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Autore Il terrorismo e i dittatori del pensiero
honecker

Reg.: 31 Gen 2005
Messaggi: 626
Da: Pankow (es)
Inviato: 25-07-2005 10:59  
quote:
In data 2005-07-24 14:18, Futurist scrive:

Poi esistono altre dittature che non stanno a sentire, e anzi per rafforsare la loro immagine tra il popolo dittatori come Saddam hanno cominciato ad ergersi come custodi delle tradizioni arabe contro l'egemonia occidentale



Quello di Saddam non era un regime fondamentalista, era una dittatura militare laica molto simile a quella di Gheddafi in Libia.
L'Iraq sottoposto ad embargo e "silente" fino a due anni per più di dieci anni dal tempo della prima guerra del Golfo in che modo sarebbe collegato agli attentati dell'11 settembre?

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Futurist

Reg.: 30 Giu 2005
Messaggi: 1290
Da: firenze (FI)
Inviato: 26-07-2005 00:04  
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In data 2005-07-25 10:59, honecker scrive:
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In data 2005-07-24 14:18, Futurist scrive:

Poi esistono altre dittature che non stanno a sentire, e anzi per rafforsare la loro immagine tra il popolo dittatori come Saddam hanno cominciato ad ergersi come custodi delle tradizioni arabe contro l'egemonia occidentale



Quello di Saddam non era un regime fondamentalista, era una dittatura militare laica molto simile a quella di Gheddafi in Libia.
L'Iraq sottoposto ad embargo e "silente" fino a due anni per più di dieci anni dal tempo della prima guerra del Golfo in che modo sarebbe collegato agli attentati dell'11 settembre?



Per rispondere francamente ho sempre pensato che l'idea di trovare collegamenti tra l'11 set. e l'Iraq sia solo una cacata di Bush.
In effetti però un collegamento c'è. L'11 set. ha cambiato il modo di pensare della casa bianca. Se è vero infatti che in passato gli USA hanno tollerato certi attaggiamenti di certi dittatori, solo con l'11 sett. hanno acquisito la consapevolezza che non era più possibile far finta di niente.
Saddam non era forse legato a Bin Laden ma era legato di certo a certi gruppi terroristici palestinesi. In più costituiva una minaccia per le nazioni confinanti.

Personalmente mi auspico che gli USA continuino con questa determinazione e che ricevano il via libera della comunità internazionale per intervenire in stati come il Sudan o la Siria i cui governi sono responsabili di gravi crimini, nonchè in nord corea che si sta trasformando in una vera bomba atomica ad orologeria.

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honecker

Reg.: 31 Gen 2005
Messaggi: 626
Da: Pankow (es)
Inviato: 26-07-2005 11:41  
quote:
In data 2005-07-26 00:04, Futurist scrive:
quote:
In data 2005-07-25 10:59, honecker scrive:
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In data 2005-07-24 14:18, Futurist scrive:

Poi esistono altre dittature che non stanno a sentire, e anzi per rafforsare la loro immagine tra il popolo dittatori come Saddam hanno cominciato ad ergersi come custodi delle tradizioni arabe contro l'egemonia occidentale



Quello di Saddam non era un regime fondamentalista, era una dittatura militare laica molto simile a quella di Gheddafi in Libia.
L'Iraq sottoposto ad embargo e "silente" fino a due anni per più di dieci anni dal tempo della prima guerra del Golfo in che modo sarebbe collegato agli attentati dell'11 settembre?




In effetti però un collegamento c'è. L'11 set. ha cambiato il modo di pensare della casa bianca. Se è vero infatti che in passato gli USA hanno tollerato certi attaggiamenti di certi dittatori, solo con l'11 sett. hanno acquisito la consapevolezza che non era più possibile far finta di niente.
Saddam non era forse legato a Bin Laden ma era legato di certo a certi gruppi terroristici palestinesi. In più costituiva una minaccia per le nazioni confinanti.




Mi sembra una giustificazione (a posteriori: stile dipartimento di Stato USA) molto molto tirata: non convince me e forse nemmeno Lei stesso che scrive.
Saddam, ci hanno detto, "di certo" doveva possedere anche armi di distruzione di massa e invece...nisba.
Per quanto riguarda l'atteggiamento deciso degli americani nei confronti di certi dittatori, sono costretto a sottolineare ancora una come Pakistan e Arabia Saudita stiano lì a dimostrare quanto invece gli yankees possano essere "tolleranti" quando fa comodo loro, e sta lì a smentire (e smontare) il suo ragionamento.


[ Questo messaggio è stato modificato da: honecker il 26-07-2005 alle 13:53 ]

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 26-07-2005 19:01  
Gli Usa non hanno tollerato certi dittatori, li hanno incoraggiati e vivamente sostenuti.
Ma l'esempio di Futurist secondo il quale ci sono vari livelli di dittatura sostenibili è del tutto campato in aria.

La Storia ci viene in aiuto e ci insegna che fino al 1990 il crudele dittatore Saddam Hussein era un prezioso amico e stimato alleato, che possedeva qualche bombetta chimica che sparava a piacimento ed era un pericolo maggiore di quando fu attaccato e disarmato,dopo aver deciso di disobbedire agli ordini del Padrone o forse di averli malinterpretati invadendo un altro stato confinante.

Quindi la discriminante se una dittatura sia o meno sostenibile non ha nulla a che fare coi diritti umani ma piuttosto con la convenienza: fino a quando i dittatori si piegano ai nostri voleri sono amici,che sterminino o meno le persone; se decidono di nazionalizzare il petrolio e di chiudere i mercati come fanno gli iraniani, allora vanno caldamente osteggiati.

In tutto questo non ha alcun senso parlare dei diritti dei bambini poichè è evidente che gli interventi nel Medio Oriente non hanno come scopo i diritti di quelle persone quanto piuttosto lo sfruttamento delle risorse.

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Futurist

Reg.: 30 Giu 2005
Messaggi: 1290
Da: firenze (FI)
Inviato: 26-07-2005 23:37  
quote:
In data 2005-07-26 19:01, Quilty scrive:
fino a quando i dittatori si piegano ai nostri voleri sono amici,che sterminino o meno le persone; se decidono di nazionalizzare il petrolio e di chiudere i mercati come fanno gli iraniani, allora vanno caldamente osteggiati.




Io qualche post indietro ho scritto questo:
"Questa è la differenza da dittatori buoni e cattivi: quelli buoni affiancano gli USA nei loro interessi."

Come puoi notare Quilty hai ripetuto quello che ho detto io con altre parole.


Dopotutto non si capisce perchè mai gli USA dovrebbero rimanere amici dell'Iran dato che il neopresidente cerca di fotterli. Ed è altrettanto condivisibile che gli USA appoggiassero il Saddam che dichiarava guerra alla rivoluzione islamica in Iran di Khomeini (che si riferiva all'america come "Grande Satana"), mentre non poteva più accettare il Saddam che dichiarava guerra al Kuwait (grande partenr economico per gli USA) e che gasava i kurdi.
Mi sembrano dinamiche così ovvie.


Poi non scordiamoci che il governo americano, di per se, non ha il compito di salvare il mondo o di globalizzare l'etica o di far rispettare i diritti delle donne in Arabia ma solo quello di salvaguardare la sicurezza del popolo americano come qualunque altro governo di qualunque altra nazione.
Quindi, dato che l'Arabia non costituisce una minaccia concreta per nessuno ma anzi la sua leadership si mostra accomodante non si capisce perchè andargli contro.
Se poi in Arabia le donne contano meno dei cani questa sarà una peculiarità della civiltà islamica, mica vogliamo fare una guerra di civiltà, o no?

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 29-07-2005 16:29  
Precisando che Saddam gassava i curdi nella fase del sostegno Usa , al contrario di quello che hai scritto, siamo giunti alla conclusione che gli Stati Uniti difendono gli interessi economici delle loro grandi imprese.
Non c'entra nulla la sicurezza del popolo americano, in quanto Saddam non era di alcun pericolo , o meglio lo era fino a quando era amico e lo si riforniva di armi chimiche.

Ed è pure ovvio che uno Stato non è un'entità morale e non persegue fini morali.
Ma questo è in netto contrasto con la realtà dei mass media e con la loro presentazione dei fatti al pubblico.

Per tornare infatti al punto di partenza, nessuno accetterebbe che gli Usa attacchino uno Stato indifeso per potersi procurare le risorse sottraendole agli iracheni.
la presentazione degli eventi al pubblico è ben diversa e le giustificazioni che vengono attuate sono di carattere morale, etico. Si parla di diritti umani, di valori come la democrazia , la pace e il benessere, e come abbiamo verificato assieme sono tutte giustificazioni che non hanno alcun riscontro con la realtà.

Pertanto vale sempre il principio che in un sistema del genere la popolazione deve assumere i valori che le permettano di sostenere la dottrina e per ottenere ciò occorre una sistematica propaganda, non diversa da una Pravda russa o una televisione di stato di qualche tiranno alla Pinochet e Fidel Castro.
La cui cosa naturalmente non ha nulla a che vedere con un sistema democratico.

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Futurist

Reg.: 30 Giu 2005
Messaggi: 1290
Da: firenze (FI)
Inviato: 29-07-2005 22:59  
Saddam ha gasato i kurdi nell'88, dopodiche gli USA hanno congelato i rapporti con il leader.

E per quanto riguarda le grandi aziende, la nazione americana e il suo popolo stai operando una distinzione che non c'è. La nazione è il popolo, le imprese sono il popolo, il popolo è la nazione, la nazione sono le imprese, il popolo è la nazione.
Quando si arreca danno alle imprese si arreca danno anche alla nazione e quindi al popolo. La sicurezza delle imprese è quella del popolo.
Basta pensare agli attentati in Egitto. Il governo d'Egitto non è certo preoccupato per le vittime, figuriamoci, ma per le ripercussioni sull'industria (e quindi sulle imprese) del turismo. Chissà quante imprese falliranno in Egitto, quanti lavoratori si ritroveranno per strada, quante famiglie sofriranno la fame solo perchè quattro beduini si sono fatti saltare in aria.
In realtà il sistema economico attuale è molto fragile e sia gli investitori che i consumatori hanno bisogno di stabilità e sicurezza per far girare la ruota.

Il governo talebano, con la sola motivazione ideologica, ha appoggiato Bin Laden che con pochi mezzi è riuscito, con i soli attentati dell'11 set., ha far scendere le quote di tutte le borse mondiali e a ridurre il PIL di tutte le nazioni per un valore incalcolabile che comunque supera i 1.000 miliardi di dollari. E questa è tutta ricchezza perduta tanto dalle grandi aziende, tanto dai loro dipendenti, tanto dalla nazione a cui si pagano le tasse.
Lasciare una mina vagante come Saddam libera di operare in una zona del pianeta come quella del medioriente, ricca di alleati con risorse strategiche, sarebbe stato un segno di inettitudine da parte del governo USA.

Popolo indifeso o meno la situazione è abbastanza evidente. Gli americani e di conseguenza il loro governo si sono stufati dei colpi di testa dei soliti folli che con un minimo di potere e molta arroganza si credono di poter tenere in scacco l'umanità intera con la più bieca tra le strategie: il ricatto.

Di sicuro il futuro sarà migliore senza Saddam che con lui. Sarà migliore per gli iraqueni, per gli stati confinanti, per le imprese che negli stati confinanti hanno investito molti capiatali, per i dipendenti di queste imprese, per le loro famiglie, ed in buona sostanza per tutti, perchè l'umanità è un tuttuno almeno dal punto di vista economico.

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 10-08-2005 14:24  
Scusa, vado di fretta e passate le vacanze fornirò una risposta adeguata.

Mi domandavo solamente una cosa: tutti sanno come è stata presentata la guerra in Iraq e le motivazioni che sono state date.

Di quello che hai scritto qui sopra non c'è stata la benchè minima traccia sui giornali.
Mi riferisco ovviamente ad una guerra per difendere gli interessi delle imprese (che, secondo il tuo punto di vista, coincidono con quelle della popolazione tutta, dato che le imprese sono il popolo eccetera).

Come mai i mass media non hanno fornito questa versione dei fatti alla gente ma hanno presentato una serie di giustificazioni che come abbiamo visto sono assolutamente insostenibili?

Andiamo in Iraq a difendere i nostri interessi economici:è così difficile da sostenere un concetto del genere pubblicamente, in un sistema democratico?

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