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il revisionismo della destra ignorante: Alleanza Nazionale, quando i parti rinnegano il parto |
mariano
Reg.: 01 Nov 2003 Messaggi: 2283 Da: san remo (IM)
| Inviato: 10-06-2004 19:32 |
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Stiamo vivendo in Italia un cambiamento di egemonia culturale, come segnalato su "la Repubblica" da Ezio Mauro? Più che un cambio, saremmo tentati di dire, una assenza di egemonia culturale, una generale depressione culturale, una emarginazione della cultura cosiddetta di sinistra non sostituita da una di destra, una occupazione di posti e una usucapione di mezzi. I posti, i mezzi sono cambiati non le idee, la sinistra è stata cacciata dai suoi posti, privata dei suoi mezzi, la destra ha rinunciato alle sue idee, vedi il neofascismo, pur di occupare i posti e avere i mezzi.
Dico cosiddetta egemonia di sinistra perché la cultura egemone dopo la Resistenza e la nascita della Repubblica democratica era in realtà la cultura civile, quella di sempre arricchita da contributi marxisti e comunisti. Se ne aveva una immagine nelle case editrici Einaudi e Laterza: nella prima, accanto a liberali come Serini e a liberal-socialisti come Bobbio, c'erano i comunisti Pavese e Calvino di incerta ortodossia; nella seconda, l'eredità liberale di Croce veniva continuata dai professori "rossi". Del resto i fondatori del partito comunista Gramsci e Togliatti erano stati educati da professori liberali in università liberali.
Se questa egemonia culturale da molti semplificata come comunista ha perso in parte i suoi diritti di veto o di protezione è dipeso da ragioni politiche più che culturali, da opportunismo più che da revisione delle idee. Nessuno o pochissimi sono realmente passati da una cultura della libertà a una dell'autorità, da una della eguaglianza democratica a una della fedeltà dell'onore e del sangue nazista. Si è preferito il limbo, il silenzio. Le motivazioni dell'opportunismo sono note: la dissoluzione del comunismo, la presa di potere del berlusconismo. La caduta del Muro di Berlino, della Unione sovietica ha ridotto al silenzio l'utopia comunista e anche il contrappeso del comunismo, l'esistenza almeno teorica di una alternativa al capitalismo. Il trasformismo italiano è stato come sempre morbido, non ha aderito alla ideologia "apocalittica" del capitalismo estremo, alla sua identificazione del profitto con il Bene assoluto, della libera concorrenza con la mano invisibile e provvidenziale del mercato, ma ha accettato che nella evanescenza delle ideologie il denaro restasse come il principale punto di riferimento e motore sociale. Non ha accettato e condiviso le idee estreme del liberismo imperiale americano, del diritto americano a governare e occupare il mondo, ma si è adattato dandosi un governo "occasionalista" pronto a saltare sul carro del più forte e più ricco anche a costo di gravi rischi e di enormi contraddizioni, come essere al tempo stesso europei e filo americani, per Israele e per gli arabi. Il tutto con l'abile e un po' untuoso concorso degli intellettuali subito, spontaneamente organizzatisi alla maniera mafiosa o massonica della rete di potere inconfessabile, ma ben funzionante. Neppure questa degli intellettuali trasformisti è una nuova egemonia culturale, e neppure una proposta politica nuova e netta, ma solo un modo per continuare i privilegi e ricavarsi zone di rifugio. Nessun nuovo disegno, nessuna uscita dalla crisi, soltanto il servizio del nuovo padrone e il vecchissimo "Francia o Spagna por che si magna".
Puntualmente questa mediazione degli intellettuali trasformisti ha riesumato le sterili polemiche della Resistenza sull'attendismo, sul terzismo, sullo stare alla finestra, mentre i rozzi e sciocchi si affrontano e si ammazzano. Similmente il trasformismo di destra non ha riesumato gli Evola o i Göebbels, ha soltanto occupato i posti che invidiava da anni, senza preoccuparsi di competenze e di responsabilità. In questo senso Ezio Mauro ha davvero colto il segno dell'attuale asfissia: c'è una nuova egemonia culturale, l'egemonia degli opportunisti ignoranti.
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"Ci sono bambini tonti,ottusi e insensibili. Ci sono quelli che sono molto sensibili,ipersensibili. Quelli ipersensibili possono diventare dei disadattati;ma anche degli artisti"
[ Questo messaggio è stato modificato da: mariano il 10-06-2004 alle 19:59 ]
[ Questo messaggio è stato modificato da: mariano il 10-06-2004 alle 20:16 ] |
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