| Autore |
Lo Zen e l'Arte della Manutenzione della Motocicletta |
Alfred
 Reg.: 27 Mar 2004 Messaggi: 812 Da: Cagliari (CA)
| Inviato: 17-02-2005 09:41 |
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"Il Buddha, il Divino, dimora nel circuito di un calcolatore o negli ingranaggi del cambio di una moto con lo stesso agio che in cima a una montagna o nei petali di un fiore."
Questa è forse la frase che meglio riassume questo libro.
Quando me lo prestarono, mi ero fatto l'idea che fosse il solito libercolo pseudo-umoristico.
Se un libro non lo si deve giudicare dalla copertina, dopo aver letto "Lo zen " ho capito che non lo si deve giudicare nemmeno dal titolo ^^'.
Pirsig cerca, attraverso questo libro, di trovare il punto d'incontro tra la mentalità classica (razionale) e quella romantica (passionale) attraverso la definizione di Qualità.
Più che un libro ormai lo considero come un manulale di vita.
Veramente un capolavoro, che ogni tanto rileggo, senza mai stancarmi.
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alex82
 Reg.: 19 Giu 2004 Messaggi: 1068 Da: Volpago del Montello (TV)
| Inviato: 19-02-2005 13:56 |
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Lo lessi qualche anno fa, credendo di inoltrarmi in un classico "road book" alla Bryson o alla Roggero.
Tutt'altro invece.
Per lo stesso motivo non sono riusito ad apprezzare appieno l'affascinante messaggio filosofico, in cui, a onor del vero, si percepisce l'odore di qualche rimasticazione.
Le metafore dell'autore sono comunque molto interessanti, anche se le digressioni filosofiche soffocano in parte il "binario" reale della narrazione, in cui è sviscerato gradualmente il complesso rapporto padre-figlio (storia triste se non ricordo male: il figlio muore giovanissimo, accoltellato in un sobborgo di San Francisco, o qualcosa del genere..)
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"Poi improvvisamente ogni cosa fu in tutto e per tutto simile al jazz [...] vidi Japhy che scendeva la montagna con immensi balzi di sei metri [...] e in quel baleno mi resi conto che è impossibile cadere giù da una montagna idiota che non sei altro!"
[ Questo messaggio è stato modificato da: alex82 il 19-02-2005 alle 13:57 ] |
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Alfred
 Reg.: 27 Mar 2004 Messaggi: 812 Da: Cagliari (CA)
| Inviato: 21-02-2005 09:30 |
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quote: In data 2005-02-19 13:56, alex82 scrive:
Lo lessi qualche anno fa, credendo di inoltrarmi in un classico "road book" alla Bryson o alla Roggero.
Tutt'altro invece.
Per lo stesso motivo non sono riusito ad apprezzare appieno l'affascinante messaggio filosofico, in cui, a onor del vero, si percepisce l'odore di qualche rimasticazione.
Le metafore dell'autore sono comunque molto interessanti, anche se le digressioni filosofiche soffocano in parte il "binario" reale della narrazione, in cui è sviscerato gradualmente il complesso rapporto padre-figlio (storia triste se non ricordo male: il figlio muore giovanissimo, accoltellato in un sobborgo di San Francisco, o qualcosa del genere..)
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Stavo iniziando a pensare di essere l'unico ad averlo letto
Sulla "rimasticazione" non saprei che dirti. Avendo fatto le industriali non ho le basi per potermi esprimere.
Devo dire però che anche grazie a questo libro ho "rubato" i libri del liceo di mia sorella e a tempo perso li leggo.
Per come l'ho vista io anche il viaggio reale non è che una metafora, o meglio: si parte con il viaggio di Fedro, il figlio ed i 2 amici di Fedro.
Questo viaggio dovrebbe essere anche una scusa per approfondire il rapporto tra padre e figlio, poi inizia anche il viaggio di Fedro dentro se stesso, con la riscoperta delle cose che facevano parte di lui prima (glisso per non guastare le sorpresa di qualche sventurato che decida di leggere questo libro ^^').
Questa riscoperta porta Fedro a ripercorrere a grandi linee tutto il pensiero occidentale, penso sia una sorta di parallelismo tra l'evoluzione del pensiero classico e la mentalità del vecchio Fedro.
Per poi ritrovare le vecchie conclusioni e soprattutto ritrovare se stesso.
Spero di essermi capito
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stevie
 Reg.: 26 Feb 2004 Messaggi: 2135 Da: viterbo (RM)
| Inviato: 21-02-2005 11:39 |
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Leggetevi anche "Lila" di Piersig, dove l'autore continua il discorso sulla Metafisica della qualità animato da una ricerca sulla moralità dell'Uomo.
"la qualità non è il mezzo ma il fine", dobbiamo tendere a considerare la parola "buono" un sostantivo + che un aggettivo....a riuscirci condurremmo tutti una vita migliore.
_________________ Save the cheerleader, save the world |
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