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Autore Andreotti- Ricca.
83Alo83

Reg.: 26 Mag 2002
Messaggi: 16507
Da: Palermo (PA)
Inviato: 22-06-2006 13:20  
Ieri Piero Ricca ha fatto qualche domanda a Andreotti. Dopo ha dovuto darsi alla fuga, ma è stato preso e portato in commissariato. Ecco il suo racconto.

"Nel primo pomeriggio di ieri, nell’aula magna dell’Università Bicocca, a Milano, ho rivolto qualche domanda al senatore a vita Giulio Andreotti, sul tema di quella sua strana assoluzione per prescrizione del reato di associazione a delinquere, ritenuto dai giudici “concretamente ravvisabile” almeno fino al 1980. Per aver osato tanto, sono stato identificato e minacciato da agenti di polizia, e trattenuto in commissariato per quasi due ore. E m’è andata ancora bene.
Nell’aula magna della Bicocca alcuni cronisti stavano intervistando il nostro dipendente a vita su altri temi: il calcio, Moggi, la Nazionale, “la caduta della moralità pubblica come si evince dalle recenti intercettazioni”, il rapporto fra aspiranti attrici e uomini di potere e via leccando. Andreotti era comodamente seduto, rilassato. Ogni tanto faceva una battuta e i cronisti ridevano di gusto. I docenti della Bicocca, intorno, componevano una festosa corona.
A un certo punto mi sono inserito, ho consegnato ad Andreotti un foglio con l’estratto della sentenza della corte d’appello di Palermo, poi confermata dalla Cassazione e con il tono più pacato possibile gli ho chiesto di commentarlo. Ne è nato un dialogo, che ho videoripreso a meno di un metro di distanza, di tre o quattro minuti. L’ho interpellato sulle responsabilità a lui addebitate dalla giustizia italiana, gli ho chiesto se ritenesse una cosa normale la presenza in Parlamento in qualità di senatore a vita di un personaggio così descritto da una sentenza definitiva, gli ho fatto presente che nei giudizi di molte testate internazionali il “caso Andreotti” era considerato uno scandalo, e così via intervistando. Lui ha risposto invitandomi a leggere per intero la sentenza, visto che “dagli estratti si capisce poco”, ha affermato che la prescrizione nasce solo dal dubbio della corte su un singolo incontro (per lui mai avvenuto) con il mafioso Bontade (”un certo Bontade”), ha aggiunto che all’estero incontra solo rispetto e solidarietà. E così via, minimizzando e svicolando, con quei tipici occhi a fessura.
Già mentre gli rivolgevo le domande alcuni agenti in borghese della sua guardia personale mi premevano e tiravano da dietro. Al che mi sono ribellato subito ad alta voce. Ho chiesto ad Andreotti se fosse ancora possibile in questo Paese fare domande ai politici e lui mi ha risposto che nessuno me lo stava impedendo, che fare domande era un diritto “e anche dare le risposte”, poi ha aggiunto: “Ma se lei è qui per fare un numero, allora…”. Le sue guardie intanto mi piantonavano e tenevano da dietro. Ma il principale non s’è accorto di nulla.
A intervista finita i gendarmi, agenti della polizia di Stato, hanno cercato di portarmi via tirandomi con forza. Ho protestato a voce alta in mezzo alla sala, mentre iniziava la conferenza. I gendarmi sono spariti. Nessuno dei presenti ha fiatato.
Sono rimasto altri venti minuti in aula magna, seduto tranquillamente, continuando a videoriprendere. Poi sono uscito per andarmene via, da solo, e sono stato trattato come un delinquente.
Una guardia privata della Bicocca ha cominciato a inveire in modo minaccioso, urlandomi addosso come un pazzo e cacciandomi a forza da una porta laterale, le guardie personali di Andreotti mi hanno trattenuto, strattonandomi e minacciandomi di sequestrami la videocamera e ordinandomi di mostrare i documenti. Il tono era concitato, nevrotico, da pessimo telefilm americano. Era evidente il tentativo di intimidire. Mentre il guardiano privato continuava a inveire e a minacciarmi, mi sono divincolato e me ne sono andato via. I poliziotti e la guardia privata mi hanno inseguito, mi hanno immobilizzato in un luogo dove non passava nessuno e a nulla sono valse le mie buone ragioni, del tipo: “Io non ho fatto nulla di male, ho semplicemente rivolto delle domande a un politico, riprendere eventi e personaggi pubblici è consentito, se commettete abusi vi denuncerò”.
Gli agenti continuavano a ripetermi: “Tu non puoi comportarti così con il senatore, le tue domande non c’entravano nulla, tu non puoi riprendere senza permesso e hai ripreso anche noi, e poi ti conosciamo già, eri tu a Roma davanti al Senato, tu ora ci dai tutto il materiale e poi ti portiamo in commissariato”. Mentre dicevano questo, uno mi teneva fermo contro un muro e l’altro mi tratteneva lo zaino con la videocamera e un registratore audio.
Ho obiettato: “Lasciamo decidere a un giudice chi ha ragione, voi state commettendo un abuso e comunque esigo di conoscere i vostri nomi”.
Un agente ha risposto: “La legge sono io ora, il giudice sono io”. Poi, rivolto al collega ha aggiunto: “Ora gli prendiamo le impronte digitali, così l’amico inizia ad abbassare la cresta”. I danni dei telefilm americani sono incalcolabili.
Poi sono stato portato in auto da altri agenti di polizia al commissariato di Greco, dove sono stato trattenuto per oltre un’ora e mezza. Lo zaino lo hanno preso in consegna loro. Per puro caso, gravissimo reato, non avevo con me la carta d’identità (mentre ho mostrato un tesserino identificativo di tipo elettorale che, sempre per caso, avevo con me) e abbiamo dovuto attendere che fosse trasmesso un fax da Parma con la fotocopia del mio documento. La qual cosa ha evitato la ventilata pratica della fotosegnalazione con impronte digitali in Questura: che certo sarebbe stata un’esperienza divertente per uno dei cittadini più identificati di Milano.
Per tutto il tempo mi è stato impedito di telefonare al mio legale e di effettuare o ricevere qualsiasi altra chiamata, come chiedevo di poter fare. “Il cellulare lo deve tenere spento”.
Ho notato che gli agenti di Greco si consultavano con altre persone al telefono, compresi gli agenti di guardia ad Andreotti, per decidere se sequestrami il materiale o meno. A margine delle complesse trattative ho fatto presente di essere ben noto negli ambienti della Questura e altrove per le mie attività di cittadino impegnato in politica, citando nomi e fatti, compresi esposti e interrogazioni parlamentari contro la polizia di Milano.
Alla fine sono stato rilasciato, con videocamera e tutto il resto. Gli agenti hanno redatto un verbale “per uso interno”, che non mi hanno fatto leggere.
Ecco tutto. Sono stato trattato in questo modo perché, nel silenzio della gran parte degli operatori dell’informazione, ho rivolto due o tre domande a un senatore a vita giudicato dalla giustizia del mio Paese un colluso con la mafia, salvatosi da una condanna per intervenuta prescrizione del reato. Io, che non ho mai preso una multa in vita mia.
Coerentemente, al tg3 regionale della sera, le mie domande - di pura supplenza giornalistica - sono state definite come l’intervento di un “contestatore”. E il Corriere della Sera odierno, in un riquadrino, riporta la notizia del mio trasferimento coatto in commissariato, “a seguito di una discussione con Andreotti”. Nell’occhiello la “discussione” diventa 'lite' ".

http://www.beppegrillo.it/


cose normali d'Italia.

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Mi contraddico, forse?
Ebbene mi contraddico, ma sono vasto, contengo moltitudini.

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 22-06-2006 13:27  
se è davvero andata così, spero che lui denunci tali guardie.
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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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ginestra


Reg.: 02 Mag 2003
Messaggi: 8862
Da: San Nicola la Strada (CE)
Inviato: 22-06-2006 14:50  
La vergogna non è tanto ilcomportamento delle guardie del corpo, guardiani prezzolati dal boss di turno alla salvaguardia della sua santa persona, ma il vero sfacelo è che questo individuo sieda su una poltrona del parlamento italiano, senatore a vita, titolo che si conferisce solo a chi ha veramente servito la nazione con onestà e prestigio.E' il sistema marcio dalle fondamenta.
La cosa ancor più triste è che Andreotti nonostante tutto qualche merito ce l'ha come statista, al contrario di questi quattro politicanti che abbiamo al momento.
_________________
E tu, lenta ginestra,che di selve odorate queste campagne dispogliate adorni, anche tu presto alla crudel possanza soccomberai del sotterraneo foco, che ritornando al loco già noto, stenderà l'avaro lembo su tue molli foreste.......

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Futurist

Reg.: 30 Giu 2005
Messaggi: 1290
Da: firenze (FI)
Inviato: 22-06-2006 17:48  
Qulunque colpa possa evere Andreotti, la sua dedizione in politica lo redime in pieno.

E ricordiamoci che in italia esistono 4 gradi di giudizio, e che uno sia considerato colpevole solo perchè in uno di questi quattro, peraltro nel secondo che non è definitivo si dice che potrebbe essere colpevole, ma solo in parte, mentre negli altri gradi lo si assolve pienamente mi sembra inaccettabile.

D'altra parte in un altro processo per omicidio Andreotti fu condannato in primo grado a 24 anni, per poi essere assolto pienamente dopo una rivisitazione più scrupolosa dei fatti... e questo capita a moltissime persone. E' il sistema giudiziario italiano che lo prevede. Quindi non c'è nulla di strano.

[ Questo messaggio è stato modificato da: Futurist il 22-06-2006 alle 17:49 ]

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83Alo83

Reg.: 26 Mag 2002
Messaggi: 16507
Da: Palermo (PA)
Inviato: 22-06-2006 18:05  
quote:
In data 2006-06-22 17:48, Futurist scrive:
Qulunque colpa possa evere Andreotti, la sua dedizione in politica lo redime in pieno.


brrrr...
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Mi contraddico, forse?
Ebbene mi contraddico, ma sono vasto, contengo moltitudini.

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 22-06-2006 19:20  
Peccato che Andreotti non sia stato assolto ma i suoi reati di collusione aggravata con la mafia fino al 1980 PRESCRITTI e il senatore a vita costretto a pagare alla fine le spese processuali.
Prescrizione ovviamente significa reato commesso ma non più punibile, come già ripetuto infinite volte sul forum con articoli di Corriere e quant' altro.

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 22-06-2006 19:30  
Provvedimenti giudiziari a carico di Andreotti

http://it.wikipedia.org/wiki/Giulio_Andreotti

È stato sottoposto a giudizio a Palermo per associazione mafiosa. Mentre la sentenza di primo grado, emessa il 23 ottobre 1999, lo aveva assolto per insufficienza di prove, la sentenza di appello, emessa il 2 maggio 2003, distinguendo il giudizio per i fatti fino al 1980 e quelli successivi, ha stabilito che Andreotti aveva "commesso" il "reato di partecipazione all'associazione per delinquere" (Cosa Nostra), "concretamente ravvisabile fino alla primavera 1980", che però è "estinto per prescrizione". Per i fatti successivi alla primavera del 1980 Andreotti è stato invece assolto.

La sentenza della Corte di Appello di Palermo del 2003, parla di “una autentica, stabile ed amichevole disponibilità dell’imputato verso i mafiosi fino alla primavera del 1980”.

Sia l'accusa che la difesa presentarono ricorso in Cassazione, l'una contro la parte assolutiva, e l'altra per cancellare l'infamante conclusione della sentenza di appello. Ma la Corte di Cassazione il 15 ottobre 2004 confermò la sentenza di appello. Nella motivazione si legge (a pagina 211):

«Quindi la sentenza impugnata, al di là delle sue affermazioni teoriche, ha ravvisato la partecipazione nel reato associativo non nei termini riduttivi di una mera disponibilità, ma in quelli più ampi e giuridicamente significativi di una concreta collaborazione».
Se la sentenza definitiva fosse arrivata entro il 20 dicembre 2002 (termine per la prescrizione) Andreotti sarebbe stato condannato in base all'articolo 416, cioè all'associazione "semplice", perché quella aggravata di stampo mafioso (416 bis) fu introdotta nel codice penale soltanto nel 1982, con la legge Rognoni-La Torre.

La conclusione di questo storico processo non fu però riportata con completezza da molti media, che parlarono genericamente di assoluzione.


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Hellboy

Reg.: 22 Ago 2003
Messaggi: 4287
Da: Rio Bo (es)
Inviato: 22-06-2006 20:00  
quote:
In data 2006-06-22 14:50, ginestra scrive:
La vergogna non è tanto ilcomportamento delle guardie del corpo, guardiani prezzolati dal boss di turno alla salvaguardia della sua santa persona, ma il vero sfacelo è che questo individuo sieda su una poltrona del parlamento italiano, senatore a vita, titolo che si conferisce solo a chi ha veramente servito la nazione con onestà e prestigio.E' il sistema marcio dalle fondamenta.
La cosa ancor più triste è che Andreotti nonostante tutto qualche merito ce l'ha come statista, al contrario di questi quattro politicanti che abbiamo al momento.





ed ancora piu' delirante e vergognoso è che il centrodestra l'abbia votato alla presidenza del Senato!

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[ Questo messaggio è stato modificato da: Hellboy il 23-06-2006 alle 20:42 ]

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Hellboy

Reg.: 22 Ago 2003
Messaggi: 4287
Da: Rio Bo (es)
Inviato: 22-06-2006 20:02  
quote:
In data 2006-06-22 18:05, 83Alo83 scrive:
quote:
In data 2006-06-22 17:48, Futurist scrive:
Qulunque colpa possa evere Andreotti, la sua dedizione in politica lo redime in pieno.


brrrr...





ecco appunto....non comprendo il nesso tra causa ed effetto.
e allora Craxi lo facciamo santo o no?
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Hellboy

Reg.: 22 Ago 2003
Messaggi: 4287
Da: Rio Bo (es)
Inviato: 22-06-2006 20:07  
qui c'e' una mentalita' che mi sembra abbastanza diffusa per la quale la politica, come la chiesa, purifica i peccati e rende al paese uomini "nuovi"!


tale mentalita' è o da ingenui o da cerebrolesi.

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Kermunos

Reg.: 19 Nov 2004
Messaggi: 2306
Da: Gorizia (GO)
Inviato: 22-06-2006 20:13  
Coraggio, hai provato sulla tua pelle cosa vuol dire avere una testa autonoma e pensante in questo paese. Ah, la gendarmeria, ricordiamocelo tutti, agisce così perchè è addestrata a farlo. Le forze del disordine non sono buone o cattive, sono così e basta. Ma siamo in italia o in sud america? Mah, ancora faccio fatica a distinguere...
Certo che rompere i maroni ad Andreotti è un pò come come prendere a calci nelle palle un orso mentre si stà pappando un'alveare di api. Si incazza l'orso e si incanzzano pure le api... forse ti è andata pure bene...
Tanto di cappello Alo.
_________________
"Fortunatamente io rispetto un regime di droghe piuttosto rigido, per mantenere la mente diciamo... flessibile"

"Questo non é il Vietnam. E' FilmUp, ci sono delle regole"

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Futurist

Reg.: 30 Giu 2005
Messaggi: 1290
Da: firenze (FI)
Inviato: 23-06-2006 01:28  
quote:
In data 2006-06-22 20:02, Hellboy scrive:

e allora Craxi lo facciamo santo o no?




Non vorrei inquietarti ma in un paese della Liguria ho visto in una piazza (piazza Craxi) una statua in marmo di Craxi in grandezza naturale...

Ma tornando ad Andreotti ricordo che la prescrizione di un processo avviene solo se il reato ipotizzato non è grave. Ed anche ammettendo che Andreotti abbia commesso quei reati, a 25 anni di distanza trovo poco utile incarcerarlo, anzi lo trovo assurdo. Perchè se il sistema detentivo italiano si basa sul presupposto non di vendicare qualcuno (altrimenti ci sarebbe la pena di morte), ma piuttosto di rieducare un individuo alla convivenza sociale, Andreotti non ha bisogno di essere rieducato, anche perchè ormai è vecchio e sopra i 70 anni non può essere incarcerato nessuno... questo lo sapevate.

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JerichoOne

Reg.: 06 Mar 2006
Messaggi: 3171
Da: Frittole (FI)
Inviato: 23-06-2006 01:45  
quote:
In data 2006-06-23 01:28, Futurist scrive:
quote:
In data 2006-06-22 20:02, Hellboy scrive:

e allora Craxi lo facciamo santo o no?




Non vorrei inquietarti ma in un paese della Liguria ho visto in una piazza (piazza Craxi) una statua in marmo di Craxi in grandezza naturale...

Ma tornando ad Andreotti ricordo che la prescrizione di un processo avviene solo se il reato ipotizzato non è grave. Ed anche ammettendo che Andreotti abbia commesso quei reati, a 25 anni di distanza trovo poco utile incarcerarlo, anzi lo trovo assurdo. Perchè se il sistema detentivo italiano si basa sul presupposto non di vendicare qualcuno (altrimenti ci sarebbe la pena di morte), ma piuttosto di rieducare un individuo alla convivenza sociale, Andreotti non ha bisogno di essere rieducato, anche perchè ormai è vecchio e sopra i 70 anni non può essere incarcerato nessuno... questo lo sapevate.


beh, ma credo che in pocho lo vogliano in carcere, però qualche risposta un po' più seria sul lato oscuro del suo impegno in politica, sui tanti segreti di cui è a conoscenza e che presumibilmente si porterà nella tomba, magari la dovrebbe a questo paese, a distanza di tanti anni...
Ma d'altra parte se decidesse di vuotare il sacco, dovrebbe parlare di tante e tali cose che i rapporti con la mafia sarebbero solo il 5%...

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 23-06-2006 13:05  
quote:
In data 2006-06-23 01:28, Futurist scrive:
Ma tornando ad Andreotti ricordo che la prescrizione di un processo avviene solo se il reato ipotizzato non è grave. Ed anche ammettendo che Andreotti abbia commesso quei reati,



Non hai da ricordare un bel nulla, in quanto la prescrizione è avvenuta secondo quanto ha stabilito la sentenza definitiva, cioè il " reato di partecipazione all'associazione per delinquere".
E non hai da ammettere un bel nulla, in quanto la stessa sentenza ha chiaramente definito la natura stessa del reato.


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Futurist

Reg.: 30 Giu 2005
Messaggi: 1290
Da: firenze (FI)
Inviato: 24-06-2006 02:22  
quote:
In data 2006-06-23 13:05, Quilty scrive:
quote:
In data 2006-06-23 01:28, Futurist scrive:
Ma tornando ad Andreotti ricordo che la prescrizione di un processo avviene solo se il reato ipotizzato non è grave. Ed anche ammettendo che Andreotti abbia commesso quei reati,



Non hai da ricordare un bel nulla, in quanto la prescrizione è avvenuta secondo quanto ha stabilito la sentenza definitiva, cioè il " reato di partecipazione all'associazione per delinquere".
E non hai da ammettere un bel nulla, in quanto la stessa sentenza ha chiaramente definito la natura stessa del reato.





Ma allora è tutto chiaro. Niente ombre e niente misteri. Tutto è scritto nella sentenza dei giudici, perchè allora rivolgere domanda ulteriori ad Andreotti se ha già risposto a tutte le domanda. Forse si tenta semplicemente di intrattenere l'opinione pubblica sui soliti, vecchi, tormentoni irrilevanti quanto demagogici.

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