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Autore Mai piu bambino (raccontino)
Lansdale

Reg.: 29 Giu 2005
Messaggi: 9
Da: Lugano (MI)
Inviato: 14-07-2005 23:05  
Non fate caso agli accenti...ho la tastiera che ormai si rifiuta.


MAI PIU BAMBINO



Si guarda allo specchio e non si vede riflesso. C’è troppo orgoglio dentro di lui, lo sovrasta e lo attanaglia. Lo specchio non mi riflette. Non rispecchia l’orgoglio che troppe volte lo soffoca nei pensieri dell’animo, e non mi gli fa dire le parole che vorrebbe.
Ma cosa vorresti dire ?
Bella domanda. Forse proprio quello che tutti sentono uscire dalla sua bocca, ma io so che non è cosi.
C’è dell’altro dentro di lui, un’altra persona. Dentro è pieno e vuoto al tempo stesso.
Forse cio che vedete fuori altro non è che il ragazzone che ha dovuto diventare adulto troppo in fretta. Ma dentro…..dentro sento che c’è quel bambino che ha visto l’infanzia passargli davanti come un treno veloce in una stazione dove non è prevista la fermata.
Nascondo in me quel bambino e quel ragazzo che non ha mai potuto essere tale.
Si cela dietro un cinismo freddo e calcolato. Apparente.
In realtà, dietro questa porta di metallo si cela un’intero mondo, spesso inaccessibile anche al ragazzone che ha dovuto diventare adulto prima ancora che capisse cosa significa essere adulti.
Il ragazzone ha imparato a navigare con una barchetta solitaria attraverso l’immenso mare costituito di lacrime troppo dolorose per essere piante.
Si rifugia nell’arte, per far si che il bambino triste di una volta possa essere davvero felice.
Si nasconde nella sua testa, insieme alla sua arte, i suoi libri, la sua musica….ma piu cresce piu si accorge che questo rifugio non lo protegge come dovrebbe. Vi si nascondono anche i demoni .
Li ha sempre tenuti a bada e combattuti da solo, come ogni altra cosa, ma ora è stanco.
Diventare uomo quando ancora sei bambino gli ha fatto perdere dieci anni di vita adolescenziale.
Ha fatto un salto avanti, troppo avanti. Ora si ritrova sperduto e spaesato.
Il ragazzone cerca di proteggere l’eterno bambino triste che è in lui, e per fare questo si tiene ben lontano dai tutti quelli che non hanno avuto la beffa di crescere e maturare alla svelta, appena imparato a camminare. Vorrebbe amare, ma ormai è segregato in se stesso, all’interno di una sorta di spazio emotivo fragile.
Agli occhi degli altri appare egoista e distaccato. Questo perché da tempo è scappato dal mondo che ha conosciuto da piccolo. E distaccato perché ormai le emozioni gli arrivano in differita, e non lo colpiscono facilmente.
“Emozioni raffreddate” sarebbe un titolo perfetto per un suo film. I problemi, i dubbi e le frustrazioni odierne dei suoi coetanei lui le ha vissute dieci anni prima, nonostante ora abbiano la stessa età. Ecco perché è freddo. Ecco perché è distaccato e trattenuto. E come farli vedere un film che da piccolo guardava ogni giorno,ogni settimana, ogni mese. Un film che è ancora dentro i suoi ricordi e le sue emozioni.
In realtà vi dico che dentro di lui sa trasformare tutto in emozioni di rara sensibilità.
Lui è la famiglia di se stesso. Ma tutti tendono a dimenticarlo.
Non lo capiscono, chiedono perché li reputa bambini, e per finire lo offendono scappando impauriti.
Lui non vuole che scappino, lui vorrebbe una dolce ragazza che sembra sempre li li per fare un passo verso la sua barchetta solitaria, ma poi sul piu bello è come se avesse paura di questa valle inesplorata e ritratta subito la partita.
Il ragazzone vorrebbe tanto che lei riuscisse ad entrare dentro di lui , e che scoprisse la presenza di questo immortale bambino che solo ora puo vivere come tale.
Il ragazzone vorrebbe tante cose, ma è difficile entrare dentro di lui. Perché dentro di lui si cela ancora quel bambino impaurito e lacrimante, e lo tratta come fosse suo figlio. Il figlio di se stesso.
Il figlio che non ha mai potuto conoscere l’amore e l’affetto, e che ora finalmente riesce a trovarlo con rammarico dentro se stesso.
E il ragazzone vuole questa ragazza, matura e immatura al tempo stesso, ma assolutamente speciale tanto da far si che il ragazzone abbia voglia di remare verso la riva e gettarsi nella mischia lasciando dietro di se il mare di lacrime solitarie. Lacrime di un bambino che non vuole essere mai piu bambino.
Lei è giustamente impaurita di quello che non conosce, perché dentro di lui vi è un mondo fantasioso,cupo , delicato e misterioso. Ma non è pericoloso, è tutto da visitare, piano piano, pezzo per pezzo come un’enorme valle inesplorata e buia, dove man mano che ci si addentra vi si aprono anche i raggi di sole tra le nuvole cariche di emozioni e sentimenti rabbiose.
La ragazza non deve avere paura, deve imparare a conoscere. Anche perché deve sapere che il ragazzone stesso vive nella paura di cio che non conosce ma che vorrebbe imparare a conoscere, e ha bisogno di una guida per non avere piu timori. L’amore.

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