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Autore Prendiamo esempio di vera giustizia
Hellboy

Reg.: 22 Ago 2003
Messaggi: 4287
Da: Rio Bo (es)
Inviato: 24-07-2006 20:44  
è inutile che la meni.
in Italia la pena di morte non passera' MAI!

dopo millenni vuoi il ritorno dell'uomo con la clava.
le tue parole mi fanno piu' paura che schifo!


_________________

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Hellboy

Reg.: 22 Ago 2003
Messaggi: 4287
Da: Rio Bo (es)
Inviato: 24-07-2006 20:48  
dopo la tua email propendo per lo schifo!
_________________

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marcomond

Reg.: 25 Nov 2001
Messaggi: 1968
Da: varese (VA)
Inviato: 24-07-2006 20:49  
quote:
In data 2006-07-24 20:44, Hellboy scrive:
è inutile che la meni.
in Italia la pena di morte non passera' MAI!

dopo millenni vuoi il ritorno dell'uomo con la clava.
le tue parole mi fanno piu' paura che schifo!






Ah ma allora ci sei...peccato, non hai nulla da dire, mentre invece l'idea che punire il male e soffocare le aberranti violenze è prova che io una posizione ce l'ho...vedi la differenza? Mentre io parlo di un fatto reale e concreto che riguarda problemi reali e concreti tu ti bevi nelle tue sprazze emotive...dici che hai paura? Abbine allora e cambia nick, visto che Hellboy la penserebbe come me...mpf...

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Futurist

Reg.: 30 Giu 2005
Messaggi: 1290
Da: firenze (FI)
Inviato: 25-07-2006 00:49  
quote:
In data 2006-07-24 19:16, marcomond scrive:
In reraltà si tratta di "punizione atta al reprimere la volgia di compiere certi reati". La prevenzione è giusta, ma a crimine consumato sinceramente qui in Italia si parla solo di reinserimento nella società, cosa blasfema ed oltraggiosa se considerata nei confronti di certi crimini. Inoltre parlare sempre di "deterrente che non funziona" non è appropriato, perchè in un paesino come quello italiano i risultati sarebbero ben differenti e le coscienze scosse in modo diverso.



Ma no. La pena di morte produce solo risultati effimeri, semplicemente non funziona, non ha mai funzionato. Infatti non è mai servita come deterrente ma solo per dare soddisfazione alle vittime di un crimine, tant'è che all'esecuzione le vittime assistono e hanno anche il potere di graziare il condannato (personalmente una persona che trae soddisfazione dalla sofferenza altrui mi fa solo pena).

Dopotutto quando uno non ha niente dalla vita corre il rischio di trasformarsi in un criminale efferato. Tali persone hanno bisogno solo di compassione e non certo di uno stato, di un'Italia, che li odi fino al punto di volerli morti. Così si toglie solo la speranza alle persone.
Semplicemente non sarebbe giusto. E quando la giustizia diventa ingiusta il crimine prolifera ancora di più perchè in un certo senzo viene legittimato.
L'introduzione della pena di morte quindi oltre che inutile è anche controproducente.

Naturalmente i casi di recidiva esistono, ma la pena capitale non farebbe altro che incrementarli, dato che un tizio che compie un crimine punibile con la morte poi dopo non avrebbe più nulla da perdere, tanto non potrebbe mai essere perdonato o recuperato, quindi sarebbe incoraggiato a continuare sulla strada criminale finchè qualcuno non lo arresta (ma questa non è una certezza). Per ogni criminale giustiziato c'è ne sarebbero molti altri che intimoriti da uno stato spietato reagirebbero divenendo a loro volta spietati (c'è una logica in questo).

E poi dai, il Pakistan non è quello che si dice un buon esempio, anche perchè ammettendo per assurdo che la pena di morte sia una strada positiva rimane una punizione eccessiva per lo stupro, che sicuramente come gravità viene dopo un mucchio di altri reati a partire dall'omicidio. E' ingiusto mettere sullo stesso piatto della bilancia uno stupratore e un serial killer, o no?

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marcomond

Reg.: 25 Nov 2001
Messaggi: 1968
Da: varese (VA)
Inviato: 25-07-2006 08:52  
Dunque, Futurist:

Ma no. La pena di morte produce solo risultati effimeri, semplicemente non funziona, non ha mai funzionato. Infatti non è mai servita come deterrente ma solo per dare soddisfazione alle vittime di un crimine, tant'è che all'esecuzione le vittime assistono e hanno anche il potere di graziare il condannato (personalmente una persona che trae soddisfazione dalla sofferenza altrui mi fa solo pena).

Ma sì invece. Una visione puramente personale entro la quale si danno per scontato in maniera più che banale diverse dimensioni e per cui sempre banalmente si crede che "si trae soddisfazione dalla sofferenza altrui".
1. La sofferenza altrui è quella delle vittime, non certo dei violentatori.
2. Più che soddisfazione è certezza definitiva della pena
3. La sicurezza che certi mostri non siano in libertà ancora è il fine.
Mi fa pena a me quelli che la vedono solo in un senso...


Dopotutto quando uno non ha niente dalla vita corre il rischio di trasformarsi in un criminale efferato

Questa è la tipica frase dell'ingenuo che alla fine giustifica tutto e tutti. Una bella sacappatoia. Complimenti...


Tali persone hanno bisogno solo di compassione e non certo di uno stato, di un'Italia, che li odi fino al punto di volerli morti. Così si toglie solo la speranza alle persone.

Capisco che magari da buon credente pensandola così ci sarà la volgia di ritagliarsi un posticino in paradiso ma questa è l'aria fritta dei finti ben pensanti "pro-povero grande redento"...ma chi invece è razionale e concreto, capirà che la speranza in certi casi è un insulto alla dignità. Compassione? La storia insegna che essa non ha mai portato a niente nei casi di questo crimine. Mi viene da ridere: combattere le violenze sessuali su donne e bambini con la compassione. Complimenti...

Semplicemente non sarebbe giusto.

Semplicemente la prima ingiustizia è l'affermare che non è giusto. Perchè si è sempre pronti a dire che questo è ingiusto e nessuno afferma invece che sia ingiusto e doverosamente da punire il crimine della violenza? Complimenti...


E quando la giustizia diventa ingiusta il crimine prolifera ancora di più perchè in un certo senzo viene legittimato.
L'introduzione della pena di morte quindi oltre che inutile è anche controproducente.


Pensieri del genere sinceramente lasciano il tempo che trovano...hai le certezze di quello che dici? Sei sicuro? Ne sei convinto? E su quale base? Quali riflessioni? Quali postulati reali giustificano il tuo pesniero? Ve bhè...


Naturalmente i casi di recidiva esistono, ma la pena capitale non farebbe altro che incrementarli, dato che un tizio che compie un crimine punibile con la morte poi dopo non avrebbe più nulla da perdere, tanto non potrebbe mai essere perdonato o recuperato, quindi sarebbe incoraggiato a continuare sulla strada criminale finchè qualcuno non lo arresta (ma questa non è una certezza).

Anche qui...ma chi l'ha detto? Tu? Coi casi di recidiva poi si scopre che altro non sono che elementi che hanno avuto la famosa compassione di cui parli, altrimenti non sarebbero a piede libero a delinquere ancora. E' ridicolo...un violentatore che delinque di nuovo dopo un numero irrisorio di anni (2/3, nemmeno...) perchè uscito di galera è stato sottoposto a compassione o a una pena reale? Dimmi te...ma per favore, e non usare la parola "certezza" perchè non ne hai nemmeno una. Tra l'altro usi "perdono" e "recupero". Scusa perché? A te ad esempio interessa di recuperare un violentatore o un pedolfilo nella società? Ovviamente dopo aver consumato i suoi crimini? Perdoni? Sinceramente è agghiacciante, triste, poco rispettoso e totalmente ipocrita il perdono ed il recupero abbinato a tali soggetti senza mai prendere per un minuto in considerazione le vittime. Complimenti...


poi dai, il Pakistan non è quello che si dice un buon esempio, anche perchè ammettendo per assurdo che la pena di morte sia una strada positiva rimane una punizione eccessiva per lo stupro, che sicuramente come gravità viene dopo un mucchio di altri reati a partire dall'omicidio. E' ingiusto mettere sullo stesso piatto della bilancia uno stupratore e un serial killer, o no?

E qui ti volgio:
Prova sempre che ne sei capace ad esplicitare il "mucchio di altri reati più gravi" in cui lo stupro viene dopo, iniziando dal togliere l'omicido perchè è scontato. Volgio proprio vedere...inoltre, e qui si vede l'ingoranza dei più, una violenza segna, ed è un male che si lega alla persona per tutta la vita, una sofferenza a lungo termine, che nella maggior parte dei casi nemmeno se ne va.
Purtroppo la gente è quel che è, suvvia...basta riflettere un po' di più su certe realtà invece di mantentere quell'aurea epidermica per cui solo un pensiero (probabilmente indottrinato dalla politica o dalla religione) vige, il resto è nulla...

Complimenti...









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marcomond

Reg.: 25 Nov 2001
Messaggi: 1968
Da: varese (VA)
Inviato: 25-07-2006 09:11  
Ecco qua quanto già scritto, ma che riporto in risposta a atnte sane idiozie:

Ogni atto compiuto contro la nostra volontà è violenza.
Non é sufficiente l'assenza di resistenza da parte di una donna perché un atto sessuale sia accettabile, occorre il desiderio da parte della donna, tutte le volte che questo manca allora
quell'atto rapporto va considerato una violenza.

Erroneamente si pensa che lo stupro sia un impulso sessuale irresistibile causato da un comportamento della vittima, o dalla sua avvenenza, o da un comportamento imprudente. Lo stupro non nasce da un desiderio erotico ma affonda le sue radici nella volontà di annientamento fisico e psicologico della vittima. Non a caso le donne vittime di stupro hanno paragonato l'esperienza dello stupro ad un'esperienza di morte. Essere private del diritto al proprio corpo e' una esperienza sconvolgente e devastante che compromette l'equilibrio psicologico della vittima.

la libertà di disporre del proprio corpo è un fondamentale diritto di uomini e donne il diritto alla sessualità è un diritto soggettivo assoluto, riconosciuto nella nostra Costituzione tra i diritti inviolabili della persona

La legge N.66 "Norme contro la violenza sessuale":
· identifica il reato di violenza sessuale come delitto contro la persona
· compie reato di violenza sessuale "chiunque, con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità, costringe taluno a compiere o subire atti sessuali"

"Mutilazioni genitali femminili"
Per Mutilazioni Genitali Femminili si intendono una serie di pratiche, che mirano ad alterare la conformazione degli organi genitali esterni non per finalità terapeutiche ma per controllare il piacere e il corpo delle donne. Ogni definitiva e irreversibile rimozione di un organo sano è una mutilazione. In situazioni di normalità infatti, non vi è assolutamente alcuna ragione medica, morale, o estetica, per sopprimere alcune o tutte le parti che compongono gli organi genitali femminili esterni. Sulla base di una quantità limitata di dati disponibili si è stimato che, a livello mondiale, tra i 100 e i 132 milioni di ragazze e donne abbiano subito mutilazioni genitali. Ogni anno, si calcola che circa altri 2 milioni di ragazze subiranno una qualche forma di mutilazione dei genitali. In base alle conoscenze attuali, le mutilazioni dei genitali femminili vengono praticate in 28 paesi africani, in alcuni paesi dell'Asia occidentale e in alcune comunità minoritarie di altri paesi asiatici. Sono stati inoltre riscontrati casi di MGF all'interno di alcune comunità di immigrati in Europa, nord America, Australia e Nuova Zelanda.

"Tratta delle donne a scopi sessuali"
Sebbene non esista una definizione universalmente accettata della tratta di persone, questo fenomeno può essere definito come il reclutamento, il trasporto, l'acquisto, la vendita, l'alloggio o il ricevimento di persone, tramite minacce o l'uso di violenza, il sequestro, la frode, l'inganno o la coercizione (compreso l'abuso di potere), o tramite la contrazione di un debito capestro, allo scopo di costringere o continuare a costringere la persona oggetto di traffico a svolgere pratiche di lavoro forzato o in condizione di schiavitù, a prescindere dal pagamento del debito e in una comunità diversa da quella in cui viveva al momento della contrazione del debito. Le vittime di questa moderna forma di schiavitù sono prevalentemente donne, le quali vengono destinate soprattutto all'industria del sesso, compresa la prostituzione forzata. Solitamente si tratta di donne provenienti da paesi poveri o in via di sviluppo che, attraverso la violenza o l'inganno (magari con la falsa promessa di un lavoro), vengono sottratte dai loro luoghi d'origine per poi essere vendute come schiave nei paesi occidentali. Spesso la compra-vendita di donne a scopi sessuali viene organizzata dalla criminalità organizzata locale, mentre i maggiori fruitori della tratta sono gli uomini dei paesi occidentali che pagano per avere prestazioni sessuali da parte di donne e bambine. Nel caso di questa forma di violenza sessuale esiste una forte correlazione tra discriminazione sessuale e discriminazione razziale, spesso poco discussa. In altre parole, il traffico di donne e bambine è stato accompagnato spesso da atteggiamenti razzisti, frequentemente indirizzati contro le donne appartenenti ad alcuni gruppi razziali ed etnici (per esempio donne immigrate e indigene). Ciò significa che l'ideologia razzista alimenta la tendenza alla "mercificazione" della sessualità femminile.

"Molestie sessuali"
La molestia si puo suddividere in:
Molestia verbale: apprezzamenti verbali o urriilianti non graditi e non sollecitati dalle donne aventi come oggetto la sessualità o il corpo femminile.

Molestia relazionale: richieste di rapporti sessuali, implicite o esplicite, non gradite ne sollecitate dalla donna

Molestia visiva: messaggi offensivi, foto pornografiche, lasciati in prossimità di oggetti di propnetà della donna, dello spogliatoio o delle toilette femminili

Molestia fisica: contatti intenzionali con il corpo femminile

Offerte esplicite o implicite di promessa di carriera o di agevolazioni o privilegi sul posto di lavoro in cambio di prestazioni sessuali

Intimidazioni, minacce, ricatti subiti dalla doima per aver respinto comportamenti maschili finalizzati al rapporto sessuale.


"Stupro di gruppo"
Lo stupro collettivo é il frutto di precise progettualità, pensate e meditate per infliggere volutamente alla vittima un grado di umiliazione elevato. Il gruppo diventa il palcoscenico e il luogo di misurazione della forza e della potenza individuali, nonché l' occasione nella quale il singolo può agire la propria distruttività protetto dall'aninomato.

"Stupro di guerra"
L'aumento della forza del gruppo insieme al desiderio di annientare il corpo femminile, considerato un divertimento sessuale, raggiunge il suo apice nell'utilizzo dello stupro come "arma" durante la guerra. Lo stupro di guerra é il mezzo per umiliare e demoralizzare il nemico attraverso la distruzione e la denigrazione delle donne del suo stesso gruppo.


LE CONSEGUENZE
Le conseguenze della violenza sessuale sono traumatiche. Non esistono tempi e modi di superamento del trauma validi per tutte come non esistono reazioni uguali per tutte alla violenza subita.

psicologiche
Sul piano psicologico l'autocolpevolizzazione, compromissione dell' equilibrio emotivo-relazionale, stato confusionale, forte bisogno di razionalizzazione, annientamento e angoscia, apatia, rabbia, disturbi alimentari, disturbi da stress post traumatico, comportamenti autolesionisti.

fisiche
Sul piano fisico disturbi ginecologici, ferite, dolore cronico della pelvi, disturbo infiammatorio della pelvi, gravidanza indesiderata, malattie sessualmente trasmesse compreso l'HIV, aborto spontaneo.
Le idee più diffuse sullo stupro, presenti sia nella cultura popolare che scientifica, hanno determinato gravi conseguenze per la vittima che viene spesso considerata responsabile della violenza subita. Tale processo, definito vittimizzazione secondaria, ha origine da un atteggiamento giudicante nei confronti della donna che può sfociare in mancanza di sostegno, condanna ed emarginazione.

Sono i risultati reali e concreti di ricerche ed associazioni. Per dirne una?
http://www.nondasola.it che mi pare da sempre uno dei siti di maggiore informazione.

Ma è pieno di associazioni che trattano il problema. Si potrebbe cominciare da lì invece di cercare reinserimento e perdono, perchè a professare tali parole si è solo complici. Che vergogna!



[ Questo messaggio è stato modificato da: marcomond il 25-07-2006 alle 09:16 ]

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madpierrot

Reg.: 08 Mag 2004
Messaggi: 851
Da: Pista Uno (es)
Inviato: 25-07-2006 13:59  
quote:
In data 2006-07-24 20:40, marcomond scrive:
quote:
In data 2006-07-24 19:25, madpierrot scrive:
quote:
In data 2006-07-24 19:16, marcomond scrive:
quote:
In data 2006-07-24 19:09, Hamish scrive:




Comunque la "giustizia giusta",o meglio il sistema giusto,perchè è di quello che si parla,non è quello in cui lo Stato si trasforma in vendicatore,ma quello nel quale lo Stato si adopera nella prevenzione e nell'educazione.Il fine ultimo deve essere quello della prevenzione,non quello della vendetta.A tal proposito è dimostrato che la pena di morte non è un deterrente,mentre sarebbe casomai più utile valorizzare la donna e non trattarla alla stregua di un animale per poi pretendere di "tutelarla" uccidendo i suoi aguzzini.




Inoltre parlare sempre di "deterrente che non funziona" non è appropriato, perchè in un paesino come quello italiano i risultati sarebbero ben differenti e le coscienze scosse in modo diverso.



Ci sono tanti altri "paesini" come l'Italia (o anche più piccoli) in cui la pena di morte è mantenuta: l'effetto deterrenza funziona?



Ad esempio? Ma che ne sai infatti...e poi parlo dell'Italia, non sfuggire al discorso...

[/quote]
Sei tu che sfuggi: io ti ho fatto una domanda.
La lista di paesi e "paesini" mantenitori si può trovare facilmente in Rete...: l'effetto deterrenza funziona?
Avanti, forza...

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marcomond

Reg.: 25 Nov 2001
Messaggi: 1968
Da: varese (VA)
Inviato: 25-07-2006 16:22  
quote:
In data 2006-07-25 13:59, madpierrot scrive:

Sei tu che sfuggi: io ti ho fatto una domanda.
La lista di paesi e "paesini" mantenitori si può trovare facilmente in Rete...: l'effetto deterrenza funziona?
Avanti, forza...



Allora, o capisci l'italiano, oppure non scrivere nemmeno: quali sono questi "paesini" come l'Italia? Io ti ho fatto questa domanda, è chiaro?!
E poi, visto che ancora una volta si cerca di sfuggire, oltre che di non dire nulla, non ho forse già detto che in molti dei paesi in cui è adottata è inutile perlarne vista la loro enorme vastità?

Inoltre ho postato delle cose, spero che tu le abbia lette, perchè ad argomentazioni, come sempre non ti è rimasto nulla da dire, ergo leggi da chi sa molto di più.

Oggi sono ben 76 i paesi che applicano questa pena. Attualmente la pena di morte è prevista dalla legislazione di circa la metà degli Stati del mondo, comprese le potenze maggiori: USA, Russia, Giappone e Cina.

Sino a qualche anno fa (non rficordo con esattezza le date, lo ammetto) la lista era maggiore: 91 paesi:

AFGHANISTAN
ALGERIA
ANTIGUA E BARBUDA
ARABIA SAUDITA
ARMENIA
BAHAMAS
BAHRAIN
BANGLADESH
BARBADOS
BELIZE
BENIN
BIELORUSSIA
BIRMANIA
BOTSWANA
BULGARIA
BURKINA FASO
BURUNDI
CAMERUN
CILE
CINA
CIAD
COMORE
CONGO
COREA DEL NORD
COREA DEL SUD
CUBA
DOMINICA
EGITTO
EMIRATI ARABI UNITI
ERITREA
ETIOPIA
GABON
GHANA
GIAMAICA
GIAPPONE
GIORDANIA
GUATEMALA
GUINEA
GUINEA EQUATORIALE
GUYANA
INDIA
INDONESIA
IRAN
IRAQ
KAZAKSTAN
KENYA
KUWAIT
KIRGHIZISTAN
LAOS
LESOTHO
LETTONIA
LIBANO
LIBERIA
LIBIA
LITUANIA
MALAWI
MALAYSIA
MAROCCO
MAURITANIA
MONGOLIA
NIGERIA
OMAN
PAKISTAN
PALESTINA
QATAR
RUSSIA
SAINT CHRISTOPHER E NEVIS
SAINT LUCIA
SAINT VINCENT E GRENADINES
SIERRA LEONE
SINGAPORE
SIRIA
SOMALIA
STATI UNITI D'AMERICA
SUDAN
SWAZILAND
TAILANDIA
TAIWAN
TAJIKISTAN
TANZANIA
TRINIDAD E TOBAGO
TUNISIA
TURKMENISTAN
UCRAINA
UGANDA
UZBEKISTAN
VIET NAM
YEMEN
YUGOSLAVIA
ZAMBIA
ZIMBABWE

Esauriente? ma che sto a parlare con te, che non sai nulla...e sulla questione del deterrente? Scommetto che a smuovere le coscienze una pena del genere in un paese come il nostro cambierebbe le cose, d'altronde rimarrebbe uno tra i più piccoli di quelli citati.

E comunque, se non pena capitale, almeno ergastolo, quello dei 30 anni reali però...

Ecco, Servito.

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Futurist

Reg.: 30 Giu 2005
Messaggi: 1290
Da: firenze (FI)
Inviato: 25-07-2006 18:30  
quote:
In data 2006-07-25 08:52, marcomond scrive:
Dunque, Futurist:

(...)

Complimenti...



Religioso io? Non credo. Le mie convinzioni sono basate sui dati di fatto, non certo su dogmi o principi filosofici. Ma tu hai liquidato il mio intervento come fosse uno sproloquio retorico... ma hai visto i tuoi di interventi? Dove sono le prove di quello che dici? Vogliamo essere razionali, attenerci ai fatti, alle statistiche e agli studi degli esperti? Benissimo, basta girare 5 minuti sul Web:

Tu hai citato il giappone...
In Giappone, dove la pena di morte è prevista dalla legge, tra il novembre del 1989 ed il marzo del 1993 le esecuzioni vennero sospese perchè i ministri di giustizia dell'epoca erano contrari alla pena di morte: durante la moratoria, il tasso di criminalità non aumentò, anzi diminuì. Questo è un fatto statistico ma ne esistono infiniti...
In Giamaica, per esempio, durante una sospensione della pena di morte tra il 1976 ed il 1980, si verificarono poche variazioni nel tasso di omicidi. In Canada il tasso di omicidi per 100.000 persone scese da un massimo di 3.09 nel 1975, anno precedente l'abolizione, a 2.41 nel 1980 e da allora è rimasto relativamente stabile. Nel 1993, 17 anni dopo l'abolizione, il tasso di omicidi era 2.19 per 100.000 persone, vale a dire il 27% in meno rispetto al 1975. Un recente studio condotto in California ha dimostrato che nei 15 anni in cui la California eseguiva condanne a morte molto frequentemente (circa una ogni due mesi, dal 1952 al 1967) il numero di omicidi è aumentato di circa il 10% ogni anno. Uno studio simile ha dimostrato che nello stato di New York, nel periodo in cui venivano eseguite più condanne a morte che nel resto del paese, cioè tra il 1907 ed il 1963, si registravano in media due omicidi in più ogni mese immediatamente successivo ad un'esecuzione.

Lo studio più recente sulla relazione tra la pena di morte ed il tasso di omicidi, condotto per le Nazioni Unite nel 1988, ha concluso che "questa ricerca non ha fornito alcuna prova scientifica del fatto che le esecuzioni abbiano un effetto deterrente maggiore rispetto all'ergastolo. è improbabile che si ottenga mai questa prova scientifica. Lo studio non fornisce alcun fondamento alla tesi della deterrenza".
Inoltre un'analisi delle percentuali di omicidi in paesi abolizionisti e mantenitori ha dimostrato che i paesi mantenitori hanno in genere una percentuale maggiore. Tale analisi prendeva in considerazione i cinque paesi abolizionisti ed i cinque paesi mantenitori con il maggior numero di omicidi. Confrontando i dati, l'analisi conferma che nei cinque paesi abolizionisti il tasso più alto di omicidi era 11.6 per 100.000 persone, mentre nei paesi mantenitori il tasso più elevato era 41.6 per 100.000 persone. Questo si verifica perchè quando viene applicata la pena di morte, la gente prova quasi un sentimento di soddisfazione, quasi che in questo modo il crimine commesso fosse ripagato, espiato, dimenticando in realtà che la vittima ha subito una ingiustizia che non potrà mai essere ripagata. Tuttavia la gente è come soddisfatta. Lo Stato si mostra così "giusto" ed efficiente contro il crimine. In questo modo si corre il rischio che lo Stato possa, in qualche modo sentirsi dispensato dal ricercare una soluzione che prevenga il crimine stesso, un'altro motivo per cui la pena di morte amplifica il tasso di criminalità.


Naturalmente tutte queste statistiche e studi possono essere ignorati solo da chi è in malafede. Io ti sfido a trovarmi un singolo caso (provato storicamente, anche in un passato remoto) in cui la pena di morte abbia veramente aiutato il genere umano. Ma tanto non troverai uno straccio di prova perchè in questo topic il demagogo sei tu, non io.

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Hellboy

Reg.: 22 Ago 2003
Messaggi: 4287
Da: Rio Bo (es)
Inviato: 25-07-2006 20:54  
quote:
In data 2006-07-24 20:49, marcomond scrive:
quote:
In data 2006-07-24 20:44, Hellboy scrive:
è inutile che la meni.
in Italia la pena di morte non passera' MAI!

dopo millenni vuoi il ritorno dell'uomo con la clava.
le tue parole mi fanno piu' paura che schifo!






Ah ma allora ci sei...peccato, non hai nulla da dire, mentre invece l'idea che punire il male e soffocare le aberranti violenze è prova che io una posizione ce l'ho...vedi la differenza? Mentre io parlo di un fatto reale e concreto che riguarda problemi reali e concreti tu ti bevi nelle tue sprazze emotive...dici che hai paura? Abbine allora e cambia nick, visto che Hellboy la penserebbe come me...mpf...




Hellboy la penserebbe come te...
quando non si sa piu' cosa dire .
piu' scrivi e piu' si allontana la paura...non si puo' temere un buffone!
il biancone, anzi...quello che non fa mai ridere.

_________________

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Kermunos

Reg.: 19 Nov 2004
Messaggi: 2306
Da: Gorizia (GO)
Inviato: 25-07-2006 20:56  
quote:
In data 2006-07-24 11:36, marcomond scrive:
PAKISTAN. TRE IMPICCATI IN CARCERE PER STUPRO DI GRUPPO
[ICN-News 21/07/06]
Tre uomini sono stati impiccati in un carcere pakistano, dopo essere stati riconosciuti colpevoli di stupro di gruppo. Giustiziati a Lahore, nella provincia del Punjab, sono stati identificati come Ejaz Ahmed, Shahid e Muhammad Akram dal vice-sovrintendente della prigione, Muhammad Ashraf. I corpi dei giustiziati sono poi stati consegnati ai rispettivi familiari, che attendevano all’esterno della struttura.

Contrariamente ad altri casi criminosi, gli stupratori non vengono perdonati dai parenti della vittima ed evitare così l’esecuzione. Per il Tribunale Anti-Terrorismo che aveva emesso le condanne a morte, i tre si sarebbero introdotti nell’abitazione di Irshad Bibi, prendendo soldi, gioielli e altri oggetti, poi avrebbero stuprato la donna. Le condanne erano state confermate dall’Alta Corte e dalla Corte Suprema, poi la richiesta di grazia era stata respinta dal presidente pakistano Pervez Musharraf.

Sono 18 le persone giustiziate nel Punjab in meno di tre settimane, in maggioranza per stupro di gruppo. Sono 207 i casi di stupro di gruppo registrati nel paese nel 2005 dalla Commissione Diritti Umani del Pakistan.


Dovremmo prendere esempio da casi del genere per valorizzare l'ordine e la sicurezza. Invece il nostro governo che ancora non ha parlato di ristrutturazione applicata delle leggi, si assume sulle spalle le logiche dell'amnistia...per non parlare di tutto il resto, quel resto che buoni elementi del governo (come Ferrero) favoriranno in peggio.

Almeno in certi altri paesi forme di giustizia reale esistono.




Impiccati per primo e dai il buon esempio...
_________________
"Fortunatamente io rispetto un regime di droghe piuttosto rigido, per mantenere la mente diciamo... flessibile"

"Questo non é il Vietnam. E' FilmUp, ci sono delle regole"

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madpierrot

Reg.: 08 Mag 2004
Messaggi: 851
Da: Pista Uno (es)
Inviato: 25-07-2006 21:06  
quote:
In data 2006-07-25 16:22, marcomond scrive:
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In data 2006-07-25 13:59, madpierrot scrive:

Sei tu che sfuggi: io ti ho fatto una domanda.
La lista di paesi e "paesini" mantenitori si può trovare facilmente in Rete...: l'effetto deterrenza funziona?
Avanti, forza...



Esauriente?




Ehm...francamente no.
A parte la sensazione di trovarmi "di fronte" ad un ragazzino che non capisce, ma vuole ragione e pesta i piedi (oltre ad essere abbastanza maleducato) la mia domanda non era quanti e quali sono i paesi mantenitori, ma se in qualcuno di questi paesi o "paesini" l'effetto deterrente della pena capitale funziona.
Quindi: funziona?

Avanti, aspetto...

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marcomond

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Inviato: 26-07-2006 00:01  
quote:
In data 2006-07-25 18:30, Futurist scrive:
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In data 2006-07-25 08:52, marcomond scrive:
Dunque, Futurist:

(...)

Complimenti...



Religioso io? Non credo. Le mie convinzioni sono basate sui dati di fatto, non certo su dogmi o principi filosofici. Ma tu hai liquidato il mio intervento come fosse uno sproloquio retorico... ma hai visto i tuoi di interventi? Dove sono le prove di quello che dici? Vogliamo essere razionali, attenerci ai fatti, alle statistiche e agli studi degli esperti? Benissimo, basta girare 5 minuti sul Web:

Tu hai citato il giappone...
In Giappone, dove la pena di morte è prevista dalla legge, tra il novembre del 1989 ed il marzo del 1993 le esecuzioni vennero sospese perchè i ministri di giustizia dell'epoca erano contrari alla pena di morte: durante la moratoria, il tasso di criminalità non aumentò, anzi diminuì. Questo è un fatto statistico ma ne esistono infiniti...
In Giamaica, per esempio, durante una sospensione della pena di morte tra il 1976 ed il 1980, si verificarono poche variazioni nel tasso di omicidi. In Canada il tasso di omicidi per 100.000 persone scese da un massimo di 3.09 nel 1975, anno precedente l'abolizione, a 2.41 nel 1980 e da allora è rimasto relativamente stabile. Nel 1993, 17 anni dopo l'abolizione, il tasso di omicidi era 2.19 per 100.000 persone, vale a dire il 27% in meno rispetto al 1975. Un recente studio condotto in California ha dimostrato che nei 15 anni in cui la California eseguiva condanne a morte molto frequentemente (circa una ogni due mesi, dal 1952 al 1967) il numero di omicidi è aumentato di circa il 10% ogni anno. Uno studio simile ha dimostrato che nello stato di New York, nel periodo in cui venivano eseguite più condanne a morte che nel resto del paese, cioè tra il 1907 ed il 1963, si registravano in media due omicidi in più ogni mese immediatamente successivo ad un'esecuzione.

Lo studio più recente sulla relazione tra la pena di morte ed il tasso di omicidi, condotto per le Nazioni Unite nel 1988, ha concluso che "questa ricerca non ha fornito alcuna prova scientifica del fatto che le esecuzioni abbiano un effetto deterrente maggiore rispetto all'ergastolo. è improbabile che si ottenga mai questa prova scientifica. Lo studio non fornisce alcun fondamento alla tesi della deterrenza".
Inoltre un'analisi delle percentuali di omicidi in paesi abolizionisti e mantenitori ha dimostrato che i paesi mantenitori hanno in genere una percentuale maggiore. Tale analisi prendeva in considerazione i cinque paesi abolizionisti ed i cinque paesi mantenitori con il maggior numero di omicidi. Confrontando i dati, l'analisi conferma che nei cinque paesi abolizionisti il tasso più alto di omicidi era 11.6 per 100.000 persone, mentre nei paesi mantenitori il tasso più elevato era 41.6 per 100.000 persone. Questo si verifica perchè quando viene applicata la pena di morte, la gente prova quasi un sentimento di soddisfazione, quasi che in questo modo il crimine commesso fosse ripagato, espiato, dimenticando in realtà che la vittima ha subito una ingiustizia che non potrà mai essere ripagata. Tuttavia la gente è come soddisfatta. Lo Stato si mostra così "giusto" ed efficiente contro il crimine. In questo modo si corre il rischio che lo Stato possa, in qualche modo sentirsi dispensato dal ricercare una soluzione che prevenga il crimine stesso, un'altro motivo per cui la pena di morte amplifica il tasso di criminalità.


Naturalmente tutte queste statistiche e studi possono essere ignorati solo da chi è in malafede. Io ti sfido a trovarmi un singolo caso (provato storicamente, anche in un passato remoto) in cui la pena di morte abbia veramente aiutato il genere umano. Ma tanto non troverai uno straccio di prova perchè in questo topic il demagogo sei tu, non io.



Laddove la pena di morte non possa essere ritenuta un aiuto al genere umano è la prova della sua inefficacia a risanare i problemi criminosi. Tanto che tra l'altro incide spesso su poveracci che poco hanno fatto e soprattutto per coloro che un'adeguata difesa non se la possono permettere. Infatti addirittura in molti paesi estremisti essa viene applicata a coloro che invero hanno compiuto un reato che non nuoce a nessuno, come il consumo di droga ad esempio. Non solo: la pena di morte riesce addirittura a peccare nel momento in cui viene ucciso qualcuno la cui innocenza viene dimostrata soltanto dopo. Poi un altro grande errore è quello per cui uno scambio di persona colpisce l'innocente, non il colpevole. La pena di morte in molti dei paesi citati addirittura contempla "delitti" che in una società civile e giusta non sono nemmeno da reputarsi tali.

La pena di morte in sè è sbagliata, oltre che peccatrice a sua volta.

Ora però prendiamo il caso in cui il crimine è accertato e che tale crimine si sia consumato ai danni di donne e bambini, indipendentemente da chi l'abbia perpetrato, uomo "bianco o nero", "benestante o sbandato". In questo caso credo a questa pena per questo reato?
Sì.
Credo che una risposta così drastica sia applicabile?
Sì.
Credo che uno stupratore o un pedofilo abbia di che avere compassione?
No.
Credo che una violenza sia aberrante?
Sì.

Ma guarda un po' il mio pensiero non si spodesta nemmeno di un cenimetro.

NO alla pena di morte? Ma l'ho sempre affermato, tramutando il tutto in lavori forzati e a lungo, lunghissimo termine...ma nemmeno questo esiste.
Poi un caso di copndanna a morte di 3 stupratori. E dove starebbe a questa stregua la mia incapacità di gestione del mio pensiero?

Ecco, servito.

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marcomond

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Inviato: 26-07-2006 00:02  
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In data 2006-07-25 20:54, Hellboy scrive:
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In data 2006-07-24 20:49, marcomond scrive:
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In data 2006-07-24 20:44, Hellboy scrive:
è inutile che la meni.
in Italia la pena di morte non passera' MAI!

dopo millenni vuoi il ritorno dell'uomo con la clava.
le tue parole mi fanno piu' paura che schifo!






Ah ma allora ci sei...peccato, non hai nulla da dire, mentre invece l'idea che punire il male e soffocare le aberranti violenze è prova che io una posizione ce l'ho...vedi la differenza? Mentre io parlo di un fatto reale e concreto che riguarda problemi reali e concreti tu ti bevi nelle tue sprazze emotive...dici che hai paura? Abbine allora e cambia nick, visto che Hellboy la penserebbe come me...mpf...




Hellboy la penserebbe come te...
quando non si sa piu' cosa dire .
piu' scrivi e piu' si allontana la paura...non si puo' temere un buffone!
il biancone, anzi...quello che non fa mai ridere.





Scusa, ma dovresti essere a nanna. E basta rivedere questo messaggio per capire che hai paura...dicendo cose da, appunto, buffone...

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marcomond

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Inviato: 26-07-2006 00:03  
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In data 2006-07-25 20:56, Kermunos scrive:
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In data 2006-07-24 11:36, marcomond scrive:
PAKISTAN. TRE IMPICCATI IN CARCERE PER STUPRO DI GRUPPO
[ICN-News 21/07/06]
Tre uomini sono stati impiccati in un carcere pakistano, dopo essere stati riconosciuti colpevoli di stupro di gruppo. Giustiziati a Lahore, nella provincia del Punjab, sono stati identificati come Ejaz Ahmed, Shahid e Muhammad Akram dal vice-sovrintendente della prigione, Muhammad Ashraf. I corpi dei giustiziati sono poi stati consegnati ai rispettivi familiari, che attendevano all’esterno della struttura.

Contrariamente ad altri casi criminosi, gli stupratori non vengono perdonati dai parenti della vittima ed evitare così l’esecuzione. Per il Tribunale Anti-Terrorismo che aveva emesso le condanne a morte, i tre si sarebbero introdotti nell’abitazione di Irshad Bibi, prendendo soldi, gioielli e altri oggetti, poi avrebbero stuprato la donna. Le condanne erano state confermate dall’Alta Corte e dalla Corte Suprema, poi la richiesta di grazia era stata respinta dal presidente pakistano Pervez Musharraf.

Sono 18 le persone giustiziate nel Punjab in meno di tre settimane, in maggioranza per stupro di gruppo. Sono 207 i casi di stupro di gruppo registrati nel paese nel 2005 dalla Commissione Diritti Umani del Pakistan.


Dovremmo prendere esempio da casi del genere per valorizzare l'ordine e la sicurezza. Invece il nostro governo che ancora non ha parlato di ristrutturazione applicata delle leggi, si assume sulle spalle le logiche dell'amnistia...per non parlare di tutto il resto, quel resto che buoni elementi del governo (come Ferrero) favoriranno in peggio.

Almeno in certi altri paesi forme di giustizia reale esistono.




Impiccati per primo e dai il buon esempio...




E questo idiota chi è? Pussa via...

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