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FilmUP Forum Index > Zoom Out > Attualità > Saddam è davvero un problema?   
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Autore Saddam è davvero un problema?
seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 23-10-2003 14:27  
quote:
In data 2003-10-23 13:04, Quilty scrive:
quote:
In data 2003-10-23 12:44, pibedeoro scrive:


Guarda che non ci sono motivi dietro alle mie affermazioni, nonhai scritto niente contro Saddam? Bhe mi pare abbastanza chiaro visto che non ho letto tuoi interventi su questi punti.




Che ,apprendo adesso,vengono postate senza alcun motivo.

Non per impicciarmi,ma come ti ho fatto notare,questi non cercano certo la discussione....

Fate come me.Se non sapete,tacete.
_________________
sono un bugiardo e un ipocrita

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 23-10-2003 14:51  
Si lo avevamo capito che non cercano discussione.

A pagina 10 scrivevo (a proposito di parole mai spese contro saddam):"E’ chiaro che quando parliamo di Saddam stiamo parlando di un crudele dittatore e che il mondo avrebbe fatto a meno di lui molto volentieri.
Stabilita questa doverosa premessa..."

Se uno non sa leggere sono fatti suoi,può montare le sue accuse implicite,anzi le sue affermazioni senza motivo,quelle altrui manco le scalfisce.


[ Questo messaggio è stato modificato da: Quilty il 23-10-2003 alle 14:57 ]

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ndslite

Reg.: 15 Giu 2003
Messaggi: 152
Da: Civitavecchia (RM)
Inviato: 23-10-2003 15:43  
ma se allora siamo tutti arrivati alla conclusione che Saddam era veramente un problema che cavolo continuiamo a scrivere? Il topic è stato largamente argomentato... a questo punto dici che è meglio tacere? tanto ogniuno di noi rimarrà del proprio parere... qui non si tratta di far cambiare idea a quilty o chicchessia. si tratta di esporre le proprie opinioni e argomentarle. Io non pecco di presunzione dicendo di avere ragione... ho solo espresso la mia opinione e sono fermamente convinto di ciò che affermo... cioè che purtroppo ancora nn mi capacito è la monodirezionalità del cervello di certe persone tutto qui... magari anke io sono testardo come un mulo, ma so scendere a patti... e riesco a riconoscere quando sbaglio o dico cazzate... Leggendo gli ultimi post mi sono accorto del ripetitivo quanto stridente rumore di chi si arrampica sugli specchi e a volte porta addirittura prove a sfavore di ciò che afferma!

Ammiro cmq la vostra fermezza e voglia di argomentare... stò passando bei momenti a postare con voi... indifferentemente da come la pensate grazie

_________________
"Gli Amici come i Diamanti, bisogna trovarli ed ognuno di loro è Unico".

[ Questo messaggio è stato modificato da: ndslite il 23-10-2003 alle 15:49 ]

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pibedeoro

Reg.: 26 Giu 2003
Messaggi: 1866
Da: Carrara (MS)
Inviato: 23-10-2003 15:45  
Quinty forse l'italiano non è un opinione...
che saddam sia un dittatore che il mondo ne avrebbe fatto vomentieri a meno lo sanno cani e porci...
Non hai scoperto l'acqua calda...
Mi interessavano altri tuoi interventi su di lui oltre quelli scontati che anche un bambino di prima elementare sa...

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ndslite

Reg.: 15 Giu 2003
Messaggi: 152
Da: Civitavecchia (RM)
Inviato: 23-10-2003 16:15  
e se fosse così?

_________________
"Gli Amici come i Diamanti, bisogna trovarli ed ognuno di loro è Unico".

[ Questo messaggio è stato modificato da: ndslite il 23-10-2003 alle 16:15 ]

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pibedeoro

Reg.: 26 Giu 2003
Messaggi: 1866
Da: Carrara (MS)
Inviato: 23-10-2003 16:34  
quote:
In data 2003-10-23 16:15, ndslite scrive:
e se fosse così?




Credo sia più comodo mandarci gli altri...

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 23-10-2003 17:02  
Tu credi di aver ragione nds lite?

E quando mai hai dimostrato questo?
Hai sostenuto che saddam era un problema,un pericolo per le sue armi ma non sei stato in grado di fornire alcuna prova sulla presenza non dico di armi o provette che possono essere nascoste,ma di interi laboratori con le specifihe attrezzature.
Quando hai sostenuto le tue ipotesi con dati e fatti oggettivi?

Quando si è parlato dell'emergenza umanitaria hai detto delle mostruosità da impiccagione,e non ti sei fermato a riflettere nemmeno sulle tue parole.

Allora dove starebbe quella monodirezionalità che citi,se non nei tuoi pensieri e nelle tue parole?
Se non sei nemmeno in grado di sostenere quello che affermi ma rimani pienamente convinto di quello che affermi vuol dire che non c'è nessun segno di ragionamento obiettivo ma rimangono tesi ideologiche fini a se stesse,che non solo si scontrano con la realtà dei fatti riportati ma non sono per nulla producenti.

Comincia una seria autocritica delle tue convinzioni,non perchè te lo dico io ma perchè non puoi continuare a ingannare la tua mente. la realtà che ti crei per proteggerti si scontra coi fatti. Abbi il coraggio di prenderne atto.

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 23-10-2003 17:04  
quote:
In data 2003-10-23 15:45, pibedeoro scrive:

Mi interessavano altri tuoi interventi su di lui oltre quelli scontati che anche un bambino di prima elementare sa...



E quali interventi ti interessavano?

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pibedeoro

Reg.: 26 Giu 2003
Messaggi: 1866
Da: Carrara (MS)
Inviato: 23-10-2003 19:06  
quote:
In data 2003-10-23 17:04, Quilty scrive:
quote:
In data 2003-10-23 15:45, pibedeoro scrive:

Mi interessavano altri tuoi interventi su di lui oltre quelli scontati che anche un bambino di prima elementare sa...



E quali interventi ti interessavano?



Quelli in cui si parlava del regima dittatoriale di Saddam, quelli dei comportamenti nei confronti dei suoi sudditi, quellodove siparla che muoionodi fame gli iracheni mentre lui viveva da nababbo, questi speravo fossero i tuoi interventi e non uno scarso... "Si in effetti era un dittatore"...
_________________
Non può piovere per sempre

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ndslite

Reg.: 15 Giu 2003
Messaggi: 152
Da: Civitavecchia (RM)
Inviato: 23-10-2003 20:57  
quote:
In data 2003-10-23 17:02, Quilty scrive:
Tu credi di aver ragione nds lite?
[...]
Comincia una seria autocritica delle tue convinzioni,non perchè te lo dico io ma perchè non puoi continuare a ingannare la tua mente. la realtà che ti crei per proteggerti si scontra coi fatti. Abbi il coraggio di prenderne atto.



Io non credo di aver ragione. Anzi sono sicuro di non averla quanto sono sicuro che non l'hai tu... credi che inganno la mia mente? io nn ho bisogno di dimostrare niente... i fatti parlano da soli! ti ho già detto qui nn si tratta di saddam o non saddam qui si tratta di tutti contro l'America... anke utilizzare le vittime del conflitto come motivazione mi pare scontato e quanto meno ipocrito. Milioni di persone muoiono di fame, ma nn per questo ci creiamo problemi. Non sei tu è la società di oggi. Siamo ipocriti... io almeno un pò di autocritica me la faccio... tu quando la fai?
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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 23-10-2003 22:22  
quote:
In data 2003-10-23 19:06, pibedeoro scrive:


Quelli in cui si parlava del regima dittatoriale di Saddam, quelli dei comportamenti nei confronti dei suoi sudditi, quellodove siparla che muoionodi fame gli iracheni mentre lui viveva da nababbo, questi speravo fossero i tuoi interventi e non uno scarso... "Si in effetti era un dittatore"...




Speravo che questi fossero anche i tuoi ma,come me, non ne hai mai parlato.

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 23-10-2003 22:26  
No ndslite qui si tratta di portare argomentazioni alle proprie tesi. se non si è in grado di farlo, ci si deve rendere conto che c'è qualcosa CHE NON QUADRA.

L'autocritica c'è e riguarda il mio mondo occidentale,il mio paese, come gestisce la guerra e la politica della guerra,la civiltà nostra, cristiana,che non si comporta certo nè peggio nè meglio di coloro che vorremmo tornare a chiamare BARBARI.

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 24-10-2003 00:09  
"Un poco di storia dell'Iraq"


IRAQ
Storia
L'Iraq divenne indipendente nel 1932, dopo un periodo sotto il governo ottomano e poi sotto il dominio inglese. Il 14 luglio 1958 la monarchia fu rovesciata con un colpo militare e l'Iraq divenne una repubblica. Seguì un periodo di instabilità caratterizzato da una serie di golpe che continuarono durante gli anni Sessanta. Il conflitto arabo-israeliano del 1967 spinse l'Iraq a cercare l'appoggio dell'Unione Sovietica. Il 17 luglio 1968 un colpo di stato guidato dal partito laico di ispirazione socialista Ba'ath, fondato in Siria nel 1942, portò al potere il generale Ahmad Hassan al-Bakr.

Malgrado alcune scaramucce di confine con l'Iran sulla questione della sovranità sul fiume navigabile Shatt al-Arab (1969), gli anni Settanta furono un periodo di relativa stabilità per l'Iraq. Nel 1975 l'Iraq e l'Iran decisero di porre fine alle controversie: una linea di confine fu tracciata nel mezzo del fiume, sul quale l'Iraq aveva il controllo assoluto dal 1937. L'Iran da parte sua garantì che non avrebbe più aiutato i curdi iracheni. Entro la fine del 1977 il curdo divenne una lingua ufficiale. La concessione di una maggiore autonomia alimentò le speranze di una pace durevole fra i curdi e le autorità irachene, dopo un lungo periodo di conflitti iniziati nel 1961. L'Iraq divenne così un paese più stabile, mentre i proventi della vendita del petrolio consentivano uno sviluppo economico mai visto in precedenza.

Nel 1979 divenne presidente Saddam Hussein. La rivoluzione scoppiata in Iran causò un rapido deterioramento nei rapporti tra i due paesi. L'Iraq ridiscusse il patto su Shatt al-Arab rivendicando il controllo assoluto sul fiume. Il governo iracheno era sempre stato dominato dai sunniti, anche se gli sciiti rappresentavano la maggioranza della popolazione. Saddam Hussein temeva una rivoluzione sciita nel paese, che gli iraniani dal canto loro fomentavano. Nel 1980 ci furono scontri lungo il confine. La guerra scoppiò il 22 settembre, quando le forze irachene penetrarono in territorio iraniano con un fronte di 500 chilometri. Seguirono otto anni di guerra caratterizzati da attacchi di fanteria, bombardamenti di aree abitate e distruzioni di navi nel Golfo Persico.

Nel 1988 la guerriglia curda occupò il territorio sotto il controllo governativo nel Kurdistan iracheno. Il governo rispose uccidendo migliaia di civili e costringendo molti curdi a rifugiarsi in Iran e in Turchia. Si dice che siano state usate armi chimiche, un'accusa che l'Iraq continua a negare. Nell'agosto del 1988 le Nazioni Unite negoziarono il cessate il fuoco, ma l'Iraq fiaccato dalla guerra cominciò presto a urtarsi con il vicino Kuwait. Nel luglio del 1990 Hussein accusò i kuwaitiani (non del tutto a torto) di condurre una “guerra economica” contro l'Iraq abbassando artificialmente il prezzo del petrolio e rubando il greggio iracheno estratto da un pozzo sul confine.

I tentativi arabi di negoziare una conclusione pacifica fallirono e il 2 agosto 1990 l'Iraq invase il Kuwait con truppe e carri armati. L'Onu votò rapidamente una serie di risoluzioni per convincere l'Iraq a ritirarsi. L'8 agosto l'Iraq dichiarò l'annessione del Kuwait.

I paesi occidentali guidati dagli Stati Uniti imposero tramite l'Onu un embargo commerciale. Dopo una serie di negoziati falliti, una risoluzione dell''Onu autorizzò l'uso della forza. Dopo cinque settimane di bombardamenti aerei, gli Stati Uniti sferrarono un'offensiva via terra che durò soltanto cento ore. Il 28 febbraio 1991 gli Usa annunciarono il cessate il fuoco, mentre l'Onu stabiliva che l'embargo sarebbe stato revocato solo dopo la distruzione di tutte le armi possedute dall'Iraq. Il paese fu suddiviso in zone poste sotto il controllo internazionale, vietate al traffico aereo e al transito militare iracheno.

La recente guerra in Afghanistan e gli interessi statunitensi in Medio Oriente hanno riattizzato le braci di un conflitto mai sopito. Il presidente americano George Bush continua a minacciare un attacco all'Iraq, mentre l'Onu temporeggia inviando ispettori incaricati di censire gli arsenali militari e di trovare prove dell'esistenza di armi di distruzione di massa. La comunità internazionale è sollecitata a schierarsi, mentre è in corso una guerra dei nervi che sembra avere lo scopo di intimidire Saddam Hussein e di costringerlo all'esilio.



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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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Inviato: 24-10-2003 00:41  

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Inviato: 21-11-2003 09:23  
Venerdì 21 Novembre 2003 Chiudi


PER LA STRATEGIA DI OSAMA DISEGNO GLOBALE



di MARCELLA EMILIANI

NON hanno lasciato trascorrere neanche una settimana e Istanbul è tornata nel mirino dei terroristi islamici. Questa volta a saltare per aria sono stati la sede della Hsbc Bank e il consolato della Gran Bretagna. Il bilancio in morti e feriti è ancora una volta spaventoso e il messaggio non potrebbe essere più chiaro: dopo l'attentato a Nassiriya contro il contingente italiano in Iraq, dopo le sinagoghe colpite sabato scorso sempre a Istanbul, ora tocca ai simboli inglesi in terra di Turchia, come a dire che nessuno degli alleati degli Stati Uniti verrà risparmiato dal furore stragista. Anche il momento non è casuale vista la visita di Bush a Londra e il suo discorso tutto centrato sulla "guerra giusta" contro il regime di Saddam Hussein per esportare la democrazia anche con la forza. Moltiplicando gli attentati in Iraq i terroristi sperano di far precipitare il paese nel caos, di renderlo ingestibile a chiunque, soprattutto al governo provvisorio cui gli americani vorrebbero lasciare le redini del potere. Moltiplicando gli attentati ai danni degli alleati degli Stati Uniti, intendono invece sgretolare la coalizione che ha portato la guerra in Iraq e vanificare il senso della risoluzione con cui l'Onu ha virtualmente fornito un ombrello internazionale alla medesima guerra.
I terroristi confidano inoltre che portando le stragi al cuore degli alleati Usa l'opinione pubblica in Occidente riesca ad imporsi ai governi con appelli pacifisti e si inneschi così un nuovo "effetto Vietnam" che convinca gli eserciti sul campo a tornarsene a casa. In quest'ottica non è un caso che sia stata scelta la Turchia. Non c'è paese più carico di simboli da colpire. La Turchia dagli anni 90 ha firmato accordi di cooperazione militare con Israele; è candidata ad entrare in Europa e soprattutto è l'unico paese islamico della Nato, retto da un governo quello di Erdogan che si dice islamista e che tutti in Occidente attendono al varco per verificare se esista davvero un Islam moderato capace di convivere con la democrazia.
In questo l'azione dei terroristi si rivela altrettanto destabilizzante per l'Occidente quanto per gli stessi paesi musulmani. Sono stati già puniti con questa logica perversa la Tunisia, il Marocco e l'Arabia Saudita. Nel caso della Turchia si colpisce per di più un anello debole alla confluenza di troppi mondi.
Gli attentati di ieri, come quelli di sabato scorso contro le sinagoghe, sono stati prontamente rivendicati da Al Qaeda e dal Fronte islamico dei combattenti del Grande Oriente, noto con la sigla Ibda-c. Una rivendicazione doppia che pur nella nebbia che ancora avvolge la galassia terroristica internazionale conferma quanto la Cia e i servizi segreti occidentali e arabi avevano già presupposto: ovvero che Al Qaeda stia agendo attraverso gruppi islamisti locali che non sono necessariamente una sua filiazione, ma che attraverso il marchio e i finanziamenti dell'organizzazione di Bin Laden possono rinascere a nuova vita.
Quello a cui Al Qaeda sembra tenere più di ogni altra cosa infatti è mostrare di avere una dimensione-mondo, di possedere il dono dell'ubiquità, di rappresentare dunque la Minaccia Globale. E gli attentati, oltre a colpire il nemico, a spaventarlo a morte e farlo sentire impotente, servono proprio come sistema di reclutamento per convincere quanti nel mondo islamico si fossero rassegnati ai propri regimi "empi e corrotti" o se musulmani nei paesi occidentali si sentano comunque vittime di un mondo fatto di ingiustizia e sopraffazione. Bastava ascoltare l'imam di Carmagnola che è stato espulso solo pochi giorni fa verso il natio Senegal per avere la misura delirante di logiche simili. Logiche che mirano a crearlo davvero lo scontro di civiltà, e a discreditare la stragrande maggioranza dei musulmani in tutto il mondo, che violenta non è, e soffre per gli attentati terroristici tanto quanto ebrei e cristiani.



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