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Libero mercato: dottrina e realtà |
Quilty
 Reg.: 10 Ott 2001 Messaggi: 7637 Da: milano (MI)
| Inviato: 26-04-2005 15:29 |
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Ma guarda che non è facile trovare delle persone che rifiutano la realtà.
Certo che un'impresa che si avvantaggia godendo di condizioni privilegiate non fa parte di un libero mercato.
Ma allora che cosa ho scritto a fare fino ad oggi che il mercato libero è una favola?
Un'azienda come la Nike si avvantaggia sulla concorrenza sfruttando il lavoro con una manodopera a prezzi bassissimi.
Questa è la realtà,è inutile nascondersi dietro a ipocrisie perchè continuerò a scriverlo fino a quando non lo avrò consumato la tastiera.
Quindi è del tutto ridicolo che mi si venga a dire che il mercato cinese si avvantaggia grazie a condizioni di produzione particolari, poichè le grandi aziende operano allo stesso modo.
E quando le condizioni sono loro favorevoli il mercato si apre, quando le condizioni risultano svantaggiose i mercati si chiudono.
Questa è la dottrina economica del libero mercato realmente esistente, ed è la dottrina che ha permesso per esempio agli Usa di poter essere competitivi sul piano tecnologico rispetto al Giappone, poichè in un mercato di libera conocrrenza le grandi imprese americane non avrebbero retto all'impatto col mercato.Il Giappone infatti ha costruito la sua industria tecnologica con fortissimi finanziamenti statali e solo quando sono stati competitivi hanno aperto il loro mercato. Gli Usa a loro volta lo hanno fatto grazie al protezionismo che hanno effettuato aprendosi al mercato solamente quando sono stati ingrado di essere competitivi.
I dazi alla Cina rappresentano lo stesso identico modello di industrie che per essere competitive non possono affrontare a viso aperto le insidie del mercato.
La storia degli ultimi 300 anni è fatta così.
Veramente comica poi la differenza tra assistenza e investimenti.
Non c'è infatti alcuna differenza : si tratta sempre dello Stato che garantisce alle imprese la competitività assistendolo sul mercato.
Non vorrei tornare a portare l'esempio delle parole di Maroni quando ha detto che lo Stato ha versato un milione di miliardi nelle tasche della Fiat ,lo avrà fatto tramite le banche e di sicuro con i nostri soldi.
Anche il paragone con la Svezia dimostra una confusione totale : io stavo infatti parlando del neoliberismo, che è esattamente l'opposto di una politica come quella svedese.
E per quanto riguarda l'esempio che ho fatto dimostra solo l'intreccio indispensabile tra Stato e impresa : se un'azienda vuole produrre delle macchine bisognerà che qualcuno costruisca un'efficiente rete stradale, ma come si può vedere i costi sono socializzati e i profitti di questi investimenti (va bene la parola?)sono appannaggio della sola impresa.
E' grazie all'opera dello Stato che la multinazionale può vendere i suoi prodotti, l'intreccio tra pubblico e privato è evidente,eppure il cittadino paga per gli investimenti ma la multinazionale ha un tappeto rosso steso davanti a sè potendo vendere le sue auto ricavando profitti grazie alla rete di infrastrutture costruita con i soldi dei cittadini. |
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Tenenbaum
 Reg.: 29 Dic 2003 Messaggi: 10848 Da: cagliari (CA)
| Inviato: 26-04-2005 16:02 |
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quote: In data 2005-04-25 16:32, Quilty scrive:
Che cosa intende il Presidente del Consiglio quando afferma che nel nuovo programma di governo oltre agli aiuti alle famiglie e al Sud c'è anche in programma il sostegno alle imprese?
Ricordo che secondo la dottrina di Adam Smith è la mano invisibile del mercato che regolamenta gli scambi.
Secondo Smith, filosofo illuminato, in un mercato perfettamente libero si può ottenere una situazione di sostanziale uguaglianza.
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forse ti sei dimenticato come hai aperto il topic
il problema di fondo è che continui a parlare di smith e neoliberismo
la realtà è un'altra
quante volte va ripetuto ?
idem per sostegno alle imprese
cosa significa ?
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Tenenbaum
 Reg.: 29 Dic 2003 Messaggi: 10848 Da: cagliari (CA)
| Inviato: 26-04-2005 16:04 |
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quote: In data 2005-04-26 15:29, Quilty scrive:
Veramente comica poi la differenza tra assistenza e investimenti.
Non c'è infatti alcuna differenza : si tratta sempre dello Stato che garantisce alle imprese la competitività assistendolo sul mercato.
| ma a me sembra comica la tua affermazione
non è proprio come dici tu
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Tenenbaum
 Reg.: 29 Dic 2003 Messaggi: 10848 Da: cagliari (CA)
| Inviato: 26-04-2005 16:06 |
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e per l'ennesima volta l'esempio delle Nike non centra niente con il tuo discorso relativo ai dazi
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greenday2
 Reg.: 02 Lug 2004 Messaggi: 1074 Da: reggio emilia (RE)
| Inviato: 26-04-2005 19:10 |
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quote: In data 2005-04-26 15:29, Quilty scrive:
quote: In data 2005-04-26 12:37, greenday2 scrive:
Mah volente o nolente l'ho dovuto portare ad un esame, quindi credo di conoscerlo. Basta che ti prendi un qualsiasi libro di economia che tratta il periodo della rivoluzione industriale, e vedrai che le parole di Smith sono le testuali : lo Stato non deve essere un "laissez faire" (usa proprio questo francesismo), ma guidare la mano "invisibile".
Se non ci credi vacci a guardare...
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Ancora nulla.
Non vedo nulla.
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Uhmpf...."dall'espansione allo sviluppo".....cerca sto titolo in bibloteca e fatti una cultura... |
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Quilty
 Reg.: 10 Ott 2001 Messaggi: 7637 Da: milano (MI)
| Inviato: 27-04-2005 14:24 |
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Certo Tenenbaum, la realtà è un'altra.
Infatti uno dei dogmi del neoliberismo è fondato sul famoso libero mercato, gli stessi accordi che siglano in gran segreto, come il NAFTA, ovvero North american FREE TRADE agreement, accordi per il libero scambio nel nord america,che contengono la suddetta parolina magica.
Ma la dottrina, come abbiamo visto, è ben lontana dai principi del liberalismo classico di Adam Smith,teorico del libero mercato,poichè come tu stesso hai commentato , i rapporti tra il mondo economico e politico sono interdipendenti .
Quando il Presidente del Consiglio dice di voler sostenere le nostre imprese significa che ha in mente una politica di finanziamenti e di protezionismo affinchè le nostre principali aziende possano essere competitive sul mercato estero.
La stessa Ue quando invoca dazi alla Cina lo fa perchè il suo mercato tessile non potrebbe rimanere ancora a lungo competitivo con i prezzi del mercato cinese.
Ora è inutile che fai finta di non capire il discorso: hai affermato tu stesso che i dazi alla Cina sarebbero una forma di protezionismo e che non si può parlare di libera concorrenza quando un'impresa trae vantaggio dalle condizioni di produzione facilitate, intendendo lo sfruttamento dei lavoratori.
E per l'ennesima volta questo ragionamento è fuori da ogni realtà , in quanto anche un'impresa come la Nike (e faccio il nome Nike ma potrebbe essere Adidas, non cambia nulla)opera con la stessa identica politica.
Ha oltre 120 stabilimenti di produzione in Cina, decine e decine in thailandia , Vietnam e tutto il medio oriente.
Questo era il collegamento Nike-dazi. |
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Quilty
 Reg.: 10 Ott 2001 Messaggi: 7637 Da: milano (MI)
| Inviato: 27-04-2005 14:29 |
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quote: In data 2005-04-26 19:10, greenday2 scrive:
Uhmpf...."dall'espansione allo sviluppo".....cerca sto titolo in bibloteca e fatti una cultura...
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la cultura fattela tu.
http://www.filosofico.net/smith.htm
Dal link leggo:
In alternativa alla politica economica del mercantilismo seicentesco, che prevedeva massicci interventi dello Stato, soprattutto in direzione della difesa della produzione nazionale con dogane o divieti di importazione di merci estere, Smith e i fisiocrati francesi caldeggiano l'instaurazione del più completo liberismo economico. L'unico intervento legittimo da parte dello Stato è quello di prelevare imposte dai guadagni privati degli individui in modo da poter garantire quei servizi pubblici che ridondano poi a beneficio di tutti e di ciascuno .
Da parte tua ancora nulla. |
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greenday2
 Reg.: 02 Lug 2004 Messaggi: 1074 Da: reggio emilia (RE)
| Inviato: 27-04-2005 14:40 |
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Guarda...se vuoi puoi rimanere pure della tua convinzione eh...però cerca di non dirlo a qualche prof di economia....potresti rimanere deluso.
Hai molta confusione nella testa.....me lo dimostri anche sul discorso dei dazi e del protezionismo |
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Tenenbaum
 Reg.: 29 Dic 2003 Messaggi: 10848 Da: cagliari (CA)
| Inviato: 27-04-2005 14:52 |
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quote: In data 2005-04-27 14:24, Quilty scrive:
Certo Tenenbaum, la realtà è un'altra.
Infatti uno dei dogmi del neoliberismo è fondato sul famoso libero mercato, gli stessi accordi che siglano in gran segreto, come il NAFTA, ovvero North american FREE TRADE agreement, accordi per il libero scambio nel nord america,che contengono la suddetta parolina magica.
Ma la dottrina, come abbiamo visto, è ben lontana dai principi del liberalismo classico di Adam Smith,teorico del libero mercato,poichè come tu stesso hai commentato , i rapporti tra il mondo economico e politico sono interdipendenti .
Quando il Presidente del Consiglio dice di voler sostenere le nostre imprese significa che ha in mente una politica di finanziamenti e di protezionismo affinchè le nostre principali aziende possano essere competitive sul mercato estero.
La stessa Ue quando invoca dazi alla Cina lo fa perchè il suo mercato tessile non potrebbe rimanere ancora a lungo competitivo con i prezzi del mercato cinese.
| il problema di fondo della discussione è la visione della realtà
allora il mercato non risponde alla teoria di Smith non perchè essa sia sbagliata ma perchè si tratta soltanto di un MODELLO
i modelli sono semplificazioni per descrivere la realtà
i modelli non servono per dire che un sistema è migliore degli altri
un modello cerca semplicemente di spiegare perchè si verificano determinati eventi
se tu pensi di fornire spiegazioni della realtà rifacendoti a Smith allora devi sapere che non stai dicendo niente
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KARLMARX87

 Reg.: 12 Apr 2005 Messaggi: 313 Da: SIENA (SI)
| Inviato: 27-04-2005 15:17 |
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la Cina sta attuando il più vasto e criminale espansionismo capitalistico della storia e noi pensiamo di risolvere i problemi con i dazi?? credo che si debba operare cercando di cambiare la situazione politica cinese in quanto il popolo che lavora è schiavo del profitto e si vede privato dei propri diritti al fine di produrre, produrre e produrre. se noi mettessimo dei dazi e facesse così anche tutto il mondo occidentale non credete che la sitazione si ripercuoterebbe sui lavoratori cinesi già vessati dal liberismo cinese? Marx nel suo discorso sulla Tobin Tax dice la stessa cosa, si schiera a "favore" dei libero scambisti per il bene del popolo lavoratore. solo con il sindacalismo e con la messa in atto dei diritti umani(lavoro) possiamo migliorare la situazione cinese e italiana senza ricorrere a stupidi dazi protezionistici.
_________________ Povero mondo che non conosci la matematica e i sapori della vera musica per perderti nelle vanità delle parole senza senso impegnate nella retorica del passato.
(Enrico Bombieri, medaglia Field per la matematica) |
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Tenenbaum
 Reg.: 29 Dic 2003 Messaggi: 10848 Da: cagliari (CA)
| Inviato: 27-04-2005 15:21 |
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liberismo cinese ?
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Tenenbaum
 Reg.: 29 Dic 2003 Messaggi: 10848 Da: cagliari (CA)
| Inviato: 27-04-2005 15:27 |
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quote: In data 2005-04-27 15:17, KARLMARX87 scrive:
Marx nel suo discorso sulla Tobin Tax dice la stessa cosa, si schiera a "favore" dei libero scambisti per il bene del popolo lavoratore.
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stigazzi
Marx a Nostradamus gli fa una pippa
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Quilty
 Reg.: 10 Ott 2001 Messaggi: 7637 Da: milano (MI)
| Inviato: 27-04-2005 21:20 |
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quote: In data 2005-04-27 14:40, greenday2 scrive:
Guarda...se vuoi puoi rimanere pure della tua convinzione eh...però cerca di non dirlo a qualche prof di economia....potresti rimanere deluso.
Hai molta confusione nella testa.....me lo dimostri anche sul discorso dei dazi e del protezionismo
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Eh certo, sono sempre gli altri che hanno le convinzioni sbagliate e molta confusione in testa,soprattutto quando hanno argomentato le cose ,portato dei link esplicativi e gli interlocutori non siano stati minimamente in grado di ribattere.
E' la vittoria della chiacchiera sui fatti! |
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Hamish
 Reg.: 21 Mag 2004 Messaggi: 8354 Da: Marigliano (NA)
| Inviato: 27-04-2005 22:35 |
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Ragazzi ma qual è il tema del topic?Smith e liberismo economico,o neo-liberismo e la realtà attuale?No,perchè mi sembra che ci sia una sorta di guazzabuglio tra i due piani che devono rimanere distinti in quanto si tratta di due cose profondamente diverse.
_________________ IO DIFENDO LA COSTITUZIONE. FIRMATE. |
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Tenenbaum
 Reg.: 29 Dic 2003 Messaggi: 10848 Da: cagliari (CA)
| Inviato: 27-04-2005 22:53 |
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quote: In data 2005-04-27 22:35, Hamish scrive:
Ragazzi ma qual è il tema del topic?Smith e liberismo economico,o neo-liberismo e la realtà attuale?No,perchè mi sembra che ci sia una sorta di guazzabuglio tra i due piani che devono rimanere distinti in quanto si tratta di due cose profondamente diverse.
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almeno tu te ne sei accorto
senza contare i significati che mi sembrano fuori luogo rispetto al fine per cui le teorie economiche sono state elaborate
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