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Tangentopoli 15 anni dopo |
dan880
 Reg.: 02 Ott 2006 Messaggi: 2948 Da: napoli (NA)
| Inviato: 21-02-2007 11:17 |
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sarebbe adesso inutile dilungarsi su tutte le vicende giudiziarie che hanno costituito quell'inchiesta epocale, non solo per la magistratura italiana ma anche per la storia, e non solo politica, dell'Italia.
basta ricordare sostanzialmente due cose:
1-l'inchiesta ha portato alla luce un gigantesco sistema di corruzione che avvolgeva gran parte dell'impresa italiana e tutti i partiti politici che per anni avevano rappresentato la prima repubblica: un sistema nel quale gli imprenditori, in cambio di appalti e rapide agevolazioni nelle operazioni finanziarie e manageriali, pagavano, da anni, enormi somme di denaro(mazzette) a personaggi che facevano capo direttamente o quasi ai più importanti dirigenti e leader politici della prima repubblica.
per quanto riguarda i politici quelli maggiormente saltati fuori furono arnaldo forlani e bettino craxi.
tra gli imprenditori e manager sergio cusani, sergio castellari, raul gardini, gabriele cagliari, paolo berlusconi.
2-ci furono due processi che rappresentarono i filoni principali dell'inchiesta: il processo cusani e la tangente enimont, un vero terremoto.
le indagini, partite un anno prima dell'inizio di mani pulite(febbraio '91-febbraio '92), furono coordinate dai giudici antonio di pietro, gherardo colombo, piercamillo davigo, francesco saverio borrelli.
ci furono condanne e non.
l'inchiesta fece il suo corso e smascherò una realtà incredibile. anche se fu un inchiesta rimasta forse incompiuta: nel senso che si sarebbe potuto tirar fuori altro ancora da quell'inchiesta.
ma non mancarono anche ostacoli, pressioni e tentativi di delegittimazione dei magistrati del pool di milano.
soprattutto in due modi:
1-nel corso di tutti questi anni, ma anche in quel periodo, i malevoli parlavano di magistrati dello show televisivo, toghe con smania di pubblicità e protagonismo, addirittura di accordi tra giudici e partiti politici della sinistra per spazzare via i partiti della prima repubblica di centro e di destra.
2-tentativi di accomodamento nei confronti dello stesso antonio di pietro: che difatti, il 3 dicembre '94, inaspettatamente, lascia l'inchiesta e la toga affermando di averlo fatto perchè era stufo di "sentirsi tirato per la giacchetta".forse l'inizio di una serie di vicende che purtroppo lasciarono il pool più indebolito e quindi destinato ad essere più facilmente ostacolato.
ci furono i suicidi di gardini e cagliari. la prima repubblica crollò definitivamente. craxi scappò ad hammamet per evitare la galera, dove poi è morto anni dopo.
questo è ieri, ed è storia importantissima.
oggi, dopo 15 anni, la musica è cambiata poco:
nel senso che ancora gli eredi della vecchia partitocrazia affermano che quell'inchiesta fu politicamente guidata dai magistrati in combutta con la sinistra e che persone come di pietro hanno fatto politica costruendoci sopra la carriera attraverso la sua fama di magistrato.
sono menzogne e calunnie dette da persone che dovrebbero stare zitti, se non altro proprio perchè provengono da ambienti politici che c'erano immersi fino al collo in un sistema spaventoso di tangenti(tra l'altro menzogne dette da persone che all'epoca agli inizi applaudivano i giudici di milano e li sostenevano; e solo perchè con l'inchiesta veniva spazzata via la vecchia generazione di politici, alla quale si potevano sostituire loro prendendo lo stesso potere).
i partiti della prima repubblica non furono spazzati via da questa operazione giudiziaria:
era crollato il muro di berlino, il pci si stava trasformando in pds, l'est e l'ovest stavano abbattendo le loro distanze e anche nel centro-destra i cambiamenti si avvertivano.
era un momento durante il quale tutti i partiti, tutti, dovevano trasformarsi; era finita un'epoca.
i partiti del centro-destra erano più impreparati a gestire questo clima e non potevano più garantire, proprio perchè indeboliti politicamente, a questi imprenditori e manager la protezione e gli aiuti che per anni avevano dato a colpi di tangenti.
i giudici non hanno fatto altro che seguire indagini su riscontri per fatti che stavano saltando fuori proprio perchè non più facilmente occultabili e di quì l'inizio, sempre più graduale, di una indagine che si è estesa a macchia d'olio coinvolgendo tutti.
anche la sinistra ci è finita in mezzo: chi ha avuto responsabilità nei fatti ha pagato, come gli altri.
ma non è assurdo dire che la sinistra ha rubato di meno: è vero.
perchè il comunismo italiano non ha mai avuto la possibilità di salire al potere di governo. si era creato come un cerchio d'elite tra i partiti più potenti che estromisero il pci.
di conseguenza a dare le carte erano solo questi partiti che si erano creati una rete di potere attorno gigantesca.
infine, due cose:
1-di pietro: di pietro non aveva nessuna intenzione all'epoca di fare il politico. lasciò la toga proprio perchè stufo di accomodamenti e pressioni e durante l'inchiesta non fu politicamente guidato da nessuno, così come anche i suoi colleghi.
anche perchè di pietro non è ideologicamente di sinistra e verso tutto potrebbe nutrire simpatie fuorchè proprio per il comunismo.
il primo a proporgli una carriera politica fu silvio berlusconi: che gli propose di fare il ministro dell'interno nel suo primo governo, nel '94.
e c'è anche da ricordare che di pietro fu sottoposto ad una inspiegabile inchiesta giudiziaria dalla procura di brescia che forse tentò, con regie occulte, di fargliela pagare per il lavoro svolto a milano contro i potenti.
2-craxi e quelli come lui:a me da il voltastomaco vedere che oggi craxi viene portato sul piedistallo, gli si dedicano le strade addirittura, si parla di lui come uno esposto alla gogna mediatico-giudiziaria e cose simili.
perchè è vero che lui ed altri inquisiti hanno sopportato vicende personali di drammatico peso.non c'è dubbio.
ma ho l'impressione che oggi si usino i ricordi dei drammi personali per dipingere i vari craxi come dei capri espiatori onesti in fin dei conti che hanno subito ingiustizie da giudici politicizzati e che per questo sono stati costretti anche all'esilio.
craxi era un ladro, punto. e lo erano martelli, forlani, cusani, cagliari, gardini, paolo berlusconi.erano loro la faccia di quell'inchiesta.erano loro i tangentisti.
le riabilitazioni bisogna farle con chi veramente ha avuto ingiustizie.
un caso su tutti, enzo tortora.
craxi e quelli come lui sono degli enzo tortora?: non direi affatto.
craxi, quando saltò fuori l'inchiesta, tenne un discorso in parlamento che fece storia: fece capire che tutti avevano rubato come lui e come gli altri. chi più chi meno tutti avevano mangiato.
d'accordo.non ci sono dubbi.
ma questo doveva giustificarlo a farsi passare per capro espiatorio o addirittura onesto massacrato da giudici "politicizzati"? |
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dan880
 Reg.: 02 Ott 2006 Messaggi: 2948 Da: napoli (NA)
| Inviato: 21-02-2007 12:40 |
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c'è una piccola parentesi più approfondita sulle dimissioni di antonio di pietro nel '94:
bisogna ricordarsi che quando antonio di pietro lasciò la toga, il 3 dicembre '94, mancavano pochi giorni ad un interrogatorio dell'allora capo del governo silvio berlusconi.
ricolleghiamo ad alcuni particolari:
-berlusconi, prima del dicembre '94, chiede a di pietro di lasciare la magistratura ed entrare a far parte del suo primo governo come ministro dell'interno.
-di pietro, lasciando la magistratura, dice: "sono stufo di sentirmi tirato per la giacchetta"
-l'inchiesta mani pulite segue, tra i vari finanziamenti illeciti del partito socialista di craxi, anche quelli che arrivano fino alla fininvest, l'impero di berlusconi nel quale navigavano anche capitali mafiosi(craxi era il protettore di berlusconi, e salvò anche i suoi canali tv dall'oscuramento)
-borsellino, pochi mesi prima di essere ucciso, si tiene in contatto con di pietro e segue alcuni filoni di tangentopoli
-berlusconi, dopo le stragi del '92, scende in politica e fonda, con l'aiuto di dell'utri e la mafia, forza italia: proprio ad un passo dagli sviluppi dell'inchiesta mani pulite che porta ai finanziamenti socialisti, la fininvest e altre partecipazioni finanziarie oscure.
1-berlusconi è l'elemento mancante di tangentopoli: colui che deteneva il sistema imprenditoriale maggiormente legato alla politica della prima repubblica, alla P2, alla mafia, a craxi.
con berlusconi si sarebbe arrivati a trame molto più inquietanti.
2-è stato accertato che dopo paolo borsellino cosa nostra voleva uccidere proprio antonio di pietro.
anche quì bisogna riaccendere la memoria:
borsellino segue il rapporto mafia-appalti-infrastrutture.
si informa sull'inchiesta mani pulite e ha i contatti, anche per scambi di informazioni, con di pietro.
due mesi prima dell'uccisione parla di dell'utri-mangano-berlusconi-mafia. e sappiamo bene che dell'utri, berlusconi e la mafia hanno a che fare con la nascita di forza italia.
forza italia che nasce nel '93: dopo le stragi e prima che mani pulite arrivi sicuramente anche a berlusconi.
guarda caso...... |
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eltonjohn
 Reg.: 15 Dic 2006 Messaggi: 9472 Da: novafeltria (PS)
| Inviato: 28-02-2007 17:06 |
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Tangentopoli quindici anni dopo,ovvero tutto il capitolo rimasto inesploreto delle coop rosse e degli intrallazzi delle amministrazioni locali di centro sinistra,cercasi disperatamente il Pansa della situazione disposto a scrivere un paio di best sellers. |
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dan880
 Reg.: 02 Ott 2006 Messaggi: 2948 Da: napoli (NA)
| Inviato: 28-02-2007 18:25 |
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prima ancora delle coop rosse ci sono state anche le tangenti rosse.
ma il comunismo, inteso come idealità e ideologia politica, non ha niente a che vedere con questi sistemi tangentisti.
questi sistemi nascono, più o meno, in tutte le democrazie e figuriamoci nei regimi dittatoriali.
e riguardano tutti i colori politici, tutti gli schieramenti che ci sono in uno scenario politico.
il problema non è la tangente perchè si è fascista o la tangente perchè si è comunista.
la tangente nasce dove, al di là del colore politico, c'è un sistema clientelare molto forte e dove gli agganci tra le imprese e gli apparati politici sono forti.
non si può negare che rispetto a coop e tangenti rosse l'inchiesta mani pulite degli anni '90 ha smascherato un sistema molto gigantesco, nel quale c'erano anche persone di sinistra coinvolte, che riguardava tutti i partiti di centro-destra della prima repubblica che da anni avevano instaurato con l'impresa italiana un legame fortissimo che andava avanti a colpi di mazzette e scambi di favore, o scambi di poltrone.
quindi io ho l'impressione che oggi si voglia utilizzare l'argomento coop, che pure ha dei suoi realismi indubbiamente, per dimostrare che tangentopoli-mani pulite è stata solo un'ingiustizia per coprire attività "occulte" da parte dell'ex pci.
lo dimostra anche il fatto che oggi si vogliono continuamente far nascere "commissioni d'inchiesta su tangentopoli": il vero scopo di queste presunte commissioni, volute fortemente dagli ex dc che c'erano immersi fino al collo in quel sistema, è solo di ridare una faccia onesta ai tangentisti, dimostrando che i giudici agirono per scopi politici molto mirati.
assurdo.
e mi chiedo come mai berlusconi aveva tanto a cuore di pietro nel '94: gli offre servizi a tutto spiano sul tv sorrisi e canzoni(allora), gli offre una poltrona di ministro pochi giorni prima di essere interrogato per una inchiesta che, dopo craxi e paolo berlusconi, portava anche a lui.
sostegno che a di pietro non mancò neanche da an e lega nord. gli stessi partiti che oggi si schierano con le idee di persone come stefania craxi, contro quei giudici.
è ovvio: all'epoca la caduta dei partiti della prima repubblica facevano comodo a loro per sostituirsi a quella classe politica.
e su di pietro ministro: penso che berlusconi aveva sottovalutato il rigore professionale in magistratura di di pietro.
su tangentopoli oggi dovrebbe parlare la storia, di cronaca e non.
per capire quei meccanismi e da cosa furono prodotti.
ma non di certo per dimostrare l'infondatezza di una inchiesta che invece si basava su fatti veri.
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madpierrot
 Reg.: 08 Mag 2004 Messaggi: 851 Da: Pista Uno (es)
| Inviato: 01-03-2007 11:34 |
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quote: In data 2007-02-28 17:06, eltonjohn scrive:
Tangentopoli quindici anni dopo,ovvero tutto il capitolo rimasto inesploreto delle coop rosse e degli intrallazzi delle amministrazioni locali di centro sinistra,cercasi disperatamente il Pansa della situazione disposto a scrivere un paio di best sellers.
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Quella delle coop rosse, insieme al dossier Mithrokin e al "caso" Telekom Serbia compongono per la destra bananas una sorta di trimurti della mitologia della sinistra "disonesta" che finora si è rivelata un immensa bolla di sapone, una serie di illazioni e calunnie che la magistratura ha smontato e demolito da capo a piedi.
Ma magari Elton John ha informazioni più fresche... |
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madpierrot
 Reg.: 08 Mag 2004 Messaggi: 851 Da: Pista Uno (es)
| Inviato: 11-03-2007 13:10 |
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quote: In data 2007-03-01 11:34, madpierrot scrive:
quote: In data 2007-02-28 17:06, eltonjohn scrive:
Tangentopoli quindici anni dopo,ovvero tutto il capitolo rimasto inesploreto delle coop rosse e degli intrallazzi delle amministrazioni locali di centro sinistra,cercasi disperatamente il Pansa della situazione disposto a scrivere un paio di best sellers.
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Quella delle coop rosse, insieme al dossier Mithrokin e al "caso" Telekom Serbia compongono per la destra bananas una sorta di trimurti della mitologia della sinistra "disonesta" che finora si è rivelata un immensa bolla di sapone, una serie di illazioni e calunnie che la magistratura ha smontato e demolito da capo a piedi.
Ma magari Elton John ha informazioni più fresche...
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Ancora nessuna nuova a quanto vedo...
Intanto a proposito di toghe rosse:
Caso Sme, per Berlusconi non c’è la prescrizione
La Cassazione che ha fatto ripartire il processo spiega che il reato non sta «scadendo»
di Giuseppe Caruso
06 Marzo 2007
TEMPI
Nessuna prescrizione facile, per Silvio Berlusconi, nell’interminabile processo Sme.
Lo dicono i giudici della Corte di Cassazione, nelle motivazioni della sentenza con cui lo scorso 16 febbraio decisero di far ricelebrare il processo di secondo grado nei confronti dell’ex presidente del consiglio.
In questo modo la Corte d'appello di Milano potrà portare avanti le udienze senza particolari vincoli di tempo; visto che la prescrizione del reato non è ancora alle porte.
Ricordiamo che Berlusconi era stato prosciolto dall'accusa di corruzione dal Tribunale di Milano, nel primo grado di giudizio.
La sentenza della Corte di cassazione, la numero 9270 di ieri, rovina in questo modo i piani del capo dell’opposizione e dei suoi avvocati, che davano per sicura la prescrizione.
Nelle motivazioni il Collegio sottolinea come il reato contestato all'ex Presidente del Consiglio, «corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio», si prescrive nel termine massimo di 15 anni, come è scritto nel testo anteriore alle modifiche intervenute nel 2005 che non toccano però il caso in esame.
«L'episodio criminoso», si legge tra l’altro nelle motivazioni della sentenza «ascritto all'imputato è temporalmente localizzato nel marzo del '91. A detto termine inoltre devono totalizzarsi i periodi di sospensione del suo decorso, determinati dai ripetuti rinvii dibattimentali per situazioni di impedimento a comparire dell'imputato nonché della sospensione della durata della carica (di capo del governo)».
Il rinvio alla Corte d'appello milanese è stato possibile per via della sentenza n. 26 del 2007, con la quale i giudici della Corte di Cassazione hanno dichiarato la non conformità all’articolo uno della Carta costituzionale e degli articoli numero 1 e 10 della legge 46/06, ripristinando così la facoltà per la pubblica accusa di opporsi alle sentenze che in primo grado assolvono gli imputati, senza la necessità di una nuova e decisiva prova.
Questo perché, hanno spiegato i giudici della sesta sezione penale, la sentenza depositata a Palazzo della Consulta nel mese di gennaio ha effetto retroattivo.
Vale a dire che è in grado di esplicare i suoi effetti anche su giudizi ancora pendenti.
E tale poteva dirsi quello contro Silvio Berlusconi.
Infatti non solo il pm aveva tempestivamente fatto ricorso alla Suprema corte contro l'ordinanza con cui la Corte d'appello di Milano aveva dichiarato inammissibile l'intervento della pubblica accusa, ma è ancora in corso, sempre di fronte al Collegio meneghino, il giudizio della parte civile Cir instaurato dalla difesa di questa contro l'assoluzione del Cavaliere in primo grado.
Una situazione che gli stessi giudici di legittimità hanno definito anomala.
Il giudizio civile è andato avanti da solo fra le incertezze di magistrati e studiosi non ancora d'accordo su cosa fare in casi come questi.
Il processo SME è una complessa vicenda giudiziaria riguardante la mancata vendita del comparto agro-alimentare dell'IRI alla CIR di Carlo De Benedetti. Nel giugno 2003, grazie al così detto “lodo Schifani”, la legge sull'immunità per le cinque cariche istituzionali più alte, la posizione di Silvio Berlusconi è stata stralciata dal processo.
Il 14 gennaio 2004 la Corte costituzionale ha dichiara l'illegittimità del Lodo ai fini dell’articolo 3 della Costituzione (per il principio di uguaglianza) e il processo è ripartito separatamente.
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