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Le favole del capitalismo |
Ipsedixit
Reg.: 10 Gen 2005 Messaggi: 702 Da: Potenza (PZ)
| Inviato: 17-02-2005 14:25 |
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Mi spiace quilty... le ricerche farmacologiche sono a pannaggio delle sole imprese. La ricerca è finanziata dalle industrie stesse. Almeno così è negli U.S.A.
Non sono aggiornato sulle finanziarie degli ultimi anni, ma non mi sembra sia stato devoluto qualcosa a industre farmaceutiche per lo sviluppo della ricerca. |
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Tenenbaum
Reg.: 29 Dic 2003 Messaggi: 10848 Da: cagliari (CA)
| Inviato: 17-02-2005 15:22 |
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ma questo topic cosa è uno scherzo ?
le favole del capitalismo ?
cosa sarebbe il capitalismo ?
oltre alle solite frasi ad effetto di cosa si sta parlando ?
Quilty ha toccato vari argomenti che non hanno niente a che fare l'uno con l'altro e che peraltro non servono neanche a criticare "il capitalismo" , sempre che si capisca cosa sia
il tutto nel più totale disprezzo delle leggi di macroeconomia e nel totale disinteresse di quella che è la finanza pubblica che viene ricompresa nella cosidetta "Scienza delle finanze"
le imprese , il capitalismo
cosa sono ?
dove sono ?
ci si scandalizza per le detrazioni fiscali ?
ma scusate le politiche fiscali allora cosa sono ?
chi paga le tasse ?
chi versa l'Iva ?
chi paga gli stipendi ?
chi versa i contributi previdenziali ?
ma di cosa si parla in questo topic ?
e veniamo alle fantomatici costi di ricerca e sviluppo
su internet si possono trovare le seguenti frasi rappresentative dell'argomento (cose arcinote perlatro):
IL SISTEMA RICERCA NELLA REPUBBLICA FEDERALE TEDESCA1. Informazioni statistiche generaliLa percentuale delle risorse destinate complessivamente a R&S nella Repubblica Federale Tedescanel 2002 ammonta al 2,5% del Prodotto Interno Lordo, per un ammontare complessivo di 50 Mdcirca di Euro. Il contributo privato è pari a circa due terzi dell’intero ammontare. La soglia del 3%prevista a livello europeo dovrà essere raggiunta, date le difficoltà di bilancio, dal settore privato.Il numero del personale impegnato nella ricerca è visualizzato nella seguente tabella :
.......................................
Il numero complessivo di ricercatori è quindi pari a circa 255.300 unità di cui 36.600 (14,3 donne).La percentuale tedesca delle pubblicazioni scientifiche mondiali nel 1999 è risultata pari all’8,9%(Italia 4,4%) con un incremento dell’1,6% rispetto al 1991 (Italia 1,2%). La percentuale dellecitazioni è risultato invece pari al 4,3% (Italia 3,8%) con un incremento dello 0,4% (Italia 0,5%)rispetto al 1991.Il livello di impegno del settore privato nella ricerca può essere desunto dalla seguente tabella:
...............................
Page 2
2. Principali organizzatori ed operatori della ricerca pubblica e privataIn Germania esistono circa 750 istituzioni di ricerca sostenute da finanziamenti pubblici (daparte del governo federale o dalle autorità regionali)
a) Università e PolitecniciDei 345 Istituti di Istruzione Superiore presenti in Germania, soltanto le Università ei Politecnici (in numero complessivo di 92) svolgono un’attività di ricercasignificativa, le rimanenti essendo principalmente Fachhochschule impegnatesoprattutto nella didattica per la preparazione di quadri intermedi.
b) Società Max-Planck(v. anche sito in inglese http://2000plus.mpg.de/e/inh/)La Società Max-Planck è un’associazione di 80 Istituti di Ricerca, le cui tematichecoprono tutti i settori della ricerca di base. Una caratteristica di tale ricerca èl’individuazione di tematiche, che o per il loro carattere interdisciplinare o per lacomplessità delle apparecchiature sperimentali necessarie, non rientrano in argomentidi ricerca già trattati a livello accademico.
c) Società Fraunhofer(v. anche sito in inglese http://www.fraunhofer.de/english/company/index.html )E’ la controparte della Società Max-Planck per quanto riguarda la ricerca applicata.E’ composta da 56 Istituti in tutti i settori della ricerca applicata e dell’ingegneria.
d) Società Helmholtz (sito http://www.helmholtz.de in tedesco)E’ costituita da 15 Centri. I suoi compiti sono:
•Sviluppo, costruzione e messa in opera di grandi apparecchiature per l’uso diutilizzatori interni e esterni alla Società.
•Programmi a lunga scadenza con problematiche complesse
•Progetti interdisciplinari
e) Società LeibnizComprende 79 Centri di Ricerca. Campo di ricerca prioritario è il settore di cernieratra ricerca di base e applicata. In particolare si privilegia l’aspetto imprenditoriale.
f) Deutsche Forschungsgemeinschaft (DFG) (v. http://www.dfg.de/english/)Ha compiti di finanziamento delle ricerche svolte da Università e Centri di Ricerca
Il contributo del settore privato alla ricerca è imponente, pari a 32,7 Md di Euro. Nella sostanzaquindi il settore privato autofinanzia la propria ricerca, essendo l’ulteriore contributo pubblico pari asoli 2,6 Md Euro. Di tale cifra complessiva un settimo circa è destinato a incarichi esterni, di cuidue terzi circa allo stesso settore privato e il restante terzo principalmente a istituzioni tedesche(tipicamente Università e Centri di Ricerca Pubblica).
Il contributo del settore privato alla ricerca è imponente, pari a 32,7 Md di Euro. Nella sostanza
quindi il settore privato autofinanzia la propria ricerca, essendo l’ulteriore contributo pubblico pari asoli 2,6 Md Euro. Di tale cifra complessiva un settimo circa è destinato a incarichi esterni, di cuidue terzi circa allo stesso settore privato e il restante terzo principalmente a istituzioni tedesche(tipicamente Università e Centri di Ricerca Pubblica).
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Tenenbaum
Reg.: 29 Dic 2003 Messaggi: 10848 Da: cagliari (CA)
| Inviato: 17-02-2005 15:26 |
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Un divario consistente e in aumento…
Se si raffronta la spesa per la R&S nell'UE e negli Stati Uniti si rileva un divario
consistente e in rapida crescita, sia in termini assoluti che come percentuale del PIL.
Tale divario ha raggiunto i 124 miliardi di euro correnti nel 2000 ed è raddoppiato a
prezzi costanti a partire dal 1994. L'intensità di R&S nell'UE, calcolata come
percentuale del PIL degli investimenti complessivi nel settore R&S, si è attestata
attorno all'1,9% negli ultimi dieci anni, mentre negli Stati Uniti è aumentata
costantemente, passando dal 2,4% del 1994 al 2,7% del 2000.
Massima parte di tale divario (pari a oltre l'80%), e gran parte dell'aumento registrato
negli ultimi anni, è dovuta agli investimenti ridotti del settore delle imprese dell'UE.
Oltre a ciò, va ricordato che il governo statunitense stanzia almeno un terzo dei
finanziamenti destinati all'R&S a sostegno delle attività di Ricerca e Sviluppo delle
imprese; nell'UE i finanziamenti pubblici rappresentano soltanto la metà di queste
cifre (16%). L'effetto leva svolto da questo ingente e prolungato sostegno in atto
negli Stati Uniti è uno dei fattori che ha contribuito ad aumentare le attività di R&S
finanziate dalle imprese nella seconda metà degli anni '90.
Il divario in termini di intensità di R&S è ancora più rilevante tra UE e Giappone:
quest'ultimo infatti stanzia il 3% del PIL l per le attività di R&S. Il settore delle
imprese, inoltre, contribuisce al 72% delle spese di R&S del Giappone, rispetto al
56% dell'Europa e al 67% degli USA. Il raffronto con il Giappone presenta, tuttavia,
numerose limitazioni, visti i diversi ruoli svolti dal settore pubblico e dal settore
privato e visti i problemi del sistema finanziario giapponese, che hanno indebolito le
prestazioni economiche del Giappone non evidenziando i benefici derivanti dall'alta
intensità di R&S.
2.2. …e ritardi nell'alta tecnologia
Gli indici mostrano come il tasso d'innovazione in Europa non sia a livello
adeguato. L'aumento della produttività della manodopera, attribuibile in parte
9 In questo contesto, occorre fare riferimento anche alla comunicazione COM(2002) 262 del 21.5.2002
"Produttività: la chiave per la competitività delle economie e delle imprese europee" e ad altre
comunicazioni che la Commissione intende presentare sullo Spazio europeo della ricerca, sul ruolo
delle università e sulla competitività delle imprese innovative.
all'innovazione tecnologica, è rallentato nell'UE nella seconda metà degli anni '90,
mentre nello stesso periodo negli Stati Uniti ha subito un rialzo10. Inoltre,
l'andamento degli scambi internazionali di prodotti di alta tecnologia mette in
evidenza le debolezze dell'Europa a livello di competitività in alcuni segmenti
tecnologici dell'economia: la quota del mercato mondiale che l'Europa detiene a
livello di prodotti di alta tecnologia è ancora molto inferiore a quella degli Stati
Uniti, con un 18% (esclusi gli scambi intra-europei) rispetto al 22% degli USA.
Per invertire questa tendenza le politiche dell'UE e quelle nazionali dovrebbero
tenere conto di un'analisi approfondita delle cause del divario degli investimenti e
tener conto delle diversità esistenti tra strutture e settori industriali e tra Stati membri
stessi.
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Quilty
Reg.: 10 Ott 2001 Messaggi: 7637 Da: milano (MI)
| Inviato: 17-02-2005 18:59 |
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quote: In data 2005-02-17 14:25, Ipsedixit scrive:
Mi spiace quilty... le ricerche farmacologiche sono a pannaggio delle sole imprese. La ricerca è finanziata dalle industrie stesse. Almeno così è negli U.S.A.
Non sono aggiornato sulle finanziarie degli ultimi anni, ma non mi sembra sia stato devoluto qualcosa a industre farmaceutiche per lo sviluppo della ricerca.
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Ti sbagli.
Il settore dello sviluppo e delle ricerche scientifiche è finanziato dallo Stato negli Stati Uniti per circa il 40%, senza contare che la biologia di base e la scienza di base sono completamente finanziate dai contribuenti; quindi la percentuale dei finanziamenti pubblici sale ancora.
Per l'Italia questo
prospetto del MIUR dimostra i finanziamenti pubblici alla ricerca scientifica(sono cifre enormi)a carico del contribuente.
Come riportato anche dai copia-incolla di Tenenbaum il finanziamento pubblico in europa copre almeno (almeno) un terzo delle spese.
I costi vengono socializzati e le imprese stabiliscono i loro monopoli. E' un ottimo affare per pochi,a carico di tutti,che oltretutto impedisce la libera ricerca scientifica per i motivi già elencati.
[ Questo messaggio è stato modificato da: Quilty il 17-02-2005 alle 19:02 ] |
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Tenenbaum
Reg.: 29 Dic 2003 Messaggi: 10848 Da: cagliari (CA)
| Inviato: 17-02-2005 19:09 |
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eh ?
guarda che esistono i benfici per l'intera comunità
non ti perdere sempre una parte del discorso
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Tenenbaum
Reg.: 29 Dic 2003 Messaggi: 10848 Da: cagliari (CA)
| Inviato: 17-02-2005 19:16 |
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tutti discorsi strampalati che non hanno niente a che vedere con il capitalismo
se ci sono problemi questi sono di origine normativa
che è tutto un altro discorso
infatti
1) prendere ad esempio la Fiat è completamente sbagliato
si tratta di un caso particolare che non ha niente a che vedere con il mercato e le imprese nel loro complesso
ci vorrebbe un topic apposito per analizzare la storia dela società e capire quali errori sono stati commessi e perchè
2) lo stato eroga finanziamenti a chiunque nell'interesse generale
anche film up potrebbe ricevere un finanziamento
3) parlare solo delle grandi industrie non ha senso
ecco perchè è un problema normativo e non di sistema
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Ipsedixit
Reg.: 10 Gen 2005 Messaggi: 702 Da: Potenza (PZ)
| Inviato: 17-02-2005 19:50 |
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Quilty... io lì non vedo mica delle stazioni di ricerca farmacologica... io parlavo di FARMACI non certamente di agenzia spaziale o tutto il resto... tra l'altro quegli enti sono enti nazionali... è logico che il CNR ce lo finanziamo noi, visto che se scoprono qualcosa il brevetto lo sfrutta lo STATO ITALIANO, ovvero la nostra comunità, mica un privato cittadino... la Bayer non prende una lira, così come altre decine di case farmaceutiche... ma ti rendi conto di quello che dici? Se non si incentiva nemmeno la ricerca di base, allora stiamo freschi... se è per questo anche gli agricoltori hanno dei contributi CEE, così come le scuole e tutto il resto, le regioni stesse. Ti sei mai fatto balenare per la testa che tali finanziamenti oltre ad arricchire che possiede le strutture permettano anche a te di avere questi benefici di cui godi adesso? Se Bill Gates non avesse ricevuto dei contributi all'inizio dell'evoluzione dei sistemi operativi, con quei quattro soldi che aveva, non avrebbe mai costruito l'impero Microsoft, che, per quanto criticabile, ha portato comunque molto avanti e semplificato di molto l'adoperabilità e l'utilizzo dei COMPUTER.
Comunque rispetto la tua opinione, ma ti invito a porre un pò di attenzione ad alcuni parametri che secondo me stai sottovalutando.
Questo è il mio pensiero. Au revoire. |
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Quilty
Reg.: 10 Ott 2001 Messaggi: 7637 Da: milano (MI)
| Inviato: 18-02-2005 13:57 |
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Scusa ma il documento ministeriale che ho postato era abbastanza chiaro e riportava,tra le altre voci , questa:
Consorzio per l'Area di ricerca scientifica e tecnologica di Trieste di Trieste € 8.096.950,00.
Il sito di questo ente è qui
http://www.area.trieste.it/
e si possono controllare le società che ne fanno parte e che beneficiano dei finanziamenti statali.
Tra l'altro è il primo documento che mi è capitato sotto mano, quello di Tenenbaum è sicuramente più esauriente sul ruolo dei finanziamenti ,con tanto di percentuali.
In secondo luogo io non ho mai preso in considerazione una critica ai finanziamenti di stato ai privati; semmai ho messo in relazione tali finanziamenti con la politica di queste aziende private,che, non paghe di ricevere soldi dai cittadini ,impongono pure i brevetti per aumentare i loro profitti e impedendo ad altri di sviluppare una ricerca scientifica alternativa che ,magari, verrebbe sviluppata a costi inferiori.
Visto che i soldi di cui beneficiano sono i nostri soldi, non c'è alcun motivo per imporre brevetti e monopoli ed escludere altre presone dalla possibilità di effettuare ricerche scientifiche sui prodotti finali ,dato che tali prodotti sono il risultato di uno sforzo sostanziale dei contrubuenti e per questo dovrebbero poterne beneficiare tutti.
Ma l'interesse principale è solo uno:
Far pagare a tutti i costi di ricerca e tenersi per se i profitti.e impedire una libera ricerca scientifica.
[ Questo messaggio è stato modificato da: Quilty il 18-02-2005 alle 14:21 ] |
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Ipsedixit
Reg.: 10 Gen 2005 Messaggi: 702 Da: Potenza (PZ)
| Inviato: 18-02-2005 14:27 |
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quote: In data 2005-02-18 13:57, Quilty scrive:
Scusa ma il documento ministeriale che ho postato era abbastanza chiaro e riportava,tra le altre voci , questa:
Consorzio per l'Area di ricerca scientifica e tecnologica di Trieste di Trieste € 8.096.950,00.
Il sito di questo ente è qui
http://www.area.trieste.it/
e si possono controllare le società che ne fanno parte e che beneficiano dei finanziamenti statali.
Tra l'altro è il primo documento che mi è capitato sotto mano, quello di Tenenbaum è sicuramente più esauriente sul ruolo dei finanziamenti ,con tanto di percentuali.
In secondo luogo io non ho mai preso in considerazione una critica ai finanziamenti di stato ai privati; semmai ho messo in relazione tali finanziamenti con la politica di queste aziende private,che, non paghe di ricevere soldi dai cittadini ,impongono pure i brevetti per aumentare i loro profitti e impedendo ad altri di sviluppare una ricerca scientifica alternativa che ,magari, verrebbe sviluppata a costi inferiori.
Visto che i soldi di cui beneficiano sono i nostri soldi, non c'è alcun motivo per imporre brevetti e monopoli ed escludere altre presone dalla possibilità di effettuare ricerche scientifiche sui prodotti finali ,dato che tali prodotti sono il risultato di uno sforzo sostanziale dei contrubuenti e per questo dovrebbero poterne beneficiare tutti.
Ma l'interesse principale è solo uno:
Far pagare a tutti i costi di ricerca e tenersi per se i profitti.e impedire una libera ricerca scientifica.
[ Questo messaggio è stato modificato da: Quilty il 18-02-2005 alle 14:21 ]
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Quilty... 8.000.000 di EURO? ma lo sai che un farmaco arriva a costare circa anche 100.000.000 di euro in ricerca? E che un'azienda ne ricerca circa 6-7 all'anno?
_________________
Non smettere di cercare ciò che che ami o finirai per amare ciò che trovi!
Io sono un uomo perfetto, ovvero un uomo che è fiero di ogni suo difetto e che pur sapendo di non sapere cerca di imparare a capire come sapere...
[URL=http://www
[ Questo messaggio è stato modificato da: Ipsedixit il 18-02-2005 alle 15:56 ] |
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Quilty
Reg.: 10 Ott 2001 Messaggi: 7637 Da: milano (MI)
| Inviato: 18-02-2005 14:41 |
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Quoto Tenenbaum:
" Il settore delle
imprese, inoltre, contribuisce al 72% delle spese di R&S del Giappone, rispetto al
56% dell'Europa e al 67% degli USA."
56%......il resto per arrivare a 100 fa 44. |
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Quilty
Reg.: 10 Ott 2001 Messaggi: 7637 Da: milano (MI)
| Inviato: 21-02-2005 15:01 |
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quote: In data 2005-02-17 19:16, Tenenbaum scrive:
tutti discorsi strampalati che non hanno niente a che vedere con il capitalismo
se ci sono problemi questi sono di origine normativa
che è tutto un altro discorso
infatti
1) prendere ad esempio la Fiat è completamente sbagliato
si tratta di un caso particolare che non ha niente a che vedere con il mercato e le imprese nel loro complesso
ci vorrebbe un topic apposito per analizzare la storia dela società e capire quali errori sono stati commessi e perchè
2) lo stato eroga finanziamenti a chiunque nell'interesse generale
anche film up potrebbe ricevere un finanziamento
3) parlare solo delle grandi industrie non ha senso
ecco perchè è un problema normativo e non di sistema
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Scusa ma invece di scrivere queste cose senza senso potresti almeno fermarti a riflettere. il "libero mercato" ,secondo la concezione della dottrina, è un caposaldo del sistema capitalista.
Peccato che la differenza tra la dottrina e la realtà sia enorme.
Il caso Fiat che ho riportato è emblematico. la Fiat non ha niente a che vedere con il mercato,scrivi. Ma allora cos'è ,un impresa autarchica? Un attimo di serietà sarebbe doveroso, e almeno lo sforzo di tentare di giustificare le proprie affermazioni sarebbe dovuto. Ma mi rendo conto che è molto più facile buttare le frasi lì,così.
Lo Stato eroga finanziamenti a chiunque non nell'interesse generale,ma nell'interesse particolare di piccoli gruppi.
Se fosse valida la prima ipotesi ,il prodotto di questi finanziamenti dovrebbe venire distribuito equamente tra i cittadini a costi a loro convenienti,poichè essi garantiscono un notevole contributo all'azienda pagando con le loro tasse.
Qui si tratta invece di socializzare i costi e privatizzare i profitti. Punto.
Forse tu sei un milionario e hai i tuoi interessi da difendere, i tuoi finanziamenti da cui trai vantaggio ,in caso contrario è un eclatante esempio di masochismo. |
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Quilty
Reg.: 10 Ott 2001 Messaggi: 7637 Da: milano (MI)
| Inviato: 22-02-2005 10:57 |
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Una delle tecniche dl FMI per creare posti di lavoro nei paesi in via di sviluppo è quella di abolire ogni norma che limiti l'estrazione e l'esportazione delle loro risorse naturali.
Dato l'enorme fabbisogno che questi paesi si trovano ad affrontare nella cura delle proprie popolazioni,spesso non vedono altra possibilità se non un'industrializzazione di questo tipo. Ma sono proprio questi paesi i meno preparati ad affrontare le conseguenze ambientali e i danni derivati dalla liberalizzazione economica che spesso e volentieri devasta per esempio le loro foreste.
I "programmi di adeguamento strutturale" dell' FMI richiedono la deregolamentazione delle politiche ambientali, tra le altre. Poichè l'FMI agisce da banchiere in questa situazione,vuole controllare i propri investimenti per essere sicuro che il debito sia ripagato.
Il risultato è che i paesi del Terzo Mondo conoscono un'impennata delle esportazioni delle proprie risorse naturali a spese della popolazione e dell'ambiente. A causa dell'impoverimento dei pascoli, di un'attività estrattiva eccessiva e di un intenso disboscamento,agricoltori e pescatori non riescono a tirare avanti.
E' solo uno dei tanti esempi di come queste strutture economiche impongano un modello di vita a molte persone per l'interesse di pochi.
[ Questo messaggio è stato modificato da: Quilty il 22-02-2005 alle 11:01 ] |
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Quilty
Reg.: 10 Ott 2001 Messaggi: 7637 Da: milano (MI)
| Inviato: 28-02-2005 12:36 |
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Il processo di globalizzazione economica riguarda quindi solo i diritti degli investitori.
Le barriere protezionistiche che attuano le abbiamo analizzate ,l’imposizione ai paesi poveri di regole alla quali nessun paese ricco potrebbe mai sottostare.
Le decisioni economiche vengono deviate verso concentrazioni di potere incontrollabili,come abbiamo visto; questa è una delle essenziali caratteristiche del neoliberismo. L’attacco contro l’economia viene pianificato negli accordi che vengono stipulati tra le nazioni, come il GATS o il NAFTA.
Questi accordi tendono a far diminuire ,con l’imposizione dei programmi neoliberali, i redditi dei lavoratori ,aumentano le esportazioni verso i paesi ricchi e mettono il potere nelle mani di poche corporations straniere.
I consumatori subiscono un crollo nel loro potere d’acquisto dei beni, cresce il numero delle persone al di sotto della soglia minima per un tenore di vita decente,le piccole industrie non reggono la concorrenza delle grandi multinazionali sovvenzionate dallo stato e chiudono.
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Quilty
Reg.: 10 Ott 2001 Messaggi: 7637 Da: milano (MI)
| Inviato: 28-02-2005 12:37 |
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A meno che non sia collegata con organizzazioni di attivisti, o con quei mostri di Porto Alegre, la maggior parte delle persone conosce questi problemi solo sulla sua pelle.
La stampa si guarda bene dal parlare di tali temi. I cittadini vengono tenuti fuori da ogni dibattito del genere, riguardante gli accordi sul libero investimento come il NAFTA.
Per i media questi programmi sono fantastici e rappresentano un vero e proprio successo.
In effetti hanno assolutamente ragione. Per una ristretta cerchia di privilegiati gli anni 90 sono stati davvero un grandissimo boom economico, e guarda caso quel settore comprende coloro che raccontano la buona novella. Non possono essere accusati di disonestà.
Non hanno alcuna ragione di dubitare di ciò che dicono,lo leggono continuamente sui giornali per i quali scrivono e vi riconoscono la propria esperienza personale. Lo riscontrano nelle persone che incontrano nelle redazioni ,nelle loro esclusive conferenze,nei club di facoltà. E’ solamente il resto del mondo che è diverso.
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Quilty
Reg.: 10 Ott 2001 Messaggi: 7637 Da: milano (MI)
| Inviato: 28-02-2005 13:10 |
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Naturalmente la libera circolazione di capitali necessita la chiusura dei confini. Dopo l'approvazione del NAFTA, il confine messicano,fino ad allora permeabile in entrambe le direzioni,fu militarizzato per bloccare la libera circolazione della forza lavoro.
Questo a causa degli effetti previsti dal NAFTA : si riteneva che gran parte della popolazione avrebbe cercato di fuggire.
In barba alle elementari regole di Adam Smith secondo cui il rapporto capitale/lavoro deve essere equilibrato per avere un minimo di gistizia sociale, le teorie economiche vigenti procedono al contrario.
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