un individuo che la collega di emanuela orlandi ha visto aggirarsi un paio di volte intorno alla loro scuola. due tipi che avrebbero cercato anche di abbordare emanuela proprio fuori alla scuola.
l'identikit presenta anche una novità: sembra riprodurre in maniera simile una persona che sarebeb responsabile di un sequestro, quello di mirella gregori. una ragazza anche lei quindicenne scomparsa da roma a fine maggio del 1983, un mese prima della orlandi. a riconoscerlo, i genitori della gregori.
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tra fine giugno e gli inizi di luglio arrivano a casa orlandi delle telefonate sospette:
due persone, che si firmano genericamente con i nomi di pierluigi e mario.
il primo, dice che la sua fidanzata ha incontrato a campo de fiori una ragazza che suonava il flauto, che portava occhiali a gocce (di quelli per correggere l'astigmatismo) e che vendeva cosmetici. la ragazza disse di chiamarsi barbara.
molte cose coincidono: perchè emanuela orlandi suonava il flauto e portava ogni tanto occhiali da vista a gocce per correggere l'astigmatismo.
pierluigi si rifà vivo anche in seguito, dice di avere 16 anni e di trovarsi in un ristorante con i suoi genitori. c'è una festa che riguarda sua sorella, e aggiunge che a questa festa avrebbe dovuto suonare barbara, la ragazza di cui ha parlato nella prima telefonata.
la seconda comunicazione misteriosa che arriva in casa orlandi in quei giorni riguarda invece un certo mario: mario dice di avere 35 anni e a differenza di pierluigi (che parlava senza inflessioni dialettali) denota un forte accento romanesco nella sua parlata.
afferma di aver visto una ragazza vendere cosmetici assieme ad un uomo e ad un'altra giovane. e aggiunge che unadelle due si chiamava barbara e che veniva da venezia.
quanto c'è di vero e quanto di falso?
non si sa. le telefonate non si ripeteranno più e tutto cade nel vuoto.
...fino al giugno 2008, pochi giorni fa, quando si fa avanti una nuova testimone: sabrina minardi.
sabrina minardi è una ex tossicodipendente, ex moglie del calciatore bruno giordano.
tra la primavera del 1982 e il novembre del 1984 è stata l'amante di un criminale romano abbastanza famoso per la cronaca italiana: enrico de pedis, detto Renatino.
renatino de pedis era uno dei componenti di punta della banda della magliana: l'organizzazione malavitosa romana che durante gli anni '70 si impose nella capitale con il traffico di droga e armi, raggiungendo legami importanti e oscuri con servizi segreti, mafia, massoneria piduista, apparati di potere, e agganci con trame stragiste.
secondo la minardi, il sequestro di emanuela orlandi fu gestito materialmente proprio da enrico de pedis. e la orlandi fu tenuta prigioniera nei sotterranei (una stanza e un piccolo bagno) di un'abitazione in via pignatelli 11, nel quartiere monteverde.
il sotterraneo (molto esteso) sarebe stato allestito da danilo abbruciati.
danilo abbruciati era un altro componente della banda della magliana: il 27 aprile 1982 cercò di assassinare roberto rosone, il vicepresidente del banco ambrosiano.
rosone si era opposto ad alcuni prestiti finanziari che avrebebro aiutato il banchiere roberto calvi a sanare i buchi finanziari della sua disastrosa gestione. una storia che si trascinava dietro anche legami con ambienti della finanza politico-mafiosa, e non solo.
abbruciati non riuscì ad uccidere rosone: la pistola si inceppa e riesce a far partire solo un colpo cheraggiunge il suo obiettivo alle gambe. un vigilantes lo colpisce a morte mentre cerca di fuggire dopo il fallito agguato, mentre scappa con un complice su una moto.
secondo la teste sabrina minardi, l'abitazione in cui fu portata emanuela orlandi era stata allestita da abbruciati per nascondervi altri sequestrati. tutti rapimenti organizzati da enrico de pedis, e gestiti materialamente dalla banda della magliana.
a fare da carceriera a emanuela orlandi furono daniela mobili, la proprietaria della casa, moglie di danilo abbruciati, e la loro domestica.
sarà anche una coincidenza ma questa domestica corrisponde abbastanza , secondo le nuove indagini degli inquirenti, alla donna che fu vista insieme ad emanuela orlandi la sera del 22 giungo '83 intorno alle 19:30, prima che lei sparisse.
secondo sabrina minardi, enrico de pedis, tempo dopo il sequestro, le rivelò anche che la ragazza era stata in seguito uccisa: chiusa dentro un sacco della spazzatura e gettata in una betoniera, sulla spiaggia di torvajanica.
le dichiarazioni della minardi vengono ritenute dagli inquirenti molto precise e dettagliate. tali da essere ritenute attendibili e utili per il nuovo corso delle indagini: soprattutto perchè la polizia, recatasi nell'abitazione con sotterranei sede presunta del sequestro orlandi, ha trovato conferma di tutte le dichiarazioni accurate rese dalla teste durante gli interrogatori.
non solo: nel sotterraneo, gli inquirenti rilevano alcuni framamenti di materia organica (anche alcuni frammenti di capelli). adesso sono sottoposti alle prove del DNA, per vedere se corripondono alle tracce organiche di emanuela orlandi.
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le dichiarazioni della minardi non sono comunque l'unico indizio di questa nuova indagine sul caso.
ce ne sono anche altri:
-dalle sue dichiarazioni, ad esempio, è emerso che nel sequestro operò anche un altro esponente di spicco della banda della magliana. si tratta di uno dei superstiti della guerra di mafia dei primi anni '80, quella che vide contrapposti i bontade-inzerillo-buscetta ai greco-riina.
questo tizio all'epoca del sequestro non era in carcere, e assomiglia molto a uno degli identikit fatti tracciare già nel 1983, 2 giorni dopo il fatto. all'epoca, questi aveva 20 anni. che è l'età fornita indicativamente dai testimoni del 1983 su una dele due persone viste aggirarsi attorno ad emanuela orlandi e alal sua scuola di musica.
-già nel luglio 2005 (prima delle dichiarazioni della nuova, ultima teste)una telefonata anonima arrivata alla trasmissione chi l'ha visto? (che in quel periodo stava seguendo il caso orlandi)aveva messo in collegamento il sequestro con la figura di enrico de pedis.
-il 20 febbraio 2006 (sempre prima delle dichiarazioni della minardi) un ex componente della banda della magliana, ora collaboratore di giustizia, un certo antonio mancini, dice che nel sequestro era coinvolto anche un killer fidato di enrico de pedis, che tra loro veniva denominato "Rufetto".
mancini ha riconosciuto la voce di rufetto: e l'ha riconosciuta dopo aver ascoltato una delle due telefonate misteriose che pochi giorni dopo il rapimento giunsero in casa orlandi. precisamente quella il cui autore, dal forte accento romanesco, si firmò Mario.
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quello che si può aggiungere su questo caso è che di certo non si è trattato di un sequestro a scopo estorsivo: non fu chiesto nessun riscatto.
molti nodi stanno venendo al pettine: ormai sembrerebbe chiaro che il rapimento fu organizzato e gestito materialmente dalla banda della magliana.
quello che manca è il movente.
due sono le ipotesi possibili:
1-emanuela orlandi fu rapita per essere avviata in un giro della prostituzione.
è una ipotesi pensata alcuni anni fa ma debole, priva di effettivi riscontri, per nulla convincente rispetto a come si sono svolti i fatti.
forse anche con troppi rischi, per una banda organizzata e immischiata in grandi affari come quella della magliana.
la seconda ipotesi, invece, potrebbe essere più probabile, è sempre circolata in tanti anni e adesso viene suggerita anche dalla nuova teste.
il motivo di quel rapimento è legato alla pista "vaticana".
emanuela orlandi, infatti, era la figlia di un dipendente di città del vaticano.
c'è chi ha sempre pensato che questa vicenda serviva per mandare un messaggio a qualcuno. un avvertimento. e questa ipotesi non è stata mai abbandonata.
neanche e soprattutto oggi, visto che la nuova teste ha detto qualcosa, in proposito:
secondo le sue informazioni, il sequestro di emanuela orlandi fu ordinato da paul marcinkus, l'allora direttore dello IOR, la banca vaticana. e commissionato alla banda della magliana.
all'inizio degli anni '80, infatti, paulo marcinkus era finito nell'occhio del ciclone: la banca da lui diretta era legata a tutti i grandi scandali finanziari che coinvolgevano istituti bancari coinvolti in affari mafiosi, banchieri come roberto calvi e michele sindona, traffico di valuta, riciclaggio di denaro sporco.
forse qualcuno aveva deciso di obbligare marcinkus a mettersi da parte. abbandonare il suo potere dopo l'emergere di questo sistema inquinato che faceva capo anche a lui.
marcinkus non ci sta, perde la testa e allora ricorre ad una idea folle: mandare un messaggio feroce alle alte sfere del vaticano. o forse è solo un modo per poi ricattare qualcuno.
emanuela diventa lo scopo di questa vendetta: per il semplice motivo di essere la figlia di un loro stretto collaboratore. un dipendente vicino ai personaggi importanti di quell'ambiente.
e la abnda della magliana perchè avrebbe fatto un favore a marcinkus, facendosi coinvolgere in una vicenda così rischiosa?: la risposta è nei loro rapporti d'affari, quelli tra lo Ior e la banda stessa.
molti dei soldi che finivano nella banca vaticana provenivano da operazioni criminali di alto livello economico che passavano attraverso mafia, p2, finanziamenti a dittature sudamericane, rapporti con la criminalità addentra agli ambienti di potere.
in mezzo a queste trame economiche c'erano anche loro, quelli della magliana.
rapporti d'affari, come tra due complici.
enrico de pedis, in particolar modo, era colui che si occupava del riciclaggio del denaro per conto di paul marcinkus.
ci sono anche alcune segnalazioni che arrivarono alal polizia sin dal 1983. si parlava di un certo Amerikano, coinvolto nella faccenda.
si è sempre saputo che quando si parlava di un Amerikano si faceva riferimento ad una persona specifica: paul marcinkus.
----------------
sicuramente la verità del caso orlandi è nascosta in mezzo a questi retroscena.
molti che potevano parlare sono morti: marcinkus, qualche anno fa. e anche renatino de pedis, ucciso nel 1990 a seguito di una vendetta trasversale tra quelli della magliana.
ma di sicuro c'è la possibilità di arrivare alla verità. cioè al movente.
forse adesso questa verità è molto vicina.
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badlands
 Reg.: 01 Mag 2002 Messaggi: 14498 Da: urbania (PS)
| Inviato: 29-06-2008 22:54 |
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al di la di tutto forse potevi evitare di quotare tutto il precedente messaggio,giusto per comodità.
ciao! |
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dan880
 Reg.: 02 Ott 2006 Messaggi: 2948 Da: napoli (NA)
| Inviato: 29-06-2008 23:24 |
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era per dare diretta continuità al discorso. |
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